Charles Grant - La carezza della paura

Здесь есть возможность читать онлайн «Charles Grant - La carezza della paura» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1988, ISBN: 1988, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Ужасы и Мистика, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La carezza della paura: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La carezza della paura»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Quale sarà la prossima vittima dello squartatore, il mostro del New Jersey? Il timido Donald Boyd, capace di parlare solo con creature immaginarie di sua invenzione, assalito dal mostro, viene salvato da uno stallone nero che da allora lo difenderà sempre, apparendo dal nulla. Per Donald è la lotta contro una nuova inspiegabile ossessione.

La carezza della paura — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La carezza della paura», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Certo. Ma non credere di essere migliore, perché la nuova Regola dice che non è vero. Tu sei uguale a tutti gli altri. Tu sei il figlio del preside, ma sei uguale agli altri. Certo.

Dannatissime Regole. Cambiano sempre, da un giorno all’altro.

Come poteva decidere il modo di comportarsi se loro continuavano a cambiare le Regole?

Le gambe ormai si erano riscaldate, il respiro era regolare. L’aria non era più fredda, la pista non era faticosa. Allungò il passo, aumentando la velocità e lasciando la mente libera di vagare, perché quello era l’unico modo di non pensare al numero dei giri. Non bisogna prestarci attenzione, solo così la situazione è sotto controllo.

Il cielo cominciò a oscurarsi e il pallido fantasma della luna apparve sopra la città.

Correva da solo nello stadio, pensando a Tracey, a Hedley, a Falcone, a Pratt, a Tar Boston e ai suoi genitori. Se la vita fosse continuata in quel modo, avrebbe deciso di restare a scuola per sempre.

Al secondo miglio, con il fiato leggermente più pesante, le gambe continuavano a reggere.

Gli piaceva correre.

Gli piaceva la solitudine, il modo in cui poteva analizzare i propri problemi, proiettando la mente in avanti. A volte stava al suo passo, altre no e altre ancora non aveva nessuna importanza. Ma nessuno era più veloce di lui, non quando era da solo e il vento gli sbatteva sul viso, non quando lo stadio era pieno di gente gioiosa che sventolava fazzoletti rossi al suo passaggio. Vide la linea del traguardo e si rese conto che, con un po’ di fortuna e una piccola spinta, avrebbe battuto il record mondiale. Con un ulteriore giro della pista sarebbe diventato l’uomo più veloce della terra.

La folla era ai suoi piedi.

Sentiva il suo respiro uscirgli dalle labbra e sapeva che era un cattivo segno, ma c’era ancora della riserva da qualche parte, giù nei polmoni, e andò a cercarla. Emise un verso mentre si preparava allo scatto, al suono della campana. La folla era in delirio, suonava trombette, le telecamere della televisione immortalavano la sua smorfia di fatica, simile a quella di un clown.

Hedley si trovava in mezzo alla pista, intento ad arrotolarsi i baffi e a pettinarsi il ciuffo rosso e Don gli correva incontro, senza rompere il ritmo.

Pratt e Boston erano avanti di due lunghezze, pronti a bloccarlo al suo passaggio, ma lui schizzò come un razzo, fece una finta dall’altra parte, lasciandoli storditi a grattarsi le mani come due scimmie.

Tracey gli stava mandando un bacio.

Chrissy si strappava i vestiti di dosso e si leccava le labbra al suo passaggio.

Mamma e papà scuotevano la testa e si giravano per aiutare il piccolo Sam che aveva qualche problema con i lacci delle scarpe.

Di fronte c’era il traguardo, oltre l’ultima curva.

La folla era in tripudio e spingeva la schiera di poliziotti che cercava di contenerla, anche se loro stessi erano eccitati quanto la folla che cercavano di contenere.

Sentiva i battiti del cuore; stava reggendo; sentiva il ritmo dei suoi passi in perfetta sintonia con quello delle braccia e i movimenti della testa; sentiva il suo nome scandito in continuazione, come il rullio di un tamburo, come il boato della prima colata di cemento, come la marcia di un esercito che attraversa una pianura senza alberi.

Correva più veloce, singhiozzando, perché ormai sapeva di dover battere il record, per mettere bene in chiaro con chi avevano tutti a che fare. Così avrebbero saputo tutti che non era più un fottutissimo bambino.

Correva più veloce, spingendo in fuori il torace, e ruppe il nastro proprio nel momento in cui il frastuono era totale e lo investiva, lo inondava, sollevandolo in trionfo mentre attraversava il prato e si lasciava cadere sulla schiena a braccia e gambe spalancate, con gli occhi fissi sulla traversa della porta del campo.

La gente se ne andò, le telecamere, la polizia, le donne sospiranti.

Ma lui non era solo.

Il campo si allargava di fronte a lui e da quella posizione sembrava ancora più lungo; nell’apertura della galleria fatta di mattoni i cui cancelli di legno erano ancora aperti si vedeva qualcosa. Nell’oscurità. Lo stava guardando. Aspettava. Senza muovere un muscolo.

Non c’era luce alle sue spalle, nonostante i lampioni della strada fossero accesi; non proiettava ombre.

Ma c’era qualcosa. Riusciva a vederlo.

E lo stava guardando. Aspettava.

Non faceva rumore.

Si asciugò il sudore dagli occhi e dal viso con il braccio e diede un’altra occhiata.

Era sparito.

Lo stadio era vuoto e lui era sdraiato per terra.

Inspirò profondamente, buttò fuori il fiato, guardò ancora e poi fissò la galleria. «Ossigeno, ragazzo», si disse, mentre si rimetteva in piedi. «Hai bisogno di un po’ del vecchio O 2, non so se mi spiego.»

Era sparita la giacca.

Guardò nel punto sulla linea delle cinquanta iarde dove l’aveva lasciata cadere, lo fissò con un tremito di perplessità e poi alzò lo sguardo per sondare tutto il campo. Infine si voltò, per dare un’occhiata anche alle tribune. Era sparita. Sapeva di averla lasciata in quel punto: sentiva ancora lo stacco dalle sue mani e il rumore che aveva fatto, toccando terra. E adesso era sparita. Rimase ad aspettare per qualche istante che qualcuno si mettesse a ridere; aspettò di essere sicuro che non si trattasse di uno scherzo. Una volta appurato questo, resosi conto che ormai non era sicuro più nemmeno sulla pista, si mise le mani in tasca e si diresse verso casa.

È un inferno, pensò Tracey.

Sedeva tutta sola sui gradini di un edificio malandato in un quartiere qualsiasi dei sobborghi cittadini. Ai lati della strada file di macchine parcheggiate, il marciapiede affollato di bambini e non un volto conosciuto, non una voce familiare.

L’inferno.

Quella doveva essere Long Island — alberi, spiagge, case e palazzi eleganti, il posto, che, una volta visto, faceva sparire qualsiasi altro. Ma persino Ashford era meglio, per l’amor del cielo. Per lo meno c’era la partita di football, in cui in quel momento avrebbe dovuto suonare il flauto; c’erano i suoi libri, i suoi animali di pezza, il silenzio della sua stanza; ad Ashford c’era Don Boyd.

Si vergognò solo al pensiero di come lo aveva baciato prima ancora di rendersene conto. Sembrava quasi che l’avesse preso a pugni sulla pancia; si era sentita come se si fosse data una sberla da sola ed era corsa subito in camera sua senza dare a sua madre il solito resoconto minuto per minuto di quello che aveva fatto fuori casa. Forse era arrossita, perché le sue sorelle l’avevano presa in giro a più non posso, facendole continuamente domande finché suo padre si era messo a brontolare — niente chiacchiere, lui doveva guidare, aveva bisogno di concentrarsi sugli idioti che si trovavano per strada come lui.

Si prese le ginocchia tra le mani e si mise a guardare una partita di baseball che si stava pericolosamente trasformando in una rissa, e all’improvviso le venne in mente lo Squartatore, e quello che avrebbe potuto fare a quei ragazzi. Ebbe un tremito. Deglutì. Lanciò uno sguardo verso le finestre sopra di lei, verso la finestra dalla quale si vedeva suo padre che guardava in strada. Gli sorrise, lo salutò e sospirò quando le fece cenno di alzarsi dai gradini e di entrare in casa.

Dannazione, pensò, se è un poliziotto così forte, perché non costringe la nonna a trasferirsi? Almeno in un posto con gli alberi, invece di portarifiuti.

Long Island era un inferno.

Si fermò sull’ingresso, si voltò e fece un sorrisetto amaro. Arnvederci, ventesimo secolo, disse alla strada rumorosa. Devo andare sulla macchina del tempo. Allacciati la cintura di sicurezza, per favore, sarà un viaggio difficile e noioso.

La veranda originale della casa era stata abbattuta molto tempo prima che Don e la sua famiglia si trasferissero, poiché il proprietario precedente era convinto che il legno fosse marcito e non voleva che restasse ferito qualcuno nel caso un’asse o un gradino si fossero staccati. Era stata sostituita da un’altra veranda, che aveva il tetto spiovente e la ringhiera delle scale in ferro battuto nero e attorcigliato. Era l’unica casa del quartiere ad avere una simile veranda e una volta Norman aveva insistito di voler rimettere quella vecchia; era stato prima della morte di Sam. Ormai si limitava a lagnarsi di avere un porticato poco più grande di una tettoia.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La carezza della paura»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La carezza della paura» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Charles Grant - Whirlwind
Charles Grant
Charles Grant - The X-Files - Goblins
Charles Grant
Charles Grant - The Pet
Charles Grant
Charles Grant - Night Songs
Charles Grant
Blake Crouch - Birds of Prey
Blake Crouch
Charles Sheffield - Le guide dell'infinito
Charles Sheffield
Fernando de Trazegnies Granda - Ciriaco de Urtecho, litigante por amor
Fernando de Trazegnies Granda
Delia Parr - Carry The Light
Delia Parr
Delia Parr - Abide With Me
Delia Parr
Blake Pierce - Il Volto della Paura
Blake Pierce
Delia Parr - Day By Day
Delia Parr
Отзывы о книге «La carezza della paura»

Обсуждение, отзывы о книге «La carezza della paura» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x