George Martin - Tempesta di spade. I fiume della guerra. I portale delle tenebre.

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Tempesta di spade. I fiume della guerra. I portale delle tenebre.: краткое содержание, описание и аннотация

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«Alle Nozze rosse?» Merrett aveva l’impressione che la sua testa fosse sul punto di spaccarsi in due, ma fece del suo meglio per ricordare. La confusione era terribile, quella notte, ma qualcuno avrebbe menzionato il mastino di Joffrey che annusava da quelle parti, se lo avesse visto. «Nel castello non c’era. Né al banchetto principale… forse era alla festa dei bastardi, o negli accampamenti, ma… no, qualcuno avrebbe detto…»

«Aveva una ragazzina con lui» aggiunse il cantastorie. «Una ragazzina magra di circa dieci anni. O forse un ragazzino della stessa età.»

«Non credo proprio.» Merrett scosse la testa. «Non ne so niente.»

«No? Ah, che peccato. D’accordo: è ora di andare su!»

« No! » berciò Merrett. «Non potete farlo, ti ho risposto. Hai detto che mi avresti lasciato andare.»

«Mi sembra di ricordare che quello che ho detto è che avrei detto a loro di lasciarti andare.» Il cantastorie guardò l’uomo con il mantello giallo. «Lem, lascialo andare.»

«Va’ a farti fottere, Tom» replicò bruscamente l’uomo grande e grosso.

Il cantastorie alzò le spalle sconsolato e si mise a suonare Il giorno che impiccarono Pettirosso Nero.

«Vi prego…» Gli ultimi residui del coraggio di Merrett stavano colandogli lungo la gamba. «Io non vi ho fatto alcun male. Vi ho portato l’oro, proprio come avevate chiesto. Ho risposto alla vostra domanda. Io… ho figli!»

«Il Giovane lupo invece non ne avrà mai» disse il fuorilegge con un occhio solo.

Merrett quasi non riusciva più a pensare, tanto gli doleva la testa. «Ci aveva ricoperto di vergogna. Tutto il reame rideva dei Frey. Noi dovevamo lavare l’onta al nostro onore.» Questo era quello che gli aveva detto suo padre lord Walder. Questo e anche molto di più.

«Forse era così, d’accordo. E poi, che possono saperne un branco di stupidi paesani dell’onore di un lord?» Mantello giallo avvolse tre giri di fune di canapa attorno al braccio. «In compenso, sappiamo tutto quello che c’è da sapere dell’assassinio.»

«Non è stato affatto un assassinio.» La voce di Merrett era stridula. «È stata una vendetta! Avevamo il diritto di avere la nostra vendetta. È stata la guerra. Aegon era il suo nome, ma noi lo chiamavamo Campanello, un povero demente che non aveva mai fatto del male a nessuno. Ma lady Stark gli ha tagliato la gola. Abbiamo perso almeno cinquanta dei nostri nell’assalto agli accampamenti degli uomini del Nord. Ser Garse Goodbrook, il marito di Kyra, ser Tytos, il figlio di Jared… qualcuno gli ha sfondato il cranio con un’ascia… Il meta-lupo di Robb Stark ha ucciso quattro dei nostri mastini e ha strappato un braccio al maestro dei canili… E questo dopo che lo avevamo riempito di dardi di balestra…»

«E quando il ragazzo e il suo lupo erano morti entrambi, avete cucito la testa del lupo sul corpo decapitato del ragazzo» disse l’uomo con il mantello giallo.

«È stato mio padre a fare questo. Tutto quello che ho fatto io è stato bere. Non potete uccidere un uomo per questo!» In quel momento, Merrett si ricordò di un’altra cosa, una cosa che forse poteva salvargli la vita. «Dicono che lord Beric fa sempre un processo, che non uccide mai qualcuno se non ci sono delle prove contro di lui. Voi non avete nessuna prova contro di me. Le Nozze rosse sono state opera di mio padre, di Ryman e di lord Bolton. Lothar lo Storpio ha fatto sabotare le grandi tende all’esterno del castello perché crollassero sugli uomini del Nord, e ha collocato balestrieri nella galleria della sala Grande, mescolandoli ai musicanti. Walder il Bastardo ha guidato l’attacco agli accampamenti. … Sono loro quelli che volete, non me. Io ho solo bevuto del vino… E non avete nessun testimone! »

«Qui ti sbagli.» Il cantastorie si voltò verso la donna incappucciata. «Milady?»

I fuorilegge si divisero. La donna si fece avanti, senza dire una parola. Abbassò il cappuccio. Nel petto di Merrett Frey qualcosa si strinse. Per un momento, non riuscì a respirare. E non a causa del nodo scorsoio. “No, non può essere. Io ti ho vista morire. Eri morta da un giorno e una notte quando denudarono il tuo corpo e lo gettarono nel fiume. Raymund ti ha aperto la gola da un orecchio all’altro. Tu sei morta, morta… morta !”

Il colletto del mantello celava lo squarcio che la lama di suo fratello, Raymund Frey, aveva scavato nel collo della donna. La faccia era ancora peggio di quello che Merrett ricordava. Le acque del Tridente avevano reso la carne flaccida, del colore del latte cagliato. Aveva perso gran parte dei capelli, e quelli che rimanevano erano bianchi e ispidi, come quelli di una vecchia. Sotto quel groviglio grottesco, il volto della donna, là dove si era dilaniata da sola con le unghie, era una maschera di pelle maciullata e sangue rappreso. Ma la parte più terribile erano gli occhi.

Occhi in grado di vedere.

E di odiare.

«Non può parlare» disse l’uomo grande e grosso con il mantello giallo. «Voi luridi bastardi le avete tagliato la gola troppo in profondità. Ma può ricordare.» Si girò verso la donna morta. «Che dici, milady? Era uno di loro?»

Gli occhi di lady Catelyn Stark non si staccarono da quelli di Merrett Frey. Nemmeno per un istante.

Lady Catelyn annuì.

Merrett Frey aprì la bocca per invocare pietà. Il serrarsi del nodo scorsoio gli troncò la voce. I suoi piedi si staccarono dal terreno coperto di foglie morte, la fune di canapa affondò nella pelle morbida sotto il suo mento. Merrett Frey salì nel vuoto sussultando, scalciando, contorcendosi. Salì in alto, in alto, sempre più in alto.

APPENDICE

I RE E LE LORO CORTI

IL RE SUL TRONO DI SPADE

RE JOFFREY BARATHEON, primo del suo nome, un ragazzo di tredici anni, primogenito di re Robert I della Casa Baratheon e della regina Cersei della Casa Lannister

Re Robert, padre di Joffrey, morto in un controverso incidente di caccia al cinghiale

Regina Cersei, madre di Joffrey, reggente e protettrice del reame

Principessa Myrcella, sorella di Joffrey, una fanciulla di nove anni, protetta del principe Doran Martell a Lancia del Sole

Principe Tommen, fratello di Joffrey, otto anni, erede al Trono di Spade

Lord Tywin Lannister,nonno materno di Joffrey, lord di Castel Granito, protettore dell’Ovest, e Primo Cavaliere del re

Gli zii di re Joffrey per parte di padre:

Stannis Baratheon, maggiore dei fratelli di re Robert, lord ribelle della Roccia del Drago, si proclama re Stannis I

Shireen, sua figlia, di undici anni

Renly Baratheon, minore dei fratelli di re Robert, lord ribelle di Capo Tempesta, assassinato nel cuore del proprio esercito

Ser Eldon Estermont,prozio di re Joffrey, fratello della nonna paterna

Ser Aemon Estermont,figlio primogenito di ser Eldon, cugino di re Joffrey

Ser Alyn Estermont,figlio di ser Aemon

Gli zii di re Joffrey per parte di madre:

Ser Jaime Lannister, lo “Sterminatore di re”, gemello della regina Cersei, lord comandante della Guardia reale, prigioniero a Delta delle Acque

Tyrion Lannister, detto “Folletto”, un nano, ferito nella battaglia delle Acque Nere

Podrick Payne, scudiero di Tyrion

Ser Bronn delle Acque Nere,un tempo guerriero mercenario, capo della guardia personale di Tyrion

Shae, concubina di Tyrion, un tempo prostituta per i soldati, ora al servizio di Lollys Stokeworth

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