Dopo parecchi minuti, tuttavia, Harry non fu più il solo a tenere d’occhio Hermione. Il capitolo che era stato ordinato loro di leggere era così noioso che un numero crescente di ragazzi aveva deciso di osservare il muto tentativo di Hermione di attirare l’attenzione della professoressa Umbridge invece di affaticarsi sui “Fondamenti per principianti”.
Quando ormai più di metà della classe fissava Hermione al posto dei propri libri, la professoressa Umbridge parve decidere che non poteva più ignorare la situazione.
«Voleva chiedere qualcosa a proposito del capitolo, cara?» domandò a Hermione, come se si fosse appena accorta di lei.
«Non a proposito del capitolo, no» rispose Hermione.
«Be’, adesso stiamo leggendo» disse la professoressa Umbridge, mostrando i dentini affilati. «Se ha altre domande, possiamo affrontarle alla fine della lezione».
«Ho una domanda sugli obiettivi del suo corso» ribatté Hermione.
La professoressa Umbridge alzò le sopracciglia.
«Il suo nome è?»
«Hermione Granger» rispose Hermione.
«Be’, signorina Granger, credo che gli obiettivi del corso siano perfettamente chiari se li legge attentamente» disse la professoressa Umbridge con deliberata dolcezza.
«Veramente non mi pare» obiettò Hermione brusca. «Là non c’è scritto niente sul fatto di usare incantesimi di Difesa».
Ci fu un breve silenzio durante il quale molti ragazzi si voltarono a guardare corrucciati i tre obiettivi del corso ancora scritti sulla lavagna.
« Usare incantesimi di Difesa?» ripeté la professoressa Umbridge con una risatina. «Be’, non riesco a immaginare una situazione nella mia classe che richieda di ricorrere a un incantesimo di Difesa, signorina Granger. Lei non si aspetta di venire aggredita durante le lezioni, no?»
«Non useremo la magia?» domandò Ron ad alta voce.
«Gli studenti alzano la mano quando desiderano parlare durante le mie lezioni, signor…?»
«Weasley» disse Ron, scagliando la mano in aria.
La professoressa Umbridge, con un sorriso ancora più ampio, gli voltò le spalle. Anche Harry e Hermione alzarono subito la mano. Gli occhi gonfi della professoressa Umbridge indugiarono su Harry un istante prima di rivolgersi a Hermione.
«Sì, signorina Granger? Voleva chiedere qualcos’altro?»
«Sì» rispose Hermione. «Senza dubbio lo scopo di Difesa contro le Arti Oscure è esercitarsi negli incantesimi di Difesa, no?»
«Lei è per caso un’esperta di istruzione del Ministero, signorina Granger?» chiese la professoressa Umbridge con la sua voce falsamente dolce.
«No, ma…»
«Be’, allora temo che non sia qualificata per decidere qual è lo “scopo” di un corso. Maghi molto più anziani e capaci di lei hanno ideato il nostro nuovo programma di studi. Apprenderete gli incantesimi di Difesa in un modo sicuro, privo di rischi…»
«A che cosa serve?» chiese Harry ad alta voce. «Se verremo attaccati, non sarà in un…»
«La mano, signor Potter» cantilenò la professoressa Umbridge.
Harry scagliò il pugno in aria. Di nuovo, la professoressa Umbridge gli voltò rapida le spalle, ma ormai parecchi ragazzi avevano la mano alzata.
«Il suo nome è?» chiese la professoressa Umbridge a Dean.
«Dean Thomas».
«Allora, signor Thomas?»
«Be’, è come dice Harry, no?» disse Dean. «Se verremo attaccati, non sarà privo di rischi».
«Ripeto» rispose la professoressa Umbridge, sorridendo a Dean in modo assai irritante, «si aspetta di venire aggredito durante le mie lezioni?»
«No, ma…»
La professoressa Umbridge lo interruppe. «Non ho intenzione di criticare il modo in cui le cose sono state condotte in questa scuola» disse, con un sorriso nient’affatto convincente che le stirava la bocca larga, «ma in questo corso siete stati esposti all’influenza di maghi assai irresponsabili, davvero assai irresponsabili… per non parlare» e diede in una risatina maligna, «di ibridi estremamente pericolosi».
«Se intende il professor Lupin» sbottò Dean arrabbiato, «è stato il migliore che abbiamo mai…»
«La mano, signor Thomas! Come stavo dicendo, siete stati introdotti a incantesimi complessi, inadatti alla vostra età e potenzialmente letali. Siete stati indotti con la paura a credere che sia probabile imbattersi in Attacchi Oscuri un giorno sì e uno no…»
«Non è così» disse Hermione, «abbiamo solo…»
« La sua mano non è alzata, signorina Cranger! »
Hermione alzò la mano. La professoressa Umbridge si voltò dall’altra parte.
«Mi pare di aver capito che il mio predecessore non solo ha praticato maledizioni illegali davanti a voi, ma addirittura su di voi».
«Be’, è saltato fuori che era un pazzo, no?» disse Dean accalorandosi. «Ma comunque abbiamo imparato un sacco di cose».
« La sua mano non è alzata, signor Thomas! » trillò la professoressa Umbridge. «Ora, è opinione del Ministero che una conoscenza teorica sarà più che sufficiente a farvi superare gli esami, e dopotutto è questo lo scopo della scuola. Il suo nome?» aggiunse, fissando Calì, che aveva appena fatto scattare in aria la mano.
«Calì Patil, e al G.U.F.O. non c’è anche una prova pratica di Difesa contro le Arti Oscure? Non dobbiamo dimostrare di saper concretamente eseguire le contromaledizioni, eccetera?»
«Se avrete studiato abbastanza a fondo la teoria, non c’è ragione per cui non dovreste essere in grado di eseguire gli incantesimi durante gli esami, in circostanze di massima sicurezza» rispose la professoressa Umbridge categorica.
«Senza mai averli provati prima?» chiese Calì incredula. «Ci sta dicendo che la prima volta che potremo fare gli incantesimi sarà agli esami?»
«Ripeto, se avrete studiato a fondo la teoria…»
«E a che cosa servirà la teoria nel mondo reale?» intervenne Harry ad alta voce, la mano di nuovo levata.
La professoressa Umbridge alzò lo sguardo.
«Qui siamo a scuola, signor Potter, non nel mondo reale» disse piano.
«Allora non dobbiamo prepararci a ciò che ci aspetta là fuori?»
«Non c’è niente che ci aspetta là fuori, signor Potter».
«Oh, davvero?» ribatté Harry. La rabbia che gli borbottava dentro sommessa da tutto il giorno stava raggiungendo la temperatura di ebollizione.
«Chi immagina possa desiderare di aggredire ragazzini come voi?» indagò la professoressa Umbridge con voce tremendamente mielosa.
«Mmm, mi lasci pensare…» rispose Harry in tono falsamente meditabondo. «Forse… Lord Voldemort? »
Ron trattenne il fiato; Lavanda Brown emise un gridolino; Neville scivolò giù dallo sgabello. La professoressa Umbridge, tuttavia, non batté ciglio. Fissava Harry con aria di cupa soddisfazione.
«Dieci punti in meno per Grifondoro, signor Potter».
La classe era immobile e silenziosa. Tutti fissavano la Umbridge o Harry.
«Ora, permettete che chiarisca un paio di cose».
La professoressa Umbridge si alzò e si sporse verso di loro, le mani dalle dita tozze allargate sul piano della cattedra.
«Vi è stato riferito che un certo Mago Oscuro è tornato dal mondo dei morti…»
«Non era morto» disse Harry con rabbia, «ed è tornato!»
«Signor-Potter-lei-ha-già-fatto-perdere-dieci-punti-alla-sua-Casa-non-peggiori-la-situazione» disse la professoressa Umbridge tutto d’un fiato, senza guardarlo. «Come stavo dicendo, vi è stato riferito che un certo Mago Oscuro è di nuovo in circolazione. Questa è una bugia ».
«NON è una bugia!» esclamò Harry. «Io l’ho visto, io ho combattuto contro di lui!»
«Punizione, signor Potter!» La professoressa Umbridge era trionfante. «Domani sera. Alle cinque. Nel mio ufficio. Ripeto, questa è una bugia. Il Ministero della Magia garantisce che non correte alcun pericolo da parte di alcun Mago Oscuro. Se siete ancora preoccupati, venite assolutamente da me dopo le ore di lezione. Se qualcuno vi mette in agitazione diffondendo frottole su Maghi Oscuri rinati, vorrei esserne informata. Sono qui per aiutarvi. Sono vostra amica. E ora, volete per favore continuare la lettura? Pagina cinque, “Fondamenti per principianti”».
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