«Ma sono legalmente adulti, ora» disse il signor Weasley, con la stessa voce stanca.
La signora Weasley era ormai scarlatta in viso.
«Io… oh, allora va bene, Fred e George possono restare, ma Ron…»
«Harry racconterà comunque a me e Hermione tutto quello che dite!» esclamò Ron accalorato. «Vero… vero?» aggiunse dubbioso, incrociando lo sguardo di Harry.
Per un istante, Harry contemplò l’ipotesi di dire a Ron che non gli avrebbe riferito una sola parola, così poteva provare come ci si sente a essere tenuti all’oscuro. Ma il malvagio impulso svanì mentre si guardavano.
«Certo» disse Harry.
Ron e Hermione fecero un gran sorriso.
«Bene!» urlò la signora Weasley. «Bene! Ginny… a letto!»
Ginny non partì rassegnata. La sentirono protestare con rabbia contro la madre per tutte le scale, e quando raggiunse l’ingresso gli strilli spaccatimpani della signora Black si sommarono al frastuono. Lupin corse verso il ritratto per riportare la calma. Fu solo al suo ritorno, quando si fu chiuso alle spalle la porta della cucina ed ebbe ripreso posto al tavolo, che Sirius parlò.
«Allora, Harry… che cosa vuoi sapere?»
Harry trasse un gran respiro e fece la domanda che lo ossessionava da un mese.
«Dov’è Voldemort?» chiese, ignorando i soliti brividi e sussulti al suono di quel nome. «Che cosa fa? Ho cercato di seguire i notiziari Babbani, e non è ancora successo niente che possa sembrare opera sua, niente strane morti o cose del genere».
«È perché non si sono ancora verificate strane morti» disse Sirius, «a quanto ne sappiamo noi, almeno… e sappiamo parecchio».
«Più di quello che crede lui, a ogni modo» aggiunse Lupin.
«Come mai ha smesso di uccidere?» chiese Harry. Sapeva che Voldemort aveva commesso più di un assassinio soltanto l’anno prima.
«Perché non vuole attrarre l’attenzione su di sé» rispose Sirius. «Sarebbe pericoloso per lui. Il suo ritorno non è riuscito proprio come voleva lui, sai. Qualcosa gli è andato storto».
«Cioè, tu gli sei andato storto» disse Lupin con un sorriso soddisfatto.
«Come?» chiese Harry, perplesso.
«Non avresti dovuto sopravvivere!» rispose Sirius. «Nessuno, tranne i suoi Mangiamorte, doveva sapere che era tornato. Ma tu sei sopravvissuto per raccontarlo».
«E l’ultima persona che voleva che sapesse del suo ritorno era Silente» disse Lupin. «Tu hai fatto in modo che Silente lo sapesse subito».
«E in che modo questo è stato utile?» chiese Harry.
«Stai scherzando?» intervenne Bill incredulo. «Silente è il solo di cui Tu-Sai-Chi abbia mai avuto paura!»
«Grazie a te, Silente ha potuto riconvocare l’Ordine della Fenice solo un’ora dopo il ritorno di Voldemort» disse Sirius.
«Ma che cosa fa l’Ordine della Fenice?» chiese Harry, guardandoli a uno a uno.
«Tutto quello che possiamo per assicurarci che Voldemort non realizzi i suoi piani» disse Sirius.
«Come fate a sapere quali sono i suoi piani?» aggiunse Harry in fretta.
«Silente si è fatto un’idea precisa» rispose Lupin, «e le idee precise di Silente di solito si rivelano piuttosto azzeccate».
«E Silente che cosa sospetta?»
«Be’, prima di tutto che Voldemort voglia ricostruire il suo esercito» disse Sirius. «In passato aveva grossi numeri ai suoi ordini: maghi e streghe che aveva costretto a seguirlo con la prepotenza o con incantesimi, i suoi fedeli Mangiamorte, un’enorme varietà di creature Oscure. Hai sentito che progettava di reclutare i giganti; be’, sono solo uno dei gruppi a cui fa la corte. Certamente non cercherà di impossessarsi del Ministero della Magia solo con una decina di Mangiamorte».
«Quindi state cercando di impedirgli di conquistare nuovi seguaci?»
«Facciamo del nostro meglio» rispose Lupin.
«Come?»
«Be’, la cosa principale è convincere più persone possibile che Tu-Sai-Chi è tornato, metterle in guardia» disse Bill. «Ma si sta dimostrando complicato».
«Perché?»
«Per colpa dell’atteggiamento del Ministero» intervenne Tonks. «Hai visto Cornelius Caramell dopo il ritorno di Tu-Sai-Chi, Harry. Be’, non si è mosso dalla sua posizione. Si rifiuta assolutamente di credere che sia successo».
«Ma perché?» chiese Harry disperato. «Perché è così stupido? Se Silente…»
«Ah, be’, hai centrato il problema» disse il signor Weasley con un sorriso obliquo. « Silente » .
«Vedi, Caramell ha paura di lui» aggiunse Tonks malinconica.
«Paura di Silente?» Harry era incredulo.
«Paura di quello che sta facendo» spiegò il signor Weasley. «Caramell è convinto che Silente stia tramando per rovesciarlo. Crede che Silente voglia fare il Ministro della Magia».
«Ma Silente non vuole…»
«Certo che no» disse il signor Weasley. «Non ha mai voluto quel posto, anche se un sacco di gente voleva che fosse lui a prenderlo quando Millicent Bagnold è andata in pensione. Invece ha preso il potere Caramell, ma non ha dimenticato quanto sostegno popolare aveva Silente, anche se non si era mai candidato».
«In fondo, Caramell sa che Silente è molto più abile di lui, è un mago molto più potente, e nei primi giorni del suo Ministero gli chiedeva sempre aiuto e consiglio» disse Lupin. «Ma pare che si sia affezionato al potere, e che sia molto più sicuro di sé. Adora fare il Ministro della Magia ed è riuscito a convincersi di essere lui quello abile, e che Silente stia solo creando scompiglio per il gusto di farlo».
«Ma come fa a pensare una cosa del genere?» disse Harry arrabbiato. «Che Silente s’inventi tutto… che io mi inventi tutto?»
«Perché accettare il fatto che Voldemort è tornato vorrebbe dire guai, come il Ministero non ne affronta da quasi quattordici anni» osservò Sirius amaramente. «Caramell non riesce proprio ad ammetterlo. È molto più facile credere che Silente stia mentendo per destabilizzarlo».
«Capisci il problema» disse Lupin. «Finché il Ministero insiste che non c’è nulla da temere da parte di Voldemort, è difficile convincere la gente del suo ritorno, soprattutto perché nessuno ci vuole credere. In più, il Ministero conta molto sul fatto che La Gazzetta del Profeta non riporta nessuno di quelli che definiscono i pettegolezzi di Silente, così gran parte della comunità magica è completamente ignara di tutto ciò che è successo, e questo la rende facile preda dei Mangiamorte, se usano la Maledizione Imperius».
«Ma voi lo dite a tutti, no?» domandò Harry, guardando il signor Weasley, Sirius, Bill, Mundungus, Lupin e Tonks. «Lo fate sapere a tutti che è tornato?»
Sorrisero senza allegria.
«Be’, visto che in giro si crede che io sia un pazzo terrorista e il Ministero ha messo una taglia di diecimila galeoni sulla mia testa, non è che possa passeggiare per la strada a distribuire volantini, no?» disse Sirius irrequieto.
«E io non sono un ospite a cena molto gradito per gran parte della comunità» aggiunse Lupin. «È uno dei rischi professionali di un lupo marinaro».
«Tonks e Arthur perderebbero il loro lavoro al Ministero se cominciassero a parlare a destra e a manca» proseguì Sirius, «ed è molto importante per noi avere delle spie all’interno del Ministero, perché ci puoi scommettere che Voldemort le avrà».
«Siamo riusciti a convincere un paio di persone, però» disse il signor Weasley. «Tonks, per esempio: è troppo giovane per aver fatto parte dell’Ordine della Fenice l’ultima volta, e avere degli Auror dalla nostra parte è un enorme vantaggio. Anche Kingsley Shacklebolt è stato un bell’acquisto: è responsabile della caccia a Sirius, e così fa credere al Ministero che Sirius sia in Tibet».
«Ma se nessuno di voi fa circolare la notizia che Voldemort è tornato…» cominciò Harry.
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