All’inizio pensò che la nave all’inseguimento fosse la Vendetta della Regina Anna di Barbanera, e le sue labbra tumide si arricciarono in un sorriso crudele — che disparve un attimo dopo, tuttavia, quando realizzò che si trattava di una nave che non aveva mai visto. Questa, vide, era più larga ed era dipinta di rosso e di bianco intorno alla prua… e la prua che avanzava non era forse spaventosamente immobile? Le prue della maggior parte delle navi non si sollevano e ricadono un poco quando acquistano velocità, e non scagliano spruzzi ai lati?
Salì sulla battagliola che sovrastava il cassero e i ponti di poppa. Almeno per il momento la sua nave aveva smesso di mutare il suo aspetto, e non c’erano più alberi o ponti che cambiavano idea circa la loro posizione di momento in momento. Probabilmente anche la finestra in… quella cabina… si era ormai stabilita definitivamente là oppure definitivamente altrove.
«Aumentate la velocità!» gridò Friend alla sua necrotica ciurma. Diverse figure grigie cominciarono a strisciare sul sartiame. «Più in fretta!» strillò. «Non mi meraviglio che la maledetta Charlotte Bailey affondò, se era questo il modo in cui la governavate!»
Si voltò a guardare la nave che li inseguiva, e si domandò se stava soltanto immaginando che era già più vicina. Piantando saldamente i piedi sul ponte, destò le nuove zone della sua mente e puntò un dito a salsicciotto contro la strana nave. «Via,» disse, con voce tesa.
All’istante un ampio tratto di mare si trasformò in vapore, che si arricciò e vortice verso l’alto in una bianca nuvola dal profilo netto, e Friend ridacchiò, deliziato… ma il risolino s’interruppe un momento dopo quando la nave emerse dalla nuvola, apparentemente identica a prima. Le sue vele, di fatto, splendevano ancora del color bianco osso della tela asciutta.
«Maledizione,» disse Friend, piano.
Non importa chi sia, pensò con inquietudine. Ho cose di meglio da fare che preoccuparmi di lei. Potrei far levitare me stesso ed Elizabeth e volarmene via… ma se stanno inseguendo noi piuttosto che questa nave sarebbe uno svantaggio, poiché dovrei usare parte del mio potere solo per tenerci su… Naturalmente ne sto già usando un bel po’ adesso, per far continuare a muovere questi dannati marinai risorti…
Ridiscese sul ponte, e dopo aver gridato altri ordini alle grigie figure silenti e indaffarate, abbassò la testa ed esaminò le tavole del ponte sotto le sue scarpe macchiate di fango ma ancora riccamente ornate. Potrei tornare là dentro di corsa e possederla, pensò, con la calda eccitazione che ricominciava a soffocarlo malgrado l’ansia che gli provocava il vascello inseguitore. E questa volta potrei imprigionarla in una morsa magica, cosicché non potrebbe neppure battere le ciglia senza un mio specifico permesso… o potrei semplicemente renderla incosciente, e utilizzare la magia per costringere il suo corpo a comportarsi nella maniera che voglio…
Scosse la testa. No, questo non sarebbe stato molto diverso dalle attività cui indulgeva fin da quando aveva imparato, nella sua adolescenza, a scolpire donne ectoplasmatiche nell’aria al di sopra del suo letto inquieto. Nella migliore delle ipotesi tutto ciò che avrebbe potuto fare in quel momento era violentare Beth Hurwood, e qualsiasi normale marinaio poteva commettere uno stupro. Friend voleva — ne aveva assolutamente bisogno — perpetrare una violazione molto più profonda. Voleva manipolare la volontà di lei, in modo che non solo lei non avrebbe avuto il potere di evitare di accoppiarsi con lui, ma avrebbe vissuto con la speranza di farlo. E se per caso lui l’avesse confusa con sua… con qualcun altra… lei ne sarebbe rimasta comunque lusingata.
Per essere in grado di controllare le persone in maniera così totale, tuttavia, lui avrebbe dovuto avere il controllo di una porzione di realtà ben più estesa di quella che aveva controllato in precedenza — di fatto avrebbe dovuto avere il controllo di tutta la realtà. Al fine di poter definire completamente il presente, avrebbe dovuto essere in grado di modificare il passato… imporre il futuro… diventare, in effetti, Dio.
Beh, pensò con un sorriso nervoso, perché no? Non ho forse impiegato tutta la mia esistenza nel tentare di avvicinarmi a questo?
Raggiunse la murata di babordo, si sporse e guardò di nuovo indietro verso il misterioso inseguitore. La nave dipinta di rosso e bianco aveva accelerato fin da quando l’aveva guardata l’ultima volta, e stava deviando come per superare il Carmichael dal lato di babordo, e in quel momento lui avvistò un’altra vela, molto più indietro, che il vascello sconosciuto aveva nascosto. Friend sibilò, allarmato, e la scrutò stringendo gli occhi.
È troppo piccola per essere la nave di Barbanera, pensò, o di Bonnett. Dev’essere quella dannata corvetta, la Jenny. Hurwood sarà a bordo, certamente, e quel Romeo d’un cambusiere, quello Shandy… forse anche Davies, ancora incollerito perché gli ho sparato addosso. Dev’essere quella la nave che la mia ciurma di cadaveri è stata a osservare per l’ultima mezzora. Lanciò un’occhiata ai suoi mal conservati timonieri, ma il fuoco della loro attenzione era cambiato. Le figure senza vita non stavano guardando più a poppa, ma a babordo, a quel galeone dipinto.
«Idioti!» strillò Friend. «Il pericolo è là!» Indicò la corvetta che si avvicinava alle sue spalle.
La sua ciurma di morti parve non essere d’accordo.
«Non è il Carmichael!» aveva esclamato Davies quando la Nuestra Señora de Lagrimas aveva virato verso est con una stretta bordata e consentito alla Jenny una chiara visione della nave che stavano inseguendo. Continuò a guardarla attraverso il telescopio.
«Deve essere,» disse Shandy.
Hurwood, che non si era spostato dalla sua posizione accovacciata fin dall’inizio del viaggio, alzò la testa. «È la nave su cui lei si trova,» disse, parlando con voce abbastanza forte da essere udita al di sopra dello sciaguattare e del sibilo del vento attraverso l’arpa del sartiame.
Davies scosse la testa, dubbioso. «La poppa sembra troppo alta, ma presumo che lo sapremo abbastanza presto; entrambe sembrano rallentare. Stiamo cavando tutta la velocità possibile da questa nave?»
Shandy si strinse nelle spalle e fece un gesto in direzione di Hurwood. «Chiedilo a lui… ma direi di sì, e anche una rischiosa quota in più. Dopo quell’ultima accelerata per mantenere in vista il galeone spagnolo abbiamo dovuto ammainare tutte le vele, poiché ci facevano solo rallentare, e il fasciame dello scafo si flette di più e fa trapelare più acqua ogni volta che scivoliamo su una grossa onda.»
«Bene, non dovremmo impiegare molto tempo.» Qualunque fosse la nave davanti a loro, stavano guadagnando rapidamente su di essa, e dopo un minuto o giù di lì Davies gridò «Prendi!» e lanciò il telescopio a Shandy. «Come si chiama?»
Shandy scrutò attraverso il telescopio. «Uh… Strepottoso Baimychael? No… no, è il Carmichael, sicuramente, lo vedo bene adesso…»
«Mantieni il cannocchiale su di lei,» disse Davies.
«…Beh,» disse Shandy stancamente, dopo alcuni momenti, «si offusca e cambia. Ma per un momento là c’era la Charlotte Bailey.» Sospirò e borbottò una bestemmia che aveva imparato un mese prima. «Così ha evocato la ciurma della Charlotte Bailey per rimpiazzare gli uomini che ha ucciso, ma il suo nuovo potere magico è così grande che ha evocato anche lo spettro della nave, ed esso si è incollato al Carmichael.»
Davies fece un cenno con la testa in direzione del galeone spagnolo. «Ha evocato anche la nave che affondò con la Bailey.»
«Dio,» disse Shandy. «Mi domando se lui lo sa.»
«Non credo che abbia importanza. La de Lagrimas sembra voler riprendere la battaglia dal punto preciso in cui la lasciarono un secolo fa… e non credo che vogliamo permetterlo.»
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