Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra
Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1966, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:La Luna è una severa maestra
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:1966
- Город:Milano
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La Luna è una severa maestra: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La Luna è una severa maestra»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
La Luna è una severa maestra — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La Luna è una severa maestra», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Nella breve attesa parlai a Wyoh di Greg.
Mi chiese: — Mannie, ti pare che vada il mio trucco? Abbastanza efficace per la chiesa? L’illuminazione è molto brillante?
— Non più di qua. Hai fatto un buon lavoro, non se ne accorgerà nessuno. Ma vuoi davvero andare in chiesa? Nessuno ti costringe.
Rispose: — Farebbe piacere a tua mad… voglio dire, alla tua moglie anziana, non è vero?
— Wyoh — dissi lentamente — la religione è un affare personale. Ma dato che me lo chiedi… sì, non c’è modo migliore per inserirsi nella famiglia Davis che andare in chiesa con Mum. Se vuoi andare, verrò anch’io con te.
— Ci andrò. Pensavo che il tuo cognome fosse O’Kelly.
— Lo è, infatti. Ma se vuoi essere formale, aggiungici Davis. Davis era il primo marito, morto cinquant’anni fa. È rimasto come nome di famiglia e tutte le nostre mogli si chiamano gospaza Davis, signora Davis, ciascuna, però, mantiene il cognome del marito, oltre al proprio di famiglia. In pratica l’unica vera gospaza Davis è Mum, e la puoi chiamare così. Le altre vengono chiamate con il primo nome e aggiungono il cognome Davis solo quando firmano un assegno o firmano documenti ufficiali. L’unica eccezione è Ludmilla, che si fa chiamare Davis-Davis, poiché si sente fiera della sua doppia appartenenza alla famiglia, per nascita e per opzione.
— Capisco. Allora, se un uomo si chiama John Davis è un figlio, ma se ha un cognome diverso è un co-marito. Però una ragazza sarebbe Jenny Davis in entrambi i casi, non è vero? Come faccio a distinguere? Dall’età? No, il criterio non funziona. Mi sento molto confusa! Pensavo che i matrimoni di clan fossero complicati. O i matrimoni poliandrici… anche se il mio non era tale. I miei mariti, per lo meno, avevano lo stesso cognome.
— Non c’è nessuna difficoltà: quando senti una donna di quarant’anni rivolgersi a una ragazza di quindici con l’appellativo Mama Milla, sai subito qual è moglie e qual è figlia. In realtà non incontrerai difficoltà del genere, perché in casa non ci sono figlie in età di matrimonio: vengono optate subito. Però potrebbero venire in visita. I tuoi mariti si chiamavano Knott?
— Oh, no. Fedoseev, Choy Lin e Choy Mu. Ho ripreso il mio nome di ragazza.
Prof emerse dal bagno. Sembrava un relitto umano. Uscimmo da tre diverse uscite, ci riincontrammo nel corridoio principale, a una certa distanza uno dall’altro.
Wyoh non conosceva Luna City, una grotta tanto complicata che gli stessi abitanti ogni tanto ci si perdono; così io andai avanti per guidarla, mantenendomi sempre in vista. Prof chiudeva la fila per accertarsi che lei non perdesse le mie tracce.
Se venivo arrestato, Wyoh si sarebbe fermata al primo telefono pubblico, avrebbe riferito a Mike, poi sarebbe tornata in albergo ad aspettare il Professore. Ma ero sicuro che la giubba gialla che avesse voluto arrestarmi si sarebbe buscata una carezza dal braccio numero sette.
Non ci furono sorprese. Salimmo al livello cinque e attraversammo la città lungo la galleria Carver, poi al livello tre fino alla Stazione Metropolitana Ovest, dove ritirai la cassetta delle braccia di riserva e degli arnesi che avevo depositato là. Non ritirammo le tute a pressione; avrebbero dato nell’occhio. Le lasciammo in deposito. C’era una giubba gialla, ma non mostrò alcun interesse nei miei confronti. Proseguii in direzione sud, lungo corridoi ben illuminati fino a che raggiunsi la porta stagna privata numero tredici che dava accesso alle gallerie pressurizzate cooperative della Fattoria Davis e di una dozzina di altri agricoltori. Immagino che Prof ci avesse lasciato all’ingresso della porta stagna, ma non mi voltai a guardare.
Indugiai alla porta di casa nostra per dare tempo a Wyoh di raggiungermi. Poi aprii e annunciai: — Mum, permettimi di presentarti la nostra ospite, Wyma Beth Johnson.
Mum la prese fra le braccia e le diede il benvenuto: — Sono molto felice che tu sia potuta venire, cara Wyma! Sei come a casa tua!
Capite perché amo la nostra vecchia chioccia? Avrebbe potuto dare a Wyoh, con le stesse parole, un benvenuto gelido. E invece mise nel saluto una carica di affetto sincero e Wyoh lo capì immediatamente.
Non avevo concordato con Wyoh il nome falso. Ci avevo pensato per strada. Alcuni dei nostri bambini erano ancora piccoli e benché allevati alla scuola del disprezzo più profondo per il Governatore, non era il caso di rischiare ingenue vanterie su una certa Wyoming Knott, nostra ospite. Quel nome era elencato nell’ Archivio Speciale Zebra.
Mi ero dimenticato di dirglielo, ero ancora un cospiratore dilettante. Ma Wyoh ci sapeva fare. Le bastò sentire una volta il nome per non fare mai errori.
Greg aveva già indossato la veste talare per la predica, ed entro pochi minuti sarebbe andato in chiesa. Mum non fece le cose in fretta: presentò a Wyoh i vari mariti, Granpà, Greg, Hans, in ordine di anzianità, e le mogli, Ludmilla, Lenore, Sidris, Anna, questa volta cominciando dalla più giovane, e lo fece con grazia solenne, poi passò alla presentazione dei bambini.
Dissi: — Mum? Scusami, devo andare a cambiare il braccio. — Lei alzò un sopracciglio di un millimetro, che voleva dire parleremo di questo dopo, ma non in presenza dei bambini , e allora aggiunsi in fretta: — So che è tardi e che Greg continua a guardare l’orologio. Veniamo in chiesa anche Wyma e io, per questo ti ho chiesto di scusarmi.
Si calmò subito. — Certamente, caro. — Mentre mi allontanavo, vidi che cingeva con un braccio la vita di Wyoh. Mi calmai anch’io.
Cambiai il braccio, sostituendo il numero sette con quello delle occasioni sociali. Ma in realtà era un pretesto per precipitarmi al telefono e formare la combinazione Mycroft-xxx. — Mike, siamo a casa, però stiamo andando in chiesa. Non credo che tu possa rimanere in ascolto, quindi ti chiamerò più tardi. Prof si è fatto vivo?
— Non ancora, Man. Che chiesa è? Potrei trovare qualche linea utilizzabile per tenermi in contatto.
— Il Tabernacolo del Pentimento con il fuoco…
— Non so dove sia.
— Piano, amico; adeguati alla mia velocità. È adiacente alla Sala della Terza Municipalità Ovest. Cioè, a sud della Stazione sulla Circonvallazione, all’altezza del numero…
— Localizzata. C’è una derivazione principale e un telefono pubblico nel corridoio esterno, terrò un orecchio su entrambi.
— Non temo che avremo guai.
— Faccio quello che il Professore mi ha consigliato di fare. Mi sta parlando ora. Vuoi parlargli?
— Non ho tempo. Ciao.
Sarebbe stato sempre questo il nostro sistema: mantenersi in ogni istante in contatto con Mike, fargli sapere dove ciascuno di noi si trovava e dove voleva andare; Mike si sarebbe messo in contatto con il nuovo luogo di destinazione purché ci arrivasse una linea telefonica. L’idea era sorta quella mattina quando avevo scoperto che Mike poteva sentire anche attraverso un telefono agganciato. La scoperta mi aveva turbato molto, perché io non credo alla magia, ma riflettendoci mi resi conto che un telefono poteva essere messo in funzione direttamente dal centralino senza intervento umano… se il centralino aveva volontà. Mike ne aveva molta.
Come facesse Mike a sapere che c’era un apparecchio nel corridoio è difficile dire, dato che il concetto di spazio non poteva significare per lui quello che significa per noi. Ma aveva in archivio una carta dei servizi di Luna City e quasi sempre riusciva a ricollegare quello che gli dicevamo noi a quello che lui sapeva di Luna City. Difficilmente si perdeva.
E così, dal giorno in cui inaugurammo questo sistema di collegamento, rimanemmo in perpetuo contatto con Mike e, tramite il suo estesissimo sistema nervoso, in contatto fra noi.
Mum, Greg e Wyoh mi stavano aspettando sulla porta. Mum era nervosa ma sorridente. Vidi che aveva prestato a Wyoh una stola per coprirsi le spalle. Mum, come qualsiasi Lunare, era di vedute aperte a proposito di scollature, non aveva i pregiudizi dei nuovi ricchi. Ma andare in chiesa era un discorso diverso.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «La Luna è una severa maestra»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La Luna è una severa maestra» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «La Luna è una severa maestra» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.