«L'edificio? Ma… il cucchiaio era un cappio, e immagino che anche la finestra possa esserlo, ma non vedo nessun cappio fuori dall'edificio. Dovrebbe essere all'esterno, vero?»
«Certamente. Hai un buon occhio, ma non occorrono occhi per vedere questo. Certo, questo edificio è sorretto in due punti, dall'esterno. E ci sono i cappi. Ma invece di essere fatti di lega metallica, sono onde stazionarie. Se non sai cos'è un'onda stazionaria non ti assillerò con la spiegazione. Vedi quello?» E puntò un dito. Charlie seguì il dito di Seace e vide le rovine e il grande fico.
«Quello» disse Seace «è uno dei puntelli, o almeno la sua estremità esterna. Prova a immaginare un modello di questo edificio, sorretto da due triangoli di plastica trasparente, e avrai un'idea della forma e della grandezza dei campi.»
«E cosa succede quando qualcuno ci cammina dentro?»
«Non lo fa nessuno. Taglia un arco nella base del tuo pezzo di plastica e capirai perché nessuno ci cammina dentro. Qualche volta un uccellino ci va a sbattere contro, poveraccio, ma per lo più sembrano in grado di evitarlo. Il sostegno rimane invisibile perché la superficie non è veramente una superficie, ma una matrice vibrante di forze, e la polvere non vi si posa. Ed è perfettamente trasparente.»
«Ma… non cede? Il piano del cucchiaio che ho usato, si piegava sotto il peso del cibo… l'ho visto. E queste finestre…»
«Tu hai veramente un buon occhio!» lodò Seace. «Bene, il legno è materia, il mattone è materia, l'acciaio è materia. Qual è la differenza tra loro? Ciò che li compone e il modo con cui sono messi insieme, ecco tutto. Il campo-A può essere regolato in modo da diventare tutto quello che tu vuoi… spesso, sottile, impermeabile, quello che ti garba. Anche rigido… rigido come nessun'altra cosa al mondo.»
Charlie pensò: “Va tutto benissimo finché paghi la bolletta della luce per tenere tutto in piedi.” Ma non lo disse perché quella lingua non aveva una parola per “bolletta della luce” e neppure per “pagare”.
Guardò il gigantesco fico, socchiuse gli occhi e cercò di vedere la cosa che sosteneva l'edificio.
«Scommetto che quando piove la si vede» disse alla fine.
«No» disse Seace, vivacemente. «Non piove.»
Chiarlie alzò lo sguardo verso lo splendore offuscato. «Cosa?»
Seace gli si avvicinò, alzò lo sguardo a sua volta. «Tu stai guardando l'interno di una bolla a campo-A.
«Vuoi dire…»
«Sicuro, tutta Ledom è sotto una cupola. La temperatura è controllata, l'umidità è controllata, le brezze soffiano quando lo vogliamo noi.»
«E non c'è notte…»
«Non dormiamo, quindi, perché preoccuparcene?»
Charlie aveva sentito dire che probabilmente il sonno era una tendenza innaturale, ereditata dagli abitatori delle caverne che erano necessariamente obbligati a starsene accoccolati immobili nelle grotte durante le ore di buio per evitare i carnivori notturni; secondo quella teoria, la capacità di perdere coscienza e di rilassarsi durante quei periodi era diventata un fattore di sopravvivenza.
Tornò a guardare il cielo. «E fuori cosa c'è, Seace?»
«È meglio lasciarne la spiegazione a Philos.»
Charlie cominciò a sogghignare, poi il suo sorriso si spezzò. Quel rimandarlo da un esperto all'altro sembrava avvenire sempre quando sfiorava l'argomento della fine della razza umana così come l'aveva conosciuta lui.
«Dimmi solo una cosa, in… ecco, in teoria, Seace. Se il campo-A è trasparente alla luce, dovrebbe essere trasparente anche alle radiazioni, no?»
«No» disse Seace. «Te l'ho detto… è quello che noi vogliamo che sia, e possiamo anche renderlo opaco.»
«Oh» disse Charlie. Distolse lo sguardo dal cielo e sospirò.
«Questo per quanto riguarda gli effetti statici» disse vivacemente Seace. Charlie apprezzò la sua comprensione. «In quanto alla dinamica… te l'ho detto, questo campo può fare tutto ciò che possono fare il motore elettrico e l'elettricità. Vuoi muovere del terreno? Regola un campo analogo così sottile che si insinui tra le molecole e fallo affondare nel fianco di una collina. Espandilo di pochi millimetri, e fallo indietreggiare. Ecco il badile pieno… ma il badile è grande quando vuoi tu, e il tuo analogo può venire spostato ovunque tu voglia. In questo modo si può manovrare qualsiasi cosa. Un uomo può controllare e creare forme per fondamenta e pareti, per esempio, e può rimuoverle facendo sì che cessino di esistere. E non ti servi di un miscuglio di sabbia e di composti chimici; il campo-A può omogeneizzare in pratica qualsiasi cosa.» Batté la mano sulla colonna incurvata, simile a cemento, a fianco della finestra.
Charlie, che un tempo aveva guidato un bulldozer, cominciò a complimentarsi con se stesso per la sua precedente decisione di lasciarsi soltanto impressionare, ma non sbalordire, dalla tecnologia. Ricordò quando aveva guidato un Allis Chalmers HD-14 all'officina dei trattori per far saldare un angolo nuovo alla lama, e lungo la strada un capo operaio l'aveva fermato e gli aveva chiesto di coprire una trincea. Mentre gli spalatori si toglievano di mezzo, lui aveva riempito e ribattuto una trincea lunga trenta metri in una sola passata, in circa novanta secondi… un lavoro che avrebbe impegnato quei sessanta uomini per il resto della settimana. Dato lo strumento adatto, un uomo esperto vale per cento, per mille, per diecimila uomini.
Era difficile, ma non impossibile, immaginare qualcosa come il Centro Medico, alto più di quattrocento piedi, che veniva eretto in una settimana da tre uomini soltanto.
«E ancora per quanto riguarda la dinamica. Un campo-A appropriato può equivalere ai raggi X per quanto riguarda il controllo del cancro e gli effetti di mutazione genetica… ma senza provocare ustioni e altri effetti secondari. Immagino che tu abbia notato le nuove piante.»
E anche tutta la gente nuova disse Charlie, ma lo disse tra sé.
«Quell'erba là fuori? Nessuno la falcia; è così, e basta. Con il campo-A noi trasportiamo qualsiasi cosa, lavoriamo il cibo, confezioniamo i tessuti… oh, tutto; e il consumo di energia è veramente trascurabile.»
«Che genere di energia è?»
Seace si tirò leggermente il naso dalle narici equine. «Hai mai sentito parlare di materia negativa?»
«E la stessa cosa dell'antimateria… dove l'elettrone ha una carica positiva e il nucleo è negativo?»
«Tu mi sorprendi! Non sapevo che foste arrivati così lontano.»
«Certi tali che scrivevano fantascienza ci erano arrivati.»
«Bene. Ora, sai cosa accade se la materia negativa viene a contatto con la materia normale?»
« Blam! Un botto gigantesco.»
«Esatto… tutta la massa si trasforma in energia, e con una piccolissima massa, si ottiene comunque una grande quantità di energia. Ora: il campo-A può costruire un analogo di qualsiasi cosa, persino d'una piccola massa di materia negativa. È sufficiente operare una trasformazione con la materia normale e liberare energia… tutta quella che vuoi. Così… tu costruisci un campo analogo con un eccitatore elettrico. Quando cominci a cedere, un semplice afflusso addizionale lo spinge a mantenersi, e avanza anche molta energia da sfruttare.»
«Non pretendo di capirlo» sorrise Charlie. «Mi limito a crederlo.»
Seace sorrise a sua volta e disse, con ironica severità: «Tu sei venuto qui per discutere di scienza, non di religione». E proseguì di nuovo, vivacemente. «E adesso basta con il campo-A, d'accordo? D'accordo! Quello che volevo farti osservare è che, in se stesso, è semplicissimo e può fare quasi tutto. Prima ti ho detto… o se non te l'ho detto avevo comunque intenzione di dirtelo… che tutta Ledom ha, come chiavi di volta, due cose molto semplici, e il campo-A è la prima. L'altra… l'altra ha il nome di cerebrostilo.»
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