Lei si aggrappò al braccio di Damon. — Io resto con mio marito.
— Mio signore — disse Cassilda Hastur, con voce turbata, — ha il diritto di scegliere, quando la scelta può mettere in pericolo il bimbo che porta in seno? Ha già abortito una volta, e il nascituro è erede degli Alton. La sicurezza del bambino non è più importante del suo desiderio sentimentale di restare accanto a Damon?
— In nome di tutti gli dèi, Cassilda! — protestò dama Rohana. — Non è una bambina! Sa benissimo cos’è in gioco. Credi che sia una bestia, e che condurla lontano dal padre di suo figlio possa renderla indifferente alla sorte che gli toccherà? Siediti e lasciala in pace!
Intimidita, la giovane dama Hastur si sedette.
— Damon Ridenow, scegli. Sei disposto a consegnare la tua matrice senza protestare oppure dovremo togliertela?
Damon guardò Ellemir, aggrappata al suo braccio; Callista, che sfolgorava, ingioiellata, in atteggiamento di sfida; Andrew, un passo dietro di lui. E disse, a loro, non a Lorill: — Posso parlare a nome di tutti voi? Callista, vuoi ritornare ad Arilinn, affidata alle cure di Leonie?
Leonie guardava Callista con avida impazienza, e all’improvviso Damon capì.
Leonie non si era mai concessa di amare. Ma poteva amare senza rischi Callista, votata come lei alla verginità a vita, con tutta la sete repressa dei suoi sentimenti frustrati. Non c’era da stupirsi se non poteva permettere che Callista se ne andasse, se l’aveva messa nell’impossibilità di abbandonare la Torre. Il suo amore per la giovane donna non aveva nulla di sessuale: ma era amore, autentico com’era stato autentico l’amore senza speranza di Damon per lei.
Callista taceva, e Damon si chiese quale sarebbe stata la sua scelta. Arilinn le appariva più allettante di ciò che le offrivano, meno sconvolgente, meno dolorosa? E poi comprese che il silenzio di Callista era ispirato solo dalla pietà, dalla riluttanza a rifiutare l’amore e la protezione offerti da Leonie, dall’esitazione a ferire la donna che alla Torre aveva circondato di tenerezza quella bambina così sola. Quando Callista parlò, aveva le lacrime agli occhi.
— Ho restituito il mio giuramento, non lo riprenderò. Anch’io resterò con mio marito.
E adesso, veramente, erano una cosa sola! La voce di Damon risuonò carica di sfida.
— Allora ascoltatemi! — Attirò a sé Ellemir, in un gesto protettivo. — A nome di mia moglie ringrazio le nobili dame dei Comyn, ma nessuno al di fuori di me si prenderà cura di lei, finché avrà vita. Quanto a Andrew, è mio vassallo giurato; e tu stesso, Lorill Hastur, durante la costruzione dell’astroporto, hai stabilito che i terrestri potevano concludere accordi privati con i darkovani, e viceversa, e che tali accordi sarebbero stati considerati validi come qualunque altro contratto stipulato ai sensi della legge dei dominii. Ho scambiato con Andrew il giuramento dei bredin , e sono personalmente responsabile del suo onore come del mio. Questo significa che, come reggente di Alton, ritengo il suo matrimonio con Callista valido quanto il mio con Ellemir. — Si rivolse a Leonie. — Quanto a me, io sono un Custode, e responsabile solo di fronte alla mia coscienza.
— Tu? Custode? — La voce di Leonie era carica di disprezzo. — Tu, Damon?
— Tu stessa mi hai guidato nella Ricerca nel Tempo, e Varzil il Buono mi ha nominato tenerézu. — Volutamente, Damon usò l’antica forma maschile della parola.
Lorill disse: — Non puoi chiamare a testimoniare un uomo che è morto da centinaia d’anni.
— Voi mi avete chiamato in giudizio in base a leggi in vigore fin da quei tempi — ribatté Damon, — e l’edificio che ho costruito nel sopramondo è visibile a tutti i testimoni che hanno accesso a quel livello. E a quei tempi, questa era la legge e la prova. Io sono Custode. Ho creato la mia Torre. Accetterò la sfida.
Leonie impallidì. — Quella legge è decaduta fin dalle epoche del caos.
Tu vivi secondo leggi che avrebbero dovuto decadere molto tempo fa. Damon non pronunciò queste parole: ma Leonie le udì, come le udirono tutti i presenti che possedevano il laran. Lei disse, pallida come un teschio: — Così sia. Ti sei appellato all’antica prova del diritto e della responsabilità dei Custodi. Tu e Callista siete rinnegati di Arilinn, quindi spetta ad Arilinn raccogliere la sfida. Sarà un duello, Damon, e tu conosci la punizione se fallirai. Non soltanto tu e Callista, ma anche i vostri complici (se qualcuno di voi sopravviverà all’ordalia, il che è dubbio) verrete privati della matrice, e i vostri centri del laran verranno bruciati, in modo che viviate come esempio e ammonimento per chiunque aspirasse a tendere la mano, senza esserne degno, verso la carica e il potere di Custode.
— Vedo che tu conosci le conseguenze, Leonie — disse Callista. — Vorrei che le avessi conosciute altrettanto bene quando io sono stata nominata Custode.
Leonie non le badò: fissava Damon negli occhi.
— Accetto l’ordalia e le conseguenze, Leonie — disse Damon. — Ma devi comprendere che le attiri su di te e su Arilinn, se non dovessi sconfiggermi.
Lei ribatté furiosamente: — Credo che tutti noi saremmo disposti a rischiare ben altro, per punire l’insolenza di coloro che vorrebbero erigere una Torre proibita sulla nostra soglia!
— Basta! — Lorill tese le mani per imporre silenzio. — Dichiaro la sfida e l’ordalia tra la Torre di Arilinn e la sua Custode, Leonie Hastur, e… — Esitò un attimo. — … e la Torre proibita e colui che se ne è autoproclamato Custode, Damon Ridenow. Avrà inizio domani al levar del sole.
Il volto di Leonie era di pietra. — Attenderò l’ordalia.
— Anch’io — disse Damon. — Al levar del sole, Leonie.
Porse una mano a Ellemir e l’altra a Callista. Andrew si avviò, un passo dietro di loro. Senza voltarsi, uscirono dalla Camera di Cristallo.
Al levar del sole. Lui aveva parlato con molto ardimento. Ma avrebbero potuto affrontare Leonie, e tutte le forze di Arilinn?
Dovevano farlo… o morire.
Quando ritornarono nell’appartamento degli Alton, per prima cosa Damon prese uno smorzatore telepatico e isolò la stanza di Dom Esteban. Spiegò a Ferrika ciò che stava facendo.
— Al levar del sole potrebbe esserci una… una perturbazione telepatica — l’avvertì, pensando quanto erano ridicolmente inadeguate quelle parole. — Così lui non si sveglierà e non vi verrà coinvolto: è troppo debole, per queste cose. Lo lascio alle tue cure, Ferrika: mi fido di te.
Avrebbe desiderato isolare anche Ellemir e il bambino dietro una barriera protettiva. Glielo disse, quando ritornò nelle stanze che dividevano con Callista e Andrew, e lei fece un lieve sorriso.
— Non sei migliore delle dame del Consiglio dei Comyn, marito mio, se credi che io vada protetta perché sono una donna e per di più incinta. Non capisci? Io so che dobbiamo batterci tutti insieme, per il diritto di vivere insieme e di dare ai nostri figli una vita migliore di quella che possono avere tanti figli e tante figlie dei Comyn. Credi che voglia vedere lui — continuò, posandosi la mano sul ventre in un gesto espressivo, — costretto ad affrontare la rovinosa scelta che avete dovuto compiere tu o Callista o Leonie? Credi che non sia disposta a battermi come te?
Damon la strinse a sé: sentiva che l’intuizione di lei era più esatta della sua. — Tesoro, gli dèi non vogliano che sia io a negarti questo diritto.
Ma quando raggiunsero Callista e Andrew, comprese che la posta della battaglia imminente era qualcosa di più della vita e della morte. Se perdevano — e sopravvivevano — sarebbero stati peggio che morti.
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