Brian Stableford - Il giogo del tempo

Здесь есть возможность читать онлайн «Brian Stableford - Il giogo del tempo» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1997, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il giogo del tempo: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il giogo del tempo»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Specialista di mondi esotici e contaminati, Brian M. Stableford ci porta in un tempo in cui l’umanità sarà tornata alla superstizione e alla barbarie. Ma in quel mondo d’ombre circolano strane voci sulla prodigiosa scienza degli antichi. Bisogna ritrovare il Viaggiatore del tempo! Una pericolosa avventura aspetta Matthew e John, due pellegrini disposti a tutto pur di trovare quel mitico superstite… Il salvatore.

Il giogo del tempo — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il giogo del tempo», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Scusate — dissi — potete dirmi che anno è questo? — Sapevo che la data non avrebbe significato nulla per me, ma desideravo assaporarne il suono nelle orecchie. L’uomo ignorò la mia domanda. Non riuscivo a vedergli la faccia.

— Ricorda — mi sussurrò una voce fredda e vicina — che le cose che non capisci non sono necessariamente bugie.

Mi voltai di scatto. — Queen della locanda del Lupo rosso! — La donna rise fragorosamente con gioia isterica e rimpicciolì, come portata via da un paio d’ali.

— Questa città aveva tutto. Un giorno apparterrà ai gatti, ai topi e ai pipistrelli. Sarà allora che io e la mia specie raggiungeremo l’infinito.

Mi voltai verso un uomo incredibilmente vecchio che si stava trasformando in gigante. Dissi con voce stridula rivolgendomi a me stesso: — Sei Dio? Chi te l’ha detto?

— Il mio fuoco è piccolo, ma non ti consuma con il suo calore — disse dal cielo il padre Sole, poi scomparve, consegnando il mondo alla notte.

— Non aver paura, Lucciola — disse una nuova voce. — Ci penserà il nostro guerriero.

— Ma non sono la Lucciola — protestai. — Sono Matthew.

— Ti voglio bene — disse la mia ombra.

— Volete fuggire? Volete fuggire? — Era la voce del nano.

— A volte bisogna tacere.

— Alvaro!

— Vedi, per conquistare devi fare in modo che quella cosa diventi parte di te. Non possiamo dire quanto crescerà l’albero o se mai si fermerà. Il nostro tempo è finito, John.

— Non sono John, sono Matthew.

— Non fate altro che prendervi gioco di me. Non potrete mai conoscere la verità.

— Alvaro, ti prego, aiutami!

Nessuna risposta.

— Chi sei, candela?

Una debole voce. Nessuno nelle vicinanze.

— Dove stai andando?

— Chi sei?

— Tutto il mondo è felice.

— Sono la Lucciola perché la luce del sole dona vita a ogni cosa sulla Terra e io ho più vitalità di ogni altro essere, per questo emano una mia luce. Vado per la mia strada. Sono la Lucciola.

— John! John, sei qui? Mi puoi aiutare?

— Matthew! — Voce molto, molto lontana. Non riuscivo a vedere. — Svegliati! Non puoi. Non puoi. — Voce frignante.

— Sei felice? — Un urlo nel mio orecchio. La mia voce.

— Felice?

— Felice?

Gridai in preda all’angoscia. Improvvisamente l’aria divenne immobile e vuota. Tutte quelle voci immateriali erano state spazzate via. C’era un silenzio profondo, cimiteriale. Guardai in alto. Non vi era niente laggiù (dove?), perciò mi alzai. Nessuno in vista. Guardai la grande porta spalancata lì vicino.

C’era scritto a caratteri marcati USCITA.

Affascinato, rimasi a fissare l’apertura buia. Mi avvicinai e guardai nell’oscurità oltre la porta, ben attento a non oltrepassare la soglia.

Con esitazione allungai un piede.

Una voce severa disse: — Non potete passare di lì, signore. È a senso unico.

— Voglio uscire.

— Spiacente, signore. Non vedete che sulla porta c’è scritto chiaramente USCITA?

— Ma è quello che voglio fare. Ci fu silenzio.

— Signore? — disse educatamente la porta.

— Sì? — risposi speranzoso.

— Chiudete gentilmente la porta. Vi prego di notare che USCITA è dalla parte interna. Non potete uscire da qui.

— Ma voglio tornare indietro.

— Non c’è luce là.

— Emano la mia.

— Mi spiace, signore. È impossibile.

— Voglio fuggire.

— Non ci proverei se fossi in voi, signore.

— E così tu non ci proveresti. Che me ne importa?

— Niente, signore, è questo il problema. Fuggire non serve a niente, signore.

— Sono Matthew, non John.

— Non importa quale sia o non sia il vostro nome, signore. — Ancora silenzio. Provai a spingere la porta ma era chiusa. Questo non era giusto.

Cercai di ricordare se avevo visto che si apriva, ma non vi riuscii, né riuscii a ricordare se si era chiusa.

Mi sedetti e piansi silenziosamente. La parola USCITA risplendeva muta. Mentre le lacrime mi velavano la vista, gli occhi mi si aprirono e una luce di lanterna squarciò l’oscurità.

— Matthew — disse John con apprensione. — Stai bene?

— Bene, bene — borbottò in sottofondo il nano, con la voce roca. — Com’è stato? Soddisfatto, eh? Ci scommetto. Ti è piaciuto?

— Mi hai ingannato! Non era vero, non c’era niente di vero. È stata tutta una frode. Ti ucciderò! — Mi resi conto che la voce era la mia.

John si sedette accanto a me e mi afferrò per le spalle. — Matthew, è tutto a posto. Era una droga. Non è stato fatto del male a nessuno. Ho visto gli altri, una cinquantina di persone. Tutte sognavano cose piacevoli. Non c’è niente di cui preoccuparsi.

Sul mio braccio intorpidito, là clave era entrato l’ago, c’era il segno di una puntura.

— È stato bello? — farfugliò il nano. — Non fa male. È solo una droga. È innocua. Piace a tutti. È stato bello? Rende la gente felice. È stato bello? — Le parole gli scaturivano dalla bocca come un torrente gorgogliante.

— Sta’ zitto o ti taglio la gola! — disse John in un sibilo.

— Una fuga — mormorai. — E che fuga!

— Va’ a dormire ora. Io terrò d’occhio questo qui. Se gli hai fatto del male — lo sentii dire al nano — ti uccido.

— No — piagnucolò impaurita la creatura. — Li salvo, non faccio loro del male. Da loro stessi, capisci? Dalla loro debolezza e dalla loro inutilità. Gliene do un po’ per farli contenti. Perché non vuoi essere felice? Perché non ne vuoi?

— Perché è tutto falso. È tutto irreale.

— Cosa non lo è? — udii dire il nano.

John mi stese sul letto e dormii.

Senza sogni, immagino.

8. Il crocevia del mondo

Quando mi svegliai era di nuovo giorno, ma la lampada in mezzo alla stanza era ancora accesa. Alla luce del sole la camera sembrava anche più squallida rispetto alla sera precedente. Le pareti erano macchiate e gli angoli incrostati di sporcizia e ragnatele. Il vecchio battiscopa era incrinato e curvo e si staccava dalle pareti. I letti, incavati al centro, avevano coperte vecchie e sporche.

John era sdraiato sul letto a fianco a me, la testa accanto ai miei piedi, mentre i suoi penzolavano a qualche centimetro dal pavimento. Stava dormendo. Mi misi a sedere lentamente e John si svegliò all’improvviso con un sobbalzo e si guardò intorno.

— Mi dispiace — disse. — Non volevo addormentarmi.

— Poco male — risposi. Mi tastai il braccio. Sentivo ancora una vaga sensazione di dolore e mi arrotolai la manica per esaminare la ferita. Vidi un livido arrossato e un leggero gonfiore, ma avevo temuto di peggio.

— Spero solo che l’ago fosse pulito — borbottai.

— Vuoi restare qui un po’ per accertarti di stare bene? — domandò John.

— Qui? — dissi guardandomi attorno con teatrale disgusto.

— Nel paese — si corresse John.

Lo guardai attentamente. Era sincero. Oggi, o al più tardi domani, saremmo giunti a Hawkeyrie, eppure John voleva aspettare un altro giorno.

— No — risposi. — Sto bene.

— Sicuro?

— Sicuro. E ora andiamocene da qui.

Mi alzai con cautela, ma non risentivo di postumi della droga. Avevo mente lucida e movimenti normali.

Anche John si alzò e mi aprì la porta: uscii dalla stanza sul pianerottolo. Anche lì le lampade erano ancora accese, ma erano necessarie, perché il corridoio non aveva finestre.

Scendemmo cercando di non far rumore. Gli scalini scricchiolarono e gemettero sotto il nostro peso, e quando arrivammo ai piedi della scala trovammo ad aspettarci il nano. Anche lui aveva un aspetto peggiore alla luce del giorno: era meno spaventoso, ma nauseante. Aveva la faccia storta e teneva la testa inclinata in modo singolare. Le labbra erano grosse e unte, gli occhi ravvicinati e sempre in movimento.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il giogo del tempo»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il giogo del tempo» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Brian Stableford - Inside Out
Brian Stableford
Brian Stableford - Inherit the Earth
Brian Stableford
Brian Stableford - Asgard's Conquerors
Brian Stableford
Brian Stableford - Asgard's Heart
Brian Stableford
Brian Stableford - Asgard's Secret
Brian Stableford
Fred Saberhagen - Le ali nere del tempo
Fred Saberhagen
Robert Silverberg - Le maschere del tempo
Robert Silverberg
Angel Martinez - Gli Isopodi Del Tempo
Angel Martinez
Amy Blankenship - Il Cuore Del Tempo
Amy Blankenship
Отзывы о книге «Il giogo del tempo»

Обсуждение, отзывы о книге «Il giogo del tempo» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x