Clifford Simak - Camminavano come noi

Здесь есть возможность читать онлайн «Clifford Simak - Camminavano come noi» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1963, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Camminavano come noi: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Camminavano come noi»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La crisi degli alloggi, che deve essere molto sentita anche negli Stati Uniti, ha probabilmente ispirato a Clifford Simak questo suo recentissimo libro, dove si dimostra come la sempre più difficile situazione in cui si trovano gli abitanti delle moderne metropoli possa avere, in realtà, un’origine extraterrestre, possa dipendere dalle oscure manovre di una razza d’invasori spaziali. E che l’umanità debba infine la sua salvezza non alla propria intelligenza o alle proprie armi, ma a un’altra «razza», tra le meno nobili del nostro pianeta, non è che una delle molte trovate di questo ironico e movimentato romanzo.

Camminavano come noi — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Camminavano come noi», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Vai tranquillo.

— Pare che uno sconosciuto abbia dato la scalata alle “Acciaierie d’America” e a una sfilza di altre multinazionali.

— Uno o più?

— Dio santo, Parker, che ne so! Ogni minuto arriva una notizia che smentisce la precedente. — Fece una pausa. — E tu, che cosa ne sai di questa faccenda?

Tutto, sapevo. Ma dirglielo non sarebbe stata un’idea particolarmente geniale. Mi avrebbe mandato al diavolo, e sarebbe finita così.

— Posso suggerirti cosa fare — risposi. — Cosa puoi fare tu.

— Speriamo bene.

— Fa’ passare una legge — gli dissi.

— Abbiamo già fatto passare tutte quelle che…

— Una legge che dichiari illegale la proprietà privata, di qualunque tipo. In modo che nessuno possa avanzare dei diritti su un pezzo di terra, uno stabilimento industriale, un lingotto, una casa…

— Ma sei pazzo! — gridò il senatore. — Non è neppure concepibile!

— E già che ci sei — continuai imperterrito — cerca anche di inventare un surrogato del denaro.

Il senatore farfugliò qualcosa di inintelligibile.

— Perché sono gli alieni che stanno comprando la Terra — risposi. — Se lasci che le cose vadano avanti così, diventeranno padroni di tutto il mondo.

Il senatore ritrovò la voce: — Parker! — gridò. — Sei completamente fuori di testa! Non ho mai sentito delle simili bestialità in vita mia, e ne ho sentite tante!

— Se non credi a me — replicai — chiedilo al Cane.

— Ma di quale cane stai parlando? Che diavolo c’entra un cane?

— Quello che aspetta di fronte alla Casa Bianca, per poter parlare con il presidente.

— Parker! — esplose. — Non chiamarmi mai più! Ne ho già abbastanza dei miei guai, senza che ti ci metta anche tu. Non so a che cosa stai mirando. Ma se vuoi divertirti, cercati qualcun altro!

— Non è uno scherzo — insistetti.

— Addio, Parker.

— Addio, senatore — risposi.

Riagganciai.

Non mi aveva creduto, ed era l’unica persona su cui potevo contare. Era uno dei pochi uomini politici in vista che fosse dotato di immaginazione, ma evidentemente in quantità non sufficiente da accettare le cose che raccontavo.

Avevo fatto del mio meglio, ma era stato un fallimento. Forse, se mi fossi mosso in maniera diversa… Ma via, se ci si fa di questi problemi, non si combina più niente. Ormai la frittata era fatta.

E ora gli alieni erano liberi di agire come volevano. Sembrava che stessero accelerando i tempi. Lunedì mattina sarebbe scoppiato il panico a Wall Street, e partendo di lì l’economia avrebbe iniziato a scricchiolare. Nel giro di una settimana, il mondo sarebbe piombato nel caos.

Pensai anche che le sfere fossero già al corrente del mio tentativo, perché era inconcepibile che non fossero collegate con le grandi reti di comunicazione. Avrebbero scoperto il mio doppio gioco.

Mi gelò il sangue nelle vene. Non ci avevo pensato prima di fare la telefonata, con tutte quelle altre cose per la testa. Eppure, anche a pensarci, va a finire che avrei chiamato Rog lo stesso.

Forse a “loro” non importava neppure granché. Probabilmente si aspettavano che mi sarei impappinato un po’, prima di accettare la loro offerta. Così quella telefonata, dimostrando ancora una volta la vanità dei miei sforzi, dal loro punto di vista mi avrebbe legato ancora di più a loro, con la convinzione che non c’era modo di oppormi ai loro progetti.

Del resto, cos’altro potevo fare?

Avrei potuto chiamare il presidente. O provarci. Su, Parker, non prendiamoci in giro. Con quante probabilità di essere messo in contatto con lui? Zero. Soprattutto in un’epoca in cui il presidente aveva un cumulo di responsabilità senza precedenti nella storia del Paese. E poi, anche ammesso, che potevo dirgli? “Vada a parlare con il Cane, che la attende in giardino”?

Non avrebbe mai funzionato. Ero sconfitto. Non c’era alcuna possibilità, né per me né per altri.

Presi un gettone di tasca e chiamai Joy al giornale.

— Tutto bene? — mi chiese Joy.

— Sì, tutto a posto. Quando vieni a casa? — le chiesi.

— Non so — mi rispose. — Con questo dannato Gavin non si finisce mai.

— Cerca di svignartela — le suggerii.

— Lo sai che non posso.

— Ok, uff. Dove vuoi mangiare stasera? Pensavo a qualche localino di quelli di lusso. Sono carico di dollari.

— E come? Se la tua paga ce l’ho qui io…

— Credimi, sono ricco sfondato. Allora? Dove andiamo?

— Preferisco cucinare a casa. C’è tanta folla nei ristoranti.

— Bistecche, va bene? E che altro?

Mi diede la lista della spesa. Uscii e mi misi all’opera.

33

Feci ritorno alla macchina tenendo tra le braccia una gigantesca borsa del supermercato, piena zeppa delle cose che Joy aveva messo nella lista.

La macchina era un po’ lontana nel parcheggio, e la merce era stata buttata dentro alla rinfusa. Faticavo a tenere tutto a posto, e intanto il barattolo di frutta sciroppata aveva cominciato ad aprire un buco nel fondo.

Attraversai il parcheggio camminando cautamente, stringendo il sacco con la forza della disperazione per evitare che la breccia nella carta si allargasse.

Finalmente arrivai alla macchina senza combinare disastri. Contorcendomi come un acrobata, riuscii ad aprire lo sportello e a lasciar cadere la borsa sul sedile, ma senza troppa cautela. Con il risultato che il contenuto si sparse per l’abitacolo, così che dovetti spingere pacchetti, scatole e barattoli dall’altra parte del sedile per prendere posto alla guida.

Se non avessi dovuto compiere tutti quei maneggi, lo avrei notato prima. Invece lo vidi solo nell’istante in cui mi chinavo per infilare la chiavetta di accensione.

Un biglietto piegato a V, come una piccola tenda piantata sul cruscotto. Sopra c’era stampata una sola parola, a grandi caratteri: CAROGNA.

Rimasi bloccato in quella posizione.

Non ebbi bisogno di chiedermi chi l’avesse messo lì. Non avevo alcun dubbio. Era come se lo vedessi: un qualche pseudo-umano, un qualche agglomerato di palle da bowling, per farmi sapere che “loro” erano a conoscenza della mia telefonata al senatore. Avevano previsto che avrei fatto il doppio gioco, se ne avessi avuta la possibilità. Forse non erano neanche arrabbiati, solo disgustati. Delusi. E mi avvisavano che ero sorvegliato. E che comunque non avrei concluso niente.

Avviai il motore. Presi il foglio, lo appallottolai e lo scagliai fuori del finestrino. Se mi spiavano, com’ero convinto, avrebbero capito cosa pensavo di loro.

Non mi importava di sembrare un ragazzino. Non mi importava più di niente.

Fu tre isolati più avanti che notai l’automobile. Non aveva niente di eccezionale, un modello comune color nero, di quelli che si vedono cento volte al giorno senza farci caso. Ma mi seguiva.

Superai un altro paio di isolati, ed era ancora dietro. Feci un paio di svolte, e rieccola. Non restavano molti dubbi in merito, e quella non faceva neppure niente per nasconderlo.

Uscii dalla città, e la macchina mi era sempre dietro, a qualche centinaio di metri, senza tentare di mascherare l’inseguimento. Forse volevano che sapessi che ero seguito, per tenermi sotto pressione.

Mi chiesi se non fosse il caso di dare una lezione anche a questi, ma non ne vidi la ragione. Anche se li avessi sistemati come gli altri, non avrei risolto nulla. Avevano intercettato la mia telefonata al senatore. Era più probabile che sapessero anche dove si trovava la mia base operativa, per usare un parolone. Sapevano dove trovarmi in qualsiasi momento.

Se però avessi fatto finta di non accorgermi di essere spiato, forse avrei ottenuto un piccolo vantaggio. Valeva la pena di provare a fare il tonto.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Camminavano come noi»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Camminavano come noi» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Clifford Simak - Spacebred Generations
Clifford Simak
Clifford Simak - Shadow Of Life
Clifford Simak
Clifford Simak - The Ghost of a Model T
Clifford Simak
Clifford Simak - Skirmish
Clifford Simak
Clifford Simak - Reunion On Ganymede
Clifford Simak
Clifford Simak - New Folks' Home
Clifford Simak
Clifford Simak - Halta
Clifford Simak
Clifford Simak - Caminaban como hombres
Clifford Simak
libcat.ru: книга без обложки
Clifford Simak
libcat.ru: книга без обложки
Clifford Simak
Отзывы о книге «Camminavano come noi»

Обсуждение, отзывы о книге «Camminavano come noi» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x