Jack Finney - Un mondo di ombre

Здесь есть возможность читать онлайн «Jack Finney - Un mondo di ombre» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1995, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Un mondo di ombre: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Un mondo di ombre»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Può ritornare il passato? E una donna può attraversare lo schermo invisibile che separa il suo tempo dal nostro? Nell’anno del centenario del cinema, questo affascinante romanzo di Finney costituisce l’omaggio di URANIA (e della fantascienza in generale) al mondo della settima arte. Un mondo di sguardi allucinati, di visioni terrificanti e sogni impossibili; un mondo di mostri e magie che diventano sotto i nostri occhi tangibili e vivi. Come gli spettri di Marion, come le ombre della nera villa adagiata in collina di questo romanzo, come il mondo del passato — anzi, il mondo senza tempo che s’infiltra nel nostro lasciando una traccia enigmatica e indelebile.

Un mondo di ombre — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Un mondo di ombre», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Ci fermammo ai bordi del set. Qualcuno ci guardò. Di fronte a noi due uomini, non in abiti da party, stavano discutendo. Erano sui venticinque anni, entrambi con basette e capelli piuttosto lunghi. Indossavano maglioni e calzoni sportivi; una tenuta da lavoro. Ci lanciarono un’occhiata e continuarono a parlare, poi uno dei due, con un portablocco sotto il braccio, si avviò sul set verso noi. Avvicinandosi, inarcò le sopracciglia in una domanda muta, e Marion gli sorrise. — Sono Marion Marsh.

Lui consultò i fogli sul porta-blocco. — Perfetto. — Restituì il sorriso con una certa cordialità. — Il signor Hiller spera di poter parlare con lei, signorina March.

— Marsh. Marion Marsh.

— Marsh. Mi scusi. Spera di poter parlare con lei. Nel frattempo… — L’uomo si guardò attorno, poi indicò una grossa scatola grigia sulla quale era scritto il nome dello studio. Si trovava a fianco del set, a un metro circa dal punto in cui iniziava il pavimento coi tappeti bianchi. — Vuole sedersi lì, per favore? E ci resti. Non si muova. — Sorrise di nuovo e tornò dall’uomo col quale stava parlando. Il signor Hiller, probabilmente.

Gli uomini in tuta avevano finito di spostare il binario. Un paio di operai in camicia verde e calzoni spinsero avanti la macchina da presa fino all’inizio del set, poi la riportarono indietro. Stavano provando il binario e l’angolo di ripresa, con l’operatore che continuava a guardare dal mirino. Poi l’operatore annuì a Hiller, che strillò: — Okay, tutti ai loro posti! — e gli attori cominciarono a dare i bicchieri del caffè a uno degli uomini in tuta verde, che faceva il giro del set con un vassoio. Tutti si sistemarono in coppia e a gruppi; qualcuno sedette, ma la maggior parte degli attori rimase in piedi. Una donna con un vassoio di bicchieri parzialmente colmi di liquore cominciò a muoversi tra la folla. Qualcuno prese un bicchiere; qualcuno accese una sigaretta. Una ragazza con un vassoio col necessario per il trucco andò in giro a controllare gli attori, spruzzò cipria su qualche faccia.

Dopo di che, restammo seduti sulla scatola grigia per tre ore. Il binario venne ancora spostato e la scena fu girata tre volte, con lunghe, lunghe attese fra un ciak e l’altro; non ho mai saputo perché. Dopo due ore, uno degli uomini in tuta verde ci portò due Coca in bicchieri di carta. — Da parte del signor Hiller.

Gli attori, uomini e donne, erano giovani o quasi, e indossavano abiti eccentrici, singolari, esageratamente colorati. Marion li studiava. E a ogni ciak, in piedi o seduti, tenevano in mano il bicchiere, la sigaretta, parlavano, ridevano. Forse per una ventina di secondi. Poi uno degli ospiti, un uomo tozzo e barbuto che parlava con una ragazza, esplodeva in una risata molto sonora; tutti si giravano a guardarlo, e la scena finiva lì.

Un po’ dopo le quattro del pomeriggio la scena terminò per la terza volta, e il regista urlò: — Okay, va bene così. — Sospirò, sbatté le palpebre cinque o sei volte, si fece dare un portablocco dall’altro uomo e lo consultò. Poi guardò noi. Restituì il portablocco e ci raggiunse.

— Adesso giriamo con lei, signorina Marsh — disse, fermandosi di fronte a noi. — Scusi il ritardo. Dovranno vestirla e truccarla, e risparmieremo tempo se potrò parlare con lei intanto che è al trucco. — Fece cenno a Marion di seguirlo e girò un angolo del set, verso la parete dell’edificio e una specie di grossa roulotte montata su cavalletti di legno. Sul fianco c’erano una mezza dozzina di porte, e scalini in legno che portavano alla piattaforma davanti a ogni porta: camerini, probabilmente. Una donna di mezza età li raggiunse. Entrarono tutti e tre in uno dei camerini e chiusero la porta.

Il tizio col portablocco urlò: — Silenzio! Silenzio, per favore! — e dopo che le chiacchiere si furono spente disse: — Va bene. Adesso rigiriamo una scena. La… — Guardò il portablocco. — La ottantuno. Controllate il copione, se dovete. È la scena con la ragazza in abito lungo. — Non accadde nulla. Chiacchiere e sorseggiare di caffè e Coca continuarono, e l’uomo col portablocco si buttò su una sedia e restò a fissare il pavimento.

Il regista e Marion uscirono dalla roulotte. Marion era truccata e indossava un lungo abito blu chiaro, con una corda blu scuro alla vita. Mentre procedevano verso il set, vidi che lei era a piedi nudi. — Tutti ai loro posti — urlò il regista, e gli attori si riposizionarono. Adesso occupavano posti diversi: stesso party, ma un’altra scena. Di nuovo vennero distribuiti i bicchieri e ritoccato il trucco.

Il regista accompagnò Marion sul set. Gli attori, in posizione ma muti, li guardavano. Mormorando istruzioni, Hiller guidò Marion e la sistemò al suo posto. Un attore le si avvicinò, le sorrise e disse: — Bla, bla, bla, bla — e Marion sorrise e disse qualcosa. Venne portata a una seconda posizione. Il giovanotto la seguì. Due uomini che stavano discutendo davanti a un quadro si girarono e si avviarono verso Marion.

Provarono l’intera scena. Alla fine, il regista indicò col piede un punto sul pavimento, e io vidi Marion annuire. Hiller guardò l’orologio, poi disse: — Okay, adesso giriamo.

Gli attori ripresero le loro posizioni. Le luci divennero più intense; da chissà dove uscì una musica dura, stridente, ma non troppo forte. Qualcuno urlò: — Silenzio sul set! — L’illuminazione divenne ancora più forte; un’altra voce strillò: — Si gira! — Un uomo con una lavagnetta apparve sul set e camminò verso la macchina da presa, che sul binario si era spinta fino all’inizio del pavimento. L’uomo alzò la lavagnetta, e io lessi: 81. Marion Marsh. Ciak Uno. L’uomo batté l’asticella di legno, uscì di corsa dall’inquadratura. Le chiacchiere del party cominciarono, e io rimasi a guardare, affascinato, eccitato, colmo di ansietà per Marion.

Lei era su un lato del set, vicino al regista, e tutti gli altri parlavano, ridevano, si spostavano, formavano nuovi gruppi. I due uomini guardavano la tela alla parete, davano l’impressione di discuterne. Poi il regista fece un cenno con la testa a Marion, e lei entrò sul set e si fermò nella posizione che lui le aveva indicato. Scrutò il party con un’aria vagamente divertita, vagamente annoiata, e io avvertii un improvviso, piccolo brivido. Marion sembrava così a proprio agio, padrona della situazione; in una maniera che non capivo allora e non capirò mai, col suo modo di camminare, guardarsi attorno, e adesso stare ferma, mi aveva fatto capire che al party era arrivata una persona importante.

L’attore che le si era avvicinato nella breve prova per dire: “Bla, bla, bla” la raggiunse di nuovo, e disse qualcosa che la musica rese incomprensibile. E quando Marion rispose, e sorrise, io vidi il mento dell’uomo sollevarsi un poco, e il suo sorriso di risposta non era finto, svelava un interesse reale. I due uomini davanti al quadro si girarono a guardarli. Uno scrollò le spalle e disse qualcosa, e l’altro rise, voltando le spalle alla parete. In quel momento si accorse di Marion, e lui e l’altro si incamminarono verso lei. Lei li vide, sorrise di piacere, tese la mano; e l’uomo più vicino a lei affrettò il passo per correre a stringerle la destra e salutarla per nome, che era Essie. I quattro rimasero a parlare, a sorridere; poi l’intera stanza (i singoli individui, le coppie, i gruppi) si accorse, quasi all’unisono, della presenza di Essie. Tutti si giravano, la vedevano, la fissavano in silenzio, poi si mettevano a parlare concitatamente con la persona più vicina. Per cui ci fu un momento di silenzio crescente, quasi totale, mentre la stanza scrutava Marion, e subito dopo un eccitato aumento di tono nel brusio delle conversazioni. E anche se gli ospiti ricominciarono a parlare, tutti lanciavano occhiate di soppiatto a Essie, senza stare a sentire cosa dicessero gli altri. Ma stava accadendo anche un’altra cosa: tutto era diventato vero, reale.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Un mondo di ombre»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Un mondo di ombre» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Un mondo di ombre»

Обсуждение, отзывы о книге «Un mondo di ombre» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x