«Taci, Steve,» disse Andy senza animosità. «Non so perché rimango, ma rimango. Non credo che lassù, nel Nord dello Stato, le cose siano belle come dici tu. Io te lo auguro. Ma il mio lavoro è qui. Quando ho scelto questo mestiere sapevo che cosa mi avrebbe riservato. E ora non mi sento di rinnegarlo.»
«Affar tuo.» Steve alzò le spalle, movimento che si perdette in gran parte nella profondità del suo ampio cappotto e dei molti abiti che indossava sotto. «Ci vediamo poi.»
Andy alzò la sua mazza in un rapido arrivederci, mentre il suo collega si apriva una strada nella ressa e spariva.
23. 58 «11. 58 PM. UN MINUTO ANCORA PRIMA DELLA MEZZANOTTE»
Le scritte sparirono dallo schermo e furono sostituite da un gigantesco orologio. La folla applaudì e gridò. Si udirono altre trombe. Steve si aprì una via fra la moltitudine che riempiva Times Square e si addossava alle saracinesche abbassate dei negozi che fiancheggiavano la piazza. Il chiarore dello schermo televisivo si rifletteva sul viso vacuo delle persone accalcate, che parevano immerse in un acquario.
In alto, sopra di loro, la terza lancetta batteva gli ultimi secondi dell'ultimo minuto dell'anno, ossia la fine del secolo.
«Fine del mondo!» urlò un uomo con tanta forza da farsi udire sopra il brusio della folla. E la sua saliva schizzò fin sulla guancia di Andy. Questi allungò il braccio e con la punta della sua mazza lo toccò sul torace. L'uomo cominciò a boccheggiare, tenendosi lo stomaco. Era stato colpito solo con quanta forza occorreva per togliergli dalla mente la fine del mondo per pochi minuti e costringerlo a pensare ai propri visceri. Alcune persone che avevano visto l'accaduto lo indicarono col dito, ridendo. Il loro riso si perdette nel rimbombo generale, poi anche quei passanti scomparvero, e pure l'uomo, mentre la folla si spingeva ancor più avanti.
Il suono registrato delle campane, molto stridente e molto amplificato, echeggiò dagli altoparlanti sistemati sugli edifici di Times Square, diffondendo lunghe onde sonore attraverso la piazza e sulla folla.
«FELICE ANNO NUOVO!» urlarono migliaia di voci ammassate. «FELICE SECOLO NUOVO!»
Trombe, campane e voci urlanti si congiunsero nel frastuono, soffocando le parole, fondendole in un vocio indistinguibile.
Sul loro capo, la seconda lancetta aveva terminato il giro completo del quadrante. Il nuovo secolo aveva già un minuto. Svanì l'immagine dell'orologio e comparve il ritratto ingigantito del Presidente. Stava pronunciando un discorso, ma non si udì una sola parola. Impossibile superare il clamore incessante della folla.
Indifferente, l'immenso volto rosa seguitava a formulare frasi non udite, alzando un dito ammonitore per sottolineare un punto che nessuno sentiva.
Sebbene debole e distante, Andy udì il fischietto della polizia proveniente dalla 42 aStrada. Vi si spinse, aprendosi un varco nella ressa con le spalle e con la mazza.
Il clamore cominciava a diminuire. Udì delle risa e dei lazzi e vide che, all'interno di un gruppo serrato, qualcuno veniva spinto in avanti. Un altro poliziotto, col fischietto calcato fra i denti, cercava di penetrare letteralmente in quella confusione e si apriva una via a suon di sfollagente.
Anche Andy cominciò a brandire il suo, e la folla parve dileguarsi davanti a lui. Un uomo di alta statura era disteso sul selciato e si proteggeva la testa con le braccia per non essere calpestato da tutti quei piedi che gli giravano intorno.
Sullo schermo, il volto del Presidente sparì, in uno scoppio di musica che si fece quasi udire per un attimo; subito lo sostituirono le lettere scritte, che ricominciarono a rincorrersi.
L'uomo disteso al suolo era tutto pelle e ossa. Era vestito di pezzi di straccio legati con lo spago intorno al corpo, e di abiti smessi. Andy lo aiutò a rimettersi in piedi e i suoi occhi di un azzurro trasparente lo fissarono come se lo trafiggessero.
«“… E Dio asciugherà le lacrime dei loro occhi… “» disse Peter, con la pelle lucida tutta tesa sul viso scarno, mentre proferiva quelle parole. «… E non vi sarà più morte, né dolore, né pianti, e non vi sarà più sofferenza, perché queste cose sono tutte passate. E Colui che sedeva sul trono disse:» Guardate, io faccio nuova ogni cosa… ”
«Non per questa volta,» disse Andy, sorreggendolo affinché non cadesse un'altra volta. «Ora potete andarvene a casa.»
«A casa?» Peter sgranò gli occhi a questa parola. «Non c'è casa. Non c'è mondo, è il millennio, e tutti saremo giudicati. I mille anni sono compiuti e Cristo ritorna glorioso a regnare sulla terra.»
«Forse avete sbagliato secolo,» disse Andy tenendo l'uomo per il gomito e guidandolo fuori della folla. «È passata la mezzanotte, il nuovo secolo è già cominciato, nulla è cambiato.»
«Nulla è cambiato?» gridò Peter. «Ma questa deve essere la Fine del Mondo, il Giudizio Universale! Deve esserlo!» Terrificato si divincolò, liberando il braccio dalla stretta di Andy e stava per allontanarsi, ma fece un passo soltanto e si voltò. «Per forza, deve finire!» gli gridò con voce straziante. «Come può, un mondo come questo, andare avanti per un altro migliaio di anni, così? Così?» La gente si frappose fra loro due e l'uomo scomparve.
Così? pensò Andy mentre si spingeva stanco fra la folla che ora si diradava. Scosse il capo per schiarirsi le idee e si raddrizzò. Lui aveva sempre il suo lavoro da svolgere.
Svanito l'entusiasmo, la gente ora sentiva il freddo e si disperdeva rapidamente. Larghi vuoti apparivano nelle sue file, mentre molti se ne andavano a testa bassa per difendersi dal vento ghiacciato che soffiava dal mare. All'angolo della 44 aStrada, i guardiani dell'Hotel Astor avevano spalato una parte della strada affinché i peditaxi potessero affluire dalla Ottava Avenue e allinearsi nel posteggio loro riservato, di fianco all'albergo. Le luci potenti della pensilina illuminavano la scena e Andy passò sull'angolo proprio quando i primi ospiti dell'albergo uscivano. Pellicce e abiti da sera, calzoni neri da smoking visibili sotto i cappotti scuri guarniti di persiano… Ci doveva essere una grande festa, lì dentro. Altre guardie del corpo e altri ospiti emersero ed attesero sul marciapiede. Si udiva il riso breve delle donne e un gran scambio di saluti e di auguri per il nuovo anno.
Andy si mosse per disperdere un gruppo di persone provenienti dalla piazza, che si dirigevano verso la 44 aStrada. Quando si voltò vide Shirl che era uscita ed aspettava immobile un peditaxi, parlando con qualcuno.
Non fece caso alla persona che l'accompagnava, né agli abiti che indossava, né a qualsiasi altra cosa. Guardò solo il suo viso e i capelli che ondeggiavano quando voltava la testa. Poi lei salì sul peditaxi, si tirò il mantice sul capo e spari.
Una neve fredda e sottile cadeva ora, spinta qua e là dal vento, formando vortici sui lastroni screpolati di Times Square. Erano rimaste in giro poche persone che se ne andavano in fretta. Per Andy non c'era nulla, ormai, che richiedesse la sua presenza in quel luogo. Il suo compito era terminato, poteva riprendere la sua lunga via e ridiscendere in città. Agganciò lo sfollagente alla cintura e si avviò verso la Settima Avenue. Lo schermo luminoso della gigantesca TV lo inondò della sua luce indifferente, mettendo in ogni goccia di neve sciolta sul suo pastrano una piccola scintilla che continuò a brillare fintanto che non ebbe sorpassato l'edificio. Poi scomparve nell'oscurità.
Lo schermo continuò a scagliare le sue lettere galoppanti sulla piazza deserta.
RISULTATO DEL CENSIMENTO: IN QUESTA FINE DI SECOLO GLI STATI UNITI HANNO RAGGIUNTO IL PIÙ GRAN NUMERO DI ABITANTI DI TUTTA LA LORO STORIA
344 MILIONI DI CITTADINI IN QUESTI GRANDI STATI UNITI
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