Harry Harrison - Largo! Largo!

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1999: automazione, società del benessere totale, gite sulla Luna per i “weekend”… o un mondo sovraffollato che, all’alba del nuovo millennio, è sull’orlo della catastrofe? Un mondo in cui miliardi di esseri umani sono ogni giorno di fronte al problema di estinguere la propria sete e di saziare la propria fame, vivendo di lenticchie, di farina di soja e (se hanno un colpo di fortuna, ogni tanto) di un topo morto. In una città con 35 milioni di abitanti, Andy Rush è impegnato nella caccia, solitaria e quasi impossibile, a un assassino di cui non importa niente a nessuno, nel mezzo del caotico travaglio quotidiano per la sopravvivenza. E quando infine nasce l’anno 2000, che suono ha l’augurio: “Buon secolo nuovo?”

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«Volevate vedermi, signore?»

Il tenente Grassioli stava inghiottendo una pillola e fece di sì col capo, poi si strozzò con l'acqua che aveva bevuto per farla andar giù. Ebbe un accesso di tosse e si lasciò cadere sulla vecchia poltrona girevole. Aveva l'aria più grigia e più stanca che mai. «Quest'ulcera, uno di questi giorni, mi ammazza. Hai mai sentito parlare di gente che muore di ulcera?»

Non si poteva rispondere a una domanda come quella. Andy si chiese perché il tenente perdesse il tempo in convenevoli. Non era la sua abitudine, generalmente diceva subito ciò che aveva da dire, senza alcuna difficoltà.

«Non sono contenti, su alla centrale, per l'uccisione di quel ragazzo Chung…» disse Grassioli, giocherellando con i rapporti che coprivano il suo tavolo.

«Che intendete dire?»

«Solo questo, Santo Iddio! Come se non avessi abbastanza seccature con questa squadra, devo anche essere mischiato alla politica. A Centre Street pensano che hai perso troppo tempo con questo caso, mentre al distretto vi sono dozzine di omicidi non risolti che si accumulano da quando hai cominciato a seguire quel caso.»

«Ma…» Andy era strabiliato. «Mi avevate detto che il commissario capo in persona mi aveva assegnato a questo caso, a tempo pieno. Mi avevate detto che dovevo…»

«Non importa ciò che ti ho detto,» ringhiò Grassioli. «Non riesco più a parlare al telefono con il commissario capo. Non c'è mai, almeno per me. Non gliene importa un fico secco di chi ha ucciso O'Brien, e nessuno è interessato a ciò che si presumeva di quel tale del New Jersey. E il peggio di tutto è che il commissario in seconda ce l'ha con me per l'uccisione di Billy Chung. Mi hanno lasciato con la patata bollente in mano.»

«Mi sembra che sia piuttosto io a reggere la patata bollente.»

«Non far l'impertinente con me, Rusch.» Il tenente si alzò, allontanò da sé la poltrona con un calcio, voltò le spalle a Andy e guardò fuori della finestra, tamburellando con le dita sul davanzale. «Il commissario in seconda è Giorgio Chu. È persuaso che tu abbia agito per odio verso i cinesi, o qualcosa del genere, pedinando il ragazzo accanitamente e poi ammazzandolo, invece di portarlo qui.»

«Gli avete detto che agivo per ordini ricevuti, non è vero, tenente?» chiese Andy con molta calma. «Gli avete detto che il colpo è stato involontario? È tutto scritto nel mio rapporto.»

«Io non gli ho detto un bel niente.» Grassioli si voltò per far fronte a Andy. «La gente che mi tormentava sempre per sapere i risultati dell'inchiesta, non parla. Io a Chu non posso dir niente. E comunque è imbevuto di quella faccenda razziale. Se io cerco di dirgli che cosa è realmente accaduto, mi troverò nei guai, io, il mio distretto, tutti.» Si lasciò cadere nella poltrona fregandosi l'occhio che gli prudeva. «Te lo dico francamente, Andy. La patata bollente io la passo a te. Lascio che tu ti prenda il biasimo, ti rimetto in uniforme per sei mesi finché la cosa si raffredda un po'. Il grado te lo mantengo, e anche la paga.»

«Non mi aspettavo alcun premio, per la soluzione del caso,» disse Andy irritato, «o per la consegna dell'uccisore. Ma questo, poi, non me l'aspettavo davvero. Chiederò l'arbitraggio del Ministero.»

«Fallo, fallo pure.» Il tenente esitò a lungo, e si vedeva che era a disagio. «Ma io ti chiedo di non farlo. Se non per me, per il bene del nostro Distretto. Lo so che è un boccone amaro, lasciarti così nelle peste; ma non ti sarà difficile cavartela, vedrai. Ti rimetto nella squadra investigativa appena posso. Non è un lavoro molto diverso, in fin dei conti. Tanto varrebbe che andassimo tutti in pattuglia per il lavoro investigativo che svolgiamo qui!» Diede un calcio al tavolo. «Che ne dici?»

«La faccenda mi puzza.»

«Lo so che puzza!» gridò il tenente. «Ma se chiedi un arbitraggio al Ministero, credi che puzzerà meno? Non hai neanche mezza possibilità di cavartela. Ti cacceranno dalla polizia e rimarrai disoccupato. E io con te, probabilmente. Sei un buon poliziotto, Andy, e non ce ne sono tanti in giro come te. Tieni duro. Che ne dici?»

Vi fu un lungo silenzio, e il tenente tornò a guardare fuori dalla finestra.

«E va bene,» fini per dire. «Farò come volete voi.»

Uscì dall'ufficio senza attendere che il tenente lo congedasse. Non voleva essere ringraziato.

CAPITOLO TREDICESIMO

«Fra mezz'ora entreremo in un nuovo secolo,» disse Steve Kulozik, battendo i piedi sul suolo ghiacciato. «Ho sentito ieri un individuo alla TV che cercava di spiegarci perché il secolo nuovo non comincerà prima dell'anno prossimo, ma doveva essere un po' tocco. Mezzanotte, anno duemila, nuovo secolo, questo si che si capisce. Guarda un po'…» Indicava lo schermo gigante di televisione posto sul vecchio edificio del “Times”. I titoli, in lettere di tre metri, si inseguivano sullo schermo.

ONDATA DI FREDDO NEL MID-WEST, DECINE DI PERSONE MUOIONO ASSIDERATE

«Decine, ventine…» brontolò Steve, «scommetto che neanche le contano. Non vogliono sapere quanta gente muore.»

LA NOTIZIA DI UNA CARESTIA IN RUSSIA È FALSA, DICE GALGYN

MESSAGGIO PRESIDENZIALE ALL'ALBA DEL NUOVO SECOLO

UN JET SUPERSONICO DELLA MARINA SI SCHIANTA NELLA BAIA DI SAN FRANCISCO

Andy guardò lo schermo, poi la folla che si addensava in Times Square. Provava disagio quando incontrava i suoi colleghi dell'investigativa. «Cosa fai qui?» chiese a Steve.

«La stessa cosa che fai tu. Mi hanno dato in prestito a questo distretto. Piangono sempre per avere dei rinforzi, pensano che ci sarà qualche tafferuglio.»

«Si sbagliano, fa troppo freddo e non c'è abbastanza gente.»

«Non è questa la ragione. È a causa di quei pazzi mistici. Dicono che è il millennio, la fine del mondo, il giorno del Giudizio Universale, insomma chiamalo come vuoi. Ci sono dei gruppi di questi individui in tutta la città. Saranno terribilmente delusi se il mondo non finisce a mezzanotte come pensano loro.»

«E se invece finisce, saremo ancora più delusi noi.»

Le lettere giganti si inseguivano sul loro capo.

COLIN PROMETTE LA ELIMINAZIONE SOLLECITA DEI FRANCHI TIRATORI NELLA DISCUSSIONE DELLA LEGGE PER IL CONTROLLO DELLE NASCITE

La folla ondeggiò avanti e indietro, lentamente. Alcuni avevano delle trombe, a volte il brusio delle voci era interrotto dal suono di un campanaccio da mandria o da un intermittente roteare di raganella. Tutti applaudirono quando l'orologio apparve sullo schermo.

23. 38 «11. 38 PM. TRA 22 MINUTI L'ANNO NUOVO»

«Fine dell'anno, fine del mio servizio,» disse Steve.

«Ma che cosa stai dicendo?» chiese Andy.

«Me ne vado. Avevo promesso a Grassy di rimanere sino al primo gennaio e di non dirlo a nessuno finché non fossi sul punto di partire. Ho firmato un impegno con l'esercito territoriale. Farò la guardia nelle colonie agricole. Kulozik, mio caro, ha voglia di rimettersi a mangiare. Anzi, non ne vede l'ora.»

«Steve, vuoi scherzare, sei nella polizia da dodici anni, hai già dell'anzianità, sei un investigatore di seconda classe…»

«Ma ho la faccia di un investigatore di qualsiasi classe, secondo te?» Batté con la mazza sull'elmetto blu e bianco. «Ma guardiamo un po' le cose in faccia. Questa città è finita. Qui hanno bisogno di domatori, non di poliziotti. Lassù mi aspetta un bel mestiere; mia moglie e i miei figli mangeranno a sazietà; e io mi allontano da questa città una volta per sempre. Sono nato qui, cresciuto qui, ma lascia che te lo dica, quest'occasione non me la lascio sfuggire. Lassù hanno bisogno di gente con una buona esperienza di polizia. Ti assumerebbero all'istante, se tu volessi. Perché non vieni con me?»

«No,» disse Andy.

«Perché rispondi così in fretta? Pensaci su. Cosa ti ha mai dato questa città, a parte i guai? Ti occupi di un omicidio, trovi l'uccisore… e guarda che bel premio: retrocesso in pattuglia.»

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