Harry Harrison - Largo! Largo!

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1999: automazione, società del benessere totale, gite sulla Luna per i “weekend”… o un mondo sovraffollato che, all’alba del nuovo millennio, è sull’orlo della catastrofe? Un mondo in cui miliardi di esseri umani sono ogni giorno di fronte al problema di estinguere la propria sete e di saziare la propria fame, vivendo di lenticchie, di farina di soja e (se hanno un colpo di fortuna, ogni tanto) di un topo morto. In una città con 35 milioni di abitanti, Andy Rush è impegnato nella caccia, solitaria e quasi impossibile, a un assassino di cui non importa niente a nessuno, nel mezzo del caotico travaglio quotidiano per la sopravvivenza. E quando infine nasce l’anno 2000, che suono ha l’augurio: “Buon secolo nuovo?”

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Il sole batteva ora sulla finestra e fra i raggi del sole e il calore della stufa il freddo era scomparso e la stanza era confortevole. Andy accese la TV. C'era musica, non quella musica che piaceva a lui, ma Shirl la gradiva e così la tenne aperta. Era un pezzo dal titolo “Le fontane di Roma” o qualcosa di simile.

Il nome sullo schermo era sovraimpresso su una fotografia di schiumose fontane. Shirl entrò spazzolandosi i capelli e indicò lo schermo col dito.

«Non ti fa venir sete, tutta quell'acqua che ribolle?» disse Andy.

«Mi fa venir voglia di una doccia. Scommetto che puzzo in modo orrendo.»

«Sei dolce e profumata,» disse guardandola compiaciuto, mentre si sedeva sul davanzale della finestra spazzolandosi sempre i capelli; il sole vi metteva sopra riflessi dorati.

«Che ne diresti di un bel viaggetto in treno, e di un picnic?» chiese lui improvvisamente.

«Taci. Le barzellette prima di colazione io non le digerisco.»

«No, dico sul serio. Spostati un attimo.» Si chinò dalla finestra e guardò il vecchio termometro che Sol aveva inchiodato sull'esterno. La vernice e i numeri col tempo si erano staccati ma Sol aveva scritto dei numeri nuovi. «Ci sono già dieci gradi all'ombra, e penso che di qui a mezzogiorno il termometro salirà sino a dodici. Quando il tempo è così, in dicembre a New York, bisogna approfittarne. Domani ci potrebbero essere due metri di neve. Facciamo dei sandwich con il resto della pasta di soia. Il treno dell'acqua parte alle undici e viaggeremo nello scompartimento delle guardie.»

«Ma allora, dici sul serio?»

«Certo, io non scherzo mai su questo tipo di cose. Una vera scampagnata. Ti ho detto del viaggio che ho fatto con la guardia la settimana scorsa. Il treno risale l'Hudson sino a Croton-on-Hudson dove fa il pieno delle cisterne, il che richiede due o tre ore. E si può fare la passeggiata lungo il fiume sino a Croton Park. Io non ci sono mai stato, ma pare vi si trovino ancora degli alberi veri. Se non fa troppo freddo facciamo il nostro pic-nic fuori e poi torniamo al treno. Che ne dici?»

«Mi sembra una cosa meravigliosamente impossibile e incredibile. Non sono mai stata così lontano fuori città, da quando ero bambina. Sono molti e molti chilometri, non è vero? Quando andiamo?»

«Appena abbiamo finito di far colazione. Ho già messo sul fuoco i fiocchi d'avena. Rimescolali un po' prima che brucino.»

«Nulla brucia su un fuoco di carbone marino.» Ma si avviò lo stesso verso il fornello per badare alla pentola, Andy non ricordava di averla mai vista sorridente e felice come in quel momento. Pareva di essere tornati all'estate precedente.

«Non fare il maialino mangiandoti tutto il porridge,» gli disse lei. «Ora con quell'olio di mais (sapevo di doverlo risparmiare per un'occasione importante) farò delle frittelle d'avena per il pic-nic.»

«Mettici sale fin che vuoi perché lassù potremo bere a sazietà.»

Andy fece sedere Shirl in modo che voltasse le spalle alla bicicletta con la quale Sol caricava gli accumulatori. Era inutile rimetterle in mente ciò che era accaduto, ora che rideva e parlava dei loro piani per la giornata. Lui non voleva interromperla. Oggi sarebbe stata una giornata speciale, ne erano entrambi certi.

Si udì in quel momento un rapido bussare alla porta, mentre stavano già impacchettando la colazione. Shirl disse in un soffio:

«Il fattorino… lo sapevo che avrebbero finito per farti lavorare anche oggi.»

«Niente paura,» sorrise Andy. «Grassy non si rimangia mai la parola. Inoltre non è il modo di bussare del fattorino. Se c'è un rumore che riconosco subito è proprio il suo modo di bussare alla porta: bum-bum-bum.»

Shirl si sforzò di sorridere e aprì la porta mentre lui finiva d'impacchettare la roba.

«Tab!» gridò lei tutta felice. «Sei proprio l'ultima persona che io… Vieni, entra. È meraviglioso rivederti. È Tab Fielding,» disse a Andy.

«Buongiorno, signorina Shirl,» disse Tab duro, rimanendo nel corridoio, «mi spiace, ma questa non è una visita di cortesia. In questo momento io sono in servizio.»

«Di che si tratta?» chiese Andy che si era portato vicino a Shirl.

«Dovete capire che io prendo qualsiasi lavoro che mi venga offerto,» disse Tab. Non sorrideva e aveva un'espressione malinconica. «Sin da settembre mi sono messo in nota all'ufficio delle guardie del corpo. Ho lavorato qua e là senza impegno regolare. Ho preso qualsiasi lavoro mi capitasse. Se uno rifiuta un lavoro lo rimettono in fondo all'elenco di aspettativa. Io ho una famiglia da mantenere…»

«Ma che cosa stai cercando di spiegare?» disse Andy. Intuiva che c'era qualcuno nel buio, dietro Tab, e dallo stropiccio dei piedi si capiva che erano in diversi, non ancora visibili, nel corridoio.

«Non farla tanto lunga,» disse l'uomo dietro Tab, con una voce nasale sgradevole. Stava dietro la guardia del corpo e non si faceva vedere. «Io ho la legge dalla mia, ti ho pagato, mostragli il mandato.»

«Ora credo di capire,» disse Andy. «Shirl, levati dalla porta. Vieni dentro Tab, che ti possa parlare.»

Tab fece un passo avanti e l'uomo nel corridoio cercò di seguirlo. «Tu non entri senza di me!» urlò. La sua voce fu troncata di colpo quando Andy gli sbatté la porta in faccia.

«Era meglio non farlo,» disse Tab. Aveva sulle mani il pugno americano, irto di punte e stringeva i pugni.

«Calmati,» disse Andy. «Volevo solamente parlare con te, prima, e cercare di capire che cosa sta succedendo. Quello lì ha un mandato di alloggio, non è vero?»

Tab assentì tristemente, e guardò il pavimento.

«Ma di che cosa state parlando,» disse Shirl preoccupata guardando alternativamante l'uno e l'altro.

Andy non rispose e Tab si voltò verso di lei: «Un ordine di alloggio viene rilasciato dal tribunale a chi può realmente dimostrare di aver bisogno di un posto dove abitare. Li danno generalmente alle famiglie numerose che devono sloggiare da qualche altro posto. Con un mandato d'alloggio in mano, cercano in giro, trovano un appartamento vacante, o una stanza, o qualsiasi altro buco e l'ordine vale come un mandato di perquisizione. Talvolta possono nascere guai, la gente naturalmente si ribella nel vedersi la casa invasa da sconosciuti. Perciò, chi ha un mandato d'alloggio, si munisce di una guardia del corpo. È per questo che sono qui; quel tale, nel corridoio, che si chiama Belicher, mi ha noleggiato.»

«Ma cosa fai qui?» chiese Shirl che ancora non capiva.

«Perché Belicher è uno sciacallo, ecco quello che è,» disse Andy tristemente. «Gira per gli obitori a vedere chi muore.»

«Questo è un modo di vedere la cosa,» disse Tab che frenava la sua rabbia, «ma è anche un uomo con moglie e figli, e non ha un posto dove abitare. E questo è un altro modo di vedere le cose.»

Vi fu un improvviso martellare sulla porta e la voce piagnucolosa di Belicher si fece udire. Shirl finalmente capì il significato della presenza di Tab e disse ansante: «Tu sei qui per aiutarli, non è vero? Hanno scoperto che Sol è morto e vogliono questa stanza.»

Tab poté solamente annuire, senza aggiungere nulla.

«C'è ancora una maniera di cavarsela,» disse Andy. «Se noi avessimo qui uno del mio distretto, ad abitare con noi in questa stanza, quella gente non potrebbe occuparla.»

L'uomo di là si mise a bussare più forte e Tab fece un mezzo passo indietro verso la porta. «Se ci fosse qui qualcuno, adesso, non si potrebbe dir niente, ma Belicher andrebbe al tribunale degli alloggi e otterrebbe lo stesso la casa perché ha una famiglia numerosa. Io farò tutto ciò che posso per aiutarvi, ma Belicher, vedete… è tuttora il mio datore di lavoro.»

«Non aprire quella porta,» disse Andy severamente, «prima che abbiamo sistemato la questione.»

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