La neve si scioglieva toccando il suolo, ma si appilava sulla gobba tonda delle macchine. Billy ne grattò un poco sul cofano della Buick e se la mise in bocca. Nulla si muoveva in quella oscurità, e tranne il fruscio lievissimo della neve che cadeva, la notte era silenziosa. Facendosi strada fra le macchine ammantate di neve, si avviò verso Canal Street e si diresse all'ovest, verso il fiume Hudson. La strada era stranamente deserta, doveva essere molto tardi, e i pochi taxi in giro si sentivano arrivare da lontano per lo stridio delle loro ruote sulla neve. Si fermò nella Bowery e guardò da un portone un convoglio di cinque rimorchi che passava, affiancato dalle guardie, con gli uomini che trainavano i rimorchi, piegati in due per lo sforzo. Doveva trattarsi di qualcosa di molto prezioso, pensò Billy. Probabilmente viveri. Il suo stomaco brontolò dolorosamente a quell'idea, e si torse le mani. Erano passati quasi due giorni dal suo ultimo pasto. Qui la neve era più alta, si era appilata su un cancello e mentre passava ne fece una palla che si mise in bocca. Quando arrivò in Elizabeth Street, l'attraversò per guardare l'orologio meccanico inserito sulla facciata del palazzo della Comunità Cinese. Poté scorgere a malapena le lancette. Erano appena passate le tre, il che voleva dire che gli rimanevano tre o quattr'ore prima che facesse giorno, tutto il tempo di salire in città e tornare.
Finché camminava aveva abbastanza caldo, sebbene la neve sciolta gli entrasse negli abiti. Ma era un lungo tratto sino alla 23 aStrada, e si sentiva molto stanco. Non aveva mangiato molto nelle ultime settimane. Si fermò due volte per riposare, ma appena si fermava il freddo lo assaliva e doveva rimettersi subito in moto. Più andava a nord e più la sua paura cresceva. Perché non dovrei andarci? si chiese scontento, guardandosi intorno nell'oscurità. La polizia mi avrà dimenticato a quest'ora. È stato tanto tempo fa… contò sulle dita. Quattro mesi fa, quasi cinque, in dicembre. La polizia non segue mai un delitto più di quindici giorni, salvo se ammazzi il sindaco o se rubi un milione di dollari, o roba del genere. Fintanto che nessuno lo vedeva, era in una botte di ferro. Già due volte era venuto nel nord della città, nei pressi del suo antico vicinato, e si era fermato li. Non pioveva abbastanza forte, o c'era troppa gente in giro o altro. Ma questa notte la cosa era diversa, la neve lo proteggeva come un muro, sembrava che venisse giù più forte, nessuno lo avrebbe visto. Sarebbe andato sul Columbia Victory, sarebbe sceso nel suo alloggio, li avrebbe svegliati. Erano i suoi parenti, sarebbero stati felici di vederlo, qualunque cosa avesse commesso, ed egli avrebbe potuto spiegare che era tutta una montatura, che lui non era colpevole. E avrebbe mangiato! Sputò nell'oscurità. Loro avevano razioni per quattro e sua madre riusciva sempre a metterne via un po'. Si sarebbe saziato. Polenta d'avena, pezzi grandi come un tavolo, forse cucinati, caldi. E gli abiti, sua madre doveva possedere la maggior parte dei suoi abiti. Si sarebbe messo addosso qualcosa di caldo e preso quel paio di scarpe che era stato di suo padre. Non v'era alcun rischio, nessuno avrebbe saputo che era stato lì. Sarebbe rimasto solo pochi minuti in casa, al massimo mezz'ora, e via! Ne valeva la pena.
Attraversò la 20 aStrada sotto l'autostrada sopraelevata e si portò fino alla banchina n. 61. Il capannone sulla banchina era pieno di gente, non osò attraversarlo. Ma vi era una leggera sporgenza all'esterno del capannone, sopra le palafitte e lui la conosceva bene, sebbene fosse la prima volta che si inoltrava di notte su quel passaggio reso scivoloso dalla neve bagnata. Costeggiò il fabbricato a tastoni, col dorso appoggiato al muro. Udiva, di sotto, lo sciabordio dell'acqua sulle palafitte. Se fosse caduto in mare non vi era alcun modo di tornare sul molo. Era una morte gelida, bagnata. Tremante dal freddo, spinse un piede in avanti e quasi inciampò in un grosso cavo d'ormeggio. Sopra di lui, quasi invisibile, si ergeva la murata della nave più avanzata fra quelle che formavano la Shiptown. Era la strada più lunga per recarsi sulla Columbia Victory e quindi la più sicura. Non c'era nessuno in vista, mentre s'infilava sulla passerella e giungeva in coperta.
Nell'attraversare la città galleggiante, Billy improvvisamente ebbe la sensazione che tutto sarebbe andato bene. Il tempo era dalla sua, la neve cadeva più forte che mai, lo avviluppava e lo proteggeva. Le navi erano deserte, nessuno fuori dal proprio alloggio, nessuno a vederlo passare. Se l'era immaginata così, si era preparato da tanto tempo a questa incursione notturna. Se avesse usato il solito passaggio, la gente lo avrebbe udito mentre cercava di svegliare qualcuno dei suoi; ma non era così stupido. Quando fu in coperta si fermò e prese dalla tasca una treccia di filo metallico che si era fabbricato alcune settimane prima, annodando i fili di contatto di mezza dozzina di vecchie auto. All'estremità del filo vi era un grosso bullone. Lo fece scendere con cautela fino all'altezza della finestra dello scomparto dove dormiva sua madre. Poi lo fece oscillare avanti e indietro, facendolo battere piano sull'asse di legno che teneva chiuso l'oblò. Il leggero rumore era attutito dalla neve nell'aria, si perdeva quasi fra gli scricchiolii e il tintinnio della flotta all'ancora. Ma nella stanza avrebbe echeggiato tanto forte da svegliare qualcuno.
Un minuto dopo che aveva cominciato a bussare, udì un rumore sotto di sé e l'asse si mosse, poi scomparve all'interno. Tirò su il filo mentre qualcuno si affacciava al finestrino.
«Che cos'è? Chi è?» sussurrò la voce di sua sorella.
« Il fratello maggiore,» rispose sibilando, in Cantonese. « Apri la porta e fammi entrare.»
«Sono così addolorata per Sol,» disse Shirl. «Mi sembra tutto così crudele.»
«Non ti crucciare,» rispose Andy, tenendola stretta contro di sé nel tepore del letto e baciandola. «Non credo che quell'idea lo rendesse infelice come lo sei tu ora. Era vecchio, durante la sua vita aveva visto e fatto un sacco di cose. Per lui la vita esisteva solo nel passato e non credo fosse molto soddisfatto del mondo d'oggi, così com'è. Oh, guarda: c'è il sole. Credo che abbia smesso di nevicare, e il tempo si è rischiarato.»
«Ma morire così è una cosa tanto inutile. Se non fosse andato a quella dimostrazione…»
«Su, Shirl, non ricominciamo. Ciò che è fatto è fatto. Perché non pensi ad oggi? Te lo immagini Grassy, che mi ha dato una giornata di licenza per pura compassione?»
«No. È un uomo terribile. Sono sicura che aveva altre ragioni e te ne accorgerai domani quando tornerai in ufficio.»
«Se ti metti a parlare come me, ora…» disse ridendo. «Facciamo colazione e pensa a tutte le belle cose che faremo oggi.»
Andy passò nell'altra stanza e accese il fuoco mentre lei si vestiva. Poi ispezionò la stanza assicurandosi che nulla, delle cose di Sol, fosse rimasto in vista. Gli abiti erano nel guardaroba, ed egli aveva ripulito gli scaffali e messo tutti i libri sopra gli abiti. Non si poteva far sparire il letto, ma cacciò il guanciale nell'armadio e tirò la coperta su tutto il letto, per farlo apparire come un divano. Bene. Nelle prossime settimane si sarebbe disfatto delle cose, a una a una, al mercato delle pulci. I libri gli avrebbero fruttato parecchi soldi. Per un po' avrebbero mangiato bene e Shirl non avrebbe mai saputo da dove venivano quei denari.
Sol gli sarebbe mancato, egli lo sapeva. Sette anni fa, quando aveva affittato quella camera, era stata solamente una combinazione conveniente per tutti e due. Sol aveva spiegato più tardi che l'aumento del prezzo dei generi alimentari lo aveva costretto a dividere la camera e affittarne la metà. Ma non la voleva condividere con il primo venuto. Era andato al distretto di polizia a spiegare il suo caso. Andy che aveva sempre vissuto in caserma era venuto ad abitare con lui. E così Sol si faceva due soldi con l'affitto e aveva allo stesso tempo una protezione armata. In principio non vi erano stati rapporti di amicizia, ma poi sì. Nonostante la differenza d'età si erano affiatati moltissimo. “Pensa da giovane e sarai giovane”, Sol diceva sempre, ed era vissuto secondo questa regola. Che strano, quante cose dette da Sol Andy ricordava. Andy non le avrebbe mai dimenticate. Ma ora non voleva commuoversi. Sol lo avrebbe preso in giro per primo e gli avrebbe dato ciò che egli chiamava il suo doppio cicchetto. Tuttavia lui non lo avrebbe mai dimenticato.
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