«Questa dovrebbe andar bene,» disse Billy, indicando una vecchia e tarchiata limousine Buick a turbina. Le finestre erano fortemente brinate su tutt'e due i lati, e solo il silenzio rispose ai loro tentativi di aprire la maniglie bloccate. «Mi chiedo come fanno ad entrarvi,» disse Billy, e salì sul cofano. Il tetto era scorrevole al disopra del sedile anteriore, e si mosse un po' quando si mise a spingerlo. «Porta qui il tubo, forse ci siamo,» gridò a Peter.
Il tetto cedette sotto la spinta del tubo e Billy lo fece scorrere fino in fondo. La luce grigia cadde sul volto e sugli occhi sbarrati di un vecchio. Impugnava una mazza di aspetto poco rassicurante, una specie di barra rivestita di pezzi di corda con molti nodi nei quali erano inserite schegge appuntite di vetro. Era morto.
«Doveva essere ben feroce, per tenersi una grossa macchina come questa tutta per sé,» disse Billy.
Era un omone, e il freddo lo aveva indurito. Dovettero faticare molto per farlo uscire dal tetto. Non avevano bisogno degli stracci sporchi di cui era coperto, ma gli presero le tessere della Previdenza. Peter lo trascinò fino alla strada affinché gli agenti della Sanità lo portassero via, mentre Billy aspettava all'interno della macchina con la testa fuori dal tetto, scrutando in tutte le direzioni, con il ferro armato di punte di vetro in pugno, pronto a entrare in azione se gli avessero contestato l'occupazione della loro nuova casa.
«Mamma mia, che bell'aspetto ha questo pacco,» disse la signora Miles in attesa all'estremità del banco, mentre l'impiegato della Previdenza faceva scivolare un pacco sul bancone, verso Shirl. «Avete un malato in casa?»
«Dov'è il vecchio imballo, signora?» si lamentò l'impiegato. «Lo sapete che non potete ritirare il pacco nuovo se non restituite l'involucro vecchio? Tre dollari.»
«Scusate,» disse Shirl, estraendo la busta di plastica tutta gualcita dalla sporta e porgendola all'impiegato insieme al denaro.
Egli brontolò qualcosa e fece un segno su uno dei suoi elenchi. «Al seguente,» chiamò.
«Sì,» disse Shirl alla signora Miles che stava sbirciando il pacchetto e muoveva le labbra leggendo lettera per lettera il nome stampato su di esso. «È il povero Sol, ha avuto un incidente. È quel vecchio con il quale dividiamo l'appartamento. Avrà più di settant'anni. Si è fratturato l'anca e non può più alzarsi dal letto. Questo pacco è per lui.»
«Saranno scaglie di carne, devono essere molto buone,» disse la signora Miles, restituendo il pacchetto e seguendolo con lo sguardo mentre spariva nella sporta di Shirl. «Come le cucinate?»
«Si possono cucinare in tanti modi, ma io faccio una minestra densa con crackers d'alghe sbriciolati, così è più facile mangiarli. Il povero Sol non può neppure sedersi.»
«Un uomo come quello dovrebbe stare in ospedale, specialmente se è tanto vecchio.»
«L'hanno portato all'ospedale, ma non c'era nemmeno un posto. Appena hanno scoperto che abitava in un appartamento, si sono messi in contatto con Andy e gli hanno chiesto di portarlo a casa. Chi ha una casa non può stare in ospedale. Bellevue è pieno zeppo, hanno requisito intere sezioni del Peter Cooper Village, aggiunto dei letti, e tuttavia non c'è posto a sufficienza.»
Shirl si rese conto che la signora Miles aveva qualcosa di diverso dagli altri giorni. Era la prima volta che la vedeva senza il ragazzetto a rimorchio.
«Come sta Tommy, non si sarà mica aggravato?»
«Né meglio né peggio. Il suo male è stazionario. Il che mi va bene perché mi permette di avere delle razioni speciali.» Indicò la tazza di plastica nella sua sporta, nella quale era stata depositata una pallina di burro d'arachide. «Tommy deve stare a casa quando fa tanto freddo, non abbiamo abiti a sufficienza per lasciare uscire tutti i bambini contemporaneamente, specialmente ora che Winny va a scuola ogni giorno. È una ragazzina tanto intelligente, sta per terminare la terza. È molto tempo che non vi vedo alla fontana.»
«Ci va Andy, adesso, io devo stare con Sol.»
«Siete fortunata ad avere un malato in casa, almeno una razione, qui, riuscite ad averla. Il resto della città quest'anno mangerà solamente crackers d'alghe e acqua, questo è sicuro.»
Fortunata? pensò Shirl, annodando il fazzoletto sotto il mento e osservando il locale scuro e nudo della Sezione Razioni Speciali della Previdenza. Il bancone divideva la stanza in due, da una parte gli impiegati e le lunghe file di scaffali mezzi vuoti, dall'altra le lunghe code di persone in attesa. Tra queste spiccavano i volti scarni e tirati dei malati dalle membra tremanti, bisognosi di diete speciali: diabetici, invalidi cronici, gente affetta da deficienze incurabili. E le innumerevoli donne incinte. Quelli erano i fortunati?
«Cosa farete domani per cena?» chiese la signora Miles scrutando le finestre sporche e tentando dì vedere il cielo.
«Non lo so, la stessa cosa degli altri giorni, probabilmente. Perché?»
«Può darsi che nevichi. Avremo forse la neve per il giorno di Thanksgiving, come ai tempi in cui ero bambina. Noi mangeremo un pesce, ho fatto qualche risparmio per questa occasione. Domani è giovedì, venticinque novembre. Non lo ricordavate?»
Shirl scosse il capo. «Francamente no. Tutto è cambiato da quando Sol si è ammalato.»
Camminarono a testa bassa per evitare le raffiche di vento, e quando voltarono l'angolo della Nona Avenue e della 19 aStrada, Shirl urtò una persona che veniva in senso contrario sospingendola involontariamente contro il muro.
«Perdonatemi, disse Shirl,» non vi avevo vista…
«Eppure non siete cieca,» ribatté l'altra, «per andare addosso alla gente.» I suoi occhi si spalancarono quando vide Shirl. «Voi!»
«Vi ho chiesto scusa, signora Haggerty, non l'ho fatto apposta.» Riprese a camminare, ma l'altra le si parò davanti bloccandole la strada.
«Lo sapevo che vi avrei ritrovata,» disse la signora Haggerty trionfalmente «e vi darò querela. Avete rubato tutto il denaro di mio fratello. Non mi ha lasciato un soldo, nulla. E non è tutto, ho dovuto pagare le sue fatture, quella dell'acqua e tutto quanto. Erano così alte che mi sono dovuta vendere i mobili per pagarle, e non bastava neppure quello. Ora mi reclamano il resto. Voi me lo pagherete.»
Shirl ricordò le docce che Andy aveva preso, e parte dei suoi pensieri probabilmente le trasparirono sul viso perché la voce di Mary Haggerty diventò uno strillo acuto.
«E non mi prendete in giro, sono una donna onesta, io! Una donna come voi non dovrebbe nemmeno comparire nelle pubbliche vie, e ridere di una donna come me. Tutti lo sanno che tipo di donna siete voi…»
S'interruppe di colpo perché la signora Miles le aveva appioppato una sberla in piena faccia. «Tieni a posto questa linguaccia,» disse la Miles. «Nessuno si è mai permesso di parlare così a una mia amica!»
«Non mi potete fare una cosa simile!» sbraitò la sorella di Mike.
«L'ho già fatto, e ne piglierete ancora se non vi levate di torno.»
Le due donne ora si fronteggiavano e per il momento Shirl era dimenticata. Erano identiche, per gli anni e per l'origine, sebbene Mary Haggerty fosse un po' migliorata socialmente con il matrimonio. Ma era cresciuta in quelle strade e ne conosceva le leggi: picchiarsi o togliersi di mezzo.
«Non è affar vostro!» le disse.
«Ma io ne faccio l'affar mio,» rispose la signora Miles, stringendo il pugno e gonfiando il braccio.
«Non è affar vostro,» ripeté la sorella di Mike, ma nello stesso tempo faceva due passi indietro.
«Impiccati!» disse la signora Miles trionfante.
«Ci rivedremo!» disse Mary Haggerty da sopra la spalla, mentre raccoglieva i resti della sua dignità e se la svignava. La signora Miles rise freddamente e sputò nella direzione della megera.
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