Harry Harrison - Largo! Largo!

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1999: automazione, società del benessere totale, gite sulla Luna per i “weekend”… o un mondo sovraffollato che, all’alba del nuovo millennio, è sull’orlo della catastrofe? Un mondo in cui miliardi di esseri umani sono ogni giorno di fronte al problema di estinguere la propria sete e di saziare la propria fame, vivendo di lenticchie, di farina di soja e (se hanno un colpo di fortuna, ogni tanto) di un topo morto. In una città con 35 milioni di abitanti, Andy Rush è impegnato nella caccia, solitaria e quasi impossibile, a un assassino di cui non importa niente a nessuno, nel mezzo del caotico travaglio quotidiano per la sopravvivenza. E quando infine nasce l’anno 2000, che suono ha l’augurio: “Buon secolo nuovo?”

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«Peter!» invocò più forte che poté. «Peter!»

Un altro pezzo di cemento volò in polvere dietro di lui. Corse sull'orlo della coperta e cercò di colpire con la sua sbarra di ferro il primo attaccante che si chinò bassissimo e lasciò che l'arma colpisse il metallo al disopra del suo capo. Il rumore diede a Billy un'idea e fece un balzo indietro, battendo con la sua sbarra sulla paratia metallica del ponte di comando, finché il rombo martellante echeggiò in tutto il cantiere. «Peter!» gridò una volta ancora, disperatamente, poi saltò dall'altra parte, sull'altro assalitore che si era già aggrappato con un braccio sull'orlo della coperta. L'uomo indietreggiò in fretta, mettendosi fuori portata della sua arma e ingiuriandolo.

Tornato al posto di prima, Billy vide che l'uomo dalla barba grigia aveva passato le due braccia sulla coperta e si stava tirando su. Urlando, più impaurito che rabbioso, Billy gli corse vicino brandendo il suo ferro. Sfiorò la testa dell'uomo e si abbatté sulla sua spalla facendogli saltare di bocca la lama di balestra. L'uomo urlò per la rabbia, ma non cadde. Billy fece oscillare l'arma per vibrargli un secondo colpo, ma si trovò improvvisamente acchiappato di dietro dall'altro compare. Non poteva più muoversi, appena respirare, mentre l'uomo davanti a lui stava sputando pezzi di denti. Ansava, il sangue gli scorreva per la barba, ma ciò non gl'impediva di spingersi e sollevarsi per salire sulla coperta. Appena in piedi cominciò a picchiare Billy con dei pugni duri come il granito. Billy urlò dal dolore, scalciò disperatamente per liberarsi, ma non vi era alcuna via d'uscita. I due uomini ora se la ridevano, lo spinsero oltre l'orlo della coperta, picchiandogli le mani che si aggrappavano, cercando di farlo cadere sui relitti di metallo, sette metri più in basso.

Era sempre aggrappato mentre gli calpestavano le dita per fargli mollare la presa, quando a un tratto fecero un balzo indietro. Fu in quel momento che Billy si accorse che Peter era tornato e si era arrampicato dietro di lui, minacciandoli con uno spezzone di tubo. Fu un momento di respiro durante il quale Billy cambiò mano, afferrandosi all'ossatura laterale e alleviando il peso doloroso del suo corpo, per scendere verso il suolo che gli sembrava atrocemente lontano.

Gli invasori erano ora in posizione di vantaggio. Peter scansò un colpo di balestra e raggiunse Billy che si ritirava verso terra. Si udirono delle parole, Billy capì che la donna urlava imprecazioni. Era da un po' che lo faceva.

«Ammazzali tutti e due!» gridava. «Mi ha colpito, mi ha buttato a terra, uccidilo!» Scagliava ancora rottami di cemento, ma era tanta la sua rabbia che sbagliava la mira e non li sfiorava nemmeno. Quando Peter e Billy raggiunsero il suolo, lei se la filò prontamente, bestemmiando da sopra la spalla, con la massa dei suoi capelli biondi che le ondeggiava sul capo. Erano riusciti nel loro intento, erano padroni della nave.

«Noi ce ne andiamo,» disse Peter, mettendo un braccio intorno alla spalla di Billy per aiutarlo a camminare, e adoperando lo spezzone di tubo come appoggio. «Sono più forti. Hanno in mano la nave. E anche l'acqua. E sono furbi abbastanza per fare buona guardia o almeno quella prostituta di Bettyjo lo è. La conosco, è una donna di malaffare, che dà il suo corpo a quei due, e così loro fanno tutto ciò che lei vuole. Sì, questo è proprio un presagio. È una prostituta di Babilonia che ci spinge fuori…»

«Dobbiamo ritornarci,» disse Billy con un sospiro.

«… per farci capire che dobbiamo andare presso quell'altra prostituta maggiore di Babilonia, laggiù oltre il fiume. Non si torna indietro.»

Billy si lasciò cadere in terra, ansante, cercando di massaggiarsi le dita contuse, mentre Peter guardava tranquillamente la nave che era stata la loro casa e la loro fortuna. Si vedevano lassù tre piccole figure saltellanti sul ponte superiore. I loro lazzi giungevano affievoliti dal vento freddo della baia. Billy cominciò a rabbrividire.

«Vieni,» gli disse Peter con gentilezza, e lo aiutò a mettersi in piedi. «Non possiamo restare qui. Non abbiamo più alloggio. So dove possiamo andare a ripararci, a Manhattan. Ci sono stato parecchie volte.»

«Io non ci voglio andare,» disse Billy tirandosi indietro. Gli era tornata in mente la polizia.

«Dobbiamo andarci, saremo al sicuro laggiù.»

Billy lo seguì lentamente. Perché no? pensò. La polizia doveva averlo dimenticato da molto tempo. Poteva essere una buona soluzione, specialmente se Peter conosceva un posto dove andare. Altrimenti, doveva rimanere nel cantiere da solo. La paura di questa eventualità era maggiore di tutta la paura che aveva della polizia. Non c'era nulla da temere fintanto che rimanevano insieme.

Erano giunti a metà del ponte di Manhattan quando Billy si accorse che una delle sue tasche si era strappata durante la zuffa.

«Aspetta!» gridò a Peter, e poi, più impaurito ancora cominciò a frugare in tutte le tasche con un panico crescente.

«Le ho perdute,» disse infine, appoggiandosi alla ringhiera. «Le tessere della Previdenza. Mi saranno cadute durante la colluttazione. O forse le hai tu?»

«No, se ben ricordi, le hai prese tu per andare alla fontana, ieri. Ma non ha importanza.»

«Non ha importanza!» singhiozzò Billy.

Il ponte era tutto loro, in una solitudine invernale acuta, dolorosa. Il colore grigio ardesia dell'acqua sotto di loro, si ritrovava nelle nuvole pesanti sul loro capo, sospinte da un vento gelato che penetrava attraverso gli abiti. Faceva troppo freddo per fermarsi, e Billy si mosse. Peter lo seguì.

«Dove andiamo?» chiese Billy quando ebbero attraversato il ponte e voltarono in Division Street. Sembrava che facesse più caldo, in quella strada, circondati dalla folla scalpicciante. Billy si sentiva sempre più tranquillo con tanta gente intorno.

«Andiamo ai vecchi parcheggi. Ce ne sono molti vicino ai nuovi quartieri di abitazione,» disse Peter.

«Sei pazzo! I vecchi parcheggi sono sempre pieni di gente. Lo sono sempre stati.»

«Non in questo momento dell'anno,» rispose Peter, indicando il ghiaccio sporco che riempiva la grondaia. «Non è mai stato facile vivere nei parcheggi, e in questo momento dell'anno è particolarmente difficile per i vecchi e gli invalidi.»

Soltanto in televisione Billy aveva visto le vie della città piene di automobili. Per lui era un fatto storico, quindi senza interesse perché gli ex-parcheggi erano lì da tanto tempo, fin da quando ricordava, parte integrante del paesaggio. Con la diminuzione del traffico, le macchine in stato di funzionamento erano diventate più rare, e le centinaia di parcheggi per automobili, disseminati in tutta la città, non avevano più avuto uno scopo. Gradatamente avevano cominciato a riempirsi di macchine abbandonate, portate in quei luoghi dalla polizia, o spinte a mano. Ogni parcheggio era come un piccolo villaggio, con gente che abitava in ogni macchina perché, pur essendo molto scomode, le macchine erano sempre meglio della strada. Sebbene ogni macchina avesse da tempo raggiunta la quota massima di inquilini, vi erano tuttavia dei posti vuoti, quando d'inverno i più deboli morivano.

I due cominciarono le loro ricerche nel grande parcheggio dietro le Seward Park Houses, ma furono respinti da un branco di ragazzini armati di pezzi di mattone e di coltelli fatti in casa. Scendendo la Madison Street, videro che la cinta intorno al piccolo parco adiacente alle case del quartiere La Guardia, era stata abbattuta da anni, e che il parco si era riempito dei relitti arrugginiti e senza ruote delle automobili. Non vi erano bambini aggressivi, e le poche persone che ciabattavano lì intorno avevano un aspetto miserabile, disperato. Il fumo usciva da uno solo dei molti camini che ornavano la maggior parte delle automobili. Peter e Billy si spinsero fra le macchine, scrutandole a una a una, attraverso il parabrezza o le finestre spaccate, togliendo la brina dai vetri quando questi non lasciavano trasparire l'interno. Dei volti pallidi, quasi dei fantasmi, si voltavano a guardarli, sagome informi che si muovevano all'interno mentre loro percorrevano il parcheggio.

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