K.W. Jeter - L'addio orizzontale

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L'addio orizzontale: краткое содержание, описание и аннотация

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Nella letteratura gialla, si sa, c’è stato
di Raymond Chandier, e in fantascienza
di Leigh Brackett, che in Italia è stato tradotto, purtroppo, con un altro titolo. Sono metafore suggestive, un modo laconico per attirare la nostra attenzione su avventure disperate, forse ai confini del possibile, ma non per questo meno profondamente umane. È perciò che, giocando sulle parole, abbiamo deciso di tradurre letteralmente il titolo di questo romanzo di K.W. Jeter: una storia intensa che ci ricorda i maestri del cyberpunk e dove ogni azione, ogni personaggio sembra fare il doppio gioco, in un intrigo che si risolve solo alla fine. Jeter è più che una promessa della fantascienza, e non esitiamo a raccomandare L’addio orizzontale ai nostri lettori come una storia «diversa» , forte e insolita, ma credibile e senz’altro avvincente come un romanzo hard-boiled.

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— D’accordo. Va bene. — Quegli stronzi… la rabbia era più forte di qualunque altra emozione; sentiva il sangue che gli saliva al viso, pizzicandogli il naso. — Pensano che verrò fatto fuori… molto bene. Credono di potermi lasciare appeso qui fuori a essiccarmi? Ho delle notizie per loro. — Le parole gli uscivano sibilando. — Se non riuscirò a tornare indietro girando intorno all’edificio, troverò un’altra strada.

— Ny… — La voce era triste. — Non c’è nessun’altra strada.

— Oh! Davvero? Allora senti questa: non girerò intorno all’edificio, lo attraverserò.

Silenzio. I secondi passavano e prima che Brevis parlasse di nuovo era già trascorso più di un minuto. — Cosa… di cosa diavolo stai parlando?

— Mi hai sentito. — Anche Axxter aveva sentito la propria voce e le parole gli ronzavano ancora nella testa. Ora che si era un po’ calmato, poteva ammirare quell’idea in tutta la sua semplicità. Perché aggirarlo? Bisogna sempre arrivare alla meta percorrendo la via più breve. — Attraverserò il Cilindro, passerò esattamente nel mezzo. Non dovrò strisciare sulla superficie e nemmeno preoccuparmi di un branco di pazzi criminali che mi stanno aspettando alle Fiere Equatoriali. Mi dirigerò direttamente da qui alla zona conosciuta; tutto quello che devo fare è trovare un’entrata e arrivare sui livelli orizzontali all’interno. Se non altro, mi risparmierò un sacco di chilometri e soldi. E fotterò la Folla Devastante… farò in modo di emergere in qualche settore controllato dall’Atroce Amalgama. Mi considereranno un dannato eroe per aver fatto fare alla Folla la figura degli idioti. Quei tipi hanno pensato che il video che avevano venduto alla Chiedi Ricevi fosse divertente? Aspettino fino a quando non verrà trasmessa questa piccola acrobazia. — Era un pensiero piacevole. Massa di tacchini!

— Cristo, Ny… devo dirtelo. — In quel momento, Brevis stava probabilmente scuotendo il capo, stupito. — Non è una gran bella idea. Però, concettualmente, prendi dei punti per averla avuta, davvero.

— Cosa c’è che non va nella mia idea?

— Ny, tu stai parlando di attraversare il centro dell’edificio. Non semplicemente di passare al di sotto del muro, in qualche comodo e piccolo settore orizzontale. Stiamo parlando di passare direttamente nel mezzo del Cilindro. Sai, ci sono buone ragioni per cui nessuno va a fare passeggiate domenicali da quelle parti. — Al di là della voce ironica di Brevis, dietro a quello che diceva c’era qualcos’altro. — In realtà sono pessime ragioni, Ny. Voglio dire, buone ragioni, ma pessima merda. Sai di cosa sto parlando, vero?

— Lo so. — Parole che nessuno di loro voleva pronunciare ad alta voce, pur pesando come piombo sulla loro conversazione. I Centri dei Morti. Quel pensiero sconvolse lui molto più di Brevis; aveva visto dal vero, non su qualche stupido nastro, cosa potevano fare quei farabutti. Aveva già camminato tra i loro freddi passi… se erano davvero piedi quelli che avevano; l’immagine di gigantesche tracce di lumaca, di ceneri fumanti e ossa in stato di decomposizione s’insinuò nella sua mente. L’odore del settore orizzontale bruciato in cui si era imbattuto era sempre pronto a riemergere in ogni momento.

— Brevis… conosco bene queste storie. — La sua voce era cavernosa. — Ma non ho altra scelta. Non è vero? E comunque, cos’avrei da perdere? Sono qui seduto, ma sono un uomo morto ormai.

L’agente rifletté per un attimo. — Credo che tu abbia ragione. Sai, è abbastanza folle, forse quest’idea gli piacerà di più. Lasciami fare una telefonata. Puoi aspettare un’altra oretta?

— Non andrò da nessuna parte.

Passò solo mezz’ora. E di nuovo la voce di Brevis.

— È fatta, Ny. Hanno accettato l’affare. La Chiedi Ricevi sta facendo il versamento sul tuo conto proprio adesso. Sono impazziti quando hanno sentito parlare di attraversare il Cilindro. Voglio dire, le probabilità che tu hai sono senza dubbio minori di quelle di prima, però pensano di recuperare il loro anticipo di denaro solo con le informazioni che tu potrai fornire. Quello che ricaveranno filmando quanto lontano riuscirai ad arrivare, sarà un sovrappiù.

— Che carini! — I pensieri di Axxter ricominciarono a turbinare. Doveva aver ben chiaro quello di cui aveva bisogno: mappe, dati, chiacchiere e pettegolezzi, notizie storiche, qualunque cosa esistesse già negli archivi della Chiedi Ricevi. Doveva avere tutto, scovare ogni cosa prima di mettersi in moto. Una cosa era dichiarare le proprie intenzioni, un’altra era muovere il culo e metterle in pratica.

— Vogliono rapporti giornalieri dettagliati, Ny. Qualunque cosa ti succeda, qualunque cosa tu incontri. Dovrai sempre guardarti intorno per individuare delle prese per la comunicazione…

— D’accordo; ogni cosa. — La Chiedi Ricevi sarà soddisfatta di qualsiasi notizia riceverà. — Ascolta, Brevis. Grazie per quello che hai fatto, ma adesso devo chiudere.

— C’è qualcos’altro su questo affare che dovresti sapere, Ny…

Cera sempre qualcos’altro. — Mi metterò in contatto con te più tardi, d’accordo? Ne parleremo più tardi. — Interruppe la comunicazione con l’agente. Doveva controllare alla sua banca.

CONTO RIATTIVATO. Una piacevolissima scritta verde.

Quello lo fece sentire meglio. Soprattutto quando vide le cifre, proprio nel bel mezzo dello schermo. Guardò verso le nuvole, contando gli zeri che erano sovraimpressionati sul cielo.

11

Non c’era molto che potesse fare.

Axxter guardò il buio della notte, il cielo nero dietro al Cilindro, togliendo gli occhi dai frammenti di documenti che era riuscito a strappare agli archivi della Chiedi Ricevi. Aveva mangiato l’ultimo pezzo di pane e bevuto l’ultimo goccio d’acqua.

Nessuno l’aveva mai fatto prima, attraversare l’edificio; quello era certo. Altrimenti la Chiedi Ricevi non avrebbe pagato quella meravigliosa sommetta, di cui lui aveva già speso una parte per ottenere informazioni dai suoi archivi. Avrei dovuto chiedere qualche sconto… visto che in effetti stava lavorando per loro. La prossima volta, ah, ah. In realtà non aveva alcuna voglia di ridere. Gli bruciavano gli occhi per aver passato ore a leggere parole luminose che gli passavano davanti alla vista.

Le migliori informazioni che avesse ottenuto, malgrado risultassero NON CONFERMATE, erano state fornite dai rapporti dei pochi che si erano spinti appena oltre le barriere sigillate che proteggevano i settori orizzontali dal mondo esterno. Era dannatamente rischioso; non c’era da meravigliarsi che nessuno avesse mai osato niente più che ficcare la testa oltre le barriere, dare una veloce occhiata, tornare immediatamente indietro e chiudere di nuovo tutto.

La parte affascinante era l’ipotesi che compariva in più documenti, secondo cui esistevano dei cunicoli sotterranei che attraversavano l’edificio. Inoltre, le aperture principali che nella zona conosciuta permettevano il passaggio dai settori orizzontali a quelli verticali del mondo esterno, sembravano essere state le precedenti aperture di tali cunicoli. Le persone sull’orizzontale non erano molto interessate all’archeologia, Axxter le ricordava come gente mai realmente interessata a qualcosa, ma erano state fatte alcune ricerche e si era scoperto che le barriere all’interno delle aperture risalivano a un’epoca successiva a quella dei muri circostanti. La conclusione che se ne poteva trarre, se si accettava l’ipotesi di quei tunnel che attraversavano l’edificio, era che durante gli oscuri giorni della Guerra qualcuno aveva sigillato le loro entrate. E probabilmente avevano avuto buone ragioni per… . Axxter bloccò quel pensiero a metà, impedendosi di andare oltre.

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