Brevis scosse il capo. — Sono superati, Ny. Cos’hanno fatto recentemente, se non la solita vecchia merda? La Folla Devastante vuole sangue fresco. Vogliono qualcosa che non si sia mai visto in giro prima.
— Già, be’… forse. — Malgrado non volesse, sentì un leggero brivido d’eccitazione penetrare le sue scettiche difese. Avrebbe dovuto essere una cosa selvaggia… Qualcuno dei lavori che aveva in archivio, quelli su cui aveva lavorato e rilavorato, facendo in modo che ogni linea e ogni effetto fossero perfetti, in attesa del giorno in cui… Qualcosa di totalmente folle. Forse il momento era davvero arrivato. — E cosa mi dici del resto? Del fatto che la Folla Devastante non vuole che questo trapeli fino all’Amalgama?
— Esatto. — La voce di Brevis si alzò, alimentando l’interesse che aveva scorto nel suo cliente. — È top-secret, Ny. Davvero segretissimo.
Quella era la parte che suonava strana… e falsa. E lo infastidiva. — Io credo che qualcuno ti abbia fatto imparare la lezione a memoria, Brev. Non ha senso. La Folla Devastante crede che la DeathPix abbia fatto il doppio gioco con loro? Che abbia venduto informazioni confidenziali all’Amalgama? Non ci credo. Perché mai la DP dovrebbe rischiare di perdere un simile cliente? Senza considerare le storie sulle varie vendette della Folla: questa gente ama dare esempi di quello che succede a chi sgarra con loro. Inoltre, se la DeathPix sopravvivesse alla vendetta, il suo mercato monetario verrebbe ridotto almeno della metà; senza la concorrenza della Folla, l’Amalgama potrebbe avere i suoi lavori per due soldi. E in una situazione simile dovrebbero scordarsi la possibilità di acquistare nuovi clienti. — Scosse il capo. — Non capisco, vecchio mio. La DeathPix fa una vita troppo dolce per fottersela facendo il doppio gioco.
Brevis sorrise. Un sorriso soddisfatto e traboccante di autostima. — Vero, vero; la DeathPix non vorrebbe mai giocarsi un simile affare. Ma tu dimentichi una cosa… la DeathPix è una compagnia pubblicitaria sulle cui azioni si investe. Compare nella mia lunga lista; Cristo, anch’io ho qualcuna delle sue azioni. Per ora sono solide, anche se potrebbero non esserlo più a lungo, quando qui incomincerà a volare merda. Ma anche loro devono presentare dei rapporti trimestrali alla Commissione Commercio e chiunque può leggerli; basta chiamare la Commissione e richiederne una copia. Non sono informazioni segrete. Quei rapporti includono i guadagni di corporazione, Ny. È qui che si sono involontariamente traditi. La DeathPix può anche aver fatto un lavoro completo di rinnovamento per la Folla Devastante in passato, ma mai in una volta sola. E mai legato al tipo di offensiva che stanno per lanciare. Se i soldi che dovrebbero pagare alla DeathPix per un lavoro di tale portata comparissero su quei rapporti, allora l’Amalgama intuirebbe immediatamente cosa c’è in ballo. E sarebbe la fine del fattore sorpresa per la Folla. Hai capito adesso, Ny?
Capito. Tolse lo sguardo dal muro e da quell’immagine, lasciando che la luce del mattino illuminasse il suo agente come fosse un fantasma. In lontananza scorse una puntino nero che fluttuava, come un granello di polvere attaccato al suo occhio. Sbatté le palpebre, ma il granello era ancora lì. Non ci pensò, preso com’era dalle parole di Brevis. Capito? Pensava di sì. Avrebbe dovuto trattarsi di qualche cosa selvaggia… Aspettava solo l’opportunità di poterla tirar fuori dai suoi archivi e proporla a qualcuno, per poi metterla sulla pelle e sulle armature dei guerrieri della… Folla Devastante? Sarebbe stato carino. I miei innesti per la Grande Offensiva che avrebbe sfidato l’Amalgama. Sarebbe stato proprio bello. Il momento è arrivato. Forse lo era davvero.
La voce di Brevis s’intromise, più eccitata che mai. — Capisci perché la Folla Devastante vuole qualcuno piccolo per questo progetto? Vogliono un unico titolare che non debba fare rapporto sul proprio commercio. Qualcuno che non debba aver nessun contatto con la Commissione Commercio. Hanno bisogno di un libero professionista.
— Uhm — Bene, ogni cosa stava cominciando ad aver senso, anche se faceva un po’ paura. Questo era quello che la Folla avrebbe desiderato. — Ma perché proprio me?
— Cristo, Ny! — Brevis si prese la faccia tra le mani, come per impedirle di esplodere. — Mi stai facendo impazzire. Non hai proprio fiducia in te stesso, ragazzo. Vogliono te perché sei in gamba. Tu hai il tipo di materiale che vogliono.
— Hanno mai visto uno dei miei lavori, prima?
— Ricordi le insegne che hai fatto lo scorso anno per quella piccola tribù… come diavolo si chiamano? I… uhm, la Squadra degli Arrabbiati, o qualcosa del genere. Te li ricordi?
Molto bene e con un po’ di rimpianto. Aveva davvero fatto un buon lavoro per quei ragazzi; tempo e fatica. Erano in dodici in tutto e ognuno voleva qualche segno distintivo e grandioso, del tutto inutile, considerati i loro metodi operativi frenetici e scoordinati. Però era stato contento di lavorare per loro, come se fossero tra le tribù più abili: erano impazziti per le solite aquile artigliate e i serpenti velenosi che aveva creato, ma non si erano nemmeno accorti della metallina nera più sottile su sfondo lucido: erano dettagli raffinati, i denti dentro le cornee… minuscole capocchie di spillo che, al ritmo del battito cardiaco, si muovevano di un millimetro dentro e fuori quelle scintillanti cavità. Aveva dovuto collegare dei nodi sensori tra i biofogli innestati e la vena giugulare e aveva dovuto creare cavità di risposta per modificare il segnale che animava le immagini. Era stato un lavoro d’alta classe; poteva richiamare le immagini dal proprio archivio molto chiaramente. Un lavoro troppo buono per quegli zotici: come gettare perle ai porci. Oltre tutto non aveva mai più visto denaro da loro. — A proposito, cos’è successo a quei ragazzi? — Alla fine aveva cancellato l’ordine al Consorzio della Piccola Luna, facendo eliminare i segnali che creavano le immagini e le facevano muovere.
Brevis scosse le spalle. — Già, be’… avevano cominciato forte, ma non hanno concluso niente. Sono stati assorbiti dalla Folla Devastante…
— Cosa? E dov’è la mia percentuale sul bonus di reclutamento? Fa parte del contratto!
Brevis fece una smorfia. — Non è stato proprio così, Ny. Più che altro, si può dire che sono stati… inghiottiti dalla Folla. Capisci?
Axxter sospirò, voltando gli occhi al cielo. Capiva. Maledette sanguisughe.
— Comunque — proseguì Brevis — è così che la Folla Devastante ha avuto modo di vedere il tuo materiale. E gli è piaciuto. Non ne sono certo, ma è anche possibile che… sai… l’abbiano pelato di dosso a quei ragazzi e se lo siano tenuti, almeno fino a quando il segnale animatore non è stato cancellato. La tua firma e il copyright erano là sopra; loro hanno scoperto chi fosse il tuo agente e mi hanno contattato. Segretissimamente. Se non prenderemo al volo questo affare — e io spero che tu non sia un simile idiota, Ny — sarà bene che ci cuciamo la bocca. Capisci cosa voglio dire?
— Già, già, certo — Axxter annuì, perso nei suoi pensieri. Se tutto quello che gli aveva detto era vero, si trattava di un’incredibile opportunità, dell’ordine della differenza tra orizzontale e verticale. Dentro o fuori. O, più precisamente, tra l’aver soldi e l’essere a bolletta. Il ricordo di una porta sbattuta contro il suo naso quando era incorporeo; quello non sarebbe mai più successo. I soldi possono tutto.
— Ny… Ny, cos’hai intenzione di fare?
La voce supplichevole risuonava in lontananza nelle sue orecchie, ma era facile ignorarla. Ce n’era una molto più forte che ripeteva: Il momento è arrivato.
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