«A Sonny piacciono le scimmie incendiarie,» ribatté Delanna, piegandosi per lavare velocemente il sapone dai capelli, per poi scuoterli con una spruzzata che fece ammiccare Cleo; lo scarabeo si ritrasse il più possibile senza lasciare la presa.
«Quelle dannate creature sono davvero un grosso fastidio,» insistette Jay.
Delanna poteva percepire che Jay era scosso — a suo parere, stava reagendo in maniera eccessiva — e irritato perché ovviamente avrebbe voluto abbracciarla e assicurarsi che stesse bene, ma il disgusto che provava nei confronti di Cleo era tanto intenso da impedirglielo. Senza dubbio si rendeva conto che quella repulsione era sufficiente a separarli. Ma Delanna si rese conto che non era così, perché Jay rimase lì, come se stesse aspettando che lei mettesse giù Cleo, senza pensare che le zampe di Cleo non erano abbastanza lunghe per muoversi nell’acqua in quel punto.
«Vai in giro con una scopa in mano tutto il giorno?» le chiese.
«Questa faccenda è andata troppo oltre,» dichiarò Delanna. Respirò profondamente, sorpresa dal tono veemente di Jay, ma il peggio, ne era assolutamente certa, era che non sorgeva tanto dalle scimmie, quanto dalla paura di Jay per lei. «Ti avevo detto che la mia sorpresa non ti sarebbe piaciuta,» affermò, girandosi per tornare verso il bordo della pozza mentre raccoglieva tutto il suo coraggio per dirgli… cosa? Che le piacevano le scimmie incendiarie quando non la spaventavano a morte e che Sonny non avrebbe mai parlato di sparare loro, senza citare il fatto che Sonny avrebbe voluto sapere se anche Cleo stesse bene. Questo era quello che avrebbe voluto dirgli, ma come dirlo era un’altra faccenda.
«No, non mi piace incontrare una banda di scimmie incendiarie con nient’altro che una donna armata di scopa tra loro e me,» commentò Jay. Era dietro di lei, sembrava leggermente più calmo. «Ma non posso fare a meno di ammirare il modo in cui hai maneggiato la scopa.»
Diglielo ora , si disse severamente Delanna. Afferrò l’asciugamano e se lo avvolse intorno alla testa. Il pomeriggio era ancora abbastanza caldo per asciugarsi i capelli all’aria. «Jay…»
«Delanna!» Era Harry che stava gridando. «Delanna, c’è un solaris enorme accanto alla casa. Delanna!»
Jay era sulla cengia, facendo gocciolare acqua sulle rocce e scuotendo la testa con aria confusa. «Sapevo che non sarei dovuto andare a prendere il sapone.»
«Delanna!» Harry irruppe dai cespugli, diede una lunga occhiata alla pozza ed esclamò, «Wow! L’hai pulita. Salve, Mister Madog.» Passando tra di loro, Harry salì sulla cengia e poi entrò in acqua, bagnandosi i pantaloni fino alle ginocchia. «Ha un nuovo solaris, eh, Mister Madog?» E rivolto a Delanna, «Sonny dice che B.T. e Cadiz saranno qui tra pochi minuti e che tu dovresti venire a casa.» Si spruzzò un po’ d’acqua sul volto e la polvere formò rivoletti fangosi mentre usciva. «Abbiamo visto una banda di scimmie incendiarie… Oh, no!»
Delanna si girò di scatto, cercando a tentoni la scopa, ma non erano scimmie incendiarie. Era Wilkes, che, in una rara dimostrazione di velocità, si tuffò oltre di lei, afferrò con un braccio teso il fratello e lo trascinò nella parte più profonda della pozza. Wilkes tornò a galla come un tappo di sughero, afferrò Harry per i pantaloni e lo immerse su e giù nell’acqua, agitando il bambino come se fosse un panno da lavare fino a quando Harry non circondò con le braccia il collo di Wilkes e rifiutò di mollare la presa. Wilkes andò sotto, portando con sé il fratello e poi nuotò verso la bassa cengia, a una certa distanza dal punto in cui stavano Delanna e Jay. Quando Wilkes si alzò e uscì dalla pozza, Harry era ancora aggrappato a lui.
«Penso che dobbiamo andare,» commentò Harry, strofinandosi gli occhi con quello che adesso era un pugno pulito. «Andiamo, Delanna. Ehi, Mister Madog, dove ha preso il nuovo solaris? Come mai il boma è così grosso? Ha due batterie? Scommetto che Sonny rimarrà sorpreso che non deve portarmi a fare la doccia.»
Jay sospirò e Delanna scrollò le spalle mentre seguivano i ragazzi attraverso i cespugli verso la casa. Il continuo chiacchierio di Harry riempì la macchia.
Trovarono Sonny in cucina che riempiva d’acqua la grande pentola da venti litri. Era senza camicia, come Jay, la pelle di un rosso marrone, quasi altrettanto sporca di quella di Wilkes e di Harry prima del loro tuffo impetuoso nella sorgente termale, su cui Harry stava effondendosi, facendo a stento una pausa abbastanza lunga per permettere a Sonny e a Jay di salutarsi.
Dopo qualche minuto Sonny mise una mano sulla bocca di Harry e si sedette sulla sedia, annunciando, mentre lottava scherzosamente con il bambino in grembo, che quando aveva visto lo scooter di B.T. in lontananza aveva deciso di concedersi un pomeriggio di riposo e di preparare una cena sostanziosa, a cui invitò Jay a partecipare. Quando Jay ebbe accettato ben volentieri e lui e Sonny iniziarono a parlare delle dimensioni della vela del nuovo solaris di Jay, Delanna andò in camera da letto per mettersi una vestaglia sul vestito, ormai quasi asciutto, che stava indossando. Quando tornò in cucina, la fiamma era ancora accesa sotto la pentola e sul bancone c’era un sacco di frutti-di-sole, ma gli altri erano andati via. Un’occhiata fuori dalla finestra le rivelò che erano andati al solaris di Jay, probabilmente per prendere il suo baule. Delanna si affrettò a tornare in camera da letto. Con Jay già lì e Cadiz e B.T. che stavano arrivando e una cena abbondante già sul fornello, non avrebbe avuto la possibilità di rispondere alla chiamata di Maggie. Sorprendentemente, fu Maggie a chiamarla.
«Dove sei?» le chiese.
«In camera da letto,» rispose Delanna in tono sorpreso.
«Voglio dire, in che lanzye?»
«Milleflores, ovviamente.»
«Be’, è un vero sollievo. Quando non hai risposto alla mia chiamata, ho temuto che avessi gettato la spugna e fossi andata dai Flaherty ad aspettare Mad Dog. Per colpa delle macchie solari sono rimasti isolati per due giorni e quando non ho sentito più storielle sulla sposa novella, ho pensato che, proprio quando le cose sembravano mettersi bene, tu avessi rovinato tutto.»
«Rovinato cosa?»
«Ricordi quanto sia importante per te essere a Milleflores, vero?»
«Ma certo, l’obbligo di residenza.»
«Bene. Perché è qui.»
La radio emise un crepitio e una nuova voce si inserì nella conversazione. «Da quando hai iniziato a dare consigli alle spose novelle, Maggie?» Quella poteva essere solo Mrs. Siddons.
«Sara Siddons, quando si tratta di essere una sposa novella, sappiamo che tu hai più esperienza che certificati matrimoniali.»
«E cosa vorresti dire con questo?»
«Anche qui ci sono state delle macchie solari,» intervenne Delanna, «e non ci sono altre storielle da raccontare sulla sposa novella, a meno che non consideriate una storiella rimanere sotto la doccia fino a quando l’acqua calda non finisce.»
«O almeno nessuna che possa essere trasmessa via radio!» esclamò qualcuno con una risata fragorosa. Non era Miz Siddons.
«Senti, tesoro, questo non è un canale privato,» stava dicendo Maggie. «Le macchie solari hanno provocato molto traffico di emergenza, dunque le frequenze pubbliche dovranno andare bene fino a quando…» Vi fu una pausa, ma nessun crepitio che indicava un’interferenza. «Ecco! Ho una prenotazione sulla uno-zero-sette a una settimana da oggi. Nel frattempo, sta’ tranquilla, se capisci cosa voglio dire.»
«Non vado da nessuna parte.»
«Bene. Ah, sì: quel pazzo di Mad Dog ti sta portando il tuo baule.»
«È già qui.»
«In camera da letto?» Era di nuovo Mrs. Siddons.
«Sonny lo sta aiutando a scaricare il baule dal solaris,» aggiunse Delanna in tono disinvolto.
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