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Connie Willis: Rumore

Здесь есть возможность читать онлайн «Connie Willis: Rumore» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Roma, год выпуска: 1998, ISBN: 88-347-0623-4, издательство: Fanucci, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

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Connie Willis Rumore

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Connie Willis

Rumore

Il lunedì prima delle vacanze di primavera comunicai alla mia classe di letteratura inglese che avremmo studiato Shakespeare. Di solito, in questo periodo dell’anno, il tempo in Colorado è un disastro. A dicembre abbiamo sempre tutta la neve di cui hanno bisogno gli impianti sciistici, consumiamo tutti i giorni previsti per le vacanze invernali e a giugno ci scappa sempre una settimana extra. Le previsioni del tempo non davano la neve prima di sabato, ma con un po’ di fortuna prima o poi sarebbe arrivata.

Il mio annuncio suscitò una grande eccitazione. Paula afferrò il registratore e riavvolse il nastro per essere sicura di aver capito bene, Edwin Sumner assunse un’espressione compiaciuta, mentre Delilah richiuse di scatto i libri e uscì rumorosamente dalla stanza, sbattendo la porta così forte da svegliare Rick. Diedi a tutti i fogli di accettazione/rifiuto dicendo che li avrebbero dovuti restituire per mercoledì. Ne diedi uno in più a Sharon perché lo facesse avere a Delilah.

«Shakespeare è considerato uno dei nostri scrittori più grandi, forse il più grande,» dissi a beneficio del registratore di Paula. «Mercoledì vi parlerò della vita di Shakespeare, e giovedì e venerdì leggeremo le sue opere.»

Wendy alzò la mano. «Leggeremo tutte le opere teatrali?»

A volte mi chiedo dove sia stata Wendy in questi ultimi anni… di certo non in questa scuola, forse nemmeno in questo universo. «Ciò che studieremo non è ancora stato deciso,» le risposi. «La preside e io ci incontriamo domani.»

«Speriamo che sia una delle tragedie,» disse cupo Edvvin.

All’ora di pranzo la notizia era di dominio pubblico in tutta la scuola. «Buona fortuna,» mi disse nella sala dei professori Greg Jefferson, l’insegnante di biologia. «Io ho appena finito di parlare di evoluzione.»

«Siamo già a questo periodo dell’anno scolastico?» chiese Karen Miller. Insegna letteratura americana dall’altra parte del corridoio. «Io non sono arrivata nemmeno alla Guerra Civile.»

«Siamo già a questo periodo dell’anno,» dissi. «Puoi tenermi la classe domani mattina durante la tua ora libera? Ho un incontro con la Harrows.»

«Posso tenerli per tutta la mattina. Falli venire nella mia aula. Stiamo tacendo il “Thanatopsis”. Una trentina di ragazzi in più non faranno nessuna differenza.»

«Il “Thanatopsis?”» domandai, colpita. «Tutto intero?»

«Tutto tranne i versi dieci e sessantotto. È un poema tremendo, lo sai. Credo che nessuno lo abbia capito abbastanza da protestare. E non rivelo a nessuno che cosa significhi il titolo.»

«Su con la vita,» disse Greg. «Forse avremo una bufera di neve.»

Martedì era limpido, con previsioni di temperatura sui venti gradi. Quando arrivai Delilah era fuori dalla scuola, in pantaloni e t-shirt rossa con la scritta “gli studenti dell’ultimo anno contro l’adorazione del demonio nelle scuole”. Brandiva un cartello che diceva “Shakespeare è l’uomo di Satana”. Sia “Shakespeare” che “Satana” avevano errori di ortografia.

«Non cominceremo Shakespeare prima di domani,» le dissi. «Non c’è nessun motivo per cui tu non debba entrare in classe. La signora Miller sta spiegando il “Thanatopsis”.»

«Esclusi i versi dieci e sessantotto. E poi Bryant era un teista, il che è come dire che era un satanista.» Mi porse il figlio di rifiuto e una grossa busta di carta ruvida. «Lì ci sono le nostre proteste.» Abbassò il tono della voce. «Che significa veramente il termine “thanatopsis”?»

«È una parola indiana. Significa “colui che usa la propria religione per non andare a scuola e prendersi una bella abbronzatura”.»

Entrai, presi Shakespeare dall’armadietto blindato della biblioteca ed entrai in ufficio. La signora Harrows aveva già davanti a sé la pratica su Shakespeare e il suo pacchetto di kleenex. «Deve proprio farlo?» mi chiese, soffiandosi il naso.

«Sì, finché Edwin Sumner sarà nella mia classe. Sua madre è a capo della Squadra Speciale del Presidente contro la Mancanza di Familiarità con i Classici.» Aggiunsi le proteste di Delilah al mucchio e mi sedetti al computer.

«Be’, forse potrebbe essere più facile di quanto crediamo,» disse la donna. «Dall’anno scorso ci sono state un bel po’ di azioni legali, il che già elimina Macbeth , La tempesta , Sogno di una notte di mezza estate , Racconto d’inverno e Riccardo III. »

«Delilah si è data molto da fare,» dissi. Inserii il dischetto non espurgato e avviai il programma di cancellazione e ricompattazione. «Non ricordo che nel Riccardo III vi sia traccia di stregoneria.»

Lei tirò su col naso e prese un altro fazzoletto. «Infatti non c’è. È stata una causa per diffamazione, intentata da un suo lontanissimo discendente. Afferma che non esiste alcuna prova decisiva che Riccardo abbia ucciso i principini. Comunque non importa. La Società Reale per la Restaurazione del Diritto Divino dei Re ha sporto denuncia contro tutti i drammi storici. Come sarà il tempo, secondo le previsioni?»

«Orribile,» risposi. «Caldo e assolato.» Richiamai il catalogo e cancellai Enrico IV , parte I e II, e il resto della lista che mi aveva dato la Harrows. « La bisbetica domata

«Alleanza delle Donne Arrabbiate. Anche Le allegre comari di Windsor , Romeo e Giulietta e Pene d’amor perdute. »

« Otello? Non importa. Già lo so. Il mercante di Venezia? La Lega Antidiffamazione?»

«No. L’Associazione degli Avvocati d’America. Contestano l’uso della parola “scrigno” nel terzo atto.» Si soffiò il naso.

Ci volle tutta la prima e la seconda ora per affrontare i drammi, e quasi tutta la terza per i Sonetti. «Ho un’altra ora di lezione, poi c’è l’intervallo per il pranzo,» dissi. «Dovremo finire gli altri nel pomeriggio.»

«Che cosa rimane per questo pomeriggio?» domandò la signora Harrows.

« Come vi piace e Amleto ,» risposi. «Santo cielo, come hanno fatto a dimenticarsi di Amleto? »

«È sicura di Come vi piace? » chiese la signora Harrows, frugando nella sua pila di fogli. «Ho l’impressione che qualcuno ne abbia richiesto la censura.»

«Probabilmente le Madri contro i Travestiti,» dissi. «Nel terzo atto Rosalind si veste da uomo.»

«No, ci sono. Il Club della Sierra. “Tendenze distruttive contro l’ambiente”. Alzò gli occhi. «Quali tendenze distruttive?»

«Orlando incide su un albero il nome di Rosalind.» Mi appoggiai allo schienale della sedia in modo da poter vedere fuori dalla finestra. Il sole brillava ancora maliziosamente. «Credo che procederemo con Amleto. Questo accontenterà Edwin e sua madre.»

«Dobbiamo ancora fare la verifica verso per verso,» disse la signora Harrows. «Credo che mi si stia irritando la gola.»

Mandai Karen a seguire le mie classi pomeridiane. Faceva il secondo anno di università e il programma prevedeva Beatrix Potter… lei doveva soltanto distribuire un foglio con il testo di Squirrel Nutkin. Andai a mangiare. Faceva così caldo che dovetti togliermi la giacca. Gli Studenti Universitari per Cristo marciavano intorno alla scuola portando cartelli che dicevano “Shakespeare era un umanista secolare”.

Delilah era seduta sugli scalini d’ingresso, grondante di lozione solare. Agitò languidamente verso di me il suo cartello anti-Shakespeare. «“Un grande peccato avete commesso”,» citò. «“Cancellami, ti prego, dal libro che tu stesso hai scritto”. Esodo, capitolo 32, versetto 30.»

«Prima lettera ai Corinzi 13:3,» le dissi. «“Anche se dessi il mio corpo perché sia bruciato, se non ho la carità tutto questo non mi giova a nulla”.»

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