Ben Bova - Orion e la morte del tempo

Здесь есть возможность читать онлайн «Ben Bova - Orion e la morte del tempo» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1993, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Orion e la morte del tempo: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Orion e la morte del tempo»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Orion non è un uomo come tutti gli altri: tanto per cominciare, è immortale. Scelto dai Creatori per essere il loro campione nei frangenti più pericolosi e contro nemici insidiosissimi, è costretto ad andare alla deriva nel tempo per battersi contro i pericoli che si annidano in epoche e secoli nascosti. Insieme ad Anya, una ragazza che condivide la sua sorte, è costretto questa volta a lottare non solo contro le forze ostili ai Creatori, gli enigmatici esseri che reggono le fila del suo destino, ma contro i Creatori stessi per riconquistare la libertà. E la partita si decide in un’era lontanissima, dove la morte del tempo non è più metafora ma realtà.

Orion e la morte del tempo — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Orion e la morte del tempo», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

L’animale mosse un altro passo verso di me ed emise un ruggito. Dalla sua andatura conclusi che doveva essersi ferito alla zampa posteriore sinistra.

Non avevo alcuna intenzione di abbandonare il mio pasto a favore di quell’ospite inatteso. Se aveva intenzione di bluffare, ero in grado di farlo anch’io. Lentamente, mentre ci fissavamo senza batter ciglio, mi sporsi per raggiungere la lancia. Non appena le mie dita ne raggiunsero il legno, la fiera decise di agire con qualcosa di più che un ruggito.

Fece un balzo verso di me. Io afferrai la lancia e, disteso sul terreno, mi rotolai lontano dalla traiettoria del suo balzo. Per quanto ferita, la belva atterrò in piedi sulla carcassa del cinghiale, apprestandosi a spiccare un altro balzo verso di me.

Poggiai l’asta della lancia contro il terreno e mirai alla sua gola. L’impeto del suo stesso balzo lo trafisse sulla punta, spinto dal proprio peso.

Il sangue scese a fiotti, e la bestia lanciò un ruggito gorgogliante mentre calava gli artigli contro di me. Uno dei suoi colpi mi raggiunse il petto prima ancora che avessi il tempo di lasciar cadere la lancia e indietreggiare.

La bestia ululò girando su se stessa, cercando di far fuoriuscire la lancia dalla propria gola. Me la svignai, privo di armi a eccezione delle mani nude, senza poter fare altro che restare a guardare quella bestia dai denti a sciabola rotolarsi fra la polvere, assestando potenti zampate alla staffa della lancia mentre il suo sangue si spargeva a fiotti sul terreno.

Era una morte orribile. D’impulso balzai in piedi e corsi verso la bestia morente. Tirai la lancia verso di me con tutte le forze, e infine riuscii a estrargliela dalla gola. Ruggimmo insieme in un misto di furia assassina e rispetto selvaggio mentre gli affondavo la punta della lancia nel cuore.

Vidi la luce dei suo occhi bruni vacillare e smorzarsi e in parte provai vergogna, in parte esultai per la mia vittoria. Lo avevo finito, avevo messo fine alle sue sofferenze.

Ma mentre abbassavo lo sguardo su quella carcassa un tempo nobile e temibile, pensai che presto sciacalli e altri animali in cerca di carogne avrebbero banchettato con le sue carni imputridite. Non c’è nessuna dignità nella morte, pensai mesto dentro di me. Soltanto i vivi posseggono una dignità.

33

Fu così che mi procurai una pelle di leone con cui coprirmi la testa e le spalle mentre mi avvicinavo al villaggio di Kraal.

Seguii l’unica nuvola di fumo che oscurava il cielo altrimenti sgombro, riflettendo che il villaggio doveva essersi allargato notevolmente dall’ultima volta in cui vi ero stato. Ma il secondo giorno di marcia mi accorsi che era una nuvola troppo grossa, troppo persistente per provenire dai fuochi di un accampamento. Cominciai a temere il peggio.

A mezzogiorno cominciai a fiutare la morte nell’aria: l’odore acre e nauseabondo della carne bruciata. Vidi molti uccelli volare a cerchi alti nel cielo. Non pterosauri, avvoltoi.

Era pomeriggio inoltrato quando uscii dal sottobosco di rovi giungendo in vista del villaggio di Kraal. Era stato raso al suolo, ogni sua capanna ridotta in ceneri fumanti, il terreno annerito. Al centro della piazza principale sorgeva un cumulo di cadaveri carbonizzati, dalle fattezze irriconoscibili. Gli avvoltoi volteggiavano nel cielo, con inesauribile pazienza. Attendevano che il terreno si facesse più freddo e che i cadaveri smettessero di fumare, prima di scendere e dare inizio al loro banchetto.

M’inginocchiai per esaminare le impronte dei dinosauri e degli shaydiani disseminate per tutto il villaggio. Le loro orme indicavano che si erano diretti a nord-est, verso la fortezza di Set. Fra esse vi erano alcune impronte di piedi umani. Non tutti nel villaggio erano stati uccisi.

Mi alzai in piedi e scrutai l’orizzonte in direzione nord-est. Così, quella era stata la ricompensa che Kraal e Reeva avevano ricevuto per la loro collaborazione. Set e i suoi mostri avevano razziato il villaggio, uccidendo gran parte dei suoi abitanti. Coloro che erano stati risparmiati erano in marcia verso la schiavitù.

Mi ritrovai a sperare che Kraal e Reeva fossero fra loro. Volevo incontrarli, volevo che mi vedessero. Volevo che mi dicessero quanto fosse proficuo stringere un patto col demonio.

Incamminandomi verso la fortezza di Set, mi chiesi cosa fosse accaduto a Chron, a Vorn e agli altri schiavi che avevo liberato. Erano morti o caduti nuovamente in schiavitù?

Per tutta la giornata e gran parte di quella successiva seguii le tracce che i dinosauri avevano disseminato nel sottobosco. Dapprima pensai di affrontarli, ma presto cancellai quell’idea dalla mia mente. Il mio tentativo di liberare gli schiavi sarebbe stato insensato; sarebbe servito soltanto ad avvertire Set, confermandogli la mia presenza. Per quanto possibile volevo approfittare dell’elemento sorpresa; era praticamente l’unica arma di cui disponevo quando l’avessi incontrato.

Sul calar della sera del secondo giorno di marcia notai una serie di impronte umane che divergevano da quelle del gruppo principale. I dinosauri guidavano i loro prigionieri verso nord-est, in direzione della fortezza di Set; il loro percorso era dritto attraverso la foresta come una strada romana o un volo di freccia.

Ma almeno due esseri umani erano riusciti a fuggire, nascondendosi tra i cespugli. Abbandonai il sentiero dei dinosauri e proseguii in direzione delle altre impronte. In meno di dieci minuti a esse si unirono le orme di un dinosauro; chiunque fosse a capo degli scorridori aveva mandato un drago all’inseguimento dei fuggitivi.

Il sole si apprestava a calare dietro una catena di basse colline quando li vidi. Al centro di una radura un uomo era accovacciato sulle proprie ginocchia, e al suo fianco una donna tremante di paura stringeva tra le braccia il proprio bambino. Uno dei cloni di Set stava davanti a loro: non molto più alto della donna, con le scaglie color rosa salmone tipiche di uno shaydiano non ancora adulto. Sul limitare della radura era in attesa un drago, alto quasi quanto le cime dei giovani alberi, gli occhi scintillanti di rabbia.

Capii che lo shaydiano aveva intenzione di uccidere l’uomo. Gli strinse la gola, che sanguinò sotto i suoi artigli.

— Lascialo stare! — gridai, sollevando la lancia oltre la testa.

Lo shaydiano si voltò, sibilando per la sorpresa mentre scagliavo la lancia con tutte le mie forze. Lo colpii in pieno petto, facendolo barcollare all’indietro.

Anche il drago si voltò verso di me. Mi concentrai su di lui e, per un incredibile istante, osservai la scena attraverso i suoi occhi a fessura: l’uomo ancora in ginocchio, a bocca aperta di fronte al rettile morto, la donna impietrita dal terrore col bambino stretto al seno e il robusto Orion a una decina di metri di distanza, a mani vuote, disarmato.

Ordinai al drago di allontanarsi e raggiungere gli altri. Gli fornii l’ordine mentale di uccidere ogni capra, mucca e orso che avesse incontrato sulla sua strada. L’animale sibilò come una caffettiera e si sollevò sulle zampe posteriori.

La sua testa si mosse avanti e indietro, verso di me e verso la famigliola, mostrando incertezza sul da farsi. Dovevamo rappresentare un facile pasto ai suoi occhi. Mi concentrai il più possibile per convincerlo ad allontanarsi. Infine s’incamminò barcollando e sparì tra gli alberi.

Tirai il sospiro che avevo trattenuto per quelle che sembravano ore intere. L’uomo si rimise in piedi, dolorante. La sua schiena era striata da lunghe ferite di artiglio, grondanti sangue. M’incamminai verso i tre umani e lo shaydiano morto, per recuperare la lancia.

Riconobbi Kraal e Reeva nello stesso istante in cui essi riconobbero me.

— Orion! — singhiozzò l’uomo, buttandosi nuovamente in ginocchio.

Reeva strabuzzò gli occhi e strinse il bambino ancora più forte a sé. Era di nuovo incinta.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Orion e la morte del tempo»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Orion e la morte del tempo» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Orion e la morte del tempo»

Обсуждение, отзывы о книге «Orion e la morte del tempo» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x