Arkadi Strugatzki - È difficile essere un dio

Здесь есть возможность читать онлайн «Arkadi Strugatzki - È difficile essere un dio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Год выпуска: 2005, Издательство: Marcos y Marcos, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

È difficile essere un dio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «È difficile essere un dio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La repressione impazza ad Arkanar, nel paesaggio si stagliano le forche.
Il Re ha messo al bando tutti gli intellettuali.
Gli studiosi inviati dal pianeta terra, ormai pacifico ed evoluto,  cercano di confondersi tra gli abitanti di Arkanar, studiano, osservano, trasmettono informazioni.
Intervenire? Creare forzatamente nuovi equilibri, nuove alleanze?
Funzionerebbe? Sarebbe giustificabile eticamente?
Com'è difficile essere un dio!

È difficile essere un dio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «È difficile essere un dio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Cosa desidera, signore?» chiese cerimoniosamente. «Qualcosa da mangiare? Da fiutare? Una ragazza?»

«Non fare domande idiote. Sai bene perché sono qui».

«Ma guarda! Non è il nobile Don Rumata?» gridò l’altro, come se fosse stato colto di sorpresa. «Sono qui seduto… E improvvisamente vedo un viso familiare…»

Dopo il lungo discorso, l’uomo richiuse gli occhi. Rumata capì il messaggio: la via era libera. Girò intorno al banco, intrufolandosi in una porticina che dava nella stanza adiacente. La stanza era buia e affollata, permeata dell’odore penetrante della birra acida. In mezzo al locale, dietro un banco alto, stava in piedi un uomo di mezza età. Il suo viso rugoso era chino sopra un fascio di carte. In testa aveva un berretto nero, piatto. La luce fioca di una lampada a olio tremolava sul banco e illuminava appena i visi degli uomini seduti immobili lungo le pareti. Rumata usò le due spade a mo’ di bastone per cercare a tentoni una sedia vicino al muro. Si sedette. Lì vigevano leggi particolari e un’etichetta tutta speciale. Nessuno dei presenti prestò la minima attenzione al nuovo arrivato. Se qualcuno doveva entrare, ci si aspettava che lo facesse così; e se non fosse stato il modo giusto bastava strizzare l’occhio e la persona spariva. Si sarebbe potuto cercare ovunque senza trovarne la minima traccia…

L’uomo dal viso grinzoso era intento a scribacchiare; le persone sedute lungo le pareti non si muovevano. Ogni tanto qualcuno sospirava. Sui muri correvano salamandre invisibili a caccia di mosche.

Gli uomini che sedevano immobili lungo i muri erano i capi delle bande di briganti. Rumata ne aveva già riconosciuto qualcuno. Quei bruti ottusi non valevano niente. La loro psiche non era più complessa di quella di un bottegaio medio. Erano stupidi, violenti e abili nel maneggiare coltelli e bastoni. Però c’era l’uomo in piedi dietro al banco.

Si chiamava Waga Koleso, ed era potentissimo. Non c’era rivale che potesse contestargli la posizione di capo di tutti i criminali del paese, dalle paludi di Pitan nella regione occidentale di Irukan sino ai confini marittimi della Repubblica mercantile di Soan. Era stato maledetto ed espulso da tutte e tre le chiese ufficiali dell’impero a causa della sua arroganza, perché sosteneva di essere il fratello minore del principe regnante. Giorno e notte disponeva di un esercito sempre pronto, forte di circa diecimila uomini; nei forzieri aveva qualche centinaio di migliaia di monete d’oro e i suoi agenti si erano infiltrati nel cuore dell’apparato amministrativo.

Nell’arco degli ultimi vent’anni era stato giustiziato ufficialmente almeno quattro volte, sempre in presenza di una gran folla. Secondo un’altra versione ufficiale aveva languito contemporaneamente in tre delle carceri più oscure del regno. Comunque Don Reba aveva ripetutamente emesso decreti «in merito alla diffusione sovversiva di voci e dicerie da parte di nemici dello Stato e altri individui maligni riguardo certo Waga Koleso, che in realtà non esiste e perciò appartiene al regno della leggenda».

Secondo altre informazioni, sempre Don Reba aveva convocato un certo numero di baroni che disponevano di truppe agguerrite promettendo cinquecento monete d’oro per il cadavere di Waga e settemila per Waga vivo. In quel periodo Rumata stesso aveva dovuto fare grandi sforzi e spendere molto denaro per mettersi in contatto con Koleso. Sentiva per lui una forte repulsione, ma quell’uomo poteva essere molto utile, addirittura indispensabile. Inoltre provava per lui un interesse di tipo scientifico, come inquietante esemplare per la sua collezione di mostri medievali, e come persona che, in apparenza, mancava totalmente di un passato.

Finalmente Waga posò la penna, raddrizzò la schiena e disse con voce gracchiante: «Bene, figli miei. Duemilacinquecento monete d’oro in tre giorni. E solo millenovecentonovantasei per le spese. Cinquecentoquattro tondi d’oro in tre giorni.

Non male, figlioli, non male…»

Nessuno si mosse. Waga lasciò la sua postazione, si sedette in un angolo e si sfregò le mani energicamente.

«Non è una notizia che vi fa fare salti di gioia, figlioli cari?» disse. «Sono tempi buoni per noi, anni fruttuosi… Ma dobbiamo lavorare sodo per guadagnarci il pane quotidiano. Davvero sodo! Il mio fratello maggiore, il Re di Arkanar, ha deciso di eliminare tutte le persone istruite del suo regno, e anche del mio. Be’, lui che è così saggio saprà bene perché lo fa. Dopotutto chi siamo noi per dubitare del suo giudizio?

Non spetta a noi criticare le sue decisioni. D’altra parte noi possiamo, anzi dobbiamo, ricavare qualche vantaggio da queste decisioni. Poiché siamo sudditi fedeli dobbiamo servirlo, ma essendo solo sudditi notturni, non consegneremo nelle sue mani la nostra modesta parte di tali profitti. Lui naturalmente non se ne accorgerà, e quindi non si offenderà. Che c’è?»

Nessuno si mosse.

«Avevo avuto l’impressione che Piga, laggiù, stesse sospirando. È così, Piga, figlio mio?»

Ci fu un po’ d’agitazione, come di qualcuno che si stesse dimenando sulla sedia, anche se nella stanza buia non si distingueva niente. Da un angolo si sentì tossire.

«Non sospiravo, Waga» disse una voce roca. «Non lo farei mai…»

«Appunto! Sta’ buono. Eccellente! Adesso trattenete il respiro e ascoltatemi con attenzione. Drizzate le orecchie, mettetevi al lavoro, e nessuno vi disturberà nel vostro difficile compito. Il mio fratello maggiore, Sua Altezza Reale, ha fatto sapere tramite il suo portavoce, Don Reba, di aver posto una taglia considerevole sulla testa di alcuni studiosi latitanti o desiderosi di fuggire. Dobbiamo consegnare queste teste nelle sue mani, per assecondare il Re. D’altro canto, però, alcuni di questi studiosi vogliono sottrarsi all’ira di mio fratello e sono disposti a ricompensare chi li assisterà in questo. Per spirito di compassione, per pietà e anche per evitare al mio fratello maggiore di portare il peso di troppe cure, aiuteremo queste persone. E se poi Sua Altezza Reale dovesse ancora avere bisogno di queste teste, potrà sempre riaverle da noi. A un buon prezzo. Molto conveniente…»

Waga tacque e abbassò la testa. Improvvisamente le lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance: le lacrime lente di un vecchio.

«Sto invecchiando» sospirò, cercando inutilmente di soffocare un singhiozzo. «Le mani mi tremano, le gambe non mi reggono e comincio a perdere la memoria. Avevo completamente dimenticato che, in mezzo a noi, dentro questa gabbia stretta e opprimente, langue un gentiluomo… Certo a lui non interessa ascoltare le nostre meschine questioni economiche. Ora vi lascio, vado a riposare. Ma intanto, figlioli, chiediamo al nobile signore di essere tanto gentile da perdonarci la svista…»

Gemendo e brontolando si alzò in piedi, inarcandosi. Anche gli altri si alzarono in piedi e si inchinarono davanti a Rumata, ma nei loro volti si leggevano indecisione e timore. Rumata riusciva a sentire gli scricchiolii dei loro cervelli ottusi e primitivi che si sforzavano di interpretare le parole e i gesti del capo.

Per lui invece era tutto chiarissimo. L’astuto vecchio avrebbe colto l’occasione, al momento giusto, per informare Don Reba della propria intenzione di unirsi, con le sue orde, al pogrom appena iniziato. Era il momento di impartire ordini concreti; stavano per essere divulgate le liste dei nomi, e ben presto avrebbero deciso il giorno e l’ora in cui sarebbe scattato il piano. A quel punto la presenza di Don Rumata era ritenuta, per usare un eufemismo, indesiderabile. Di conseguenza si suggeriva al nobiluomo di rivelare chiaramente il motivo della sua visita e poi di allontanarsi il più presto possibile. Che uomo sinistro! Che personaggio sgradevole! E cosa ci faceva in città, lui che non poteva sopportare la vita cittadina?

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «È difficile essere un dio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «È difficile essere un dio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Arkadi Strougatski - L'auberge de l'alpiniste mort
Arkadi Strougatski
Arcadi Strougatski - Le lundi commence le samedi
Arcadi Strougatski
Arcadi Strougatski - L’Arc-en-ciel lointain
Arcadi Strougatski
Arkadi Strugatski - İktidar Mahkumları
Arkadi Strugatski
Arcadi Strougatski - Le Petit
Arcadi Strougatski
Arkadi Strougatski - Stalker
Arkadi Strougatski
Arkadi Strougatski - L'Escargot sur la pente
Arkadi Strougatski
Arkadi Strugatski - Țara norilor purpurii
Arkadi Strugatski
Arkadi Strugatski - Decidamente tal vez
Arkadi Strugatski
libcat.ru: книга без обложки
Arkadi Strugatski
Отзывы о книге «È difficile essere un dio»

Обсуждение, отзывы о книге «È difficile essere un dio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x