Leif Davidsen - Quando il ghiaccio si scioglie

Здесь есть возможность читать онлайн «Leif Davidsen - Quando il ghiaccio si scioglie» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Miano, Год выпуска: 2001, ISBN: 2001, Издательство: Piemme, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Quando il ghiaccio si scioglie: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Quando il ghiaccio si scioglie»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Peter Lime, danese, professione fotografo, è felicemente sposato e dirige una fiorente agenzia. Durante un appostamento per un servizio scandalistico, scatta di nascosto una serie di foto compromettenti a un ministro del governo spagnolo impegnato in calde effusioni con una giovane starlette televisiva. E’ l’inizio di un’allucinante spirale di misteri e violenza che lo risucchia senza possibilità di scampo. La chiave è forse nascosta in un’altra immagine, scattata vent’anni prima e nell’identità misteriosa della donna che vi è ritratta.

Quando il ghiaccio si scioglie — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Quando il ghiaccio si scioglie», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Tutto ciò che facevamo e dicevamo aveva l’unico scopo di aiutarci ad ammazzare il tempo. Di fare in modo che il lento ticchettio dei secondi trascorresse, senza che i nostri tetri e ossessivi pensieri ci facessero perdere il lume della ragione. Non scattavo quasi più foto, non di esseri umani, almeno.

Per potermi spostare tra la casa di Don Alfonso e Madrid mi ero comprato una Honda 750. Al termine dei miei pomeriggi in città, pagavo il mio caffè alla Alemana e partivo insieme a migliaia di pendolari. Guidavo con incoscienza, saettando tra le macchine incolonnate. Oscar mi accusava di coltivare un desiderio di morte e io non mi curavo di smentirlo. Ma mi piaceva il vento che mi strapazzava i capelli, quando, uscito dai sobborghi, lanciavo la moto a tutto gas sulle stradine secondarie che portavano a casa di mio suocero.

Il giorno del mio incontro con Rodriguez, appena rientrato da Madrid, presi una Coca dal frigo, versai un bicchiere di rosé ben freddo per Alfonso e andai a sedermi sul terrazzo. Il silenzio era quasi assoluto. L’aria tremula e calda del giorno svaporava gradualmente nella limpida, luminosa volta celeste. Piccole luci spuntavano nel crepuscolo sopra la linea irregolare dell’orizzonte.

Don Alfonso si sedette con un « buenas tardes », si tolse il cappello e si asciugò la fronte abbronzata. Dopo qualche minuto ruppi il silenzio per raccontargli della conversazione con Rodriguez. Mi ascoltò senza interrompermi. Era difficile per me collegare l’immagine di quel vecchio dai modi pacati e taciturni a un passato di agente segreto al servizio del regime franchista.

Al termine del mio racconto, Alfonso cominciò a parlare con l’abituale lentezza.

«Bene, Pedro. Quella di Rodriguez è una storia verosimile. Tutti noi siamo ansiosi di trovare spiegazioni. Ma ogni indagine è come un iceberg. La punta è niente in confronto alla parte che resta nascosta alla vista.»

«Allora non ci credi? Non credi che sia stata l’ETA?»

«È una tesi rispettabilissima. Capita a tutti di sbagliare, perché non all’ETA? La spietatezza dell’attentato è coerente con l’idea che abbiamo del terrorismo. E poi individuare una logica, per quanto perversa, nell’accaduto aiuterebbe sia te che me a riconciliarci, per quanto possibile, con la tragedia. Oppure no…»

«Credo che andrò a San Sebastián» dissi.

«Ti capisco. Forse fai bene. Ma ricordati che lo stato è disposto a tutto nella lotta contro il terrorismo. Non guarda in faccia nessuno.»

«Ho delle vecchie conoscenze che potrebbero…»

«So chi sono i tuoi amici, Pedro. Anche la polizia li conosce bene.»

«Non sono più dei fuorilegge.»

Nel 1977, alla vigilia delle prime elezioni libere dopo quarant’anni, lo stato spagnolo aveva concesso un’amnistia a tutti i membri dell’ETA che avessero rinnegato la violenza. I detenuti politici erano stati liberati ed era stata fatta tabula rasa. Molti vecchi membri dell’ETA avevano appeso le armi al chiodo e adesso conducevano una vita normale nelle Province Basche che avevano ottenuto l’autonomia sotto il nome di Euskadi. Ma una nuova generazione di baschi aveva abbracciato la lotta armata contro lo stato spagnolo, e la sua spietatezza superava quella dei vecchi partigiani.

Continuai:

«Ma restano baschi. Il fatto che da anni abbiano deposto le armi non significa che siano disposti a lasciare che la polizia spagnola faccia di loro dei delatori. Io non sono la polizia. Forse riuscirò a scoprire qualcosa.»

«E a tenere la mente occupata. Ti capisco, Pedro.»

«Sei disposto ad aiutarmi?»

«Io…»

«Potresti sfruttare i tuoi vecchi contatti per informarti, sondare fonti per me inaccessibili.»

Prese un piccolo sorso del rosé. Mi alzai e rientrai in casa. Volevo dargli il tempo di riflettere in pace, così decisi di dedicarmi alla cena.

Il primo piano della villa consisteva in un unico spazio fresco e accogliente in gran parte riservato alla cucina. Il pavimento era di mattonelle, bianche come le pareti. Al piano superiore c’erano quattro stanze da letto, una delle quali era la mia. Nel soggiorno, sotto un’immagine della Vergine con Gesù Bambino in braccio, Don Alfonso aveva sistemato una foto di Amelia e Maria Luisa. L’avevo scattata un giorno d’estate di due anni prima, in giardino. In piedi davanti alle piante di pomodori di cui mio suocero andava così orgoglioso, Amelia e Maria Luisa ridevano. La luce disegnava un’aureola intorno ai loro leggeri abiti estivi. Era un’immagine bella e traboccante di vita, e soffrivo ogni volta che la vedevo, ma Don Alfonso si rifiutava di metterla via. Accanto alla foto incorniciata c’erano due candele, e sapevo che lui le accendeva quando non ero in casa.

Il menù prevedeva insalata di pomodori e cotolette d’agnello, che preparai in padella con olio, aglio e del basilico raccolto in giardino. Doña Carmen, la governante, aveva comprato del pane fresco. Disposi stoviglie e pietanze su un vassoio, versai un bicchiere di vino rosso per Alfonso, presi un’altra lattina di Coca dal frigorifero e portai tutto in terrazzo. Consumammo la cena in silenzio.

Poi mi alzai, lavai i piatti, preparai il caffè e glielo portai fuori, insieme al suo brandy serale. Ormai era calata la notte. Una splendida notte spagnola, vellutata, che ci avvolgeva attutendo i rumori della campagna intorno a noi.

«Una volta credevo nella vita» disse. «Ero convinto che fosse importante. La fede mi abbandonò nelle trincee davanti a Madrid. Quando mia moglie morì di parto, mi disperai. Ma la vista di Amelia mi riconciliò con Dio, accettai quel dono imputando la perdita di mia moglie al destino. Non si può vivere con il vuoto nell’anima e chi non sa pregare è un infelice.»

Fece una pausa e riprese:

«Questo secolo è stato una lunga serie ininterrotta di crimini. Ma adesso, con il nuovo millennio alle porte, abbiamo ragione di essere moderatamente ottimisti. A volte ripenso al passato e mi sento orgoglioso di appartenere alla mia generazione. Abbiamo sconfitto il nazismo, abbiamo sconfitto il comunismo. E in Europa abbiamo vinto la povertà della specie peggiore, quella che uccide. Forse non mi crederai, ma durante gli anni del regime franchista pensavo che i mezzi non sempre nobili a cui ricorrevamo sarebbero serviti a fare della Spagna una nazione civile. Il paese in cui sono nato più di settant’anni fa era povero, arretrato e isolato, pieno di miseria e di analfabeti, odio e crudeltà. Un milione di persone perse la vita nella guerra civile. Quarant’anni di ferite e cicatrici misero a dura prova la Spagna. Ma oggi siamo un popolo civile e democratico. E questo mi fa piacere. Mi fa piacere che ci sia di nuovo un re, che le nuove generazioni diano tutto questo per scontato. In fondo era il nostro grande scopo: che vivere in pace diventasse un fatto scontato».

Ci fu una nuova pausa, poi riprese più sommessamente:

«Quando ci hanno portato via Amelia e Maria Luisa, Dio è morto per la seconda volta nella mia vita. Non penso che risorgerà. Però a volte lo spero, e siccome spesso lo maledico, vuol pur dire che non ho smesso di credere nella sua esistenza, o no? Vado a messa, ascolto quelle parole familiari, chiudo gli occhi, giungo le mani, e… non riesco a pregare. Le mie parole inaridiscono come questo giardino in agosto. Non riesco neanche a confessarmi. Vorrei tanto tornare a credere alla resurrezione e alla vita eterna, ma non ci riesco».

I suoi occhi erano lucidi nella luce che dal soggiorno si riversava morbida in terrazzo. Prima d’allora non lo avevo mai visto piangere, né tradire altra emozione che la gioia di contemplare la sua nipotina.

Posai una mano sulla sua, fresca e asciutta. Non ci toccavamo mai e per un momento credetti che si sarebbe sottratto a quel contatto, invece l’altra sua mano andò a posarsi sulla mia.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Quando il ghiaccio si scioglie»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Quando il ghiaccio si scioglie» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Quando il ghiaccio si scioglie»

Обсуждение, отзывы о книге «Quando il ghiaccio si scioglie» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.