Giorgio Faletti - Io sono Dio

Здесь есть возможность читать онлайн «Giorgio Faletti - Io sono Dio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2009, ISBN: 2009, Издательство: Baldini&Castoldi Dalai editore S.p.A., Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Io sono Dio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Io sono Dio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Non c’è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l’unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere dio.

Io sono Dio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Io sono Dio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

CAPITOLO 16

La forchetta si allungò a prendere due spaghetti dalla pentola che bolliva.

Vivien, facendo attenzione a non scottarsi, li portò alla bocca e li assaggiò. Erano a mezza cottura. Scolò la pasta e la depose nel sugo che attendeva in padella. La fece saltare per alcuni minuti a fuoco vivo finché non fu evaporata l’acqua in eccesso e arrivò al punto giusto di consistenza, come da piccola le aveva insegnato la nonna. Quella che, al contrario del resto della famiglia, non si era mai rassegnata al fatto che il suo cognome, nel corso del tempo, da Luce fosse diventato Light. Appoggiò la padella sul piano atermico e con la pinza iniziò a dividerla nei due piatti appoggiati dall’altra parte dell’isola.

Non aveva ritenuto necessario sedersi al tavolo e aveva apparecchiato due posti con delle tovagliette in bambù sul bancone, dall’altra parte dei fuochi.

Alzò la voce per farsi sentire da sua nipote, che stava in fondo al corridoio, nella camera da letto.

«È pronto.»

Poco dopo Sundance sbucò nella zona giorno del piccolo appartamento di Vivien. Si era appena fatta una doccia e aveva ancora i lunghi capelli umidi. La luce che proveniva dalla finestra la investì. Aveva addosso una T-shirt e un paio di jeans eppure sembrava una regina. Nonostante le poche tracce paterne, era il ritratto di sua madre.

Bella, esile, fragile.

Difficile da capire e facile da ferire.

Vivien sentì una stretta al cuore. C’erano momenti in cui il dolore, che si portava dentro rappreso come un grumo di sangue, di colpo si scioglieva e la invadeva tutta. Era pena per tutto quello che era stato, era rimpianto per tutto quello che poteva essere e che la sorte non aveva voluto che fosse.

Era una risata di scherno per quei pochi istanti in cui, da essere umano, si era trovata a pensare che la vita era bella. Per i sogni di tutti che erano diventati la terra di nessuno.

Nonostante questo sorrise a sua nipote.

Non doveva permettere al senso delle cose perdute di entrare con la sua onda lunga a guastare quelle che si potevano ancora recuperare. E a compromettere quelle nuove e durature che si potevano costruire nel tratto di futuro che ancora le spettava. Non sempre il tempo riparava tutte le ferite. A Vivien bastava che non ne procurasse altre. Al resto, per quello che era in suo potere, avrebbe provveduto lei. Non per mettere a tacere il senso di colpa che si portava dentro. Solo per impedire che Sundance lasciasse troppa voce al suo.

La ragazza si sedette sullo sgabello e chinò la testa sul piatto, per aspirare il profumo della pasta. I capelli caddero sulla tavola come il pianto di un salice.

«Che hai fatto?»

«Cose semplici. Spaghetti al pomodoro e basilico.»

«Mmmh. Buoni.»

«Parere espresso sulla fiducia?»

Sundance alzò verso di lei gli occhi azzurri e puliti come se non fosse successo niente, come se quella profondità le appartenesse per nascita e non per riflesso interiore.

«I tuoi spaghetti sono sempre buoni.»

Vivien sorrise e fece un gesto di esagerato compiacimento.

«Promozione sul campo. Che meraviglia. Credo che metterò questa affermazione sul mio annuncio nei Cuori Solitari.»

Si sedette di fianco a Sundance. Iniziarono a mangiare in silenzio, consce ognuna della presenza dell’altra.

Vivien, dopo quello che era successo, non aveva mai parlato direttamente con sua nipote dei fatti che l’avevano vista protagonista. Per quello c’era stato uno psicologo, attraverso un percorso difficile, tortuoso e blindato che ancora non si era del tutto concluso. A volte Vivien si chiedeva se lo sarebbe stato mai. Ma lei era l’unica rimasta come punto di riferimento, dopo che sua sorella Greta era caduta vittima di un’Alzheimer precoce che la stava trascinando giorno dopo giorno verso il nulla. Nathan, il padre di Sundance, che nel nulla c’era nato e la sola cosa che sapeva fare era mascherarlo, aveva pensato bene di andarsene altrove, cercando di dimenticare qualcosa che non lo avrebbe mai abbandonato. Se non altro aveva lasciato dietro di sé denaro a sufficienza per provvedere a sua moglie e sua figlia. Vivien sovente aveva pensato, conoscendolo infine e del tutto, che questo era il massimo che si potesse aspettare da lui. Che in ogni caso qualunque altra cosa fosse arrivata da quella parte sarebbe stata più un danno che non un aiuto.

Finirono la pasta quasi nello stesso momento.

«Hai ancora fame? Ti faccio un hamburger, se vuoi.»

«No. Sono a posto così. Grazie, Vunny.»

Sundance si alzò e si diresse verso la televisione, che Vivien aveva lasciato volutamente spenta durante il pasto. La vide prendere il telecomando dal bracciolo del divano e puntarlo verso l’apparecchio. Le immagini e le voci di Eyewitness Channel entrarono nella stanza.

E uno spettacolo di desolazione e di morte apparve sullo schermo.

Vivien tolse i piatti dal bancone e andò a posarli nell’acquaio. Le immagini che il canale trasmetteva erano un drammatico corollario di quello che avevano vissuto da vicino e in prima persona.

La sera prima, quando l’esplosione aveva bloccato il respiro del mondo e il traffico della città, Vivien si era subito sintonizzata su un canale radio, certa che entro pochi istanti avrebbero saputo che cosa era successo. E in effetti, dopo una piccola eternità, il programma di musica che era in onda era stato interrotto per dare l’annuncio dell’esplosione, con i pochi dettagli disponibili concessi dalla tempestività. Tutte e due erano rimaste in silenzio, ad ascoltare i commenti dell’annunciatore e nello stesso tempo a vedere i bagliori delle fiamme davanti a loro, così vivide e violente da sembrare ardere anche le anime oltre che le cose. L’incendio aveva continuato a divampare di fianco alla macchina, mentre superavano Alphabet City all’altezza della 10ma Strada, costeggiando il fiume e la parallela Avenue D. Vivien era certa che da lì a poco il traffico in quella zona sarebbe stato bloccato, per cui aveva scelto di fare un lungo giro per arrivare a casa, nella zona di Battery Park. Aveva imboccato il Williamsburg Bridge e percorso tutta la Brooklyn-Queens Expressway per sbucare a Downtown attraverso il tunnel. Per tutto il tempo non avevano quasi detto una parola, continuando a saltare di canale in canale per avere aggiornamenti.

Una volta a casa si erano precipitate ad accendere la Tv. E le immagini da incubo metropolitano che erano apparse confermavano quello che di persona si erano trovate a testimoniare. Avevano seguito le trasmissioni fino a tardi, commentando quello che vedevano. Avevano ascoltato le parole del sindaco e un breve commento in diretta dalla Casa Bianca finché la stanchezza aveva avuto il sopravvento sullo sconforto.

Si erano addormentate una di fianco all’altra, nel letto di Vivien, nelle orecchie ancora il tuono dell’esplosione, sentendo quella vibrazione della terra che era seguita allo scoppio come se nel ricordo non dovesse mai finire.

Vivien aprì il rubinetto e lasciò scorrere l’acqua sui piatti sporchi di sugo. Aggiunse alcune gocce di detersivo. La schiuma nacque dal nulla come un gioco innocente, mentre sentiva alle sue spalle le voci dei cronisti che non aggiungevano nulla di nuovo a quello che già sapevano, a parte l’aggiornamento sul numero delle vittime che continuava a crescere.

Lo squillo del telefono fu un segno di vita fra tutti quei racconti di morte. Vivien si asciugò le mani e prese il cordless. Le arrivò alle orecchie la voce del capitano Alan Bellew, forte e incisiva come sempre ma con una leggera nota di stanchezza di fondo.

«Ciao, Vivien. Sono Bellew.»

Non l’aveva mai chiamata a casa e tantomeno nei suoi giorni di riposo.

Immaginò subito quale potesse essere il seguito di quella conversazione.

«Dimmi.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Io sono Dio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Io sono Dio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Io sono Dio»

Обсуждение, отзывы о книге «Io sono Dio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x