«Spero che tutto finisca bene», sospirò lady Esther. «Mi dispiacerebbe se il ragazzo dovesse morire.»
«Lo spero anch’io, milady», rispose il professore senza nascondere la sua agitazione, e fece risuonare un oggetto di ferro. «Ma purtroppo non si fa scienza senza vittime. Per ogni nuovo anche minimo passo del sapere ci tocca pagare un prezzo altissimo. Coi sentimenti non si va lontano. E se questo giovane vi era tanto caro, sarebbe stato meglio che quel vostro orso avesse dato del sonnifero al vetturino invece di avvelenarlo. Così avrei potuto cominciare dal vetturino, e lasciare per dopo questo giovane. In questo modo avrebbe avuto una chance in più.»
«Avete ragione, amico mio, perfettamente ragione. È stato un errore imperdonabile.»Nella voce di milady si avvertiva il più autentico dei rincrescimenti. «Ma voi tentate lo stesso. Spiegatemi ancora una volta, cos’è di preciso che intendete fare?»
Erast Petrovič aguzzò le orecchie: la domanda interessava molto anche lui.
«La mia idea generale vi è nota», disse Blank con animazione e senza più battere la bacchetta di ferro. «Ritengo che la sottomissione dell’energia elettrica sia la chiave del secolo a venire. Proprio così, milady! Da qui al ventesimo secolo mancano ventiquattro anni, non è poi un periodo così lungo. Nel nuovo secolo il mondo si trasformerà fino a risultare irriconoscibile, e questo grande mutamento si compirà grazie all’elettricità. L’elettricità non è semplicemente un mezzo d’illuminazione, come suppongono i profani. È in grado di attuare miracoli grandi e piccoli. Immaginate una carrozza senza cavalli, veloce, pulita, silenziosa! Oppure dei potenti cannoni, capaci di sgominare il nemico con fulmini ben orientati! Oppure una diligenza cittadina senza tiro a cavalli!»
«Questo me lo avete detto già molte volte», disse la baronessa interrompendo dolcemente il suo entusiasta. «Ma spiegatemi l’uso medico dell’elettricità.»
«Oh, questa è la cosa più interessante», disse il professore ancora più eccitato. «Intendo consacrare la mia vita proprio a questa sfera della scienza elettrica. La macroelettricità — le turbine, i motori, le potenti macchine a dinamo — cambieranno il mondo, mentre la microelettricità muterà l’uomo stesso, correggerà le imperfezioni della costituzione naturale dell’homo sapiens. L’elettrofisiologia e la elettroterapia: ecco cosa salverà l’umanità, non certo i vostri intelligentoni, che giocano a fare i grandi politici oppure, vien da ridere a dirlo, imbrattano tele.»
«Avete torto, ragazzo mio. Fanno anche loro qualcosa di molto importante e necessario. Ma continuate.»
«Vi darò la possibilità di rendere l’uomo, qualsiasi uomo, una creatura ideale, liberandolo dai difetti. Tutti i difetti che determinano la condotta umana si annidano qui, nella corteccia cerebrale.»Un dito durissimo batté molto dolorosamente il cocuzzolo di Erast Petrovič. «Per spiegare in modo semplificato, nel cervello ci sono diverse sezioni, alcune controllano la logica, altre i piaceri, la paura, la crudeltà, l’impulso sessuale e così via discorrendo. L’uomo potrebbe avere una personalità armonica se tutte le sue sezioni funzionassero in modo equilibrato, ma questo non avviene quasi mai. Un uomo ha straordinariamente sviluppata la sezione che risponde dell’istinto di sopravvivenza, ed è un vigliacco patologico. Un altro non sfrutta a sufficienza la zona della logica, ed è un imbecille incurabile. La mia teoria consiste in questo, che con l’aiuto della elettroforesi, ovvero di una carica esattamente dosata e indirizzata di corrente elettrica, sia possibile stimolare certe sezioni del cervello e reprimerne altre meno desiderabili.»
«Questo è molto, molto interessante», disse la baronessa. «Sapete, caro Hebchardt, che fino a questo momento non ho posto limite ai vostri finanziamenti, ma come mai siete tanto convinto che una simile correzione della psiche sia, in linea di principio, possibile?»
«Possibile! Su questo non ho il benché minimo dubbio! Sapete, milady, nelle tombe degli incas sono stati scoperti crani con aperture identiche in questo punto?» Il dito picchiò di nuovo due volte Erast Petrovič sulla testa. «Lì si trova la sezione specializzata nella paura. Gli incas lo sapevano e con l’aiuto dei loro strumenti primitivi estraevano ai ragazzi della casta guerriera la codardia, rendendo intrepidi i loro soldati. E i topi? Vi ricordate?»
«Sì, il vostro ‘topo impavido’ che si gettava sui gatti mi ha fatto una certa impressione.»
«O, questo è solo l’inizio. Immaginatevi una società priva di criminali! Un feroce assassino, un maniaco, un ladro, dopo l’arresto non vengono puniti e nemmeno inviati ai lavori forzati; ci si limita a una piccola operazione, e lo sventurato, liberato per sempre da una crudeltà patologica, da una lussuria eccessiva o da un’avidità incontrollabile, si trasforma in membro utile della società! Oppure immaginate di sottoporre uno qualsiasi dei vostri ragazzi, comunque già molto capace, alla mia elettroforesi, che può rafforzare ancora di più il suo talento?»
«Però i miei ragazzi non ve li do», tagliò corto la baronessa. «Potrebbero impazzire per eccesso di talento. Meglio che facciate i vostri esperimenti con i criminali. E cosa sarebbe questo ‘uomo purificato’?»
«Si tratta di un’operazione relativamente semplice. Credo di essere già pronto a eseguirla. Si può colpire la sezione dell’accumulo della memoria, e allora il cervello dell’uomo diventa un foglio pulito, come se vi avessero passato la gomma per cancellare. Si conservano tutte le capacità intellettuali, ma scompaiono le conoscenze e le abilità acquisite. Si ottiene un uomo tutto pulito, come fosse appena nato. Vi ricordate l’esperimento con la rana? Dopo l’operazione non sapeva più saltare, però non aveva perso i riflessi motori. Aveva disimparato a prendere i moscerini, ma il riflesso della deglutizione era rimasto. In teoria le si potrebbe insegnare tutto daccapo. Prendiamo adesso il nostro paziente… E voi due, cosa ve ne state lì a occhi spalancati? Prendetelo, mettetelo sul tavolo. Mach schnell!»
Ecco il momento, adesso! Fandorin si preparò. Però l’infame Andrew lo teneva così saldamente alle spalle, che non era nemmeno il caso di cercare di raggiungere la rivoltella. Timofej fece schioccare qualcosa, e i cerchioni d’acciaio, che opprimevano il petto del prigioniero, si staccarono.
«Uno-due, preso!» comandò Timofej, acchiappando Erast Petrovič per le gambe, mentre Andrew, che continuava a stringere altrettanto saldamente le spalle del prigioniero, lo sollevò con facilità dalla poltrona.
Lo sperimentando fu trasferito sul tavolo e posato sulla schiena, intanto Andrew continuava a reggerlo per i gomiti, e il guardaportone per le caviglie. La fondina si ficcò senza pietà nella vita di Fandorin. Si udirono di nuovo i suoni della campanella: l’intervallo era terminato.
«Dopo l’elaborazione sincronica tramite carica elettrica delle due sezioni del cervello, il paziente si ripulisce fino in fondo della sua precedente esperienza di vita e, per così dire, si trasforma in neonato. Bisognerà insegnarli tutto daccapo: a camminare, a masticare, ad andare al gabinetto, e poi a leggere, a scrivere e così via. Suppongo questo interesserà ai vostri pedagoghi, tanto più che avete già una certa idea delle inclinazioni di questo individuo.»
«Sì. Si distingue per l’ottima reattività, è audace, dotato di un pensiero logico ben sviluppato e di un’intuizione unica. Spero che sarà possibile ristabilire tutto questo.»
In circostanze diverse Erast Petrovič si sarebbe compiaciuto di una caratterizzazione così lusinghiera, ma adesso si sentì raccapricciare dall’orrore; si immaginò steso in una culletta rosa, a emettere suoni privi di senso con il ciuccio in bocca, mentre su di lui si chinava lady Esther e gli diceva con tono di rimprovero: «Uh, che cattivelli che siamo, ci siamo di nuovo bagnati!» No, meglio la morte!
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