Janet Evanovich - Bastardo numero uno

Здесь есть возможность читать онлайн «Janet Evanovich - Bastardo numero uno» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1997, ISBN: 1997, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Иронический детектив, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Bastardo numero uno: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Bastardo numero uno»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

A corto di soldi, Stephanie Plum rimedia un lavoro, nella società di assicurazioni del cugino, come “cacciatrice di teste”, con il compito di consegnare alla polizia tutti gli arrestati rilasciati su cauzione che non si sono presentati in tribunale per il processo. Il suo primo caso è però quello di un agente di polizia ingiustamente accusato di omicidio, un ex compagno di liceo di Stephanie, al cui Anche pubblicato come “Tutto per denaro”.

Bastardo numero uno — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Bastardo numero uno», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Percorsi due isolati e mezzo dirigendomi a sud, poi tornai indietro attraversando la strada. Sull’altro lato gran parte degli edifici era di tipo residenziale e una folla sempre più numerosa di persone sciamava verso la strada; per questo procedevo più lentamente verso il punto in cui avevo lasciato la macchina.

Per fortuna la Cherokee era sempre accanto al marciapiede, ma sfortunatamente Morelli non si era fatto vivo. Evitai di guardare le finestre della palestra. Se Ramirez mi osservava, preferivo far finta di niente. Avevo stretto i capelli in una coda di cavallo e sentivo un certo prurito alla nuca. Probabilmente mi ero scottata al sole. Non mi davo troppa pena per scegliere una crema solare. In realtà, mi aspettavo che l’inquinamento filtrasse i raggi cancerogeni.

Una donna si diresse a passo rapido verso di me dall’altra parte della strada. Era robusta, vestita sobriamente, con i capelli neri tirati indietro e raccolti in uno chignon alla nuca.

«Mi scusi», esordì. «Lei è Stephanie Plum?»

«Sì.»

«Il signor Alpha vorrebbe parlarle», annunciò. «Il suo ufficio è proprio di fronte.»

Non conoscevo nessun signor Alpha e non mi entusiasmava fermarmi nel territorio di Benito Ramirez, ma la donna emanava una certa rispettabilità cattolica, perciò la seguii. Entrammo nell’edificio vicino alla palestra, una casa a schiera come tante altre in Stark Street. Stretta, tre piani, esterno fuligginoso, finestre sudice. Salimmo rapidamente una rampa di scale fino a un piccolo pianerottolo, dove si affacciavano tre porte. Una era socchiusa, l’aria condizionata filtrava nel corridoio.

«Da questa parte», m’invitò la donna guidandomi in una sala d’attesa quasi completamente occupata da un divano di pelle verde e da una grande scrivania chiara di legno screpolato. Su un tavolo scolorito erano sparse riviste di boxe sgualcite e foto di pugili tappezzavano le pareti che imploravano di essere ritinteggiate.

La donna mi introdusse in un ufficio interno e chiuse la porta alle mie spalle. L’ufficio era simile alla sala d’attesa, con due finestre che si affacciavano sulla strada. L’uomo alla scrivania si alzò quando mi vide entrare. Indossava pantaloni con la piega e camicia con le maniche corte aperta sul collo. Aveva lineamenti marcati e mascelle quadrate; il suo corpo robusto mostrava ancora i muscoli, ma l’età aveva aggiunto qualche piega alla vita e i capelli neri cominciavano a ingrigirsi. Valutai che stesse avviandosi ai sessanta e conclusi che per lui la vita non era stata tutta rose e fiori.

L’uomo si chinò e mi tese la mano. «Jimmy Alpha. Sono il manager di Benito Ramirez.»

Annuii, non sapendo che cosa rispondere. La mia prima reazione fu quella di strillare, ma probabilmente sarebbe stata assai poco professionale.

Lui m’indicò una sedia pieghevole di fianco alla scrivania. «Ho saputo che è tornata e ho voluto cogliere l’occasione di porgerle le mie scuse. So che cosa è accaduto in palestra fra lei e Benito. Ho cercato di telefonarle, ma il suo apparecchio era isolato.»

Le scuse destarono in me una nuova rabbia. «Il comportamento di Ramirez è stato gratuito e imperdonabile.»

Alpha sembrava sinceramente imbarazzato. «Non ho mai pensato che avrei avuto problemi del genere», confessò. «Volevo solo scovare un pugile di classe e adesso che ce l’ho, mi ritrovo con l’ulcera.» Tirò fuori una bottiglietta di Mylanta dal primo cassetto della scrivania. «La vede questa? La compro apposta.» Svitò il tappo e bevve. Portò la mano chiusa a pugno verso il petto e sospirò. «Mi creda, sono sinceramente dispiaciuto per quanto è accaduto in palestra.»

«Non c’è ragione di scusarsi, non è un suo problema.»

«Vorrei che fosse vero. Purtroppo, è un mio problema.» Alpha riavvitò il tappo, rimise la bottiglietta nel cassetto e si sporse avanti, le braccia sulla scrivania. «Lei lavora per Vinnie, vero?»

«Sì.»

«Conosco Vinnie da un pezzo, è un originale.»

Alpha sorrise e io conclusi che il manager doveva aver sentito parlare di quel bel tipo di mio cugino.

Alpha tornò serio, gli occhi appuntati sui pollici e affondò leggermente nella sua poltroncina. «A volte non so che cosa fare con Benito. Non è cattivo, ma s’intende solo di boxe, niente altro. Il successo può dare alla testa di un uomo che viene dal nulla come Benito.»

Alzò gli occhi per vedere se credevo a quello che diceva. Emisi un grugnito di derisione e lui capi che ero profondamente disgustata.

«Non cerco di scusarlo», riprese l’uomo mostrandosi amareggiato. «Benito fa cose sbagliate, e io non ho nessuna influenza su di lui, al momento. È pieno di sé, e si circonda di individui che hanno il cervello nei guantoni da pugile.»

«La palestra era affollata di ragazzi robusti che non hanno mosso un dito per aiutarmi.»

«Ho parlato con loro di questa faccenda. Un tempo le donne erano rispettate, ma ora il rispetto non esiste più. Omicidi, droga…» Alpha tacque e s’immerse nei propri pensieri.

Ricordai ciò che Morelli mi aveva detto di Ramìrez e delle precedenti accuse di stupro. Alpha stava nascondendo la testa sotto la sabbia come uno struzzo o forse stava cercando di coprire le malefatte della sua gallina dalle uova d’oro. Avrei scommesso sulla teoria dello struzzo.

Lo fissai in gelido silenzio, sentendomi troppo isolata, in quell’ufficio nel ghetto al secondo piano, per esprimere i miei pensieri, e troppo arrabbiata per mormorare una frase cortese.

«Se Benito la importuna di nuovo, mi avverta subito», continuò Alpha. «Non mi va che succedano certe cose.»

«L’altra notte è venuto a casa mia e ha tentato di entrare. Ha vomitato insulti pesanti nel corridoio e mi ha imbrattato la porta. Se succede di nuovo, lo denuncio.»

Alpha appariva visibilmente scosso. «Nessuno me l’ha detto. Non l’ha aggredita, vero?»

«No.»

Alpha prese un biglietto sulla scrivania e vi scribacchiò un numero. «Questo è il mio numero di casa», spiegò porgendomi il biglietto. «Se le dà fastidio di nuovo, mi chiami immediatamente. E se ha danneggiato la porta, provvederò a farla riparare.»

«La porta è okay; ma tenga quell’individuo lontano da me.»

Lui strinse le labbra e annuì.

«Immagino che lei non sappia niente di Carmen Sanchez?» insistetti.

«Solo ciò che si legge sui giornali.»

In State Street svoltai a sinistra e mi tuffai nel traffico dell’ora di punta. Il semaforo scattò e avanzammo tutti un po’ alla volta. M’era rimasto abbastanza denaro per comperare qualche provvista, perciò passai davanti a casa senza fermarmi e proseguii fino al Super Fresh.

Mentre ero alla cassa, mi venne in mente che Morelli doveva pur procurarsi il cibo da qualche parte o tramite qualcuno. Magari si aggirava per il Super Fresh con un paio di baffoni posticci alla Groucho Marx, occhiali e naso finti. E poi dove abitava? Forse nel furgone azzurro. Pensavo l’avesse abbandonato dopo che l’avevo individuato. O forse no. Probabilmente il veicolo gli faceva ancora comodo e lo usava come quartier generale con una fornitissima riserva di scatolame. Era anche possibile che il furgone fosse dotato di dispositivi di intercettazione. Aveva spiato Ramirez dalla strada, forse ne ascoltava anche le conversazioni.

Non avevo visto il furgone in Stark Street. Veramente non lo avevo neppure cercato, ma se ci fosse stato l’avrei di sicuro notato. Non sapevo granché della sorveglianza elettronica, ma sapevo che chi sorvegliava doveva essere abbastanza vicino al sorvegliato. Un aspetto questo che dovevo valutare meglio. Forse potevo trovare Morelli cercando il furgone.

Fui costretta a fermarmi in fondo al parcheggio e fu allora che imprecai fra me e me contro i vecchi disabili che occupavano i posti migliori. Afferrai i tre sacchetti di plastica della spesa e la confezione da sei lattine di birra, e chiusi la portiera della Cherokee con il ginocchio. Avevo le braccia tese nello sforzo di reggere il peso e arrancavo impacciata con le borse che mi sbattevano contro le ginocchia. Mi venne in mente una storiella che avevo sentito chissà dove e che aveva a che fare con i testicoli di un elefante.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Bastardo numero uno»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Bastardo numero uno» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Janet Evanovich - Hot Stuff
Janet Evanovich
Janet Evanovich - The Grand Finale
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Hero at Large
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Amor Comprado
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Full Scoop
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Full Blast
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Full Speed
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Wicked Appetite
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Visions Of Sugar Plums
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Motor Mouth
Janet Evanovich
Janet Evanovich - Wytropić Milion
Janet Evanovich
libcat.ru: книга без обложки
Janet Evanovich
Отзывы о книге «Bastardo numero uno»

Обсуждение, отзывы о книге «Bastardo numero uno» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x