Pietro Giannone - Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9

Здесь есть возможность читать онлайн «Pietro Giannone - Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: foreign_antique, foreign_prose, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9 — читать онлайн ознакомительный отрывок

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Mentre con tanta vigilanza il Conte di Benavente amministrava il Regno, pervenne avviso in Napoli, che il Re Filippo, secondo le insinuazioni de' Favoriti, da' quali reggevasi la Monarchia, avea disegnato per suo successore il Conte di Lemos figliuolo di D. Ferdinando; ond'egli con molto dispiacere, e più della Contessa sua moglie, s'apparecchiò a riceverlo per cedergli il Governo; e giunto il Lemos nel mese di giugno di quest'anno 1610 nell'Isola di Procida, fu egli ad incontrarlo, e quantunque l'avesse pregato ad entrare e stanziare in Palagio, non volle il Lemos partire da quell'Isola per dar maggior agio al predecessore di disporsi alla partenza. Partì finalmente il Conte di Benavente da Napoli a' 11 del seguente mese di luglio, dopo aver governato il Regno per lo spazio poco più di sette anni. Lasciò di se monumenti ben illustri della sua giustizia (della quale fu oltremodo zelante) e della sua magnificenza. Egli magnifico in tutte le occasioni, che se gli presentarono in tempo del suo governo, come si vide nelle feste, che fece celebrare nel 1605 per la natività di Filippo Principe delle Spagne: e nel 1607 per la nascita dell'Infante D. Ferdinando, quegli, che sotto il nome di Cardinal Infante si rese cotanto celebre al Mondo per la vittoria ottenuta agli Svizzeri presso Norlinghen. Alla sua magnificenza dobbiamo quelle ampie e Regali strade, una, che conduce a Poggio Reale ornata di bellissimi alberi e d'amenissime fonti: l'altra, che dal Regio Palagio conduce a S. Lucia, nobilitata da una vaghissima Fontana, adornata di Statue d'esquisitissima scultura, siccome egli fu, che fece costruire il Ponte, ed innalzare quella magnifica Porta della città, che conduce al Borgo di Chiaja, volendo, che dal suo cognome si fosse chiamata Porta Pimentella ; e sotto i suoi auspicj fu fabbricato il Palagio destinato per uso ed abitazione degli Ufficiali, che assistono alla conservazione de' grani riposti ne' pubblici granai per l'Annona della città. Nell'Isola d'Elba, posta ne' mari di Toscana, a lui dobbiamo il Forte Pimentello : siccome nel Regno que' magnifici Ponti della Cava, di Bovino e di Benevento.

Egli ci lasciò più di cinquanta Prammatiche tutte savie e prudenti. Regolò per quelle le Fiere del Regno, e comandò, che fossero celebrate ne' tempi stabiliti ne' loro privilegi e non altramente: proibì severamente l'asportazione delle arme corte, e fu terribile contra i falsari e contra i giocatori; e diede altri salutari provvedimenti intorno alla pubblica Annona, che secondo furono stabiliti, possono vedersi nella Cronologia prefissa al primo tomo delle nostre Prammatiche.

CAPITOLO III

Del Governo di D. Pietro Fernandez di Castro Conte di Lemos ; e suoi ordinamenti intorno all'Università de' nostri Studi, perchè presso noi le discipline e le lettere fiorissero

Don Pietro di Castro fu figliuolo di D. Ferdinando , che morì in Napoli essendovi Vicerè, e fratello di D. Francesco , che governò pure il Regno in qualità di Luogotenente lasciatovi da suo padre in vigor di facoltà concedutagli dal Re. Giunto in Napoli trovò il Regno non pur esausto, ma il Patrimonio Reale e la pubblica Annona in debito di più milioni, in guisa, che nè la città avea modo di provveder di frumenti i granai, nè la Cassa Militare di pagar le soldatesche. Ma applicatosi egli a favorire le Comunità del Regno, acciò fossero più pronte a pagare i tributi dovuti al Re: a far rivedere i conti, così delle Regie entrate, come della città: a riparar le frodi, che si commettevano dagli amministratori di esse: a porre i libri in registro: e sopra tutto vegghiando, che si spendesse fruttuosamente il denaro, accrebbe l'Erario del Principe e la pubblica Annona, tanto che nel corso del suo governo fu goduta una compiuta abbondanza.

Applicò ancora l'animo ad una esatta amministrazion di giustizia, invigilando alla sollecita spedizione delle cause: fu severo e terribile contra a' malfattori, e pose terrore a' Ministri, perchè invigilassero a castigarli, ed attendessero con assiduità e vigilanza a' loro ufficj.

Ma sopra ogni altro, di che resta a noi perpetuo ed illustre monumento, fu l'amore, che egli ebbe verso le lettere e la stima che fece della nostra Università degli Studi. Innalzò per degno ricetto delle Muse un superbo e magnifico Edificio, di cui non può pregiarsi aver simile qualunque Università d'Europa. I Professori di quest'Università per non aver luogo proporzionato a' loro esercizj, da S. Andrea a Nido, ove anticamente dimoravano, erano stati costretti ricovrarsi nel cortile, che serve d'atrio alla Chiesa di S. Domenico de' Frati Predicatori, dove in alcune volte terrene, che formavano tre stanze, addottrinavano la gioventù: nelle due, che sono nel muro verso mezzo giorno e dirimpetto alla Chiesa nella prima si leggeva la Ragion Canonica e la Gramatica Greca, e nella seconda s'insegnavano le leggi civili: nell'ultima stanza del lato interno verso occidente era la Cattedra, che chiamavasi degli Artisti 9 9 P. Lasena dell'Antico Ginnasio Napolet. cap. 1. . Ma luogo angusto ed incomodo, e mal atto a tal ministerio, nè con architettura conforme al bisogno dell'opera ed al decoro e magnificenza della città: il sentirsi con poca riverenza della vicina Chiesa spesse dispute ed armeggiamenti degli Scolari: i fastidiosi ed importuni suoni delle campane che spesso interrompevano gli esercizj de' Professori, fecero, che il Conte di Lemos, affezionato agli Studi, ne' quali nell'Università di Salamanca, in tempo della sua gioventù, avea fatti maravigliosi progressi, pensasse da dovero a darvi riparo; e riputando ciò indegno di un'Università cotanto preclara, di cui non meno l'Imperador Federico II che i Re dell'Illustre Casa d'Angiò aveano fatta tanta stima, si determinò di prepararle una magnifica abitazione e degna delle scienze, che ivi si professavano. Colla direzione adunque del Cavalier Fontana , famoso Architetto di que' tempi, fece ergere un ampio edificio fuori la Porta di Costantinopoli, nel medesimo luogo, dove prima da D. Pietro Giron Duca d'Ossuna era stata edificata la Real Cavallerizza: fecevi costruire un ben ampio Teatro, per uso de' concorsi e per altre pubbliche dispute, e sale ben grandi capaci d'un gran numero di studenti; ma ciò, che rese l'opera stupenda e maravigliosa, furono li magnifici portici e le prospettive arricchite di statue di finissima scultura. Mancò solamente la perizia dell'arte nelle Iscrizioni , che in marmo vi s'addattarono nelle sue facciate e magnifiche Porte. A questi tempi erasi corrotta fra noi la Poesia, e questi studi erano passati a' Gesuiti, presso i quali era allora riputato risiedere la letteratura; quindi da' più valenti e savi critici, che in Napoli eran allora molto pochi e rari, furono in quelle notati molti errori, e leggendosi in una d'esse a lettere cubitali quell' ULYSSE AUDITORE , si diede occasione a Pietro Lasena di comporre quel suo dotto ed erudito libro Dell'Antico Ginnasio Napoletano , dove fa vedere i sogni dell'Autor dell' Iscrizione .

Con tutto che questa grand'opera non fosse finita si spesero dal Conte centocinquantamila ducati, ch'e' raccolse da tutto il Regno. Non potè egli aver il piacere di vederla interamente compita, essendo stato breve il tempo del suo governo; con tutto ciò, ancorchè non fosse terminata la fabbrica volle far seguire la traslazione degli studi, dal luogo ov'erano, in questo nuovo magnifico edificio, e per mostrare la stima che faceva di tal Università, volle egli intervenirvi coll'assistenza de' Tribunali, disponendo egli la celebrità con una numerosa cavalcata, la quale in Napoli non fa mai veduta simile, e la novità era, perchè v'intervennero i Dottori del Collegio ed i Professori dell'Università, vestiti all'uso di Spagna con una sorta d'insegna Dottorale, che chiamavano Capiroto , divisato con varietà di colori corrispondenti ed applicati alla varietà delle scienze, che da loro si professavano. I Teologi la portavano bianca, e negra: i Filosofi azzurra e gialla; i Legisti e Canonisti di color verde e rosso; e tutti avevano le berrette co' fiocchi de' medesimi colori. In cotal guisa si fece in quest'anno 1616 l'apertura dei Regj Studi in questo nuovo Edificio, dove il Vicerè intervenne ed ascoltò l'orazione, che per tal solennità recitossi.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9»

Обсуждение, отзывы о книге «Istoria civile del Regno di Napoli, v. 9» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x