Mikhail Bulgakov - Il Maestro e Margherita

Здесь есть возможность читать онлайн «Mikhail Bulgakov - Il Maestro e Margherita» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Классическая проза, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il Maestro e Margherita: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il Maestro e Margherita»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Il Maestro e Margherita — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il Maestro e Margherita», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Quella sera Matteo non aveva potuto andare a Jerushalajim. Un malore inaspettato e terribile lo aveva colpito.

Aveva i brividi, il suo corpo era pieno di fuoco, ed egli si era messo a battere i denti e a chiedere da bere ad ogni momento.

Non poteva muoversi. Si era gettato su una groppiera nel rustico dell’orticoltore e vi era rimasto fino alla mattina del venerdí, quando il malessere lo aveva lasciato con la stessa subitaneità con la quale lo aveva colpito. Benché fosse ancora debole e gli tremassero le gambe, tormentato dal presentimento di una disgrazia, aveva salutato il padrone di casa ed era andato a Jerushalajim. Là aveva appreso che il suo presentimento non lo aveva ingannato, che la disgrazia era avvenuta. Levi era tra la folla e aveva sentito il procuratore annunciare la condanna.

Quando i condannati furono condotti sulla montagna Levi Matteo correva con la folla dei curiosi lungo la fila dei soldati, cercando di fare almeno sapere di nascosto a Jeshua che lui, Levi, gli era accanto, che non lo aveva abbandonato nell’ultimo cammino e che pregava perché la morte portasse via Jeshua il piú presto possibile. Ma Jeshua che guardava in avanti, nella direzione in cui lo portavano, naturalmente non vide Levi.

Poi, quando la processione ebbe fatto circa mezzo chilometro lungo la strada, Matteo, spinto tra la folla accanto alla fila dei soldati, ebbe un’idea semplice e geniale, e subito, per la sua impetuosità, cominciò a coprirsi di maledizioni per non averla avuta prima. I soldati non marciavano in fila compatta, tra di loro vi erano degli intervalli. Con molta agilità e un calcolo esattissimo si poteva, chinandosi balzare tra due legionari, irrompere fino al carro e saltarvi sopra. Allora Jeshua avrebbe evitato le pene.

Sarebbe bastato un attimo per colpire Jeshua con una coltellata alla schiena, gridandogli: «Jeshua! Ti salvo e parto con te! Io, Matteo, tuo unico e fedele discepolo!»

E se Dio lo avesse benedetto con un altro attimo di libertà, forse avrebbe fatto in tempo a pugnalare anche se stesso, evitando di morire appeso a un palo. Del resto, quest’ultimo particolare interessava poco l’ex pubblicano Levi. Non gli importava il modo in cui sarebbe morto. Voleva una cosa sola, che Jeshua, il quale in vita sua non aveva mai fatto il minimo torto a nessuno, sfuggisse alle torture.

Il piano era ottimo, ma il fatto era che Levi non aveva un coltello con sé. Non aveva neppure del denaro.

Furioso contro se stesso, uscí fuori dalla folla e tornò indietro di corsa verso la città. Nella sua testa infuocata ballava un unico pensiero febbrile: procurarsi subito, con qualsiasi mezzo, un coltello, e fare in tempo a raggiungere la processione.

Giunse di corsa alle porte di Jerushalajim, sgattaiolando nella calca di carovane risucchiate nella città, e vide alla sua sinistra la porta aperta di una botteguccia dove si vendeva pane. Col respiro pesante per la corsa fatta sulla strada arroventata, Levi si padroneggiò, entrò con molta dignità nella botteguccia, salutò la padrona dietro il banco, e la pregò di prendere dal ripiano la forma di pane collocata in alto, che gli piaceva piú delle altre, e quando la donna si voltò, prese rapido e silenzioso dal bancone una cosa che non si poteva neppure sognare: un lungo coltello da pane affilato come un rasoio, e si precipitò fuori dal negozio.

Pochi minuti dopo era di nuovo sulla strada di Giaffa.

Ma la processione non si vedeva piú. Si mise a correre. A volte si doveva lasciar cadere nella polvere e rimanere immobile per riprendere fiato. Giaceva cosí, provocando lo stupore dei passanti che si dirigevano a Jerushalajim a piedi o a dorso di mulo. Mentre era disteso, ascoltava il cuore battere non soltanto nel petto, ma anche nella testa e nelle orecchie. Dopo aver ripreso un po’ di fiato, balzava su e continuava a correre, ma sempre piú adagio. Quando infine vide la lunga processione che in lontananza sollevava colonne di polvere, essa era già ai piedi della collina.

— Oh Dio!… — gemette Levi, comprendendo che era in ritardo. E difatti lo era.

Quando fu trascorsa la quarta ora dal supplizio, i tormenti di Levi raggiunsero il punto piú alto ed egli fu preso dalla furia. Alzatosi dalla pietra, gettò in terra il coltello che adesso gli pareva di aver rubato invano, schiacciò la borraccia col piede privandosi dell’acqua, strappò dalla testa la kefia, [15] Fazzoletto triangolare per coprire il capo (parola araba). si afferrò i radi capelli e cominciò a maledire se stesso.

Si malediceva, gridava parole senza senso, ululava e sputava, imprecava contro il padre e la madre che avevano messo al mondo uno stupido.

Vedendo che le imprecazioni e le bestemmie non agivano e che sotto la canicola nulla mutava, strinse i pugni scarni, e, socchiudendo gli occhi, li alzò contro il cielo e contro il sole che scivolava sempre piú in basso, allungando le ombre e allontanandosi per cadere nel Mediterraneo, e volle da Dio un miracolo immediato. Voleva che Dio mandasse subito la morte a Jeshua.

Quando aprí gli occhi, constatò che nulla era mutato sulla collina, solo le macchie fiammeggianti sul petto del centurione si erano spente. Il sole dardeggiava sulle schiene dei condannati, il cui viso era rivolto a Jerushalajim. Allora Levi proruppe in un grido:

— Iddio, ti maledico!

Con voce roca gridava che si era convinto dell’ingiustizia di Dio e che non aveva piú intenzione di credere in lui.

— Tu sei sordo! — urlava Levi. — Se non fossi sordo, mi avresti ascoltato e lo avresti ucciso subito!

Con le palpebre serrate, Levi attendeva il fuoco che sarebbe caduto dal cielo per colpirlo. Questo non accadde, e senza disserrare le palpebre, egli continuò a gridare al cielo parole insolenti e mordaci. Gridava che era completamente deluso e che esistevano altri dèi e altre religioni. Sí, un altro dio non avrebbe permesso, non avrebbe mai permesso che un uomo come Jeshua fosse riarso dal sole sui pali.

— Mi sbagliavo! — gridava Levi quasi senza voce. — Tu sei il Dio del male! Oppure i tuoi occhi sono completamente coperti dal fumo degli incensieri del tempio, e le tue orecchie non odono piú altro che i suoni di osanna dei sacerdoti! Tu non sei un Dio onnipotente! Tu sei un Dio nero! Ti maledico, Dio di ladroni, loro protettore e anima!

In quel momento qualcosa alitò in faccia all’ex pubblicano e qualcosa frusciò ai suoi piedi. Alitò di nuovo, e allora, aprendo gli occhi, Levi vide che tutto era cambiato, sotto l’influsso delle sue maledizioni o in forza di qualche altra ragione. Il sole era scomparso prima di arrivare al mare dove affondava ogni sera. Lo aveva inghiottito una nuvola temporalesca, che, minacciosa e inarrestabile, si alzava nel cielo da occidente. I suoi bordi ribollivano già di una bianca spuma, il nero ventre fumoso aveva riflessi gialli. La nuvola brontolava, e se ne staccavano ogni tanto filamenti di fuoco. Sulla strada di Giaffa, lungo l’arida valle di Gihon, sopra le tende dei pellegrini volavano colonne di polvere spinte dal vento alzatosi all’improvviso.

Levi tacque, cercando di capire se il temporale, che stava per coprire Jerushalajim, avrebbe portato qualche cambiamento nel destino dell’infelice Jeshua. E subito, guardando i filamenti di fuoco che fendevano la nuvola, cominciò a pregare perché un fulmine colpisse il palo di Jeshua. Guardando pentito il cielo terso, che la nube non aveva ancora divorato e dove gli avvoltoi scivolavano d’ala per sfuggire al temporale, Levi pensò che si era affrettato follemente con le sue maledizioni: adesso Dio non lo avrebbe ascoltato.

Volto lo sguardo verso i piedi della collina, egli guardò fissamente il luogo in cui si trovava, in ordine sparso, il reggimento di cavalleria, e vide che là erano avvenuti cambiamenti notevoli. Dall’alto, riuscí a scorgere bene i soldati che si davano d’attorno strappando le lance piantate in terra e si gettavano addosso i mantelli, mentre i guardiani trotterellavano verso la strada tenendo per la briglia i morelli. Era chiaro che il reggimento si preparava ad andarsene. Riparandosi con la mano dalla polvere che gli investiva il viso, sputando, Levi cercava di capire il significato di quella partenza. Spostò lo sguardo piú in alto e vide una piccola figura con una clamide militare purpurea che saliva verso il luogo del supplizio. Allora il presentimento di un esito felice raggelò il cuore dell’ex pubblicano.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il Maestro e Margherita»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il Maestro e Margherita» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Il Maestro e Margherita»

Обсуждение, отзывы о книге «Il Maestro e Margherita» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x