Domenico Petrilli - Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.
Здесь есть возможность читать онлайн «Domenico Petrilli - Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: unrecognised, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno. — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
deriva dalla opposizione io- spazio esterno ed addirittura come spazio interno-esterno. Trattasi di una distinzione non solo materialistica ma idealistica come dimostra l’inconscio, ovvero tutta la parte da scartare da sé e da non volere. Ciò nonostante vi sono qualità occulte che paralizzano la penetrabilità esaustiva delle caratteristiche essenziali, e dunque connotanti l’essenza o essere dei corpi in questione. Degli oggetti penetriamo aspetti evidenti che derivano e sono in relazione in primo luogo con la intensità della sensazione, che struttura la elettricità dei corpi. La possibilità di una attività razionale pura, che dal mio punto di vista determina e struttura la distinzione tra elaborazione ed elaborazione nel suo più alto grado, in un mondo in cui regna distinzione e materia non è con ciò esclusa e ad essa si riconnettono le tesi sulla spazialità delle idee, e il dato inconfutabile della incorporeità di Dio ,accennato sopra, e ciò è teologico, ossia riguarda la idea di Dio, ma è anche platonico. Ma anche la possibilità di attività razionale pura poggia sulla distinzione ed è data nel movimento coscienza ed autocoscienza che deriva dal potere immedesimativo e appropriativo della coscienza, e della autocoscienza, anche su loro stesse, come dimostra Hegel, ed in virtù della quale tesi l’idea diventa un prolungamento non separato ma in perenne contatto con l’organicità della psiche, l’idea diviene il parto della idea, la maieutica che è anche un dipartire, un allontanarsi, uno svilupparsi, un amarla, un narciso autoerotico. E con ciò si evince che sono per un prima e dopo, per un alfa ed un omega, per un linguaggio, ovvero per la vita, che comunque potrebbe permanere a non essere movimento. La scissione coscienza ed autocoscienza il cui prolungamento e appagamento come desiderio appropriativo è rappresentato dall’Ideale dell’io ,che determina la barra della costituzione del censore morale, un aspetto della barra al desiderio, si innesta proprio sulla base della molteplicità che deriva dalla opposizione coscienza - autocoscienza il cui reciproco rapportarsi hanno contribuito a determinare le tesi hegeliane sulla fusione o logica degli opposti, fusione perché tesi ed antitesi si fondono nella sintesi , si congiungono, procreano nel rispetto della barra del desiderio che si sostanzia nella Legge, che è molto altro ancora nei giochi di significante e significazione, un modo per raggiungere l’appagamento del desiderio nella contingenza materiale, mentre è diretto in senso materialistico (il censore morale) a dirigere la gestione dell’assorbimento del piacere, il controllo, e ciò dimostra la esistenza di una struttura dualistica da cui la molteplicità delle idee in questo caso deriva, ossia le ossessioni di Kierkegaard se elevate a potenza trovano collocazione e spiegano le fobie e i riti degli ossessivi . Il rapporto idea ,coscienza, e sentimento, implicano rapporti convergenti che non contestano la autonomia dei nomi quali espressione dei dati,ovvero meglio dei fenomeni presi in considerazione ,e che strutturano attraverso lo strutturare del binomio piacere-dolore, conformemente all’adattamento che è soggettivo, i fenomeni relativi sia all’operare conscio che inconscio del procedimento di elaborazione razionale. L’inconscio nel raggiungimento del piacere sfrutta anche l’illusione prodotta da una sensazione materialistica nella situazione di induzione in essa della attività cerebrale. L’induzione deve essere presa in considerazione rispetto al configurarsi e all’operare della rimozione. La materia ostacola dunque la affermazione e lo svolgimento di tale attività razionale pura che deve essere rinviata al tempo della vita dopo la morte, e che noi analizziamo senza possibilità di rilevare contraddizione nella tesi della spazialità delle idee che rimandano a concezioni platoniche e socratiche nella modalità di concepire il rapporto dualistico materia e spirito e che nascondono forti propensioni psichiatriche. Si ricordino le affermazioni sul corpo inteso come una prigione dell’anima che ritornano nella elaborazione del mito delle caverne e della morte del cigno platonici. Da altro punto di vista sembra che la dualità contraddistingua e connoti la esistenza nel senso che la coscienza pone la dualità nel contatto ,e nella relazione. Il rapporto percettivo è sempre duale, e forse addirittura plurimo come insegnano Leibnitz, Russell e Sartre come il meccanismo di induzione nella sensazione materialistica che esclude le altre, ovvero specificando ora questo secondo una meccanica che può dirigere anche il rivolgimento della vista come insegna Sartre con il principio di ricerca di qualcosa e di esclusione del differente dal ricercato mentre la induzione cerebrale ovvero la fissazione nella percezione della materia, od anche quel desiderio racchiuso nella traccia mnesica, eventualmente, escludono il resto, per godimento, per apprendere l’oggetto e tale esclusione svela il potere limitativo della fissazione, anche dell’ossessivo, l’ingorgo, in modo simile a quanto avviene utilmente nell’uso dei sensi, limitando alla materia della percezione o per lo meno alla idea della materia della percezione, il conflitto materialismo-trascendenza, il quale è pericolosissimo, la catatonia. Ma anche l’origine della molteplicità ideale sembra derivare dalla scissione coscienza e autocoscienza che infinitizza l’ideale infinitizzando idealisticamente lo spazio materiale, ovvero non essendo altro nel senso del suo poter essere, non essendo altro che la coscienza di sé ovvero la autocoscienza un’ideale, al pari del percetto
la cui rappresentazione per quanto racchiusa dalla soggettività in un illusione o parvenza di oggettività ha come effetto l’assurgere a centralità della soggettività nella elaborazione razionale della percezione ,che all’opposto esprime una realità, la cui caratteristica è l’impenetrabilità sostanziale. Nè percepiamo l’essenza attraverso l’individuazione ,rispondente al vero o ipotetica delle qualità, ma la sostanza ossia la somma che riduce ad unità la molteplicità delle qualità è impenetrabile ed incognita derivando il suo assurgere a tale stato dal costituirsi ad incognita di un gran numero di qualità la cui individuazione non pregiudicherebbe ancora la impenetrabilità della sostanza il cui risultato è la presunzione che si avvicina a conoscenza che ne abbiamo dal costituirsi e relazionarsi delle qualità che la rappresentano. Questa è la logica della apparenza ma anche l’essere rappresentazione della rappresentazione, che rimanda in ogni caso alla rappresentazione del cogito e all’inganno diabolico, la cui unica cancellazione pecca di presunzione e onnipotenza, ovvero superbia. Sembra che la percezione poi assorba la attenzione cosciente alla elaborazione di una sola percezione , secondo la direzione del senso ma anche del pensiero, ovvero lo spazio del senso e del desiderio dei sensi e il tempo della elaborazione del godimento e della conservazione, e ciò seppure il contatto e l’estensione determinino lo affluire di una molteplicità di percezioni che dal mio punto di vista, ovvero aderendo a una parte del pensiero di Leibnitz, vanno a costituire l’inconscio. Il focalizzarsi , dunque, della attenzione, ovvero tale dualità cosciente su una singola percezione sembra derivare dalla intensità delle percezioni ossia dalla intensità della stessa intero- percezione ,la quale deve fungere da criterio soggettivo, tipo forte e tipo debole, che esclude dal focalizzarsi della attenzione cosciente, ma sembra determinare anche la intensità stessa della percezione che deriva dall’esplicarsi del contatto percettivo soggetto-oggetto, la relazione del godimento e la dimensione del godimento. Sembra che il focalizzarsi della attenzione sembra derivare da aspetti causali , nel senso di ambientali e dunque anche soggettivi, coscienti, che determinano ulteriormente la distinzione e suddivisione conscio- inconscio, come testimoniano i processi di rimozione. E’ovvio che una percezione più intensa determini il focalizzarsi della attenzione su di essa, ovvero una percezione di una data x che rimane uguale fino ad una data x più debole e una data x più forte a seconda dei soggetti pavloniani, a livello dunque di riflesso condizionato, analisi e coscienza, fermo restando la derivazione del pensiero da esso, dal riflesso condizionato secondo Pavlov, ovvero ed inoltre il focalizzarsi della attenzione avviene solo nel caso presenti nessi associativi che permettono di radicare e abilitare lo svolgimento della attività cosciente. Se la percezione più intensa non consente l’attivarsi della attività cosciente di ricostruzione razionale attraverso i nessi associativi, parlo della più intensa, perché la bassa già tende a non attivare, dicevamo, se non attiva i nessi che strutturano il procedimento di comparazione della attività razionale la attenzione si focalizzerà allora su una delle due percezioni meno intense ,che consentono la strutturazione del nesso associativo, mentre le altre percezioni si radicheranno simbolizzandosi, e determineranno la creazione del simbolo inconscio, il cui perdurare come traccia mnesica nella memoria è legato a dati causali e di difficile enucleazione. La scissione dei dati mnemonici sembra invocare la ipotesi di semplicità della idea, la cui complessità deriverebbe dalla associazione,che determinerebbe a livello organico tracce mnesiche permanenti ,che uniscono idea e qualità , e idea e idea, tesi, suffragazione o antitesi, sintesi in una accezione hegeliana comprendente dunque la quantità, ovvero il potere della cultura ad esempio che altro non è se non associazione, e sintesi sulla guarigione del folle, per enucleare un esempio di quantità relato alla sua potenzialità ideativa che si tramuta nella incidenza del fattore culturale sulla guarigione. Le determinazioni sulla psiche e la esistenza del mondo coincidono dunque con una successione numerica primitiva lineare , metaforicamente, sconvolta dal fatto che ogni parte dotata di capacità di movimento sembri idonea a creare molteplicità ,e successione numerica ideale, ragionando con il concetto di quantità, anche ideale, differente dalla qualità ideale, ovvero sintesi, dunque sistema della intelligenza-memoria rispetto cui non si trovano criteri soddisfacenti per la intelligenza. Insomma è ben possibile lo sgorgare della molteplicità da una diade , o altrove, che rappresenta la scissione dall’uno, e rispondente dunque alla sua volontà di esistenza e potenza. In questo paragone che assorbe in un'unica definizione materia e ragione, la attività razionale sembra connotarsi paradossalmente irrazionalmente nella capacità di elaborazione degli oggetti , processo primario o primordiale, che si desume con la risposta alla statuizione sul perché nei bambini e nei folli l’inconscio agisce allo scoperto, ovvero una irrazionalità che si viene a definire in una successione numerica che sostanzializza e ordina la realtà. In altre parole la ragione sembra, oltre che desiderativa, infinita a cagione della sua irrazionalità, ovvero in ragione della infinità della possibilità anche della definizione e del fattore che individua una libertà nella assenza di definizione di successione,
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Principi della conoscenza dell'interno e dell'esterno.» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.