60Cf. Silvana Casmirri (coord.): Lo Stato in periferia. Elites, istituzioni e poteri locali nel Lazio meridionale tra Ottocento e Novecento, Cassino, Edizioni dell’università di Cassino, 2003.
61Elisabetta Colombo: Come si governa Milano. Politiche pubbliche nel secondo ottocento, Milán, Franco Angeli, 2005.
62Véase Alberto Ferraboschi: Borghesia e potere civico a Reggio Emilia nella seconda metà dell’Ottocento, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003.
63Federico Lucarini: Governare il Municipio. Poteri locali e dinamiche istituzionali a Prato da Depretis a Giolitti (1880-1901), Quodlibet, Macerata, 2004.
64Salvatore Adorno: La produzione di uno spazio urbano: Siracusa tra Otto e Novecento, Venecia, Marsilio, 2004.
65Gian Luca Fruci: La politica al municipio. Elezioni e consiglio comunale nella Mantova liberale 1866-1914, Mantua, Tre Lune Edizioni, 2005.
66Para una visión general sobre este tema cf. Vincenzo G. Pacifici: La Provincia nella storia d’Italia, Roma, GEI, 1995: mientras que para una primera reseña sobre esta nueva producción, invitamos a consultar Gerardo Nicolosi: «Per una storia delle amministrazioni provinciali», Le Carte e la Storia 1, 2000, pp. 158-172.
67Maria De Giorgi (coord.): Per una storia delle Amministrazioni Provinciali Pugliesi. La Provincia di Terra d’Otranto (1861-1923), Manduria, Lacaita, 1994; Simonetta Merendoni y Giorgio Mugnaini (coord.): La Provincia di Firenze e i suoi amministratori dal 1860 a oggi, Florencia, Olschki, 1996; Aldo Gamba: La provincia di Asti dal 1935 al 1951. Le vicende della provincia di Asti dalla sua istituzione alla prima elezione degli organi rappresentativi, Asti, Provincia di Asti, 2002; Nicola Antonacci: La Provincia di Bari dal 1861 al 1914. Amministrazione e rappresentanza nell’italia liberale, Bari, Progedit, 2001; Elena Fasano Guarini: La Provincia di Pisa (1865-1990), Bolonia, Il Mulino, 2004.
68Cf., a este respecto, Piero Aimo: «Il potere locale nella storiografia amministrativa: tendenze degli studi e ipotesi di ricerca», en Mariapia Bigaran (coord.): Istituzioni e borghesie locali nell’Italia liberale, Milán, Franco Angeli, 1986, pp. 35-53.
69Entre éstos merece citarse Gerardo Nicolosi: La provincia di Siena in età liberale. Repertorio prosopografico dei consiglieri provinciali 1866-1923, Siena, Departamento de Ciencias Históricas, Jurídicas, Políticas y Sociales, 2003.
70Algunas indicaciones sobre esta última producción se encuentran en Renato Camurri: «La dynamique des pouvoirs locaux dans l’Italie libérale. Cas d’études et perspectives de recherches», en Bruno Dumons-Olivier Zeller (dir.): Gouverner la ville en Europe. Du Moyen-Âge au XXe siècle, París, L’Harmattan, 2006, p. 150, nota n.º 51.
71Cf., a este propósito, las observaciones expuestas por Guido Melis: «Perché non esiste ancora una storiografia europea delle elites amministrative europee», Le Carte e la Storia 2, 2005, pp. 7-12.
72Cf. Giovanna Tosatti: «Nota sulla storiografia amministrativa in Italia», Le Carte e la Storia 1, 2004, pp. 5-17. Los únicos trabajos que hay que señalar son: Arpàd V. Klimò: Tra Stato e società. Le elites amministrative in Italia e Prussia (1860-1918), Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, 2002, y Paolo Allegrezza: L’elite incompiuta. La classe dirigente politico-amministrativa negli anni della destra storica (1861-1876), Milán, Giuffrè, 2007.
73Para una reciente reseña razonada sobre el tema, véanse Giovanna Tosatti: «I prefetti», en Guido Melis (coord.): Le èlites nella storia dell’Italia unita, op. cit., pp. 109-124 y Marco De Nicolò: «Tra Stato e società: i prefetti nella recente storiografia», Le Carte e la Storia 1, 2003, pp. 32-41.
74Cf. Marina Giannetto, «I direttori generali», en Guido Melis (coord.): Le elites nella storia d’Italia, op. cit., pp. 165-194.
75Véase Guido Melis (coord.): Il Consiglio di Stato nella storia d’Italia. Biografie dal 1861 al 1948, Milán, Giuffrè, 2006.
76Véase Íd.: «Gli scienziati», en Guido Melis (coord.): Le elites nella storia d’Italia, op. cit., pp. 213-233.
77Cf. las notas y las correspondientes indicaciones bibliográficas contenidas en Giorgio Rochat: «Gli ufficiali», ibíd., pp. 39-51; a las que se pueden añadir Nicola Labanca (coord.): Fare il soldato. Storie del reclutamento militare in Italia, Milán, Unicopli, 2008; y Francesco Zampieri: Marinai con le stellette. Storia sociale della regia marina nell’Italia liberale (1861-1914), Roma, Aracne, 2008, pp. 13-89.
78Un instrumento de consulta fundamental es Pietro Saraceno: I magistrati italiani dall’unità al fascismo. Studi biografici e prosopografici, Roma, Carocci, 1988; mientras otras indicaciones bibliográficas están señaladas en Gian Carlo Jocteau: «I magistrati», en Guido Melis (coord.): Le elites nella storia d’Italia, op. cit., pp. 95-107.
79Para el cual siguen siendo fundamentales los trabajos de Fabio Grassi Osini: La formazione della diplomazia nazionale. Indagine statistica (1861-1915), Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1986; Íd.: La formazione della diplomazia nazionale (1861-1915). Repertorio bio-bibliografico dei funzionari del Ministero degli affari esteri, ibíd., 1987.
80Tal como surge de las consideraciones desarrolladas en Íd.: «I diplomatici», en Guido Melis (coord.): Le elites nella storia d’Italia, op. cit., pp. 125-164.
81Este caso de estudio presenta indudablemente algunos problemas de carácter metodológico que han sido bien tematizados por Adolfo Scotto di Luzio: Tra campo letterario e politica: i giornalisti in età liberale, en Guido Melis (coord.): Le elites nella storia d’Italia unita, op. cit., pp. 195-211.
82Cf. respectivamente Tullia Catalan: La Comunità ebraica di Trieste (1781-1914), Trieste, Lint, 2000; y Barbara Armani: il confine invisibile: l’elite ebraica a Firenze 1840-1914, Milán, Franco Angeli, 2006.
83Véase Maria Malatesta (coord.): Storia d’Italia, Annali 10, I professionisti, op. cit.; Angelo Varni (coord.): Storia delle professioni in Italia tra Otto e Novecento, Bolonia, Il Mulino, 2002; y Marco Soresina: Professioni e liberi professionisti in Italia dall’unità alla repubblica, Florencia, Le Monnier, 2003.
84Maria Malatesta: Professionisti e gentiluomini. Storia delle professioni nell’Europa contemporanea, Turín, Einaudi, 2006.
85Véase Hannes Siegrist: «Gli avvocati nell’Italia del XIX secolo. Provenienza e matrimoni, titoli e prestigio», Meridiana 14, 1992, pp. 145-181 y Francesca Tacchi: Gli avvocati italiani dall’unità alla repubblica, Bolonia, Il Mulino, 2002.
86Me refiero a Marco Santoro: Notai. Storia sociale di una professione in Italia, Bolonia, Il Mulino, 1998; y Marco Santoro: Il notariato nell’Italia contemporanea, Milán, Giuffrè, 2004.
87Michela Minesso: Tecnici e modernizzazione nel Veneto. La Scuola dell’Università di Padova e la professione dell’ingegnere (1806-1915), Trieste, Lint, 1992; Andrea Giuntini y Michela Minesso (coords.): Gli ingegneri in Italia tra ‘800 e ‘900, Milán, Franco Angeli, 1999.
88Paolo Frascani: «I medici dall’unità al fascismo», en Maria Malatesta (coord.): Storia d’Italia, Annali 10, I professionisti, pp. 147-189; y Marco Soresina: I medici tra Stato e società. Studi su professione medica e sanità pubblica nell’Italia contemporanea, Milán, Franco Angeli, 1998.
89Cf. Guido Melis: «Introduzione», en Guido Melis (coord.): Le elites nella storia dell’Italia unita, op. cit., pp. 7-16, a las que nos referiremos a continuación.
90Este es un tema que se vuelve a tratar en todas las intervenciones que en los años más recientes han afrontado la cuestión de las clases dirigentes y de las elites en Italia. Véanse, entre otros: Franco Ferraresi: Un paese senza elites, Turín, Scriptorium, 1996; Antonio Missiroli: Dove nascono le elites?, Milán, Reset, 1997; Carlo Carboni (coord.): Elite e classi dirigenti in Italia, Roma-Bari, Laterza, 2007.
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