Federico Moccia - Amore 14
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Lorenzo si appoggia allo scafo. Io mi avvicino. Ho il fiatone.
"Finalmente... non ce la facevo più."
E all'improvviso mi tira verso di sé. E mi da un bacio che mi avvolge, che quasi mi rapisce, mi aspira, mi risucchia... Bè, non so come spiegarmi... Ancora non sono così pratica. Ma insomma mi prende tutta, mi toglie il respiro e le forze e ogni pensiero. E vi giuro che comincia a girarmi la testa e allora apro gli occhi e vedo le stelle. E per un attimo vedo passare una luce lassù e vorrei dire eccola, è la mia stella cadente e vorrei esprimere mille desideri ma alla fine è uno, è lui. È questo momento, e non ho bisogno di chiedere niente. È già esaudito. Sono felice. Felice. Sono felice! E vorrei gridarlo al mondo intero. E invece rimango in silenzio e continuo a baciarlo. E mi perdo in quel bacio. Lore... Lore... Ma è questo l'amore? E sappiamo di sale, di mare e d'amore! Boh, sì, forse è proprio questo. E le nostre labbra sono così morbide, come quando sei in acqua e magari lotti su quei canotti e scivoli e perdi l'equilibrio e ridi e cadi in acqua. E allora un po'"bevi e un po'"ridi e un po'"riprendi la lotta. Ma la nostra non è lotta. No! Sono baci morbidi, prima lenti poi improvvisamente veloci che si mischiano al vento della notte, al rumore delle onde, al sapore del mare. E io faccio un respiro lungo. E quasi lo sussurro tra le labbra.
"Finalmente..."
Lore apre un occhio e anche lui sospira tra le labbra. "Finalmente cosa?"
"Finalmente mi hai baciata un'altra volta..."
"Eh..." sorride nella penombra, "non sapevo se ti era piaciuto."
Questa volta sorrido io e non so cos'altro dire. Certo che mi è piaciuto! Mi è piaciuto un casino. Forse in certi casi è meglio star zitti per non sembrare banali e così continuo a baciarlo tranquilla. Sapete quando una è proprio rilassata, no? E mi piace perché le sento che mi fa una carezza lenta sulla guancia, poi si infila tra i pelli e io mi appoggio con la testa alla sua mano... Sai quelle coi che hai visto in certi film e che ti piacciono un casino? E c'è puif una musica lontana ma non quella di Corrado, che è sempre la stessa, è una musica più forte di qualche discoteca. Non ci posso credere. Hanno scelto per noi un pezzo di Liga. Voglio volere. E mi piace un sacco tutto questo e mi lascio andare ancora di più. "Voglio trovarti sempre qui ogni volta che io ne ho bisogno. Voglio volere tutto così voglio riuscire a non crescere. Voglio portarti in un posto che tu proprio non puoi conoscere." Sembrano perfette queste parole... E chiudo gli occhi e canto dentro di me, baciandolo, tranquilla, serena, sicura, quando all'improvviso... sento qualcosa. Un movimento strano. Oddio che c'è? No, forse mi sono sbagliata. Ma che sbagliata! E la mia cintura! Sì! Aiuto! L'altra sua mano è alle prese con la mia cintura. La mia cintura? Sì! Me la sta aprendo. E io che faccio? Ma per fortuna risolve tutto lui.
Mi sorride e mi fa: "Posso?".
E che gli dici in questi momenti? Certo, prego... certo, prego? Ma che! Oppure: sì, sì, approfitta pure... approfitta pure? No, non posso dirglielo! Ma neanche posso dire, scusa meglio di no... Non so neanche di che si tratta! Cioè, un po'"me lo immagino... Ma non so bene cosa accade veramente. Alla fine gli dico un mezzo sì facendo solo cenno con la testa. E Lore non se lo fa ripetere due volte. Prende improvvisamente velocità e diventa quasi famelico e respira più veloce e quasi mi preoccupa. Anzi è affannato, si agita, lotta con la mia cintura. E alla fine vince e infila la mano nei miei jeans. Ma qui improvvisamente rallenta, lo sento... e per fortuna la sua mano è calda e si sposta lungo il bordo delle mutandine. E Lore mi da un bacio più lungo, quasi per rassicurarmi e poi, senza pensarci due volte, infila del tutto la mano.
Mi fermo nel racconto. Prendo un po'"di tisana. Bevo lentamente e le guardo.
"E allora?" Clod è nervosissima. Anche Alis è stranamente attenta. "Sì, sì, e poi?"
Clod mi scuote prendendomi con una mano per le spalle facendomi quasi rovesciare la tisana. "E dai! Vai avanti! Vai avanti! " E mangia a ripetizione tutti i possibili pezzetti di cioccolato che trova nel piattino, briciole minuscole che raccatta poggiandoci sopra le sue dita cicciotte e poi se le spiaccica sulla bocca. Le sorrido.
"E poi... mi ha toccata lì."
"Lì... lì?" Fa Clod spalancando gli occhi sorpresa, stupita, non crede alle sue orecchie.
"Lì... lì. E certo. Lì! E dove se no..."
Ma guarda che questa qui è assurda certe volte!
Alis ha ritrovato il suo autocontrollo, sta sorseggiando il suo frappé in maniera tranquilla, come se niente fosse, come se sentisse cose di questo genere ogni mattina. Poggia il bicchiere sul piattino in maniera delicatissima. Poi mi guarda negli occhi.
"E ti è piaciuto?"
Anche Clod subito la segue. "Eh sì, sì... ti è piaciuto?"
"Boh, non so... Mi ha fatto un po'..."
"Un po'...?"
"Un po'..."
"Male?"
"No, ma che! È stato dolcissimo."
"Quindi ti ha fatto bene! " Alis e la sua praticità. Se non è male, è bene!
"No... mi ha fatto..."
"Ti ha fatto?"
"Il solletico."
"Il solletico?"
"Eh sì, il solletico, cioè mi veniva da ridere. Certo non è che sono scoppiata a ridere in faccia a Lore mentre mi toccava! Però dentro di me mi tenevo da morire. Vi giuro non sapete come stavo..."
Alis scuote la testa. "Senti un po', ma dove ti toccava?"
"Te l'ho già detto..."
"Sì, lo so, ma in superficie?"
"Cioè?" La guardo interessata. "Ora ti spiego. Scusi?" Alis chiama la cameriera. "Che, mi può portare un foglietto e una penna?"
"Sì..." la cameriera sbuffa. Come se quello non fosse il suo compito. E certo che non lo è. Comunque viene pagata. Anche per essere gentile, no? Mentre aspettiamo, Alis da un ultimo sorso al suo frappé. Poi sicura ci sorride.
"Ora vi faccio vedere. Comunque è chiarissimo, si vede che anche per Lore era la prima volta."
"Questo non gliel'ho chiesto!"
Alis si tira su le maniche. "Calma, calma, ora vi spiego..."
Proprio in quel momento al tavolo arriva un foglio con una penna.
"Ecco qua... Poi ridatemi la penna."
La cameriera si allontana scuotendo la testa. Ma che roba, non ci posso credere! Che poi è una specie di Bic! Comunque Alis sta iniziando la sua spiegazione.
"Allora, voi sapete che Laura, mia sorella più grande, è medico, no? Si è laureata in Medicina."
"Eh...e allora?"
"Allora mi ha spiegato tutto! Come si prova piacere e non solletico per esempio..." E fa uno strano disegno, una specie di ovali. Che quando capisco a cosa si riferisce rimango senza parole.
"Alis, ma veramente vuoi farci una lezione sul sesso qui?"
"Certo, perché no? Un posto vale l'altro..."
"Ok, come vuoi."
"Vai avanti." Ma poi me ne viene in mente un'altra. "Ma tua sorella non è ortopedico?"
"Sì, ma che c'entra?"
"Come che c'entra, ti avrà spiegato cosa si deve fare quando ci si rompe un braccio o una gamba. Ma ancora di quella parte lì non ti si è rotto niente!"
"Come sei cretina!"
"Salve ragazze, che state facendo qui?" Rosanna Celibassi. La signora più snob, ma che dico snob, più super snob di tutto il Farnesina. Ci si piazza davanti e ci guarda curiosa e pungente come sempre. Non c'è niente da fare, è tutta sua figlia. Michela Celibassi. Sono identiche. La figlia vuole sempre sapere tutto di tutti, si informa addirittura, fruga nei diari anche per sapere quello che faciamo. Io per fortuna tengo tutte le informazioni, pensieri, riflessioni, decisioni, e soprattutto fidanzamenti, sempre che accada qualcosa, dentro il mio cellulare. Il mio fantastico Slide Nokia 6500. Ci sono affezionata da morire. L'ho chiamato NokiToki. Ma questa è un'altra storia, un po'"più triste o forse più bella non lo so, so solo che oggi non mi va proprio di parlarne. Anche perché ora c'è il problema Celibassi!
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