George Martin - Il trono di spade

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Il trono di spade: краткое содержание, описание и аннотация

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In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L’ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all’ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all’estremo Nord la Barriera — una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei — sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?

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«Tuo figlio… certo. Il bimbo di Cat… Aveva i miei occhi, ricordo… quando è nato. Fallo venire… Sì…»

«E tuo fratello?»

«Il Pesce nero.» Lo sguardo di lord Hoster si spostò sui fiumi. «Si è sposato? Ha preso… una qualche moglie?»

“Perfino qui, sul letto di morte” pensò Catelyn con tristezza. «No, padre. Non si è sposato, tu lo sai, e credo che mai lo farà.»

«Gliel’avevo detto… Gliel’avevo comandato. Sposati! Ero il suo signore. Lui lo sa. Era mio diritto trovargli una moglie. Una buona moglie. Una Redwyne. Antica, nobile Casa. Quella ragazza così carina, con le lentiggini… Bethany, sì. Povera piccola. Starà ancora aspettando. Ancora adesso…»

«Bethany Redwyne ha sposato lord Rowan da molto tempo» gli ricordò Catelyn. «Hanno tre figli.»

«In ogni caso» protestò lord Hoster «sputare su quella ragazza. Sui Redwyne. Sputare su di me. Il suo lord, suo fratello… Ah, quel Pesce nero. Ho avuto altre offerte. La ragazza di lord Bracken. E Walder Frey… Una qualsiasi delle sue tre, aveva detto… Si è sposato? Qualcuna, chiunque…»

«Nessuna» rispose Catelyn. «Però ha fatto molte leghe per vederti, padre. Ha combattuto per tutta la strada fino a Delta delle Acque. Io non mi troverei qui senza l’aiuto di ser Brynden.»

«Un grande guerriero» borbottò suo padre. «Questo lui è sempre stato. Cavaliere della Porta insanguinata.» Si abbandonò all’indietro, chiudendo gli occhi, stremato. «Fallo venire. Ma più tardi. Ora io dormo. Troppo malato per combattere. Fa’ venire il Pesce…»

Catelyn lo baciò delicatamente, ravviandogli i capelli. Lo lasciò all’ombra della sua fortezza, davanti ai suoi fiumi. Prima ancora che lei uscisse, si era già assopito.

Ser Brynden Tully era sui gradini dell’approdo fluviale, gli stivali fradici, e parlava con il comandante della Guardia di Delta delle Acque. Si precipitò da lei non appena la vide. «Lui sta…»

«…morendo» fu costretta a confermargli Catelyn. «Proprio come temevamo.»

Il dolore fu evidente nel volto di suo zio. Si passò le dita tra i folti capelli grigi. «Ha accettato di vedermi?»

Catelyn annuì. «Dice di essere troppo stanco per combattere.»

«E io sono un guerriero troppo vecchio per crederci.» Brynden il Pesce nero ridacchiò. «Perfino quando gli accenderemo sotto la pira funeraria, Hoster continuerà a rinfacciarmi la storia della ragazza Redwyne. Maledetta pellaccia.»

Catelyn sorrise: era vero, e lei lo sapeva. Si guardò attorno. «Non vedo Robb.»

«È andato con Greyjoy nella sala, credo.»

Theon Greyjoy era seduto su una panca nella sala grande di Delta delle Acque e si rilassava con un corno di birra e intrattenendo metà della guarnigione di lord Hoster con la storia del trionfo dell’esercito del Nord al Bosco dei sussurri. «Alcuni hanno cercato di scappare, ma noi avevamo chiuso entrambe le estremità della valle. Siamo usciti a cavallo dalle tenebre, con la spada e la lancia. E quando il lupo di Robb è andato all’attacco, i Lannister devono aver creduto che fossero gli Estranei a piombare loro addosso. Nel sentire il suo odore, i loro cavalli sono come impazziti. Io l’ho visto staccare di netto un braccio a un lanciere all’altezza della spalla. Non potrei neppure dirvi quanti di loro vennero disarcionati…»

«Theon» lo interruppe Catelyn. «Dove posso trovare mio figlio?»

«Lord Robb è andato nel parco degli dei, mia signora.»

Era quello che avrebbe fatto Ned. “È tanto figlio mio quanto di suo padre. Non devo scordarlo. Ah, per gli dei, Ned…”

Trovò Robb sotto la verde volta delle foglie, circondato da alte sequoie e da antichi olmi. Era inginocchiato di fronte all’albero del cuore, un sottile albero di legno-ferro con un volto scolpito che aveva un’espressione più triste che minacciosa. La sua spada lunga era davanti a lui, conficcata nel suolo; le sue mani guantate erano strette attorno all’elsa. C’erano altri inginocchiati con lui: il Grande Jon Umber, Rickard Karstark, Maege Mormont, Galbart Glover, molti altri ancora. C’era perfino Tytos Blackwood, con l’ampia cappa di penne di corvo allargata a ventaglio dietro le sue spalle. “Questi sono coloro che credono negli antichi dei” si rese conto Catelyn. E chiese a se stessa quali fossero i suoi dei, adesso, ma non fu in grado di rispondere.

Non volle disturbare le loro preghiere. Che gli dei avessero quanto era loro dovuto… perfino gli dei crudeli che avevano deciso di strapparle Ned e anche il lord suo padre. Catelyn attese.

Il vento dei fiumi scivolava tra le biforcazioni più alte, allargandole, mostrando ciò che nascondevano. Vide la Torre della Ruota a destra, con l’edera che si arrampicava lungo le sue pietre. Le memorie tornarono, tante memorie. Era stato tra quegli alberi che suo padre le aveva insegnato a cavalcare. Poco più oltre c’era l’olmo dal quale Edmure era caduto spezzandosi un braccio. E laggiù, sotto quel pergolato, Lysa e lei avevano giocato a scambiarsi baci con Petyr Baelish.

Erano anni che Catelyn non pensava a tutto questo. Quanto erano giovani allora: lei aveva l’età di Sansa, Lysa era più piccola di Arya, Petyr più giovane di tutt’e due, eppure già pronto a rischiare. Lei e Lysa se l’erano passato, un momento tutte serie, il momento dopo ridacchiando. Il ricordo fu così vivo che le parve di risentire le mani sudate di lui sulle spalle, il suo alito che sapeva di menta. Cresceva menta nel parco degli dei, e a Petyr piaceva masticarla. Era sempre stato un ragazzino temerario, pronto a cacciarsi nei guai. «Ha cercato di mettere la sua lingua nella mia bocca» aveva rivelato Catelyn a Lysa quando erano rimaste sole. «Ci ha provato anche con me» aveva confessato Lysa, timida e senza fiato. «Mi è piaciuto.»

Lentamente, Robb si alzò in piedi e rinfoderò la spada, e Catelyn si chiese se suo figlio aveva mai baciato una ragazza nel parco degli dei. Certo che l’aveva fatto. Ricordò gli sguardi che Jeyne Poole gli lanciava, e anche alcune servette, certe perfino sui diciotto anni… Lui era andato in battaglia, aveva ucciso con la spada. Ma certo che aveva baciato. Gli occhi di Catelyn erano pieni di lacrime. Se le asciugò quasi con rabbia.

«Madre» disse Robb quando la vide. «Dobbiamo tenere consiglio. E dobbiamo prendere delle decisioni.»

«Tuo nonno vorrebbe vederti, Robb. È molto malato…»

«Lo so. Ser Edmure me l’ha detto. Mi dispiace, madre. Per lord Hoster… e per te. Ma prima dobbiamo parlare. Abbiamo avuto notizie dal Sud. Renly Baratheon rivendica la corona di suo fratello.»

«Renly?» Catelyn non riusciva quasi a crederci. «Pensavo che sarebbe stato lord Stannis a fare questo…»

«Tutti lo pensavamo, mia signora» disse Galbart Glover.

E consiglio di guerra si radunò nella sala grande di Delta delle Acque. Quattro lunghi tavoli a cavalletti erano stati accostati a formare un grande quadrato. Lord Hoster era troppo debole per partecipare. Continuava a dormire sulla prora del suo vascello di pietra, sognando il sole sui fiumi della sua giovinezza. Edmure sedeva sull’alto scranno dei Tully, con Brynden il Pesce nero al suo fianco. I lord alfieri delle terre dei fiumi erano distribuiti sui tavoli laterali, a destra e a sinistra dello scranno. La notizia della doppia vittoria al Bosco dei sussurri e a Delta delle Acque aveva raggiunto tutti i lord del Tridente messi in fuga dai Lannister, che adesso erano tornati. Era venuto il giovane Karyl Vance, divenuto lord dopo che suo padre era caduto in battaglia sotto la Zanna Dorata. Era venuto Marq Piper, portando un Darry, figlio di ser Raymun, un bambino dell’età di Bran. Dalle rovine di Stone Hedge, era venuto lord Jonos Bracken, furibondo e indomabile, che era andato a sedersi tanto lontano da Tytos Blackwood quanto lo permetteva la dislocazione dei tavoli.

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