J. Rowling - Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

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Harry Potter e il prigioniero di Azkaban: краткое содержание, описание и аннотация

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In questa nuova, attesissima avventura il piccolo grande apprendista mago Harry Potter deve vedersela con l’assassino pluriomicida Sirius Black, evaso dalla fortezza di Azkaban proprio per ucciderlo e con i Dissennatori, guardie carcerarie che neutralizzano le persone risucchiandone i pensieri positivi e impadronendosi dell’anima… Ma Harry Potter non soccombe alla paura, perché questa è la morale vincente che trasmette ai lettori. Tra mappe segrete, zie volanti e libri che mordono, farà trionfare il Bene. Che soddisfazione!
Vincitore del premio Locus in 2000.
Nominato per il premio Hugo in 2000.

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«Oserei dire che questo è il suo piano… finale» disse Caramell evasivo. «Ma speriamo di catturarlo molto prima. Devo ammettere che Voi-Sapete-Chi solo e senza complici è una cosa… ma ridategli il suo servitore più fedele, e tremo al pensiero di come potrebbe risorgere in fretta…»

Si udi un lieve tintinnio di vetro contro legno. Qualcuno aveva posato il bicchiere.

«Cornelius, se deve cenare con il Preside sarà meglio che ci avviamo verso il castello» disse la professoressa McGranitt.

Un paio dopo l’altro, i piedi davanti a Harry si caricarono di nuovo del peso dei loro proprietari; orli di mantelli fluttuarono di fronte ai suoi occhi e i tacchi scintillanti di Madama Rosmerta sparirono dietro il bancone. La porta dei Tre Manici si apri di nuovo, entrò un altro turbine di neve e gli insegnanti scomparvero.

«Harry?»

I volti di Ron e di Hermione spuntarono sotto il tavolo. Lo fissarono entrambi, senza parole.

Capitolo 11

La Firebolt

Harry non aveva idea di come fosse riuscito a tornare nella cantina di Mielandia, nel tunnel e infine al castello. Sapeva solo che il viaggio di ritorno gli era parso rapidissimo, e che si era a stento reso conto di quello che faceva, perché nella sua testa rimbombava ancora la conversazione che aveva appena ascoltato.

Perché nessuno gliel’aveva mai detto? Silente, Hagrid, il signor Weasley, Cornelius Caramell… perché nessuno aveva mai accennato al fatto che i genitori di Harry erano morti traditi dal loro migliore amico?

Ron e Hermione studiarono Harry nervosamente per tutta la cena, senza avere il coraggio di parlare di quello che avevano origliato, perché Percy era seduto accanto a loro. Quando salirono nell’affollata sala comune, scoprirono che Fred e George avevano fatto scoppiare una mezza dozzina di Caccabombe in un attacco di allegria da fine trimestre. Harry, che non voleva che Fred e George gli chiedessero se fosse riuscito a raggiungere Hogsmeade, sgattaiolò piano su nel dormitorio vuoto, e si diresse verso il suo comodino. Spinse da una parte i libri e trovò subito quello che cercava: l’album delle fotografie rilegato in cuoio che Hagrid gli aveva regalato due anni prima, pieno di foto animate di suo padre e sua madre. Si sedette sul letto, tirò le tende tutto attorno e cominciò a voltare le pagine, cercando, finché…

Si soffermò su una foto del matrimonio dei genitori. Suo padre lo salutava con la mano, sorridendo, con i capelli neri arruffati come quelli di Harry sparati in tutte le direzioni. Ecco sua madre, splendente di felicità, che lo teneva sottobraccio. E li vicino… doveva essere lui. Il loro testimone… Harry non ci aveva mai pensato prima.

Se non avesse saputo che si trattava della stessa persona, non avrebbe mai indovinato che quello nella foto era Black. Il suo viso non era incavato e cereo, ma bello e ridente. Lavorava già per Voldemort quando quella foto era stata scattata? Progettava già la morte delle due persone a lui più vicine? Sapeva che avrebbe dovuto affrontare dodici anni ad Azkaban, dodici anni che l’avrebbero reso irriconoscibile?

Ma i Dissennatori non gli fanno niente, pensò Harry, fissando la bella faccia radiosa. Lui non sente gridare la mamma se si avvicinano troppo…

Harry chiuse di colpo l’album, lo rimise nel comodino, si tolse i vestiti e gli occhiali e s’infilò sotto le coperte, controllando che le tende lo nascondessero ben bene.

La porta del dormitorio si aprì.

«Harry?» disse Ron, incerto.

Ma Harry rimase immobile, fingendo di dormire. Sentì Ron allontanarsi e si distese sulla schiena, con gli occhi spalancati.

Un odio che non aveva mai provato prima scorreva dentro di lui come veleno. Vedeva Black che rideva di lui nell’oscurità, come se qualcuno gli avesse incollato davanti agli occhi la foto dell’album. Rimase a guardare, come se qualcuno gli mostrasse un frammento di film, Sirius Black che fulminava Peter Minus (che somigliava a Neville Paciock) mandandolo in mille pezzi. Sentiva un basso mormorio eccitato, anche se non aveva idea di come potesse suonare la voce di Black. «È accaduto, mio Signore… I Potter mi hanno nominato loro Custode Segreto…» E poi ecco un’altra voce, una risata penetrante, la stessa risata che Harry sentiva echeggiare dentro la testa tutte le volte che i Dissennatori si avvicinavano…

«Harry, hai un… un aspetto orribile».

Harry non era riuscito a dormire fino all’alba. Al risveglio aveva trovato il dormitorio deserto, si era vestito ed era sceso in una sala comune completamente vuota, tranne che per Ron, che stava mangiando un Rospo alla Menta e si massaggiava lo stomaco, e Hermione, che aveva sparpagliato libri e quaderni su tre tavoli.

«Dove sono tutti?» chiese Harry.

«Partiti! È il primo giorno di vacanza, ricordi?» disse Ron, guardando Harry da vicino. «È quasi ora di pranzo, sarei venuto a svegliarti tra un minuto».

Harry sprofondò in una poltrona vicino al fuoco. La neve continuava a cadere oltre i vetri. Grattastinchi era disteso davanti al fuoco come un grosso tappeto rosso.

«Davvero, hai l’aria di non stare troppo bene» disse Hermione, guardandolo ansiosa.

«Sto bene» replicò Harry.

«Harry, ascolta» disse Hermione, scambiando uno sguardo con Ron, «devi essere sconvolto per le cose che abbiamo sentito ieri. Ma comunque non devi fare niente di stupido».

«Tipo?» chiese Harry.

«Tipo andare a cercare Black» disse Ron seccamente.

Harry capì che avevano provato quella conversazione mentre dormiva. Non disse nulla.

«Non lo farai, vero, Harry?» chiese Hermione.

«Perché non vale la pena di morire per Black» disse Ron.

Harry li guardò. Sembrava che proprio non capissero.

«Sapete che cosa vedo e sento tutte le volte che mi si avvicina un Dissennatore?» Ron e Hermione scossero la testa, preoccupati. «Sento mia madre che grida e supplica Voldemort. E se voi sentiste vostra madre che urla così e sta per essere uccisa, non ve la dimentichereste tanto in fretta. E se scopriste che uno che doveva essere un suo amico l’ha tradita e ha messo Voldemort sulle sue tracce…»

«Tu non puoi farci niente!» esclamò Hermione sconvolta. «I Dissennatori prenderanno Black e lui tornerà ad Azkaban e… e avrà quello che si merita!»

«Hai sentito che cosa ha detto Caramell. Azkaban non ha effetto su Black. Per lui non è una condanna come lo è per gli altri».

«E allora, che cosa vorresti dire?» disse Ron, tesissimo. «Vuoi… uccidere Black?»

«Non essere sciocco» intervenne Hermione col panico nella voce. «Harry non vuole uccidere nessuno, vero, Harry?»

Ancora una volta Harry non rispose. Non sapeva che cosa voleva fare. Sapeva solo che l’idea di non far niente mentre Black era in libertà era più di quanto potesse sopportare.

«Malfoy lo sa» disse bruscamente. «Vi ricordate che cosa mi ha detto alla lezione? ’Se fossi io, gli darei la caccia personalmente… Vorrei vendicarmi’».

«Hai intenzione di seguire i consigli di Malfoy invece dei nostri?» disse Ron con rabbia. «Ascolta… lo sai che cosa hanno dato alla madre di Minus dopo che Black ebbe finito con lui? Me l’ha detto papà… L’Ordine di Merlino, Prima Classe, e un dito di Minus in una scatola. Il pezzo più grande che sono riusciti a ritrovare. Black è un pazzo, Harry, ed è pericoloso…»

«Malfoy deve averlo saputo da suo padre» disse Harry, ignorando Ron. «Era uno degli amici di Voldemort…»

«Di’ Tu-Sai-Chi, per favore» lo interruppe Ron arrabbiato.

«…e quindi naturalmente i Malfoy sapevano che Black lavorava per Voldemort…»

«…e a Malfoy piacerebbe tanto vederti esplodere in un milione di pezzi, come Minus! Svegliati, Malfoy spera solo che tu ti faccia uccidere prima di doverti affrontare al Quidditch».

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