«Capitani, datevi la mano» ordinò l’arbitro Madama Bumb, quando Angelina e Montague si avvicinarono. Harry vide che Montague tentava di stritolare le dita di Angelina, ma lei non batté ciglio. «Sulle scope…»
Madama Bumb s’infilò in bocca il fischietto e soffiò.
Le palle furono liberate e i quattordici giocatori decollarono. Con la coda dell’occhio, Harry vide Ron volare verso la porta. Harry volò più in alto, evitando un Bolide, e fece un gran giro di campo, cercando con lo sguardo un bagliore d’oro; dall’altra parte dello stadio, Draco Malfoy faceva esattamente lo stesso.
«Ed ecco Johnson… Johnson con la Pluffa, che classe, quella ragazza, lo dico da anni, ma lei continua a non voler uscire con me…»
«JORDAN!» urlò la professoressa McGranitt.
«…solo una battutina, professoressa, un po’ di colore… schiva Warrington, supera Montague, e… ahi… è stata colpita alle spalle da un Bolide di Tiger… Montague prende la Pluffa, ecco che risale all’indietro e… bel Bolide di George Weasley, un bel Bolide in testa a Montague, che lascia cadere la Pluffa, la prende Katie Bell, passaggio all’indietro di Katie Bell di Grifondoro per Alicia Spinnet, Spinnet si lancia…»
La cronaca di Lee Jordan rìsuonava nello stadio e Harry ascoltò meglio che poteva tra il vento che gli fischiava nelle orecchie e lo strepito della folla, che urlava, fischiava e cantava.
«…evita Warrington, schiva un Bolide… per un pelo, Alicia… la folla è impazzita, sentiteli, che cosa cantano?»
E mentre Lee si interrompeva per ascoltare, la canzone si levò forte e chiara dal mare verde e argento della curva di Serpeverde:
Perché Weasley è il nostro re
ogni due ne manca tre
così noi cantiam perché
perché Weasley è il nostro re.
Weasley è nato in un bidon
ha la testa nel pallon
vinceremo noi perché
perché Weasley è il nostro re.
«…Alicia ripassa ad Angelina!» gridò Lee, e Harry scartò, ribollente di rabbia: sapeva che Lee stava cercando di coprire le parole della canzone. «Forza, Angelina… è sola davanti al Portiere! TIRA… E… aaah…»
Bletchley, il Portiere di Serpeverde, aveva parato; lanciò la Pluffa a Warrington che schizzò via, zigzagando tra Alicia e Katie; il canto dal basso si fece sempre più forte man mano che lui si avvicinava a Ron.
Perché Weasley è il nostro re
perché Weasley è il nostro re
ogni due ne manca tre
perché Weasley è il nostro re.
Harry non poté farne a meno: abbandonò la ricerca del Boccino e puntò la Firebolt verso Ron, solo davanti ai tre anelli della porta, mentre il grosso Warrington si precipitava su di lui.
«…ed è Warrington con la Pluffa, Warrington si lancia verso la porta, è fuori portata dei Bolidi, solo contro il Portiere…»
Il canto si levò forte dagli spalti di Serpeverde:
Perché Weasley è il nostro re
ogni due ne manca tre…
«…prima prova per il nuovo Portiere di Grifondoro Weasley, fratello dei Battitori Fred e George, nuovo promettente talento della squadra… forza, Ron!»
Ma l’urlo di trionfo venne da Serpeverde: Ron si era tuffato, a braccia aperte, e la Pluffa ci era passata proprio in mezzo, finendo nell’anello centrale.
«Serpeverde segna!» urlò la voce di Lee tra gli applausi e i fischi della folla. «Dieci a zero per Serpeverde… che sfortuna, Ron».
I Serpeverde cantarono ancora più forte:
WEASLEY È NATO IN UN BIDON
HA LA TESTA NEL PALLON…
«…Grifondoro torna in possesso di palla ed è Katie Bell che risale il campo…» gridò animoso Lee, ma il canto era così assordante che a stento riusciva a farsi sentire.
VINCEREMO NOI PERCHÉ
PERCHÉ WEASLEY È IL NOSTRO RE…
«Harry, CHE COSA STAI FACENDO?» gridò Angelina, sfrecciandogli accanto per seguire Katie. «VAI!»
Harry si rese conto che era fermo a mezz’aria da oltre un minuto, a guardare la partita senza pensare affatto al Boccino; inorridito, si tuffò e cominciò a sorvolare il campo, guardando in giro, cercando di ignorare il coro che ormai dominava lo stadio:
PERCHÉ WEASLEY È IL NOSTRO RE
WEASLEY È IL NOSTRO RE…
Non c’era traccia del Boccino da nessuna parte; Malfoy stava sorvolando il campo proprio come lui. Si incrociarono a metà campo, mentre puntavano in direzioni opposte, e Harry lo sentì cantare forte:
WEASLEY È NATO IN UN BIDON…
«…di nuovo Warrington» ululò Lee, «che passa a Pucey, Pucey supera Spinnet, forza, Angelina, puoi prenderlo ora… e invece no… bel Bolide di Fred Weasley, cioè George Weasley, oh, chi se ne importa, uno di loro, e Warrington perde la Pluffa e Katie Bell… ehm… la perde anche lei, è Montague con la Pluffa, il Capitano di Serpeverde Montague prende la Pluffa e si lancia, forza Grifondoro, bloccalo!»
Harry sfrecciò attorno all’estremità dello stadio, dietro le porte di Serpeverde, deciso a non guardare dalla parte di Ron. Quando passò accanto al Portiere di Serpeverde, lo sentì cantare insieme alla folla di sotto:
«…e Pucey schiva di nuovo Alicia e si lancia verso la porta, fermalo, Ron!»
Harry non ebbe bisogno di guardare per sapere che cos’era successo: sentì il rumoroso disappunto dei tifosi di Grifondoro, insieme a nuove grida e applausi di Serpeverde. Harry guardò giù e vide la faccia rincagnata di Pansy Parkinson in piedi di fronte agli spalti, con le spalle al campo, che dirigeva il coro dei tifosi di Serpeverde:
COSÌ NOI CANTIAM PERCHÉ
PERCHÉ WEASLEY È IL NOSTRO RE.
Ma venti a zero era ancora nulla, c’era tutto il tempo di rimontare o di acchiappare il Boccino. Tre tiri ben fatti e sarebbero stati al comando come al solito, si disse Harry, zigzagando tra i giocatori all’inseguimento di qualcosa di luccicante che risultò essere il cinturino dell’orologio di Montague.
Ma Ron fece passare altre due Pluffe. Ormai nel desiderio di Harry di trovare il Boccino c’era una punta di panico. Se solo l’avesse preso subito, la partita sarebbe finita.
«…Katie Bell di Grifondoro dribbla Pucey, schiva Montague, bella virata Katie, e lancia a Johnson, Angelina Johnson prende la Pluffa, supera Warrington, si lancia verso la porta, forza, Angelina… E GRIFONDORO SEGNA! Quaranta a dieci, quaranta a dieci per Serpeverde e Pucey ha la Pluffa…»
Harry udì il ridicolo cappello di Luna ruggire nella curva festante di Grifondoro e si sentì rincuorato; solo trenta punti, non era nulla, potevano recuperare facilmente. Harry evitò un Bolide che Tiger aveva sparato verso di lui e riprese la frenetica ricerca del Boccino, con un occhio a Malfoy, nel caso desse segno di averlo visto; ma Malfoy, come lui, continuava a librarsi sullo stadio, cercando invano…
«…Pucey passa a Warrington, Warrington a Montague, Montague ripassa a Pucey… Johnson interviene, Johnson in possesso di Pluffa, passa a Bell, buona mossa… invece no, un Bolide di Goyle di Serpeverde colpisce Bell e la Pluffa ripassa a Pucey…»
WEASLEY È NATO IN UN BIDON
HA LA TESTA NEL PALLON
VINCEREMO NOI PERCHÉ…
Ma Harry finalmente l’aveva visto: il piccolo svolazzante Boccino d’Oro fluttuava basso sul lato avversario del campo.
Si tuffò…
In un secondo, Malfoy piombò alla sinistra di Harry, un turbine verde e argento appiattito sulla scopa…
Il Boccino aggirò il palo di un anello e schizzò verso il lato opposto; il cambio di direzione favorì Malfoy, che era più vicino; Harry spinse la sua Firebolt, ora lui e Malfoy erano testa a testa…
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