IL MINISTERO RIFORMA L’ISTRUZIONE
DOLORES UMBRIDGE NOMINATA PRIMO INQUISITORE SUPREMO
«La Umbridge… “Inquisitore Supremo”?» chiese Harry, lasciando la fetta di pane tostato mangiata a metà. «E che cosa vorrebbe dire?»
Hermione lesse ad alta voce:
Ieri sera, con una mossa a sorpresa, il Ministero della Magia ha approvato un decreto legge che gli attribuisce un controllo senza precedenti sulla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
«Il Ministro da qualche tempo manifesta un certo disagio riguardo alle vicende di Hogwarts» ha dichiarato l’Assistente Percy Weasley. «Questa è la risposta alle istanze espresse da genitori preoccupati che la scuola prenda una direzione che non approvano».
Non è la prima volta nelle ultime settimane che il Ministro Cornelius Caramell adotta nuove leggi per apportare miglioramenti alla Scuola di Magia. Lo scorso 30 agosto è stato approvato il Decreto Didattico Numero Ventidue, secondo il quale, nel caso in cui l’attuale Preside non sia in grado di presentare un candidato per un posto di docente, il Ministero ha facoltà di selezionare la persona più indicata. «È così che Dolores Umbridge ha ricevuto l’incarico di insegnante a Hogwarts» ha dichiarato Weasley ieri sera. «Silente non è riuscito a trovare nessuno, perciò il Ministro ha nominato la Umbridge, che naturalmente ha ottenuto un successo immediato…»
«Ha ottenuto CHE COSA?» disse Harry, a voce molto alta.
«Aspetta, c’è dell’altro» rispose cupa Hermione.
«…un successo immediato, rivoluzionando totalmente l’insegnamento di Difesa contro le Arti Oscure e fornendo al Ministro un riscontro sul campo riguardo a ciò che succede davvero a Hogwarts».
È quest’ultima funzione che il Ministero ha formalizzato approvando il Decreto Didattico Numero Ventitré, che istituisce la nuova figura di Inquisitore Supremo di Hogwarts.
«È una nuova, entusiasmante fase del piano ministeriale per affrontare quello che qualcuno definisce calo degli standard a Hogwarts» ha dichiarato Weasley. «L’Inquisitore avrà la facoltà di sottoporre a verifica i suoi colleghi insegnanti e assicurarsi che siano all’altezza del loro compito. Il posto è stato offerto alla professoressa Umbridge in aggiunta alla sua cattedra e siamo lieti di annunciare che lei ha accettato».
La nuova strategia del Ministero ha ottenuto il favore entusiastico di genitori e studenti di Hogwarts.
«Mi sento molto più a mio agio sapendo che Silente verrà sottoposto a una giusta e imparziale valutazione» ha dichiarato ieri sera il signor Lucius Malfoy (41 anni) dalla sua villa di campagna nel Wiltshire. «Molti di noi che abbiamo a cuore l’interesse dei nostri figli siamo preoccupati da alcune eccentriche decisioni prese da Silente negli ultimi anni, e siamo felici che il Ministro stia tenendo d’occhio la situazione».
Tra queste eccentriche decisioni ci sono senza dubbio le controverse assunzioni di personale precedentemente descritte su queste pagine, che hanno visto l’ingaggio del licantropo Remus Lupin, del mezzogigante Rubeus Hagrid e del visionario ex Auror “Malocchio” Moody.
Secondo molte voci, Albus Silente, ex Supremo Pezzo Grosso della Confederazione Internazionale dei Maghi ed ex Stregone Capo del Wizengamot, non sarebbe più all’altezza del compito di gestire la prestigiosa scuola di Hogwarts.
«Ritengo che l’istituzione dell’Inquisitore sia un primo passo verso la garanzia che a capo di Hogwarts ci sia un preside nel quale tutti noi possiamo riporre la nostra fiducia» ha dichiarato un membro del Ministero ieri sera.
I membri anziani del Wizengamot Griselda Marchbanks e Tiberius Ogden hanno dato le dimissioni in segno di protesta contro l’introduzione della carica di Inquisitore a Hogwarts.
«Hogwarts è una scuola, non una succursale dell’ufficio di Cornelius Caramell» ha detto Madama Marchbanks. «Questo è un ulteriore, disgustoso tentativo di gettare discredito su Albus Silente».
(Per un completo approfondimento sui presunti legami di Madama Marchbanks con gruppi sovversivi di goblin, vedi a pagina 17).
Hermione finì di leggere e guardò gli altri due.
«Così ora sappiamo come ci è capitata la Umbridge! Caramell ha approvato un “Decreto Didattico” e ce l’ha scaricata addosso! E adesso le ha dato il potere di giudicare gli altri insegnanti!» Hermione respirava affannosamente e i suoi occhi mandavano lampi. «Non ci posso credere. È uno scandalo !»
«Lo so» disse Harry. Si guardò la mano destra, chiusa a pugno sul tavolo, e vide ancora il vago contorno delle parole che la Umbridge lo aveva costretto a incidersi sulla pelle.
Ma sul volto di Ron si stava aprendo un sorriso.
«Che cosa c’è?» chiesero insieme Harry e Hermione, fissandolo.
«Oh, non vedo l’ora di assistere all’ispezione alla McGranitt» rispose allegro Ron. «La Umbridge troverà pane per i suoi denti».
«Dài, andiamo» disse Hermione, alzandosi, «se controlla la lezione di Rüf è meglio non arrivare in ritardo».
Ma la professoressa Umbridge non era presente a Storia della Magia, che fu noiosa quanto il lunedì precedente, e nemmeno nel sotterraneo di Piton. Nel corso delle due ore di Pozioni, il tema sulla pietra di luna fu restituito a Harry con una grande, spigolosa “D” nera scarabocchiata in un angolo in alto.
«Vi ho assegnato il punteggio che avreste preso con questi lavori ai G.U.F.O.» spiegò Piton con un ghigno, mentre passava tra gli allievi per consegnare i compiti. «Questo dovrebbe darvi un’idea precisa di che cosa aspettarvi all’esame».
Piton raggiunse la cattedra e si voltò verso la classe.
«Il livello generale della prova è stato penoso. Se questo fosse stato l’esame, la maggior parte di voi sarebbe stata bocciata. Confido in uno sforzo molto maggiore nel prossimo tema sulle diverse varietà di antidoti ai veleni o dovrò cominciare a dare punizioni a quei somari che hanno preso una “D”».
Ghignò ancora mentre Malfoy ridacchiava e sussurrava: «C’è chi ha preso una “D”? Ha!»
Harry si accorse che Hermione stava sbirciando il suo tema per vedere che voto aveva preso, e lo ricacciò nella borsa il più in fretta possibile. Preferiva tenerselo per sé.
Deciso a non offrire a Piton alcuna scusa per non dargli punti un’altra volta, Harry lesse e rilesse ogni riga di istruzioni sulla lavagna almeno tre volte prima di metterla in pratica. La sua Soluzione Corroborante non aveva proprio una limpida sfumatura turchese come quella di Hermione, ma almeno era azzurra invece che rosa come quella di Neville, e alla fine della lezione ne posò un flacone sulla cattedra di Piton con un senso misto di sfida e di sollievo.
«Be’, è stata meno peggio della volta scorsa, vero?» disse Hermione mentre risalivano le scale fuori dall’aula sotterranea diretti alla Sala d’Ingresso nell’ora di pranzo. «E nemmeno il compito è andato troppo male, eh?»
Quando né Ron né Harry risposero, lei insisté: «Insomma, non mi aspettavo il massimo dei voti, dato che sta giudicando secondo i livelli del G.U.F.O., ma già la sufficienza è incoraggiante a questo stadio, non trovate?»
Harry emise un suono vacuo.
«Certo, può succedere ancora di tutto fino all’esame, abbiamo un sacco di tempo per migliorare, ma i voti che prendiamo adesso sono una specie di punto di partenza, giusto? Qualcosa su cui costruire…»
Sedettero insieme al tavolo di Grifondoro.
«Ovviamente sarei stata emozionatissima di prendere una “E”…»
«Hermione» la interruppe Ron, tagliente, «se vuoi sapere quanto abbiamo preso, chiedicelo».
«No, io non… insomma, se volete dirmelo…»
«Ho preso “S”» disse Ron, scodellando la zuppa. «Contenta?»
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