Durante i primi momenti il ponte fu un tumulto caotico di ululati feroci, lame che cozzavano, tonfi, fendenti, punteggiato da occasionali colpi di pistola, mentre i pirati usavano le loro pesanti sciabole corte per sfondare la fila degli uomini della Navy e poi voltarsi e ripiombare su di loro. Molti degli stocchi degli uomini della marina si spezzarono nel tentativo di parare le martellate di armi che causavano pressocché lo stesso danno se usate di piatto o di taglio. Il ponte divenne ben presto scivoloso per il sangue che zampillava da moncherini, pance lacerate e gole aperte, e l’aria che vibrava per le urla e il clangore aveva il tanfo dell’odore di ferro caldo del sangue fresco.
Ma gli uomini della Navy avevano continuato a cercare semplicemente di evitare i pesanti fendenti delle sciabole piuttosto che a pensare di opporre ad essi le loro fragili lame, e, dopo il primo paio brutale di minuti, i pirati ansimanti e sudati cominciarono a maneggiare le loro sbarre d’acciaio da dieci libbre con meno rapidità e forza, e gli stocchi leggeri furono in grado di dardeggiare intorno ai colpi lenti, e di trafiggere gole e occhi e toraci. Sebbene feriti in maniera meno spettacolare, i pirati caduti furono tanti quanti gli uomini della marina.
Barbanera si era trovato a combattere vicino all’albero, schiena contro schiena con uno dei suoi uomini, ma quando la punta di uno stocco roteò intorno alla sciabola discendente dell’altro pirata e si conficcò con uno scatto nel suo cuore, e lui si afflosciò all’istante sul ponte, Barbanera si allontanò dall’albero e con la mano sinistra estrasse l’altra pistola.
Il tenente di vascello della Navy, in piedi di fronte a lui, estrasse la propria.
I due spari furono quasi simultanei, ma mentre la palla di Barbanera mancò il bersaglio e andò a perdersi nelle secche, la palla del tenente si conficcò nel ventre del pirata.
Barbanera vacillò all’indietro, ma un momento dopo emise un ruggito e balzò in avanti, facendo roteare la sciabola in un colpo di taglio che spezzò la lama dello stocco del tenente a un pollice dall’elsa. Barbanera sollevò di nuovo la sciabola per decapitare l’avversario… ma un altro uomo della Navy si portò alle sue spalle e, con un colpo che partì da sopra la testa come uno che voglia conficcare un paletto, abbatté la lama a forma di scure di una picca sulla spalla sinistra di Barbanera, mancando per poco l’orecchio. La clavicola si spezzò con uno schiocco udibile e il pirata venne scaraventato giù su un ginocchio. Lui sollevò la testa e poi, incredibilmente, raddrizzò le gambe poderose e si alzò, vacillando proprio mentre la picca ridiscendeva sibilando, cosicché essa gli tranciò la fronte e la guancia invece di sfondargli il cranio.
Barbanera aveva lasciato cadere la pistola scarica, ma la mano destra buona stringeva ancora la sciabola, e lui la fece ruotare in un arco orizzontale che mandò il corpo e la testa del picchiere a rimbalzare, separati, sul ponte.
Un’altra pistola fece fuoco direttamente al petto di Barbanera, e mentre barcollava all’indietro e il sangue si spargeva sul ponte intorno a lui, due stocchi furono conficcati nella sua schiena. Il pirata si girò su se stesso con tale rapidità che uno di essi si spezzò dentro di lui, e la sua sciabola roteante troncò il braccio dell’uomo che brandiva la spada spezzata. Altri due proiettili si piantarono nel suo corpo e un’altra lama si piantò con un tonfo nel suo fianco.
Finalmente Barbanera riuscì a portare solidamente i piedi sotto di lui e a raddrizzarsi — gli uomini della Navy si ritrassero impauriti — e poi, dritto come un albero abbattuto, crollò in avanti, e il ponte umido tremò quando lui lo colpì.
«Gesù Cristo,» esclamò il tenente, espirando e cadendo bruscamente a sedere, le mani tese per lo sfinimento ancora strette intorno alla pistola scarica e alla spada spezzata.
Dopo una pausa, uno degli uomini della marina raccolse la sciabola di Barbanera, s’inginocchiò accanto al cadavere e sollevò la pesante lama sopra la testa, cercando in maniera evidente di capire dove, sotto quel groviglio di capelli neri, fosse il collo del re-pirata. Un momento dopo si decise e abbassò con forza la lama: essa scricchiolò attraverso la spina dorsale di Barbanera e nel ponte e la testa recisa del pirata rotolò fino a fissare il cielo con un ghigno tirato ma sardonico.
Quando la marea salì di nuovo a prima sera, le quattro corvette malconce sfilarono oltre l’isola Beacon e proseguirono verso la Laguna di Ocracoke. I pirati sopravvissuti erano a bordo dell’Avventura sorvegliati da guardie armate, e la testa di Barbanera pendeva dal bompresso della corvetta della marina. Il sangue aveva smesso di gocciolare dal macabro trofeo già da diverse ore, e la maggior parte di esso aveva striato la fredda acqua salata per nutrire i piccoli pesci, ma un grumo era rimasto solido, e ora aderiva allo scafo della corvetta immediatamente al di sotto del livello dell’acqua.
Con molta lentezza, pulsava.
Il colpo di pistola rotolò via sul lungo porto dell’Isola di New Providence, e sebbene ci fosse uno scintillio sul ponte della Delicia quando uno degli ufficiali della Navy a bordo girò il cannocchiale verso la riva, nessuno sussultò per la paura di essere ucciso, o nella previsione di vedere qualcun altro ucciso, come sarebbe certamente accaduto sei mesi prima, e Jack Shandy avanzò a piedi nudi sulla sabbia cocente in direzione del pollo che aveva appena decapitato con una palla di pistola. Evidentemente era presto e le bevute giornaliere non gli avevano ancora rovinato la mira.
Raccolse la testa. Come aveva temuto, il becco aveva delle lettere scritte su di esso, e lui la lasciò cadere.
Dannazione, pensò. Basta col pollo alla griglia. Sono lieto che il vecchio Sawney non abbia ancora cominciato a trasmettere febbri magiche con le aragaste.
Si ficcò la pistola nella fusciacca e s’incamminò verso il forte. La muratura dal colore più scuro delle nuove sezioni di muro conferiva all’intero edificio un aspetto variopinto, e Shandy pensò che probabilmente erano stati i miglioramenti esteriori, più che la bandiera britannica e la presenza di Woodes Rogers, il governatore ufficiale, a spingere il vecchio e matto Governatore Sawney ad andarsene da quel luogo.
Mentre avanzava a fatica verso il gruppo di tende lanciò un’occhiata al porto, alla sua sinistra. C’erano meno barche in quei giorni di quante ce n’erano state prima dell’arrivo di Rogers, e fu facile adocchiare la vecchia Jenny. Shandy aveva abbandonato il suo grado di capitano quando aveva accettato il perdono tre mesi prima, e Venner si era fatto avanti nominando se stesso capitano. Ormai, però, tutti avevano accettato il perdono, ed era chiaro ai più che i giorni della pirateria erano defunti, per cui nessuno aveva ritenuto che la questione di diventare capitano di una vecchia corvetta malconcia potesse essere meritevole di disputa, così la pretesa di Venner non aveva incontrato ostacoli. Lui aveva fatto carenare il vascello, l’aveva ripulito e riattrezzato, ed era ovvio che intendesse violare il suo perdono e agire di propria iniziativa. Shandy aveva sentito dire che stava furtivamente reclutando una ciurma in quella fetta della popolazione che sentiva nostalgia per i vecchi e brutti tempi — non si era rivolto a Shandy, il quale ad ogni modo non era interessato.
Il brigantino della Navy che quella mattina aveva visto avanzare lentamente fra le secche adesso era ormeggiato, ma anche se i rifornimenti venivano scaricati e trasportati a riva, non c’era quell’atmosfera festiva che lui si sarebbe aspettato: gli uomini se ne stavano sulla spiaggia in piccoli gruppi, conversando piano e scuotendo le teste, e una delle prostitute stava singhiozzando teatralmente.
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