Margaret Weis - La guerra dei gemelli

Здесь есть возможность читать онлайн «Margaret Weis - La guerra dei gemelli» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La guerra dei gemelli: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La guerra dei gemelli»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La guerra dei gemelli — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La guerra dei gemelli», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

I thane si guardarono l’un l’altro confermando la loro approvazione, anche se uno di loro borbottò che era troppo tardi. Le guardie afferrarono Gnimsh e Tas, ma il kender continuò a protestare energicamente mentre lo portavano via.

«Vi ho detto la verità!» gemeva. «Dovete credermi! So che sembra strano ma, vedete, non... non sono molto abituato a... uh... a dire la verità! Ma datemi un po’ di tempo. Sono sicuro che un giorno imparerò...»

Tasslehoff non avrebbe mai creduto che fosse possibile scendere così in basso sotto la superficie del mondo, mentre le guardie li conducevano via, se i suoi piedi non avessero fatto tutta quella strada. Ricordava che una volta Flint gli aveva detto che Reorx viveva là sotto, intento a forgiare il mondo con il suo grande martello.

«Dev’essere proprio un tipo allegro e simpatico,» borbottò Tas, tremando per il freddo al punto che i denti cominciarono a battergli. «Per lo meno, si potrebbe pensare che, se Reorx se ne stesse quaggiù a forgiare il mondo, farebbe senz’altro un po’ più caldo.»

«Vattia­fidare­dei­nani,» mugugnò Gnimsh.

«Cosa?» A Tas pareva di aver passato l’ultima metà della sua vita cominciando ogni frase rivolta allo gnomo con “cosa?”.

«Ho detto, vatti a fidare dei nani!» ripetè Gnimsh ad alta voce. «Invece di costruire le loro case dentro vulcani attivi che, malgrado siano un po’ instabili, forniscono un’eccellente fonte di calore, le hanno costruite dentro le antiche montagne morte.» Scosse la testa dagli esili ciuffi. «È difficile credere che siamo cugini.»

Tas non replicò, preoccupato com’era da altre faccende, per esempio come fare a tirarsi fuori da quella situazione, e dove andare, se fossero riusciti a farlo, e quando c’era probabilità che servissero la cena? Visto che, a quanto pareva, non c’era nessuna risposta immediata a questi quesiti (compreso quello della cena) il kender cadde in un cupo silenzio.

Oh, vi fu un momento davvero eccitante, quando vennero calati giù lungo una stretta galleria di roccia che era stata scavata dritta in verticale dentro la montagna. Il congegno che utilizzavano per calare la gente dentro quel pozzo veniva chiamato “ascensore” dagli gnomi, stando a quanto precisò Gnimsh. («“Ascensore” non è un nome inadatto, dal momento che stiamo andando giù?» gli fece notare Tas, ma lo gnomo l’ignorò.)

Visto che nessuna soluzione al suo problema sembrava imminente, Tas decise di non sprecare il suo tempo in quel luogo così interessante facendo l’imbronciato. Perciò, si godette completamente il tragitto in ascensore, anche se era piuttosto disagevole in certi punti, quando quel traballante congegno di legno, fatto funzionare da nani muscolosi che tiravano lunghissime corde, sbatteva contro i lati della galleria di roccia mentre veniva calato, sbatacchiando qua e là gli stessi occupanti e infliggendo agli stessi numerosi tagli e ammaccature.

Questo si rivelò altamente divertente, specialmente quando le guardie nane che accompagnavano Tas e Gnimsh scuotevano i pugni imprecando bellamente in nanesco contro gli operatori sopra di loro.

In quanto allo gnomo Gnimsh, era piombato in uno stato di eccitazione impossibile a credersi.

Raccogliendo un mozzicone di carboncino e prendendo a prestito uno dei fazzoletti di Tas, si accucciò sul pavimento dell’ascensore e cominciò subito a disegnare il progetto di un Nuovo Ascensore Migliorato.

«Carrucola­cavo­e­vapore,» farfugliò velocemente fra sé, tutto felice, impegnandosi tutto ad abbozzare quella che a Tas parve una gigantesca trappola per aragoste su ruote. «Sugiù sugiù. Che­piano? Un­passo­indietro. Capacità: trentadue. Inceppato? Segnal­dallarme! Sireneccorni!»

Quando finalmente raggiunsero il piano terra, Tas cercò di osservare con attenzione per vedere la direzione che stavano prendendo (così da potersene andare, anche se non avevano una mappa), ma Gnimsh si teneva aggrappato a lui, indicando il suo schizzo e spiegandoglielo nei particolari.

«Sì, Gnimsh. Davvero interessante,» diceva ogni tanto Tas, ascoltando soltanto per metà quello che lo gnomo gli diceva mentre il suo cuore sprofondava sempre più in basso del punto in cui si trovavano. «Un pifferaio in un angolo che suona una musica tranquillizzante? Sì, Gnimsh, è un’idea magnifica.»

Guardandosi intorno, mentre le loro guardie li pungolavano per farli avanzare, Tas sospirò. Non soltanto quel posto aveva un aspetto noioso almeno quanto l’Abisso, ma possedeva lo svantaggio supplementare di puzzare ancora di più. Disposte in file successive, delle rudimentali celle coprivano le pareti rocciose. Illuminate da torce che fumavano nell’aria fetida e rarefatta, le celle brulicavano di nani fino a scoppiare.

Tas fissò quelle celle con crescente perplessità, mentre proseguivano lungo la stretta corsia che correva fra i blocchi. Quei nani non avevano l’aspetto di criminali. C’erano maschi, femmine, perfino bambini, ammassati dentro le celle. Rannicchiati su sudice coperte, ammucchiati su scassati sgabelli, guardavano tristemente da dietro le sbarre.

«Ehi!» esclamò Tas, tirando la manica di una guardia. Il kender masticava un po’ il nanesco, avendone imparato i rudimenti da Flint. «Cos’è tutto questo?» chiese, agitando una mano. «Perché mai tutta questa gente si trova qui?» (Per lo meno, fu quello che sperò di aver detto. C’era senz’altro la forte possibilità che, in realtà, avesse chiesto involontariamente la strada per arrivare alla più vicina birreria.)

Ma la guardia si girò a guardarlo furente, limitandosi a dire: «Dewar.».

Capitolo undicesimo.

«Dewar?» ripetè Tas senza capire. La guardia, però, si rifiutò di elaborare la sua risposta e dette al kender un brutale spintone incitandolo ad andare avanti. Tas incespicò, poi riprese a camminare, guardandosi intorno, cercando di afferrare quello che stava accadendo. Gnimsh, nel frattempo, in apparenza colto da un altro attacco d’ispirazione, continuava a parlare di “idraulica”.

Tas rifletté. Dewar, pensò, cercando di ricordare dove aveva sentito quella parola. D’un tratto, la risposta gli venne in mente.

«I nani scuri!» esclamò. «Ma certo! Me ne ricordo! Hanno combattuto per il Signore dei Draghi. Ma l’ultima volta non vivevano qui, o suppongo che sarà la prossima volta, quando siamo venuti qui. O verremo qui. Maledizione, che grande pasticcio. Però, certamente non vivono nelle celle delle prigioni. Ehi,» Tas batté di nuovo la mano sulla spalla del nano, «che cosa hanno fatto? Voglio dire... per essere stati buttati in prigione?»

«Traditori!» sbottò il nano. Raggiunta una cella all’estremità della corsia, tirò fuori una chiave, la infilò nella serratura, e spalancò la porta.

Sbirciando all’interno, Tas vide all’incirca venti o trenta Dewar ammucchiati dentro la cella. Alcuni giacevano sul pavimento immersi nel letargo, altri dormivano seduti contro le pareti. Un gruppo, rannicchiati insieme in un angolo, stava parlando a bassa voce, all’arrivo della guardia. Smisero subito non appena la porta della cella si aprì. Non c’erano né donne né bambini in quella cella, soltanto maschi; e fissarono Tas, lo gnomo e la guardia con occhi cupi, carichi di odio.

Tas afferrò Gnimsh proprio mentre lo gnomo, sempre farfugliando di gente rimasta bloccata fra un piano e l’altro, stava per entrare distrattamente nella cella.

«Bene, bene,» disse Tas, rivolto alla guardia nana mentre trascinava indietro Gnimsh, facendolo fermare accanto a sé, «questo giro è stato molto... ehm... divertente. Adesso, se volete riportarci nelle nostre celle, che erano, devo dirlo, molto carine, così luminose, arieggiate e spaziose, credo di potervi assicurare che il mio compagno ed io non intraprenderemo nessuna escursione non autorizzata nella vostra città, anche se è un posto estremamente interessante, e mi piacerebbe visitarla un po’ di più. Io...»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La guerra dei gemelli»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La guerra dei gemelli» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «La guerra dei gemelli»

Обсуждение, отзывы о книге «La guerra dei gemelli» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x