— Questa cifra è dovuta, in un certo senso, a un fatto accidentale. I tecnici avevano deciso di mantenere un margine di sessanta secondi; ma quando, in due esperimenti successivi, il veicolo è ritornato dopo sessantuno secondi, l’intervallo è stato mantenuto inalterato.
— Tutti i collaudi sono riusciti?
Lei esitò, poi disse:
— Sì, signore.
— Non avete perduto nemmeno una scimmia? Nemmeno una?
— No, signore.
Ma i suoi sospetti non svanirono.
— Che cosa accadrebbe, se i collaudi non avessero successo? Se ora un collaudo fallisse, malgrado tutto?
— In questo caso, il progetto sarebbe annullato e ciascuno di voi sarebbe rimandato al suo luogo d’origine. Lei sarebbe libero di ritornare all’Indiana Corporation, naturalmente.
— Licenziato! — dichiarò Arthur Saltus. — Dovrei ritornare su quella tinozza nel Mare della Cina; acqua salata e nafta!
— Io tornerei sulla spiaggia della Florida — gli disse Chaney. — E a visioni di splendide vergini deliziosamente spogliate.
— Lei è spregevole, civile; lei ha strappato quel velo!
— Ma con le vergini della spiaggia questo non sarebbe necessario.
— Signori, per favore!
Saltus non si lasciò interrompere.
— Ma pensi alla nostra povera Katrina… di nuovo dietro una scrivania, di nuovo alla vita burocratica. Il Congresso taglierebbe tutti i fondi da spendere in progetti e regali: un taglio, e via! Lei sa come sono fatti.
— Annodano quattro volte i cordoni delle loro borse, meno che per i loro prediletti fiumi e i loro adorati laghi. Così immagino che dovremo proseguire per amore di Katrina, e andare nudi e tremanti fino alle soglie del 2000. — Chaney sorrise. — Cosa penserà di noi la prossima generazione?
— Per favore!
Chaney incrociò le braccia e la guardò.
— Credo sempre che qualcuno abbia commesso un errore, signorina Van Hise. Io non ho alcuna esperienza militare, e difficilmente riesco a distinguere un bullone da una noce; non riesco a immaginare per quale motivo mi vogliate per un’esplorazione di questo genere… malgrado quello che lei mi ha detto… ma prometto di essere un coscritto abbastanza docile, se avrò in cambio la promessa di non subire altre emozioni violente. Così, mi dica, sta nascondendo qualcosa d’altro?
Gli occhi castani della giovane donna sostennero il suo sguardo, mostrando una prima scintilla di collera. Chaney sorrise, sperando di placarla. D’un tratto lei abbassò lo sguardo, e raccolse le tre voluminose buste, porgendole ai tre uomini.
— Adesso? — disse Saltus.
— Potete aprirle adesso. Si tratta della zona del nostro primo obiettivo, insieme a tutti i dati necessari per l’esplorazione.
Brian Chaney strappò il sigillo, ed estrasse un voluminoso incartamento di fogli, copie fotostatiche di documenti, e numerose mappe piegate. Diede un’altra occhiata alla busta. Sotto l’onnipresente timbro Top Secret c’era una denominazione in codice. La lesse per la seconda volta.
— Progetto Donaghadee? — chiese.
— Sì, signore. Il signor Donaghadee è il Direttore dell’Ufficio Programmazione.
— Naturalmente. Il monumento è l’uomo.
Chaney aprì la prima mappa e la girò, in modo che il nord fosse in alto, poi lesse il nome della prima città che attirò il suo sguardo: Joliet. Era una mappa della regione centro-settentrionale degli Stati Uniti, con Chicago posta esattamente al centro, con larghe sezioni degli stati che circondavano l’area metropolitana: l’Illinois, l’Indiana, il Michigan, il Wisconsin, e l’estremità orientale dello Iowa. Elwood Station, la loro base, era indicata da un quadrato rosso, situato a sud di Joliet. Notò che la mappa era stata preparata dal servizio topografico dell’Esercito, e che portava il solito contrassegno Top Secret. A parte il quadrato rosso, era identica alle mappe distribuite nelle stazioni di rifornimento della zona.
La seconda mappa mostrava soltanto l’Illinois, e permetteva di vedere che Elwood Station si trovava a circa otto miglia da Joliet, a sud, ed era adiacente a una vecchia strada denominata Alternate 66.
La terza mappa era altrettanto grande: era una carta particolareggiata della contea di Will, con Joliet situata quasi al centro. Su questa nuova mappa, Elwood Station era un grande quadrato, rosso, di circa cinque miglia quadrate, con numerosi edifici e abitazioni indicati da una serie di numeri. La base aveva due strade private d’accesso, che portavano all’autostrada. La ferrovia passava a poca distanza dalla base militare, e un tratto di binario partiva dalla strada ferrata e penetrava entro i confini della base.
Il maggiore sollevò lo sguardo.
— Katrina… Gli esperimenti verranno effettuati in questa base?
— Solo in parte, signore. Se troverà la base normale, quando emergerà dal passaggio, procederà per Joliet usando mezzi di trasporto che verranno preparati allo scopo. Dovrà comunque tenere sempre presente la necessità di garantire la sua sicurezza.
Il maggiore parve deluso.
— Joliet — disse.
— Questa città sarà il limite degli esperimenti, signore. Il rischio non deve essere sottovalutato. Comunque, l’esplorazione finale verrà condotta a Chicago e nei sobborghi, se gli esperimenti daranno esito soddisfacente. La prego di studiare attentamente le mappe, e di imprimersi bene in mente almeno due strade d’uscita; potrebbe essere costretto a procedere a piedi, nel caso di un guasto al motore. Lo stesso vale per gli altri.
— A piedi? Circondati da automobili e costretti ad andare a piedi? — domandò Saltus.
La donna inarcò le sopracciglia.
— Non cerchi mai, in nessuna circostanza, di rubare un’auto. Potrebbe essere molto difficile, e forse impossibile, farla uscire di prigione. Sarebbe un errore imperdonabile, comandante.
Nudo e dimenticato in una prigione di Joliet — brontolò Chaney. — Credo che laggiù ci sia un penitenziario di stato.
La giovane donna lo guardò, socchiudendo gli occhi.
Credo che questo piccolo scherzo sia durato abbastanza, signor Chaney. Durante la missione lei sarà vestito, naturalmente; si vestirà per la missione sperimentale e per l’esplorazione finale, ma ogni volta dovrà spogliarsi prima di risalire a bordo del veicolo. Troverà un’adeguata riserva di abiti, strumenti e attrezzi ad attenderla a ogni data di arrivo. E il laboratorio sarà continuamente in funzione, è naturale; ci saranno sempre dei tecnici ad attendere il suo arrivo e a darle la loro assistenza per ogni passaggio.
— Pensavo che mi stessero prendendo in giro — ammise Chaney. — Ma come riuscirà a ottenere tutto questo… abiti e tecnici… e ad averli sempre pronti qui, in attesa del nostro arrivo?
— Tutto è già stato predisposto, signore. Sotto di noi si trova un deposito antiatomico, adiacente al laboratorio. È rifornito di ogni cosa che potrà esserle utile, in qualsiasi stagione e con qualsiasi clima, unitamente a una riserva completa di armi e di provviste. Il nostro programma richiede che il laboratorio e il veicolo siano continuamente sotto controllo, per un periodo indefinito; anche cento anni, se necessario. Tutti i momenti di arrivo nel futuro saranno noti ai tecnici e ai loro successori, naturalmente. Le ripeto: tutto è già stato predisposto.
— A meno che non se ne vadano tutti, dopo avere dichiarato sciopero.
— Signore?
— I suoi piani a lungo termine sono soggetti agli stessi imprevisti delle mie estrapolazioni… un caso fortuito, un evento casuale potrebbero mandare in pezzi tutto quanto. Il rapporto Indic ha trascurato di prevedere la possibilità di un’amministrazione debole dopo una forte, e se mi mettessero davanti quel rapporto, adesso, mi rifiuterei di firmalo; la variante proietta un’ombra di dubbio sulla validità dell’intera predizione. Possiamo solo sperare che domani i tecnici siano ancora al loro posto, e che usino ancora il tempo convenzionale di oggi.
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