Lili aveva l’opposto di un dolore: un grande ardore per Bruce ed era orgogliosa di lui come una principessa che contempla l’eroe che la sposerà. Nel vedere quella espressione, Erich aggrottò le sopracciglia, perché ne era orgoglioso anche lui: orgoglioso del modo in cui il suo Kamerad aveva preso il comando di noi poveri fifoni: un modo da vero Führer. Sid aveva ancora la sua espressione soddisfatta, e pareva disposto a lasciar parlare Bruce per tutto il tempo da lui desiderato.
Perfino Kaby e Marcus, quei due draghi feroci, pronti per la battaglia, fermi davanti al baule di bronzo, discosti da noi, come se fossero i suoi guardiani, parevano desiderosi di ascoltare. Compresi allora perché Sid lasciasse parlare Bruce a ruota libera, nonostante che il suo discorso si fosse incamminato lungo una strada assai pericolosa: una volta che Bruce avesse finito di parlare, si sarebbe riproposto il problema di cosa fare della bomba; inoltre si stava delineando una sorta di contrasto tra Intrattenitori e Soldati. Sid sperava che nel frattempo si sarebbe trovata una soluzione, o, almeno, cercava di rimandare il momento della decisione.
Ma soprattutto, dal modo in cui si sforzava la vista e si mordeva il labbro inferiore, capivo che Sid, come tutti noi, era scosso dal discorso di Bruce. Questo Ragazzo, quest’ultimo venuto, era entrato nel nostro cuore e ci aveva elencato in modo esatto le cose che ci solleticano: le aveva descritte in modo assai migliore di quanto non avrebbe potuto fare chiunque altro. Poi, con un brusco rovesciamento, ci aveva costretti ad affrontare la nostra confusione, i nostri sotterfugi, la nostra condizione di pecore nere e agnelli smarriti: insomma, tutti desideravano continuare ad ascoltarlo.
Datemi un punto d’appoggio, e vi solleverò il mondo.
Archimede
UN PUNTO D’APPOGGIO
La voce di Bruce assunse un tono distaccato. Egli guardò in alto, alla propria sinistra, verso il Vuoto, e disse: — Non vi siete mai chiesti il vero motivo per cui le due fazioni di questa guerra sono chiamate Ragni e Serpenti? “Serpenti” può essere abbastanza chiaro… si dà sempre al nemico un nome odioso… ma “Ragni”, il nome che diamo a noi stessi? Scusami, Ilhilihis; so che nessun essere vivente è creato osceno o malvagio dalla Natura, ma ora sono in ballo sentimenti e tradizioni di noi antropoidi. E quanto a te, Marcus, so che molte vostre legioni hanno soprannomi come i Leoni Ubriachi o le Lumache, ma questi non sono insulti: è come quando si chiamano Vecchi Disprezzabili i membri del corpo di spedizione inglese.
“No: per trovare l’abitudine di dare al proprio gruppo dei nomi simili occorre andare a esaminare le bande di delinquenti minorili delle metropoli, ma anch’esse cercano di darsi soprattutto nomi pittoreschi. Noi, invece, semplicemente: Ragni. E Serpenti, poiché, come ben sappiamo, questo è anche il nome che i nostri nemici danno a se stessi. Ragni e Serpenti. Chi sono i nostri padroni, per avere nomi simili?”
Queste considerazioni mi fecero correre un brivido lungo la spina dorsale, e la mia mente si mise a rincorrere dieci tracce di pensiero diverse. Non riuscivo a fermare le mie illazioni, anche se ogni nuova ipotesi mi faceva rabbrividire sempre di più.
Illy, per esempio, che mi stava accanto… Non l’avevo mai considerato sotto questo aspetto, ma aveva effettivamente otto zampe, e la sua figura mi aveva sempre richiamato alla mente quella di una scimmietta, le cosiddette “scimmie ragno”. E i Lunari avevano avuto a disposizione l’intelligenza, l’energia atomica e nientemeno che un miliardo di anni per organizzare la Guerra del Cambio…
Oppure — altra ipotesi — nel remoto futuro i ragni della Terra avevano sviluppato un’intelligenza e si erano dati una crudele società di cannibali. Forse erano riusciti a tener segreta la loro esistenza. Non avevo idea di chi potesse abitare la Terra all’epoca di Sevensee, ma rientrava perfettamente nella mentalità pelosa e venefica dei ragni l’intessere segretamente una ragnatela che avvolgeva tutto l’universo e l’intero spaziotempo.
E Beau: non c’era forse un certo non so che, da serpente, in tutta la sua personalità, nel suo modo di muoversi e di comportarsi?
Ragni e Serpenti. Spinne und Schlange , come li chiamava Erich. S S. Ma SS era l’abbreviazione del termine nazista Schutzstaffel , le Camicie Nere: forse qualcuno di quei tedeschi folli e crudeli aveva scoperto il viaggio nel tempo e… a questo punto mi scossi e mi dissi: “Greta, ma che sciocchezze riesci a immaginare?”.
Dal punto del pavimento dov’era disteso, e con il bar come cassa armonica, Doc gridò a Bruce, come potrebbe gridare uno dei dannati del pozzo infernale: — Non parlar male dei Ragni! Non bestemmiare! I Ragni possono ascoltare i bisbigli dei Nascituri. Gli altri ti frustano soltanto la pelle, ma i Ragni ti frustano il cuore e la mente nudi — ed Erich a sua volta gridò: — Ora basta, Bruce!
Bruce non lo degnò neppure di un’occhiata, e continuò: — Ma qualunque cosa siano i Ragni, e indipendentemente dalle armi che mettono in campo, è chiaro come la luce del nostro Mantenitore che la Guerra del Cambio va contro i loro piani: essa si allontana da loro, sempre più. Pensate un istante all’attuale ondata di colpi alla cieca e di anacronismi nati dal panico. Ciascuno di noi sa che sono proprio gli anacronismi a far soffiare i Venti del Cambio nel modo più incontrollabile. E l’insistere sulla lotta tra Creta e i Dori, come se fosse l’unica battaglia mai combattuta, l’unico modo per modificare il corso delle cose! Trasportare Costantino dalla Britannia al Bosforo con un razzo, inviare un sottomarino tascabile e navigare con l’Armada spagnola contro le navi a vela di Drake… scommetto che queste non le conoscevate! E adesso, per salvare Roma, addirittura una bomba atomica.
“Santo Cielo, avrebbero potuto usare la pece greca, o magari la dinamite; ma un’arma a fissione nucleare… Lascio immaginare a voi i buchi, le cicatrici che lascerà in quel poco che resta ancora della storia: la sconfitta della Grecia, la scomparsa della Provenza e dei trovatori; l’esilio di Avignone non ci sarà più!”
Il taglio sulla guancia si era riaperto, adesso sanguinava un poco, ma egli non vi prestò attenzione (né, del resto, ne prestammo noi). Le sue labbra si piegarono ironicamente, ed egli seguitò: — Comunque, dimentico che questa è una guerra che copre tutto l’universo; i Ragni stanno conducendo operazioni belliche su miliardi, trilioni di pianeti e di nebulose di gas abitate, in milioni di epoche storiche. Il nostro è soltanto un minuscolo mondo… anzi, un minuscolo sistema solare, Sevensee… e non possiamo certo aspettarci che i nostri imperscrutabili padroni, con tutte le loro preoccupazioni e le loro immense responsabilità, si mostrino particolarmente teneri o comprensivi nei riguardi dei secoli e dei libri che ci sono cari, dei profeti e dei periodi storici che sono i nostri beniamini, o si preoccupino più del necessario di preservare certe bazzecole che per noi hanno valore affettivo.
“Forse c’è qualche sentimentale che preferirebbe morire piuttosto di vivere in un mondo privo della Summa , delle equazioni di campo, Processo e realtà , Amleto , Matteo, Keats e l’ Odissea , ma i nostri padroni sono delle creature pratiche, e scelgono come metro le anime ruvide che desiderano unicamente continuare a vivere, senza badare al modo.”
La protesta di Erich (“Bruce, ti ordino di smetterla!”) si perse nel flusso delle parole del Ragazzo, sempre più rapido. — Non voglio ricordare certi piccoli segni che rivelano la nostra sconfitta… l’abolizione delle licenze nel cosmo, i rifornimenti che non arrivano, la perdita della Camera Espresso, l’uso delle Stazioni di Recupero nel corso delle operazioni, e tutti i rimpiazzi dell’ultimo minuto: per la scorsa operazione ci hanno rifilato tre Soldati provenienti dall’esterno della Galassia, che, senza averne colpa, certo, non erano assolutamente adatti a un’operazione terrestre. Sono piccoli disguidi che possono capitare nel corso di una guerra, in periodi di grande tensione, e forse sono soltanto episodi circoscritti. Ma c’è anche qualcosa di molto più importante.
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