— Deve per forza essere o l’uno o l’altro? — chiese Lum. — Non potreste installare un grilletto, in modo che noi possiamo escludere gli altri dal controllo, se scegliamo di farlo, basato sugli ordini dati dalle nostre voci? Allora saremmo del tutto al sicuro.
Sy sollevò le sopracciglia, rivolgendo uno sguardo interrogativo a Kallen, il quale contrasse le labbra e si massaggiò la gola segnata dalla cicatrice.
— Credo di sì — disse un attimo dopo. — Ci proverò.
— Va bene. — Lum annui. — Prima che tu lo faccia, pensiamo un po’ di più a quello che ci ha detto la Ferranti. Che ne dite del loro Quartier Generale? Stando a lei, si trova a un anno-luce di distanza da Pentecoste. Ma perché metterlo là? Se il resto della sua storia è vera, ci sono meno colonie vicino al sistema di Cass che in qualunque altra parte. Avrebbe avuto più senso collocare il Quartier Generale vicino a Tau Ceti, o a qualche altra stella con più pianeti abitabili.
— A questo posso rispondere io — disse Peron. — Quando sono stato svegliato la prima volta, la dottoressa Ferranti si è riferita al Quartier Generale di Settore. Questo significa che dovrebbero essercene altri, in altri sistemi. Ricordatevi che, stando alla Ferranti, tutte le colonie si trovano a venti anni-luce, e anche meno, da Sol. Per un viaggio nell’S-Spazio sono al massimo cinque settimane. Scommetto che ci sono parecchi Quartier Generali di Settore, uno vicino a ciascun sistema stellare che è stato colonizzato.
— E quindi, dov’è che si trova il Quartier Generale? — chiese Elissa. — Ce n’è poi uno?
— Scommetto che c’è — dichiarò Lum. — Perfino gli Immortali devono aver bisogno d’una organizzazione complessiva delle risorse. E non avete avuto la sensazione che al Quartier Generale verso il quale siamo diretti, la maggior parte delle regole siano seguite , ma non fatte ?
— Allora, dov’è quello centrale? — ripeté Elissa. — Dov’è il Quartier Generale principale?
Lum portò le mani alla testa e si sfregò la folta massa dei capelli arruffati color grigio-topo. — Lo sa Iddio. Dobbiamo ripensare ogni cosa , se i viaggi fino alle stelle sono così facili per loro. Il Quartier Generale potrebbe trovarsi a cento anni-luce di distanza da qui. È soltanto un viaggio di sei mesi nell’S-Spazio. Ma non avrebbe molto senso. Perfino nell’S-Spazio sarebbe difficile dirigere un’organizzazione in cui i messaggi impiegano settimane per circolare nel sistema.
— La stai rendendo difficile — interloquì Sy con voce sommessa. — Pensa in modo semplice.
— Vuoi dire che il Quartier Generale di Settore è l’unico esistente?
— No. Pensa a Sol.
Gli altri lo fissarono, poi si guardarono fra loro.
— Ha ragione, come al solito — disse Peron. — Tutte le navi sono partite dalla Terra. Era il centro della sfera di espansione, perciò è ancora il fulcro naturale per coordinare le colonie e i Quartier Generali di Settore. Il Quartier Generale centrale dovrebbe essere la Terra.
Vi fu un altro silenzio.
— La Terra! — esclamò Rosanne, alla fine. La sua voce era sommessa, e le parole uscirono dalle sue labbra come una benedizione. — Se il Quartier Generale è sulla Terra, forse potremmo andare là…
— Non sulla Terra vera e propria — disse Lum. — Sappiamo che non si può scendere sulla superficie d’un pianeta, se si vive nell’S-Spazio.
Kallen stava scuotendo la testa. — No. Non si può vivere su un pianeta. Potremmo visitarlo , però. — Pareva enormemente eccitato.
— Ha ragione, sapete — disse Sy. — Siamo tutti d’accordo che nell’S-Spazio chiunque è in grado di mantenere il proprio equilibrio soltanto in condizioni di microgravità. Ma la percezione e la tolleranza fisica non hanno niente a vedere l’una con l’altra. Il tuo corpo potrebbe sopportare la gravità, pur necessitando di essere sostenuto e trattenuto, ma comunque riusciresti a visitare la superficie della Terra, o di Pentecoste, vivendo nell’S-Spazio.
— Questo sarebbe sufficiente — sbottò Rosanne. — Perfino una breve visita, nell’S-Spazio o nello spazio normale. Voglio andare sulla Terra, vedere dove tutto è cominciato. Ne abbiamo parlato, e ci abbiamo pensato così tanto! Ve l’immaginate, scendere in volo attraverso l’atmosfera, e camminare sulla superficie della Terra?
— Calma — disse Peron. — Non lasciarti trascinare. Sol si trova a diciotto anni-luce da qui. So che sono soltanto poche settimane di viaggio nell’S-Spazio, ma sono quasi due secoli su Pentecoste. Tutti quelli che conoscevamo laggiù sarebbero morti da tempo anche prima che raggiungessimo la Terra, per non parlare del viaggio di ritorno a Cass.
Rosanne scrollò le spalle. — Non posso parlare per te, ma io ho già detto addio a tutti i miei genitori. È curioso, ma penso che fosse già tutto prestabilito. Li abbiamo salutati prima di decollare da Pentecoste. Non ricordate? Ci hanno incoraggiato a farlo, e noi pensavamo che fosse nel caso in cui fossimo morti nelle prove fuori del pianeta… Ma ha senso. Se i vincitori passano attraverso l’indottrinamento e si trasferiscono nell’S-Spazio, sono destinati a sopravvivere a tutti i loro contemporanei su Pentecoste già dopo poche settimane nell’S-Spazio. Vi rendete conto che la gente che abbiamo lasciato a casa è già invecchiata di cinque anni da quando l’abbiamo vista l’ultima volta?
— Ci ho riflettuto — replicò Lum. — Non sono come te, Rosanne: io sento davvero la mancanza di alcuni degli amici che ho lasciato, e mi piacerebbe rivederli, un giorno. Questo è qualcos’altro di cui dovremmo preoccuparci. Abbiamo trattato con Olivia Ferranti sulla base del «siamo uniti», come se tutti avessimo obbiettivi identici e volessimo le stesse cose. Ma non è così. Vi conosco tutti abbastanza bene per sapere che non è vero. Dovremmo mettere in tavola le nostre preferenze personali, così da sapere per cosa stiamo trattando con gli Immortali.
— Ma quali sono le nostre opzioni? — chiese Elissa. — Suppongo che possiamo andare al Quartier Generale e vivere là nell’S-Spazio. Oppure potremmo ritornare a Cass e vivere sulla Nave, e lavorare con il governo di Pentecoste. Ma sono sicura che non ci permetteranno di ridiscendere sulla superficie di Pentecoste, e di vivere come una volta, anche se lo volessimo. Forse ci lasceranno andare in qualcuna delle altre colonie. O forse possiamo andare sulla Terra.
— È per questo che voglio sapere quello che vogliamo — disse Lum. — Ciascuno di noi ha i propri desideri e le proprie priorità, ma quali sono?
— Perché non cominci tu? — chiese Rosanne. — La domanda l’hai fatta tu, e così ci darai più tempo per pensare.
— Giusto. — Lum tirò un profondo sospiro. — Sapevo quello che volevo sin dal momento in cui ho scoperto che esistevano altri pianeti e colonie, e un modo per raggiungerli in un lasso di tempo ragionevole. Olivia Ferranti ha accennato ad almeno sette pianeti abitabili, ma sono pronto a scommettere che ce ne sono di più. Voglio visitare ogni singolo pianeta e ogni arcologia, e ogni Quartier Generale. Se potessi farlo, vorrei vedere ogni singolo pianeta della Galassia, anche se la maggior parte di essi dovesse risultare simile a Glug.
Rosanne annuì. — Non so se tutto questo sia possibile, ma per lo meno tu voti per un trasferimento nell’S-Spazio, altrimenti saresti morto molto tempo prima di raggiungere la tua prima colonia. Sy, tu cosa dici?
— Vagare per sempre non è per me. — Sy sorrideva, ma c’era qualcosa nella sua espressione che suggeriva il suo disprezzo per i progetti di viaggio di Lum. — Voglio visitare i Quartier Generali degli Immortali, i migliori, i più grandi, i più efficienti, dovunque la loro scienza sia più avanzata. È probabile che quello che abbiamo appreso su Pentecoste sia antiquato di molte generazioni. E dopo questo, vorrei visitare il centro galattico.
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