John sentì un gemito di Ann alle sue spalle. Lui stesso non riuscì a trovare una giustificazione all’insolenza di Pirrie. Quel comportamento non poteva che aumentare l’ostilità del capo dell’altro gruppo. Pensò di dire qualcosa per rimediare, ma si trattenne. Anzitutto sarebbe stato inutile, e poi cominciava a fidarsi di Pirrie.
— È così, eh? — disse l’uomo. — Dovremmo fare quello che dice il signor Custance? Mettetevi bene in testa questo: io sono il capo del mio gruppo, e se volete venire, i miei ordini valgono anche per voi.
— Sei grande e grosso — disse Pirrie — ma la situazione richiede cervello. E temo che tu ne abbia poco.
L’uomo dalla faccia rossa parlò con voce stranamente calma. — Non tollero insulti dai piccoli bastardi soltanto perché sono piccoli. Qui attorno non ci sono poliziotti, quindi sono io che do gli ordini. Il primo è che tutti tengano la lingua a posto.
Batté la mano sul calcio della pistola infilata nella cintura, per dare maggior peso alle sue parole. In quell’attimo Pirrie alzò il fucile. L’uomo cominciò a estrarre la pistola. Ma la canna era ancora nella cintura quando Pirrie sparò. Da quella breve distanza la pallottola sollevò letteralmente l’uomo da terra, e lo fece ricadere all’indietro sul ciglio della strada. Pirrie rimase fermo, col fucile puntato.
Alcune donne gridarono. John fissò gli uomini che gli stavano di fronte. Trattenne l’impulso di sollevare la doppietta, e fu felice di vedere che anche Roger non si era mosso. Alcuni uomini fecero il tentativo di imbracciare le armi, ma l’incidente si era svolto in un modo troppo rapido per loro, ed era stato troppo sorprendente. Uno di loro sollevò a metà la canna del fucile; con la massima calma Pirrie lo prese di mira, e l’altro rinunciò.
— Mi spiace — disse John — ma avrebbe dovuto sapere che non si minaccia un uomo armato se non si è sicuri di saper sparare per primi. L’offerta è sempre valida. Chi vuole unirsi a noi e venire nella valle, sarà il benvenuto.
Una delle donne si era inginocchiata accanto all’uomo caduto. Alzò la testa e disse: — È morto.
John fece un lieve cenno con la testa. Poi si rivolse agli altri. — Avete deciso?
L’uomo grasso si fece avanti. — Sono d’accordo: era lui che doveva stare più attento. Io vengo con voi. Mi chiamo Parsons, Alf Parsons.
Lentamente, con gesto quasi rituale, Pirrie abbassò la canna del fucile. Poi si avvicinò al cadavere e gli tolse la pistola dalla cintura. La prese per la canna e la consegnò a John. Alla fine si rivolse agli altri: — Mi chiamo Pirrie. Questo alla mia destra è Buckley. Come ho già detto, il capo è il signor Custance. Quelli che vogliono unirsi a noi vengano avanti per stringere la mano al signor Custance e dire come si chiamano. Okay?
Alf Parsons fu il primo, ma subito gli altri si misero in fila dietro di lui. Può darsi che sarebbe venuto il tempo in cui avrebbero piegato il ginocchio a terra, ma in quel momento la semplice stretta di mano aveva lo stesso valore di un giuramento.
John si rese conto che entrava in un nuovo ruolo. Il comando del piccolo gruppo, ottenuto per caso, lo aveva portato alla cerimonia in cui accettava la fedeltà degli uomini di un altro gruppo. Si stava riformando l’antico schema feudale, e lui fu sorpreso di accettarlo come una cosa normale, e anche di provarne piacere. Gli strinsero la mano, e si presentarono. Joe Harris… Jess Awkright… Bill Riggs… Andy Anderson… Will Secombe… Martin Foster.
Le donne non andarono a stringergli la mano. I mariti le presentarono indicandole. Awkright disse: — Mia moglie Alice. — Riggs disse: — Questa è mia moglie, Sylvie. — Foster, un tipo magro dai capelli grigi, indicò con la mano:
— Mia moglie, Hilda, e mia figlia, Hildegard. — Alf Parsons disse: — L’altra è la moglie di Joe Ashton, Emily. Quando avrà superato lo shock, sarà contenta. Lui la maltrattava sempre.
Tutti gli uomini del gruppo di Joe Ashton si erano presentati. Il vecchio del primo gruppo si avvicinò a John.
— Non ha cambiato idea, signor Custance? Non possiamo restare con voi?
John si rese conto in quel momento che un signorotto, accresciuta la sua potenza, poteva anche aiutare i deboli, se non altro come atto di pura vanità. Dopo l’incoronazione le suppliche dei mendicanti diventavano blandizie. Era persino divertente.
— Potete restare — disse, e gli lanciò la sua doppietta. — Tenga. Ho appena ereditato una pistola.
Quando Pirrie aveva ucciso Joe Ashton, i ragazzi che stavano giocando accanto al muro si erano immobilizzati in quella curiosità che aveva sostituito la vecchia paura. Poi avevano ripreso a giocare. Il nuovo gruppo di ragazzi li raggiunse, e dopo un attimo cominciarono a giocare tutti insieme.
— Signor Custance, mi chiamo Noah Blennitt — disse il vecchio — e questo è mio figlio Arthur. Lei è mia moglie Iris. Poi c’è sua sorella, Nelly, mia figlia minore Barbara, e la maggiore, Katie. Katie è sposata. Suo marito lavora nelle ferrovie, e si trovava nel Sud quando i treni hanno smesso il servizio. Le siamo molto riconoscenti, signor Custance. E siamo tutti pronti a servirvi.
Katie guardò John con aria smarrita. — Non sarebbe una buona idea bere una tazza di tè? Ne abbiamo una grossa scatola piena, e abbiamo anche del latte condensato. L’acqua la possiamo prendere dal ruscello.
— Sarebbe un’ottima idea — disse John — se solo esistesse un pezzo di legno asciutto nel raggio di venti chilometri.
Lei lo guardò con un sussulto di trionfo. — Non si preoccupi, signor Custance. Nella carrozzina abbiamo un fornello a spirito.
— Avanti, allora. Prenderemo il tè prima di rimetterci in marcia. — Guardò il cadavere di Joe Ashton. — Qualcuno dovrebbe toglierlo dalla strada — disse.
Due uomini dell’ex gruppo di Ashton si affrettarono a eseguire.
Quando ripresero il cammino, Pirrie rimase per un certo tempo accanto a John. Jane, a un cenno di Pirrie, si tenne a dieci passi dietro di loro. John, come prima aveva fatto Joe Ashton, prese la testa della colonna, composta ora di trentaquattro persone: dodici uomini, dodici donne, e dieci ragazzi. John aveva scelto i quattro uomini che dovevano stare con lui in testa alla colonna, e i cinque da mettere con Roger in coda. Pirrie avrebbe potuto muoversi a suo piacimento.
Mentre scendevano a valle, un poco discosti dagli altri, John disse: — È andato tutto per il meglio. Ma è stato un bel rischio.
Pirrie scosse la testa. — Sarebbe stato un rischio maggiore non ucciderlo. Molto maggiore. Anche se fossimo riusciti a convincerlo di cederle il comando, non avremmo mai potuto fidarci di lui.
— Era tanto importante che io conservassi il comando? — disse John. — Dopotutto, la cosa essenziale è raggiungere Blind Gill.
— È la cosa essenziale, vero, ma non dobbiamo dimenticare ciò che potrà accadere una volta arrivati.
— Una volta arrivati?
Pirrie sorrise. — La sua piccola valle sarà tranquilla e isolata, ma sarà anche difesa. In altre parole, si troverà in stato di assedio, e perciò esisterà qualcosa come una legge marziale, e qualcuno che la fa rispettare.
— Non ne vedo il motivo. Immagino che un comitato di persone elette dalla comunità sarebbe in grado di prendere le decisioni.
— Io invece sono convinto che i tempi dei comitati siano finiti.
Le parole di Pirrie intercettarono un pensiero che a John era balenato poco prima. E proprio per questo, rispose a Pirrie con una certa irritazione: — Allora, si torna ai tempi del feudalesimo? Questo significherebbe perdere fiducia nelle nostre capacità di affrontare la situazione in modo democratico. Non lo credo possibile.
— Lo pensa davvero, signor Custance? — Pirrie calcò leggermente sulla parola “signor” per far capire che, dopo l’uccisione di Joe Ashton, quell’espressione era diventata una specie di titolo. Tranne che per Ann, Roger e Olivia, John era diventato “il signor Custance”. Gli altri venivano tutti chiamati semplicemente per nome o per cognome. Era un piccolo particolare con un grosso significato. Chissà, pensò John, se Davey sarebbe diventato “signore” per diritto di successione? Il pensiero lo infastidì.
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