— Roger… — implorò Olivia.
Roger scosse la testa. — Negli ultimi tre giorni le cose sono cambiate molto. Quando io e Johnny abbiamo lanciato in aria la moneta per decidere chi dovesse essere il capo, l’ho fatto quasi per gioco. Adesso il capo è lui. Si assume ogni responsabilità in coscienza, e ci lascia fuori. Comunque, forse ha ragione.
Quelli dell’altro gruppo avevano seguito la conversazione con grande interesse. E ora il vecchio, vedendo nella sottomissione di Roger il crollo di tutte le loro speranze, si allontanò scuotendo la testa. Ma la madre dei ragazzi non si diede per vinta.
— Vi possiamo seguire — disse. — Possiamo fermarci qui, e seguirvi non appena vi muoverete. Questo non potete impedircelo.
— Vi consiglio di allontanarvi — disse John. — È inutile continuare a parlarne.
— No, ci fermiamo. Non potete obbligarci ad andare via.
Pirrie intervenne, per la prima volta. — Non possiamo obbligarvi ad andare, ma possiamo farvi restare qui quando ce ne andremo noi. — Toccò il fucile. — Penso che vi convenga andarvene subito.
— Non avrete il coraggio di farlo — disse la madre, ma senza molta convinzione.
— Lo farà — disse Ann con amarezza. — Dipendiamo tutti da lui. Fareste meglio a partire.
La donna li guardò fissa, poi si girò per chiamare i ragazzi.
— Bessie! Wilf!
I ragazzi si staccarono a malincuore dagli altri. Come sempre: facevano nuove amicizie, e poi, per un capriccio dei genitori, dovevano andarsene. La nuova amicizia aveva avuto appena il tempo di cominciare. Ann guardò i ragazzi venire verso di loro. — John, ti prego…
John scosse la testa. — Devo fare quello che ci conviene. Ci sono altri milioni di ragazzi… questi sono soltanto quelli che vediamo.
— La carità è fatta per quelli che vediamo.
— Te l’ho già detto… Carità, pietà, sono cose che vanno bene quando si ha uno stipendio fisso. Adesso abbiamo fatto tutti bancarotta.
— Custance! — esclamò Pirrie. — In fondo alla strada!
Tra Baugh Fell e Rise Hill la strada correva diritta per circa un chilometro. In fondo al rettilineo si vedevano delle figure che scendevano verso di loro.
Era un gruppo numeroso. Sette o otto uomini, con donne e qualche bambino. Avanzavano sicuri camminando al centro della strada; e anche da quella distanza si vedeva il luccichio di alcune canne di fucile.
— Proprio quello che ci serve — disse John soddisfatto.
— Se hanno voglia di discutere — osservò Roger. — Potrebbero essere del tipo che prima spara. Ci converrebbe andarci a mettere al riparo dietro il muro, e poi iniziare la conversazione.
— In questo caso, avrebbero il pretesto per sparare prima.
— Le donne e i bambini, allora.
— Stessa cosa. Loro sono tutti allo scoperto.
Il vecchio dell’altro gruppo tornò a girarsi verso di loro. — Possiamo fermarci con voi finché quelli non saranno passati?
John fu sul punto di rifiutare ma vide che Pirrie gli faceva un cenno affermativo. Capì subito ciò che l’altro pensava. Un temporaneo aumento di numero poteva giocare a loro vantaggio.
— Come volete — disse al vecchio con indifferenza.
Rimasero a guardare il gruppo che si stava avvicinando. Dopo un attimo Bessie e Wilf tornarono di corsa verso il muro, a giocare con gli altri ragazzi.
Quasi tutti gli uomini erano armati di fucile. John riuscì a distinguere un paio di calibro .300 dell’esercito, un Winchester 202, e le inevitabili doppiette. Era proprio il gruppo di cui avevano bisogno. Con loro sarebbero riusciti a passare attraverso il caos e giungere salvi a Blind Gill. Rimaneva soltanto il problema di convincerli.
Aveva sperato che si sarebbero fermati a una certa distanza, ma sembrava che non avessero sospetti, o che non nutrissero dubbi sulla loro capacità di superare gli eventi. E vennero avanti. Il loro capo era un tipo massiccio, dalla faccia tonda e rossa. Portava una cintura di pelle in cui teneva infilata una pistola. Non appena fu all’altezza del gruppo di John, si spostò sull’altro lato della strada e continuò il cammino guardandoli con indifferenza. Segno che non avevano nessuna intenzione di impadronirsi delle loro armi, o, perlomeno, che non avevano voglia di combattere per conquistarle.
— Un momento! — gridò John.
L’uomo si fermò e volse lentamente la testa verso di lui.
— Che c’è? — chiese con l’accento dello Yorkshire.
— Mi chiamo John Custance. Stiamo andando in una località che conosco, in mezzo alle colline. Mio fratello è padrone di una valle chiusa da una parte e con una strettissima apertura dall’altra. Una volta tra quelle montagne, ci sarà possibile respingere un esercito. Vi interessa?
L’altro ci pensò un attimo. — Perché ce lo racconti? — chiese poi.
John indicò il fondovalle. — Laggiù le cose si stanno mettendo male. Troppo male per un gruppo piccolo come il nostro. Cerchiamo reclute.
L’uomo sogghignò. — Capita che noi non si voglia cambiare. Ce la caviamo benissimo così.
— Ve la siete cavata fino a questo momento — disse John — finché c’erano patate in terra e carne da rubare nelle fattorie. Ma la carne finirà presto, e non ce ne sarà altra. Il prossimo anno non riuscirete a trovare patate nei campi.
— Ci penseremo quando sarà venuto il momento.
— Vi dico io come: diventando cannibali. È questo che volete?
Il capo, personalmente, restava ostile. John però si accorse che le sue parole avevano fatto colpo su quelli che lo seguivano. Forse non gli sarebbe stato difficile unire le due bande. Magari all’interno dell’altro gruppo esisteva già perfino un partito di opposizione.
— Può darsi che vada così — disse l’uomo. — Ma in questo momento non mi sembra il caso di seguirvi.
— Come vuoi — disse John, poi guardò le donne e i bambini dell’altro gruppo. Erano cinque donne e quattro bambini di età tra i cinque e i quindici anni. — Quelli che non riusciranno a trovare un pezzo di terra e a conservarla, finiranno col diventare selvaggi, ammesso che sopravvivano. A voi forse potrà piacere. A noi no.
— Te lo dico io cosa non mi piace: le chiacchiere. Non ho mai perso tempo con quelli che hanno la lingua lunga.
— Fra qualche anno non avrete più nemmeno bisogno di parlare — disse John. — Tornerete ai grugniti e al linguaggio dei segni. Io parlo perché ho qualcosa da dire, e se avete buon senso capirete che vi conviene ascoltare.
— Ci conviene? Non è alla vostra convenienza che stai pensando?
— Se non fosse così, sarei uno stupido. Ma voi ne ricaverete un vantaggio ancora più grande. A noi serve un aiuto temporaneo per raggiungere la valle di mio fratello: in cambio vi offriamo un posto dove potrete vivere relativamente in pace, e allevare i vostri figli in modo che si distinguano dagli animali selvatici.
L’uomo guardò quelli del suo gruppo, quasi per scrutare l’effetto che le parole di John avevano avuto sugli altri. Poi disse: — Ancora chiacchiere. Pensi che ci cacceremo di testa nostra in quest’avventura donchisciottesca?
— Avete un posto migliore dove andare? A proposito, sapete dove andare? Che male vi farebbe, venire con noi per dare un’occhiata?
L’uomo era sempre ostile, ma un po’ sconcertato, adesso. Alla fine si voltò verso i compagni. — Voi che ne dite?
Prima che chiunque aprisse bocca, aveva già letto la risposta sulla faccia di tutti.
— Potremmo benissimo andare a vedere — disse un tizio grasso dalla pelle scura. Ci fu un mormorio di approvazione, e l’uomo dalla faccia rossa tornò a girarsi verso John.
— Bene. Mostraci la strada per la valle di tuo fratello. Decideremo quando l’avremo vista. Dov’è?
Deciso a non rivelare dove si trovasse Blind Gill, o anche a dirne il nome, John stava preparandosi a fornire una risposta evasiva, quando intervenne Pirrie, brusco. — Questi sono affari del signor Custance, non vostri. È lui che comanda qui. Fate ciò che vi dirà di fare, e andrà tutto bene.
Читать дальше