Clifford Simak - La strada dell'eternità

Здесь есть возможность читать онлайн «Clifford Simak - La strada dell'eternità» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1987, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La strada dell'eternità: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La strada dell'eternità»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Jay Corcoran e Tom Boone sono amici da anni e in certe occasioni formano una coppia perfetta. Jay è un esperto nel raccogliere informazioni su chiunque, e Tom sa girare dietro gli angoli anche quando non ci sono. La scoperta di una stanza che non esiste sarà solo il punto di partenza ideale per un viaggio destinato a scaraventare i due amici in un'avventura ambientata nel più lontano passato e nel più remoto futuro. Incontreranno così una strana famiglia di esiliati che include il bizzarro Henry, detto anche Fantasma (ma non fatevi sentire a chiamarlo in questo modo dagli altri membri della famiglia), il Popolo dell'arcobaleno, che possiede oscure risposte ad ancora più oscure domande, l'ambigua figura nota come Cappello, messaggero di forze sconosciute e al tempo stesso giocattolo di un lupo preistorico, e soprattutto gli Infiniti, che vogliono tramutare l'uomo in una intelligenza priva di corpo. Il tutto, fra robot che vogliono essere utili all'uomo, e lungo quella che è chiamata la Strada dell'eternità.

La strada dell'eternità — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La strada dell'eternità», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Non mi sembri preoccupato della cosa.

“Ci sono vantaggi e svantaggi, e io ritengo che i primi superino i secondi. Almeno, questo è ciò che mi dico. Ci sono molte cose normalissime che non posso fare, ma ho capacità che nessun essere umano possiede. Io cerco di approfittarne, lasciando perdere quello che ho perso”.

— E, adesso, cosa intendi fare?

“Devo ancora rintracciare alcuni componenti della mia famiglia, Horace ed Emma… e Timothy, che è stato portato di forza nel viaggiatore da quel prepotente di Horace”.

— Sai dove cercarli?

“No. Dovrò seguire le loro tracce”.

— Puoi serviti del viaggiatore per seguirli? Io potrei mettermi ai comandi.

“No, devo servirmi delle mie forze. Devo ritornare a Hopkins Acre e seguire la traccia da laggiù. Sarà debole e sottile, ma sarà ancora presente. Dici che sei capace di usare il viaggiatore?”

— Sì. So dov'è il giornale di bordo e ho guardato David mentre inseriva le coordinate, quando siamo venuti qui.

“Forse, la cosa più consigliabile è che tu ritorni a Hopkins Acre. Credo che il posto sia sicuro. Qualcuno di noi potrebbe poi ritornare a prenderti. Le coordinate sono scritte sul libro di bordo. Sei sicuro di essere in grado di far funzionare il viaggiatore?”

— Sì — disse Corcoran. — Ma non voglio ancora andare a Hopkins Acre. Prima voglio recarmi di nuovo nel posto dove hai trovato me e David. Devo esaminare una cosa che c'è laggiù.

Diversamente da quanto si aspettava Corcoran, Henry non gli chiese spiegazioni. Anzi, Corcoran ebbe l'impressione che l'altro gli rivolgesse un'alzata di spalle.

“Come vuoi” gli disse. “Tu sai dove vai, e anch'io so dove vado. Meglio affrettarci”.

E all'improvviso, Henry sparì.

Corcoran si alzò in piedi. Boone non si trovava più in quel tempo e in quello spazio, e non c'era motivo di rimanere laggiù. Sapeva dove andare, e, come aveva detto Henry, era meglio non perdere tempo.

Quando raggiunse il campo, la zona era completamente deserta. Non c'era segno della tigre, e nemmeno dei lupi. Corcoran depose tutte le stoviglie sulla tovaglia, ne fece un fagotto e se lo mise in spalla.

Una voce gli parlò nella mente: “Eh, eh, eh” gli disse.

Nell'udirla, Corcoran girò sui tacchi e si voltò verso il mucchio di rottami. La risata continuò.

Corcoran si avviò verso i rottami.

— Smettila! — gridò. — Non ridere, maledetto!

La risata s'interruppe e cominciò il piagnucolio.

“Caro signore, voi siete pronto alla partenza. State raccogliendo le vostre cose per andarvene. Vi prego, portatemi con voi. Non ve ne pentirete. Posso fare molte cose per voi. Posso ripagarvi della vostra gentilezza. Sarò eternamente vostro amico. Portandomi con voi non vi darò nessun fastidio. Peso poco e non occupo molto spazio. Non c'è neppure bisogno di cercarmi. Sono dietro i rottami del mio corpo. Sono una scatola cerebrale, una sfera lucida, sopra una mensola faccio un gran figurone, nell'arredamento. E inoltre sono un eccellente argomento di conversazione. Potete usarmi in molte maniere. Quando siete solo e desideroso di compagnia, noi due potremmo conversare in modo simpatico e istruttivo. Ho un buon cervello e sono molto bravo nella logica. In certi momenti posso anche essere un utile consigliere. E sarò sempre vostro amico, in fedeltà e gratitudine…”

— No, grazie — disse Corcoran, girando sui tacchi e dirigendosi verso il viaggiatore.

Dietro di lui, il mostro assassino continuò a piagnucolare, a implorare e a promettere. Poi il piagnucolio cessò e si levò una ventata d'odio.

“Maledetto figlio di puttana, non mi dimenticherò mai di questo affronto. Riuscirò a prenderti, prima o poi. Verrò a ballare sulla tua tomba”.

Corcoran, per niente impressionato, salì sul viaggiatore.

9. Boone

Il contatto di un naso freddo svegliò dal sonno Boone, che cercò di rialzarsi di scatto. Dalla gamba si irradiò una fitta; emise un grido soffocato. Uggiolando, il lupo si affrettò a scostarsi. Sopra la linea dell'orizzonte, in direzione sud, le stelle scintillavano su di lui con la loro luce gelida. Si accorse di avere i vestiti umidi di rugiada.

Dal punto dove era immobilizzato, Boone scorgeva la pianura che aveva attraversato, brulla e deserta, anche se si scorgeva qualche macchia d'erba e di cespugli adatta a piccoli erbivori. Lontano, a est, dovevano esserci grandi pianure erbose dove si formavano immense mandrie. Ma in quella zona le mandrie erano piccole, e i predatori erano pochi.

— Qui non è il tuo posto — mormorò, rivolto al lupo. — In altre zone potresti trovare maggiore quantità di cibo.

Il lupo lo fissò con occhi ardenti, e ringhiò.

— Non è questo il modo di fare conversazione — gli disse Boone. — Io non ti ho mai ringhiato. Abbiamo viaggiato assieme e abbiamo condiviso il cibo e siamo amici.

Fino a quel momento si era tenuto sollevato sui gomiti, ma ora si lasciò cadere a terra, girando la testa verso il lupo: non perché temesse l'animale, ma soltanto per tenersi in contatto con l'unico compagno che aveva.

Come poteva avere dormito in una situazione come la sua, con la gamba intrappolata in un crepaccio e un lupo che attendeva la sua morte per mangiarselo? Ma forse, si disse, questa era una calunnia nei riguardi del lupo, perché loro due erano amici.

La gamba gli faceva male. Non più un dolore acuto, ma una pulsazione sorda. Si sentiva malissimo: gli faceva male la gamba, aveva lo stomaco vuoto, la gola gli bruciava e la bocca asciutta. E a poca distanza da lui c'era l'acqua corrente.

Il lupo si era seduto, con la coda ordinatamente avvolta sulle zampe, la testa piegata di lato, gli orecchi in avanti.

Boone chiuse gli occhi. Appoggiò la guancia contro il terreno. Cercò di cancellare dalla mente il dolore. A parte il rumore dell'acqua corrente, tutto taceva. Cercò di non pensare a quell'acqua.

Che schifosa maniera di morire, pensò. Poi dormì un poco.

Era caduto a terra, non aveva alcuna arma a portata di mano. E su di lui piombava al galoppo un cavaliere uscito dal profondo dei suoi ricordi, un uomo gigantesco in sella a un cavallo piccolo e nervoso. Il cavallo gli mostrava i denti ed era altrettanto feroce e deciso quanto l'uomo che lo montava.

La bocca del cavaliere era aperta in un grido di trionfo, i suoi denti mandavano bagliori alla luce di un fuoco invisibile. I lunghi baffi ondeggiavano al vento della corsa, e la lucida, pesante spada che teneva sollevata al di sopra della testa cominciava a scendere.

Poi comparve il lupo, che con la bocca schiumante spiccò un balzo per afferrare il cavaliere per la gola. Ma ormai era troppo tardi. La spada stava calando su di lui, e non c'era niente al mondo che potesse fermarla.

Boone toccò terra pesantemente e faticò a riprendere fiato. La sua vista era piena di grigio. Giaceva su una superficie piana. Quando provò a muoversi, si accorse di avere la gamba liberata. Era libero, e si trovava in un luogo diverso: non era più ai piedi di una montagnola, con le rocce dietro di lui e in basso l'acqua corrente.

Udiva ancora il rumore dell'acqua, e si mosse in quella direzione. Quando raggiunse l'acqua, si stese sulla pancia e abbassò la testa per bere, ma si costrinse a berne soltanto pochi sorsi, per evitare una congestione. Poi si allontanò.

Si stese sulla schiena a fissare il cielo grigio. Ma non erano nubi: era il colore di quel cielo. Tutto era grigio. Si tastò la gamba che era rimasta imprigionata: gli faceva male, ma non era rotta. Si era dissetato. Aveva fame. Tutto il resto sembrava a posto.

Era successo ancora una volta: aveva girato dietro l'angolo. Si era salvato ancora una volta.

Ma cosa significava il cavaliere armato di spada, con quei baffi sventolanti e quel suo galoppo? Non c'era nessun cavaliere: non poteva essere, così lontano nel passato. Era stato il suo subconscio a immaginarlo, si disse: la parte astuta e misteriosa della mente umana. Non c'era alcun pericolo immediato, e dunque non poteva entrare in azione la sua capacità di «girare dietro l'angolo». Ma il suo subconscio, per salvargli la vita, aveva fatto comparire nella sua immaginazione il guerriero a cavallo, il barbaro, e il suo cervello aveva reagito automaticamente. Pensando a ciò che gli era successo, sembrava la risposta logica. Comunque, logica o no, la cosa aveva poca importanza. Lui era lì, dovunque fosse quel posto, e soltanto questo era importante. Adesso il problema era capire se era destinato a rimanere laggiù o se sarebbe stato di nuovo trasferito nel mondo della preistoria. In passato aveva sempre fatto ritorno al luogo d'origine, tranne l'ultima volta, allorché era entrato con Corcoran nel viaggiatore di Martin ed era rimasto laggiù, anziché fare ritorno alla stanza dell'Hotel Everest, che nel frattempo era crollata. Forse, pensò, la serie s'era interrotta. Era in quel luogo già da diverso tempo.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La strada dell'eternità»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La strada dell'eternità» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Clifford Simak - Spacebred Generations
Clifford Simak
Clifford Simak - Shadow Of Life
Clifford Simak
Clifford Simak - The Ghost of a Model T
Clifford Simak
Clifford Simak - Skirmish
Clifford Simak
Clifford Simak - Reunion On Ganymede
Clifford Simak
Clifford Simak - Halta
Clifford Simak
Clifford Simak - Eternity Lost
Clifford Simak
libcat.ru: книга без обложки
Clifford Simak
libcat.ru: книга без обложки
Clifford Simak
Отзывы о книге «La strada dell'eternità»

Обсуждение, отзывы о книге «La strada dell'eternità» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x