Per una fuggevole frazione di secondo, negli occhi del capitano Winters l’espressione di serena dolcezza lasciò il posto allo shock. «È difficile rispondere a una domanda ipotetica come questa» intonò quindi formalmente, riacquistando subito il controllo. «Posso dirle, però, che la politica della Marina è quella di tenere l’opinione pubblica al corrente delle proprie attività. L’unico caso in cui interverrebbe una qualche forma di censura è quello di informazioni suscettibili di costituire una minaccia grave per la sicurezza nazionale.»
Il colloquio si concluse rapidamente. Carol aveva ottenuto il suo scopo. Maledizione , imprecò fra sé il capitano Winters, mentre Dora gli annunciava l’arrivo del tenente Todd. Questa, me la sarei dovuta aspettare. Ma lei, come fa a sapere? Che sia riuscita a fregare Todd o qualche altro ufficiale? O è stato qualcuno di Washington, a spifferare tutto?
Aprì la porta dell’ufficio, e il tenente Todd si precipitò dentro quasi d’assalto. Con lui c’era un altro giovane tenente: un tipo alto, spalle grosse e baffoni, che Todd presentò come il tenente Ramirez del servizio informazioni della Marina. «Ha letto il mio messaggio? Che ne pensa? Mio Dio, è quasi incredibile che i russi abbiano fatto una cosa del genere. Mai li avrei fatti così scaltri.» Gridava, quasi, nell’andare agitato su e giù per la stanza.
Winters osservò tutta quella agitazione. Questo giovane tenente ha una gran fretta di arrivare da qualche parte: sprizza impazienza da tutti i pori. Ma che accidenti va dicendo dei russi? E che ci fa, qui, ’sto Maciste messicano?
«Si accomodino, prego» disse, indicando le due poltrone davanti alla scrivania. Poi, serio, a Todd: «E lei cominci a spiegarmi perché si è portato dietro il tenente Ramirez. Il regolamento lo conosce, ed è stato ribadito a tutti proprio la settimana scorsa: gli unici autorizzati a comunicare informazioni strettamente necessarie sono gli ufficiali di grado equivalente a capitano di fregata o superiore».
Todd si difese all’istante dal rimprovero. «Signor comandante, ritengo che siamo di fronte a un incidente internazionale tanto grave, che un intervento dei progetti speciali e dell’ingegneria dei sistemi, da solo, non basta. Stamane, alle 8,30, ho lasciato detto al suo videotel che mi chiamasse all’ASAP, perché il progetto Freccia Spezzata aveva registrato nuovi e importanti sviluppi. Alle 10, non essendo ancora riuscito a parlarle nonostante tutta una serie di telefonate, ho pensato, con preoccupazione, che stessimo perdendo del tempo prezioso, e così mi sono messo in contatto con Ramirez perché potesse mettersi all’opera coi suoi uomini.»
Qui, si alzò. «Signor comandante,» riprese, in tono sempre più concitato «forse nel mio messaggio non sono stato sufficientemente chiaro. Ebbene, abbiamo indizi concreti che il Panther è stato volutamente indirizzato fuori rotta subito dopo l’attivazione dell’APRS! Una ricerca manuale speciale dei dati telemetrici intermittenti ci ha confermato che i ricevitori d’impulso-comando sono impazziti per un periodo di due secondi immediatamente prima della deviazione di rotta del missile.»
«Tenente Todd, si calmi, e torni a sedere» ordinò Winters, doppiamente irritato e dalla noncuranza con cui Todd trattava l’infrazione al regolamento, e dalla aperta accusa da lui mossagli di negligenza nella risposta ai suoi messaggi. Ora, la sua giornata era cominciata con un incontro coll’ammiraglio comandante la base, che aveva voluto un rapporto completo sull’affare Freccia Spezzata, e quindi lui non aveva potuto essere in ufficio, salvo che per un salto di un paio di minuti, se non dopo la riunione al settore pubbliche relazioni.
«Adesso mi risparmi l’isterìa e le sue deduzioni personali,» disse, scandendo le parole, dopo che Todd si fu riaccomodato «e mi esponga i fatti, e solo i fatti, con calma e senza partito preso. Le accuse da lei mosse qualche momento fa sono molto, molto gravi. A mio avviso, se lei si è lasciato trascinare dalla troppa fretta a conclusioni non comprovate, possono sussistere dubbi sulla sua attitudine a continuare a fare l’ufficiale. Quindi, cominci dal principio.»
Un lampo d’ira negli occhi, il tenente aprì il taccuino. Quando parlò, lo fece con voce monocorde, dal tono controllato perché non trasparisse traccia di emozioni. «Alle 3,45 precise di stamane sono stato svegliato dal guardiamarina Andrews, che ha lavorato per quasi tutta la notte sui dati telemetrici da noi raccolti dalla stazione di Canaveral e dalla nave d’inseguimento presso Bimini. Il suo compito era quello di esaminare la sequenza prestabilita di eventi del Panther e di stabilire, possibilmente sulla base dei dati telemetrici sparsi, se a bordo del missile si fossero verificati fatti anomali proprio poco prima dell’uscita di rotta. In questo modo, pensavamo di poter avere una possibilità di isolare la causa del problema.
«Il suo compito, dunque, era fondamentalmente quello dell’investigatore. Come sa, il sistema-dati è vincolato all’ampiezza della banda di frequenza della tratta in discesa, ampiezza che è limitata. Ciò significa che le sequenze di dati telemetrici arrivano un po’ sfalsate e che, pertanto, molti valori relativi al governo del missile nel momento dell’uscita di traiettoria sono giunti a terra solo diversi minuti più tardi, ossia dopo tale uscita e dopo che le stazioni di tracciamento avevano perso e ripreso il contatto un paio di volte.
«Il guardiamarina Andrews mi ha mostrato come nei dati intermittenti si trovassero quattro misurazioni discrete effettuate dal contaricezione di controllo — che è semplicemente una memoria ausiliaria inserita nel programma, la quale scatta di un’unità a ogni nuovo ordine ricevuto correttamente dal missile. Sulle prime, non riuscivamo a credere ai nostri occhi, e abbiamo pensato che ci fosse stato un qualche errore umano o magari delle stesse carte di decommutazione. Ma, entro le 7, dopo aver entrambi controllato i valori inviati dall’uno e dall’altro sito di tracciamento, abbiamo constatato che il canale era proprio quello giusto. Insomma, comandante, nell’1,7 secondi dopo l’attivazione dell’APRS il contraricezioni di controllo ha registrato la bellezza di oltre trecento nuovi messaggi, dopodiché il missile ha deviato dalla traiettoria di bersaglio prevista.»
Mentre Todd parlava, il capitano Winters prendeva nota su un piccolo taccuino a spirale. Un altro mezzo minuto circa per concludere, poi alzò lo sguardo a guardare i due tenenti: «La serie di dati su cui vorreste basare la vostra accusa all’Unione Sovietica e mettere in allarme il servizio informazioni della Marina, è dunque tutta qui ?» disse, in tono carico di sarcasmo. «O c’è dell’altro?»
Todd apparve confuso. «E lei ritiene che sia più probabile che i russi conoscessero il codice del comando-prova, e abbiano trasmesso trecento messaggi in meno di due secondi, nell’istante giusto e da un punto al largo della costa della Florida, non che sia stato un difetto del sistema del programma 4,2 a far scattare impropriamente il contraricezioni di controllo?» continuò Winters, alzando sempre più il tono, «ma, santo cielo, tenente: adoperi il cervello! La pianti di vedere il babàu la notte. Siamo nel 1994! In una situazione internazionale praticamente priva di tensioni, come può pensare che i russi siano tanto colossalmente scemi da mettere a repentaglio la distensione deviando un missile da crociera della Marina — e in corso di prova, per giunta! E anche ammettendo che fossero in grado di pilotarlo in un luogo specifico, di recuperarlo e di carpirne i segreti di funzionamento mediante smontaggio, perché mai correrebbero un rischio così enorme per un vantaggio relativamente esiguo?»
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