Poi, venne improvvisamente il momento di andare.
Era stato relativamente facile scambiarsi dei semplici concetti per mezzo dei disegni; ma McCullough non riuscì a trasmettere allo straniero ciò che stava pensando negli ultimi minuti trascorsi nella camera stagna. L’extra-T era soltanto un grosso bruco, un mostro da incubo, con troppi occhi e troppe bocche, tutte nel posto sbagliato; non si riusciva a distinguere un’espressione in quei lineamenti… Il problema, comunque, doveva essere reciproco. McCullough riuscì soltanto a guardare lo straniero in silenzio per qualche minuto, mentre l’altro guardava lui. Poi, seguì Hollis nel P-Uno.
Il portello da carico si aprì, l’aria uscì sibilando nello spazio, e Walters si avvicinò col P-Due. Walters unì gli scafi, e gli uomini si trasferirono con tutte le loro cose sul P-Due; poi gli scafi tornarono a staccarsi. Il grosso portello si chiuse. Walters usò per qualche istante i razzi di correzione, e la grande Astronave si allontanò.
McCullough rimase a lungo in silenzio. Pensò allo straniero che avevano appena lasciato sull’Astronave e alle creature che l’avevano lanciata nello spazio, e si domandò cosa avrebbero pensato della sua razza… della gente che aveva sacrificato tre sue creature per liberare l’Astronave da una forma animale tanto pericolosa. Dietro uno dei portelli da carico, c’era anche un manufatto dell’uomo. Un piccolo, ridicolo, fragile scafo che aveva portato per oltre settantacinque milioni di chilometri tre esseri umani fino all’Astronave. Non riuscì a immaginare cosa avrebbero pensato della sua gente; ma quello scafo-P avrebbe potuto dire molte cose agli stranieri.
Walters ultimò i controlli e si mise in ascolto radio. Negli ultimi secondi del conto alla rovescia, le cupole dell’Astronave si accesero all’improvviso. In un attimo l’enorme scafo scomparve.
Hollis si lasciò sfuggire un gran sospiro di sollievo.
— Avevo paura di avere sbagliato le riparazioni — confessò. Poi guardò McCullough e soggiunse: — Non abbiate paura, dottore, il nostro amico è a posto. Toma a casa.
Walters mosse silenziosamente le labbra. Poi premette di scatto un pulsante.
— Anche noi! — disse.
FINE