Fellonia lo guardò con gli occhi spalancati. — Naturalmente no… perché credi che li chiamino gli archivi di massima sicurezza? Proprio perché la gente non riesce a inserirsi. Altrimenti non sarebbero di massima sicurezza , esatto?
— Oh! — Axxter era deluso. — Pensavo che voi viaggiatori di circuiti foste in grado di fare questo genere di cose.
Fellonia sospirò, scuotendo il capo. — Che razza di cazzate hai sentito! È chiaro che non possiamo farlo. Alcuni idioti, come i guastatori, parlano come se ne fossero in grado. Ma sono solo chiacchiere. Possono solo inserirsi su linee aperte, non protette o su quelle linee che non usa nessuno o che sono di scarsissima importanza. Tutto il materiale prezioso, come quello degli archivi della Chiedi Ricevi, è ben protetto. Nessuno può accedervi senza permesso; chi dice il contrario racconta balle.
— Allora cosa volevi dire prima? Quando hai detto che avrei potuto avere l’informazione di cui ho bisogno?
— Mantieni la calma, d’accordo? Sto parlando di scendere più in basso e andare a procurarci un po’ di quel materiale. Questi piccoli sapientoni non possono andare dove non sono desiderati, però possono dar fastidio… interferenze sulla linea o chiamate false, roba simile. Così per tenerli lontani, da anni la Chiedi Ricevi accumula metri di registrazione di eventi reali che taglia, elimina e infine inserisce in un archivio il cui accesso è libero. Quello che propongono come programmi d’intrattenimento è una versione dei fatti rivista e corretta, ma molto avvincente, che cattura l’attenzione della gente. I viaggiatori di circuiti possono andare a rovistare nelle registrazioni scartate e tenersi tutti i pezzi che vogliono per incorporarli nei loro innocui giochi di guerra sulle linee. Adorano giocare alla guerra.
— Ma io che diavolo me ne faccio? Una massa di registrazioni usate per schermaglie di guerra?
La donna annuì saggiamente. — Dunque… ho dato personalmente una controllatina. Solo perché mi interessa la tua… situazione insolita. E mi sembra che la merda in cui ti trovi adesso sia nata dopo che sei arrivato in quel settore della zona del giorno dove era appena accaduto qualcosa di grave e violento. Se fossi in te, vorrei sapere esattamente cos’è successo sulla scena del delitto.
Egli scosse il capo. — Non potrebbe esserci la registrazione di quella scena negli scarti di pellicola. Non aveva niente a che fare con le tribù dei guerrieri, quindi non era stata prevista alcuna registrazione.
— Oh! — Fellonia sorrise. — Ne sei proprio sicuro?
— Non fare la misteriosa con me. Non adesso. Dimmi chiaro di cosa stai parlando.
— Ehi, come ti ho già detto, è arrivato il momento che tu scopra alcune cose per conto tuo.
La osservò mentre collegava una spina a una cavo scoperto e se ne fissava un’altra al dito.
— Adesso sto per… — Fellonia si succhiò la punta del dito e bagnò di saliva i collegamenti — …inserirmi io stessa nella linea per poi far entrare anche te. In questo modo, qualunque cosa ti stia cercando — come il Signor Grande-e-Brutto là fuori — non saprà che ti sei inserito nella linea e non potrà precipitarsi qui. Almeno non subito.
— Come farò a trovare quello che sto cercando? — Axxter stava cominciando ad avere crampi nelle gambe a furia di stare accoccolato per tanto tempo in uno spazio così piccolo.
— Si tratta semplicemente di un mucchio di registrazioni, non c’è alcun indice o altro. Devi solo risalire alla data in cui hai trovato quel posto e partire da lì — Fellonia collegò un paio di cavi. — Buona fortuna.
È un’impresa disperata. Una valanga di numeri si riversò davanti agli occhi di Axxter. Esaminò attentamente la lista di dati e infine ne individuò un gruppo preciso.
Il primo file che studiò era una collezione di filmati di una razzia; i partecipanti, un paio di bande da nulla, che non aveva mai nemmeno sentito nominare, sembravano più interessati a farsi smorfie, piuttosto che alla carneficina.
Aprì il secondo file. Si trattava dell’incursione al settore bruciato. Riconobbe subito l’affilato bordo metallico e il modo in cui l’esplosione l’aveva accartocciato. Un’occhiata alle coordinate di quel posto confermò la sua ipotesi.
Cristo… Axxter osservò la scena. Fumo e luce rossa fuoruscivano dall’apertura. Non dovrebbe trovarsi qui. Tutto questo materiale… Era una registrazione lunghissima, con inquadrature da diverse angolazioni; la fece andare avanti velocemente perché le urla che vi erano incise gli avevano fatto rizzare tutti i peli. Fermò l’immagine su una buona inquadratura dei saccheggiatori e zumò su di essi. Indossavano tutti un’uniforme nera senza alcuna insegna, che egli non riconobbe. Agivano con efficienza fredda e devastatrice invece che con la solita arroganza e le risa sguaiate dei guerrieri. Due megassassini, che torreggiavano sul resto della coorte, si trovavano nel mezzo della carneficina, procedendo con inevitabile ferocia.
Tornò all’inizio del file. Prima dell’esplosione, delle fiamme e del fumo: le uniformi nere si stavano radunando, controllando le armi e le attrezzature… sull’esterno dell’edificio. Axxter guardava quella scena sconvolto, mentre la telecamera si spostava, mostrando il confine dell’edificio illuminato dalla luce dell’alba che nasceva dietro le nuvole. A un cenno dell’ufficiale in comando, i guerrieri si gettarono verso l’entrata, ancora intatta e levigata. Dopo pochi secondi, vi fu l’esplosione che lacerò il metallo.
Venivano dall’esterno! Axxter fermò il nastro. Quello significava…
Andò alla fine del file. Erano tutti morti, tutti gli abitanti di quel settore orizzontale erano ridotti a cenere e carne bruciacchiata. E in lontananza si intravvedeva una barriere intatta che proteggeva le regioni centrali dell’edificio. Ben presto si occuparono anche di quella: un’altra esplosione, poi una squadra afferrò i lembi del metallo e lo piegò verso l’esterno.
In questo modo sembrava che i vandali provenissero dall’interno! Ecco cosa significava. Axxter fissò nel vuoto, riflettendo. Hanno organizzato tutto loro! Ma loro chi?
Studiò ancora il file. Trovò una buona inquadratura di uno dei due megassassini; per un attimo, tre telecamere erano state puntate su di lui. L’ultima lo inquadrava frontalmente. I pannelli del petto erano aperti e mostravano l’icona di morte. Teste mortali di cobra che vibravano in un cerchio. La stessa che si era trovata davanti, a meno di un metro di distanza, dentro al tunnel.
Bene, bene, bene. Una scoperta interessante. Axxter appoggiò il mento alle ginocchia, con le braccia intorno alle gambe. Ecco cos’hai trovato. La Folla Devastante andava in giro a spalancare i settori orizzontali, lasciando che gli abitanti dei Centri dei Morti si prendessero la colpa. Brutto affare… le tribù militari non avrebbero dovuto fare simili schifezze. Avrebbero dovuto vivere sul settore verticale, spaccandosi la testa a vicenda e lottando per avere il controllo del Cilindro e accaparrarsi tutti i vantaggi che il potere procura. Non avrebbero dovuto decimare gente indifesa che viveva sui livelli orizzontali proprio per restare al sicuro, lontano da ogni pericolo. Quelle erano le regole; chiunque le infrangesse giocava un gioco molto pesante, che non si fermava davanti a nulla. Compresa la corruzione della roccaforte da cui tutti dipendevano, l’apparentemente imparziale Chiedi Ricevi? Una volta infranta una regola, si potevano infrangere tutte.
Fece scorrere l’ultimo file. Dopo l’incursione sanguinosa, l’inquadratura tornò sulla superficie dell’edificio. Vicino all’apertura divelta c’era un angelo di gas, sospeso nell’aria con un sorriso incuriosito. Trasalì quando vide il suo viso familiare; una lingua di fuoco che veniva dall’arma di un guerriero la lanciò verso il cielo. E una risata risuonò sul nastro.
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