— Ma…
— E adesso mi domando se il bolide caduto in quella zona due notti fa non abbia qualcosa a che fare con ciò che esiste in fondo al mare. Chissà che cos’ha pensato di quel bolide l’entità che vive negli abissi! — Terry fece una pausa, poi riprese:’ — E mi domando inoltre che cos’avrà pensato il bolide di ciò che ha trovato laggiù. Pensate che un uomo sano di mente non dovrebbe soffermarsi su idee tanto pazze?
Deirdre scosse la testa.
— Perché credete che mio padre s’interessi tanto a questa faccenda? — domandò la ragazza. — E perché i nostri quattro compagni collaborano con noi, e le stazioni di osservazione ci tengono informati, e il governo delle Filippine ha chiesto al “Pelorus” di compiere l’immersione con il batiscafo?
Terry la fissò.
— L’idea è troppo pazzesca per meritare il crisma dell’ufficialità, vero? — disse. — Ma troppo pericoloso sarebbe l’ignorare del tutto la cosa: è così? Siamo proprio sicuri che le meteore siano vere meteore?
— No.
— Grazie, Deirdre. Finora m’è sembrato tutto un indovinello, invece non lo è. E adesso temo che rappresenti invece una grossa minaccia. — Una pausa. Poi:
— Ho fatto una nuova ipotesi, Deirdre. Ho messo al suo posto l’ultimo pezzo del rompicapo, ma spero di aver sbagliato, Deirdre! Mi sento i brividi per la schiena solo al pensiero di aver ragione!
L’“ Esperance ” navigava verso nord. Il panfilo sembrava un vascello fantasma in corsa su un mare altrettanto irreale, sovrastato da un cielo azzurrissimo e senza nubi nel quale il sole splendeva alto.
Ma l’“ Esperance ” non era una visione, e non lo era il Mar della Cina sul cui fondo si nascondeva qualcosa di mostruoso. La furia con cui era stato distrutto il batiscafo faceva pensare alla follia. Ma il ronzìo e gli apparecchi di plastica non erano dovuti a follia.
Davis si unì alla figlia e a Terry. Prima che il padre potesse parlare, la ragazza disse: — Non riesco a trovare una spiegazione che si adatti a tutti gli elementi a nostra disposizione, Terry.
— Quello che è successo oggi supera ogni immaginazione — commentò Davis. — Ammesso che quegli oggetti di plastica abbiano un significato, questo può essere uno solo: servono a trasmettere in profondità ciò che avviene in superficie. Spiegazione semplice, ma non ne vedo proprio altre. Però abbiamo l’episodio del batiscafo rimasto vittima di una forza tanto misteriosa quanto incredibile per potenza e violenza. Un episodio che con la curiosità per i fatti di superficie non ha niente a che vedere.
— Infatti — ammise Terry. — Ma non dimenticate che prima noi avevamo fatto esplodere una specie di bomba sul fondo. Il batiscafo è sceso negli abissi due ore più tardi. Se la cosa che si nasconde negli abissi fosse un essere privo di intelligenza, non avrebbe affatto associato l’esplosione di due ore prima con la discesa del batiscafo. Occorre almeno una certa dose di intelligenza per collegare due oggetti discesi entrambi sul fondo con un pericolo in corso.
Deirdre s’illuminò. — Ma certo! Continuate, Terry!
— La curiosità implica intelligenza — riprese il giovane. — E di solito l’intelligenza sostituisce denti e artigli. A noi non è nemmeno venuto in mente che i pesci addosso ai quali sono stati trovati questi apparecchi li avessero fabbricati loro. Allora perché pensare che ciò che ha attaccato il batiscafo l’abbia fatto di propria iniziativa? Tutti quanti pensiamo che sia qualche entità a provocare la presenza dei pesci di profondità nella laguna di Thrawn, no? Davis annuì.
— Ma se c’è di mezzo un’intelligenza, comincerò veramente ad avere paura — disse Terry. — Noi esseri umani ci spaventiamo sempre di fronte alle strane forme di intelligenza. E se poi si tratta di un’intelligenza non umana… L’arrivo di Nick interruppe il colloquio.
— Ho chiamato la stazione di Thrawn — disse lo studente. — Riferiscono che il ronzìo è cessato per una quarantina d’ore, e poi è ripreso. Hanno richiesto la nostra presenza. Ho risposto che stavamo già dirigendo sull’isola. Sono ancora in ascolto. Devo comunicare qualcosa?
— Arriveremo dopo il tramonto — osservò Davis. — Forse sarà meglio informarli del tentativo del “Pelorus”, e della fine del batiscafo.
— Già fatto — rispose Nick. — Il radiotelegrafista di Thrawn ha fatto un commento… be’, molto poco ortodosso, e poi mi ha spiegato che gli era sfuggito perché sul momento non riusciva a immaginare che cosa diavolo avesse potuto perforare uno scafo di ottimo acciaio dello spessore di dieci centimetri. E confesso che al suo posto non avrei trovato anch’io un commento più adatto del suo!
— Nient’altro da comunicare, allora. Arriveremo laggiù dopo il tramonto — ripeté Davis, — e vedremo se nella laguna ci sono novità.
Nick si avviò verso la sua cabina radio, ma fatti pochi passi si fermò. — Dimenticavo! — esclamò. — Il radiotelegrafista mi ha detto che alla stazione sono tutti scombussolati. Un’ora fa hanno saputo che è stato avvistato un terzo meteorite. Pare che sia stato localizzato a un’altezza superiore alla solita: diecimila metri.
Davis rispose con un cenno, e Nick sparì sottocoperta.
Un branco di focene comparve a poppa dello yacht e ne accompagnò la corsa per qualche minuto, con grandi balzi, poi scomparvero in lontananza. Si comportavano come chi vuoi dar l’impressione di aver fatto qualcosa d’importante.
— Si dice che l’intelligenza delle focene sia paragonabile a quella dell’uomo — commentò Terry. — Se è vero, rimpiango che non sappiano parlare. Forse potrebbero raccontare fatti interessanti sul problema che ci ossessiona!
— Io mi occupo di questa faccenda da mesi — mormorò Davis. — Eppure da quando siete arrivato voi ho scoperto più cose incomprensibili di quante potessi immaginare.
Davis si allontanò, pensoso. Deirdre sorrise a Terry.
— Forse non ve ne siete accorto — disse, — ma con quelle parole, mio padre ha voluto esprimervi la sua gratitudine. — Poi aggiunse: — Noi abbiamo sprecato un sacco di tempo. Abbiamo chiacchierato spesso, ma non abbiamo mai parlato di cose importanti.
— Cioè? — domandò Terry.
— La schiuma, ad esempio — rispose Deirdre. — Quei grossi banchi di schiuma che galleggiano sul mare. Anche loro, guarda caso, compaiono nella zona della Fossa di Luzon. Li ha fotografati un aereo meno di un mese fa, e i pescatori li hanno avvistati più spesso di quanto pensiate. Senza contare il veliero letteralmente sprofondato in una di quelle formazioni. Che ne direste di parlarne un po’?
Sedettero sulla ringhiera del boccaporto e cominciarono a discutere dei banchi di schiuma, misteriosi quanto il resto. A un certo punto Deirdre disse che da bambina restava affascinata quando suo padre si faceva la barba. La schiuma del sapone la incantava. Così, a poco a poco, il discorso si spostò dall’argomento iniziale a tutt’altra cosa, e dopo un’ora i due giovani avevano completamente dimenticato l’intenzione di parlare di “cose importanti”, come aveva detto Deirdre.
Più tardi tornò Davis.
— Ho appena parlato con Morton — disse. — È preoccupatissimo per quel bolide avvistato dall’osservatorio di Palomar. Terry aspettò, in silenzio, il seguito.
— Morton vorrebbe che lo fotografassimo quando cadrà — riprese il padre di Deirdre. — Dai suoi calcoli pare che finirà esattamente nel punto in cui si trovava il “Pelorus” questa mattina.
Terry lo guardò, attento. Le stelle cadenti non sono un fenomeno molto raro. Se si osserva il cielo a lungo, in una notte d’estate, può capitare di vederne parecchie. I bolidi sono stelle cadenti di tipo non molto frequente. Ciò nonostante molta gente ne ha visti almeno due o tre nella sua vita. Nessuno però ha mai pensato di osservare da vicino la caduta di un meteorite in mare o sulla terra. Anche perché l’avvicinarsi troppo al punto di caduta potrebbe essere pericoloso.
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