Филип Дик - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

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Ma gli androidi sognano pecore elettriche?: краткое содержание, описание и аннотация

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«V-v-vi proteggero tutti», s'affretto a precisare Isidore.

Con una strana vocetta solenne e formale, Irmgard Baty gli disse: «Voglio che lei sappia che le siamo molto grati, signor Isidore. Lei e il primo amico che abbiamo incontrato sulla Terra. E molto gentile da parte sua e forse un giorno potremo ricompensarla». Gli scivolo a fianco e gli diede un colpetto affettuoso sul braccio.

«Non avreste dei libri pre-coloniali da farmi leggere?» le chiese Isidore.

«Prego?» Irmgard Baty rivolse un'occhiata perplessa a Pris.

«Sai, quelle vecchie riviste...» disse Pris; intanto aveva raccolto alcune delle sue cose e Isidore le tolse il fardello dalle mani, illuminandosi tutto per la soddisfazione di aver raggiunto un suo scopo. «No, J.R., non ce le siamo portate dietro, per i motivi che le ho spiegato».

«Allora d-d-domani vado in biblioteca», le disse lui, uscendo. «E ne p-p-prendero in prestito qualcuna per lei e per me, cosi avra qualcosa da fare oltre che aspettare».

Accompagno Pris di sopra, nel suo appartamento, scuro, vuoto, soffocante e tiepido com'era; nell'atto di portare le cose della ragazza nella camera da letto, riusci ad accendere contemporaneamente le luci, il riscaldamento e l'unico canale del suo televisore.

«E carino qui», disse Pris, ma nello stesso tono distante e distaccato di poco prima. Vago un po' nell'appartamento, con le mani sprofondate nelle tasche; sul volto le si fece strada un'espressione severa, quasi altera nel suo livello di disapprovazione. In netto contrasto con quello che aveva appena detto.

«Che c'e?» chiese lui, posando i suoi averi sul divano.

«Niente». Si fermo davanti alla finestra panoramica, scosto di lato le tende e si mise a fissare fuori con aria imbronciata. «Se ha paura che la cerchino...» comincio a dire Isidore. «E solo un sogno», disse Pris. «Indotto dai farmaci che Roy mi ha dato». «P-p-prego?»

«Ma crede davvero che esistano i cacciatori di taglie?» «Il signor Baty ha detto che hanno ucciso i vostri amici».

«Roy Baty e pazzo come me. Il nostro viaggio e stato da un manicomio della costa orientale a qui. Siamo tutti schizofrenici, soffriamo di disfunzioni alla nostra vita emotiva appiattimento di affetti, si chiama. E inoltre soffriamo di allucinazioni collettive».

«Mi pareva che non potesse essere vero», disse lui con evidente sollievo.

«E perche mai?» Si volto di colpo per fissarlo negli occhi", il suo sguardo era cosi intenso che Isidore si senti arrossire.

«P-p-perche cose del genere non possono accadere. Il g-g-governo non ammazza mai nessuno, per nessun crimine. E il Mercerianesimo...»

«Ma vede», lo interruppe Pris, «se uno non e umano, allora e tutta un'altra storia».

«Non e mica vero. Perfino gli animali, perfino le anguille, le talpe, le serpi e i ragni... sono considerati sacri».

Pris, senza staccargli gli occhi di dosso, ripete: «E cosi, non e possibile, eh? Come dice lei, anche gli animali sono protetti dalla legge. Ogni forma di vita. Qualsiasi cosa organica che striscia, si agita, si rintana, vola, sciama o deposita uova o...» S'interruppe, perche Roy Baty era apparso improvvisamente, spalancando la porta dell'appartamento e facendo il suo ingresso seguito da un lungo filo elettrico.

«Gli insetti», disse, senza mostrare alcun imbarazzo per il fatto di aver ascoltato la loro conversazione, «sono considerati particolarmente sacri». Stacco un quadro dalla parete del soggiorno e appese un minuscolo congegno elettronico al chiodo; quindi fece un passo indietro, lo scruto criticamente e rimise al suo posto il quadro. «E ora il sistema d'allarme». Tiro a se il filo elettrico, all'altro capo del quale c'era una complessa apparecchiatura. Con il suo solito sorriso stonato, lo mostro a Pris e Isidore. «Questo e il sistema d'allarme. I! filo va sotto il tappeto. Fa da antenna. Capta i segnali di un...» esito un attimo, «di un'entita mentazionale», bofonchio ermeticamente, «che non sia uno di noi quattro».

«E allora che fa, si mette a suonare?» chiese Pris. «E poi, che succede? Sara armato. Non possiamo mica saltargli addosso e azzannarlo a morte».

«Quest'apparecchiatura», continuo Roy, «contiene un'unita Penfield. Quando l'allarme scatta comincia a irradiare uno stato d'animo di panico verso... l'intruso. A meno che non sia rapidissimo, cosa peraltro possibile. Un panico massiccio; ho tarato il diffusore al massimo. Nessun essere umano puo rimanere nel suo raggio d'azione piu di qualche secondo. E nella natura del panico indurre a movimenti circolari a casaccio, a fughe senza scopo e spasmi neuro-muscolari». Quindi concluse, «il che ci dara la possibilita di sopraffarlo. Forse. Dipende da quanto e in gamba».

«Ma l'allarme non influenzera anche noi?» chiese Isidore.

«Giusto», disse Pris, rivolta a Roy Baty. «Influenzera anche Isidore».

«E allora?» disse Roy. Quindi si concentro di nuovo sull'installazione. «Allora vorra dire che si metteranno tutt'e due a scappare da qui in preda al panico. Ci dara lo stesso il tempo di reagire. E poi, a Isidore non faranno niente; non e mica sul loro elenco. Ecco perche possiamo usarlo come facciata».

«Non ti viene un'idea migliore, Roy?» chiese brusca Pris.

«No. In questo momento no».

«Domani saro in grado di p-p-procurarmi un'arma», disse Isidore. «Ma sei sicuro che la presenza di Isidore non fara scattare l'allarme?» chiese Pris. «Dopo tutto, lui e... sai?»

«Ho tarato l'apparecchio per compensare le sue emanazioni encefaliche», spiego Roy. «La loro somma non fara scattare un bel niente; ci vorra un altro umano. Un'altra personam Scuro in volto, lancio un'occhiata a Isidore, consapevole di quello che aveva appena detto.

«Ma allora siete degli androidi», esclamo Isidore. Pero non gliene importava niente; per lui non faceva alcuna differenza. «Adesso capisco perche vogliono uccidervi. In pratica, pero, voi non siete vivi». Ora si spiegava tutto. Il cacciatore di taglie, l'eliminazione dei loro amici, il viaggio verso la Terra, tutte queste precauzioni.

«Quando ho usato il termine "umano"», disse Roy Baty a Pris, «ho usato il termine sbagliato».

«Proprio cosi, signor Baty», disse Isidore. «Ma a me che cosa importa? Voglio dire, io sono uno speciale; neanche a me mi trattano tanto bene, sa, per esempio, io non posso mica emigrare». Si sorprese a chiacchierare spedito come un folletto. « Voi non potete venire qui. Io non posso...» Di colpo si calmo.

Dopo un istante Roy Baty, laconico, disse, «Marte non le piacerebbe. Non si perde mica niente».

«Mi chiedevo quanto ci avreste messo a scoprirlo», disse Pris a Isidore. «Siamo diversi, non e vero?»

«Con ogni probabilita ecco che cosa ha tradito Garland e Max Polokov», riflette Roy Baty. «Erano cosi maledettamente sicuri di riuscire a farsi passare per umani. Anche Luba».

«Voi siete degli intellettuali», disse Isidore; si senti di nuovo emozionato per aver capito. Emozionato e fiero. «Voi pensate in modo astratto e non riuscite a...» Gesticolo, mentre le parole gli s'impigliavano in gola. Siamo alle solite. «Vorrei tanto avere una personalita come la vostra; cosi riuscirei a superare l'esame e non sarei un cervello di gallina. Secondo me voi siete molto superiori; potrei imparare molto da voi».

Dopo un po' Roy Baty annuncio: «Ora cerco di finire di collegare l'allarme». Riprese ad armeggiare con i fili.

«Lui non ha ancora capito come abbiamo fatto a fuggire da Marte», disse Pris con un'acuta voce stentorea. «E che cosa abbiamo fatto lassu».

«Quello che non potevamo evitare di fare», brontolo Roy Baty.

Inquadrata nella porta aperta Irmgard Baty aveva assistito all'intera scena; se ne accorsero solo quando comincio a parlare. «Secondo me non dovremmo preoccuparci del signor Isidore», disse con franchezza; gli si avvicino rapidamente e lo scruto in volto. «Non trattano molto bene neanche lui, come ci ha fatto notare lui stesso. E quello che abbiamo fatto su Marte a lui non interessa; lui ci conosce e ci apprezza e un'accettazione emotiva del genere... vuoi dire tutto per lui. Per noi puo essere difficile comprenderlo, ma e vero». Poi, ancora una volta si avvicino a Isidore e alzo lo sguardo sul suo volto. «Lei si rende conto, vero?, che guadagnerebbe un sacco di soldi se ci denuncia?» Quindi si volto e disse al marito: «Vedi? Lo sa, ma non dira niente lo stesso».

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