Edward sorrise. «È questa la storia che ti ha raccontato? Stasera non è qui perché non vuole avere niente a che fare con i documenti che abbiamo illegalmente consultato, naturalmente su sua pressante richiesta.»
«Ragazza in gamba» disse Robin, con una dose di orgoglio paterno. «Ha imparato da Markowitz: burocrazia e procedure sono solo perdite di tempo.»
«Ma che le abbiate impedito di unirsi a voi quando giocate a poker è la verità, o no?»
Gli altri giocatori fissarono le carte.
«Perché è stata esclusa?» insistette Charles.
Robin alzò la testa. «Quando era bambina, Markowitz era solito portarla con sé le sere in cui Helen usciva. Mallory insisteva per prendere parte alle nostre partite, e vinceva tanto che Markowitz dovette comprarle un carrettino rosso per portare a casa il bottino.»
Charles mischiò e diede la prima carta al rabbino Kaplan. «Qual è la vera ragione della sua esclusione, rabbino?»
La seconda carta al dottore.
«Sapevo che Mallory avrebbe avuto una cattiva influenza su di lui.»
La terza all'avvocato.
«Mallory non può giocare. Non è leale. La piccola delinquente è nata con una faccia da poker.»
Charles sedette immobile, rifiutandosi di continuare la distribuzione finché non avesse ottenuto una risposta migliore.
«Va bene» disse Robin. «Kathy frequentava una scuola privata femminile. Le sue compagne non conoscevano il poker. Kathy insegnò loro a giocare.»
Charles distribuì il secondo giro.
«Portava a casa trecento dollari alla settimana quando Helen e Lou furono convocati per una chiacchierata con il preside» disse Edward.
La mano era completa.
Robin sistemò la sua mano. «La bambina era un'autentica campionessa, e noi ne eravamo francamente orgogliosi. Ma Helen ne fu sconvolta.»
«E non è finita qui» disse il rabbino, guardando appena le sue carte.
Edward si chiamò fuori e spinse le carte verso un lato del tavolo. «Lou non voleva che Kathy fosse espulsa dalla scuola, così si assunse la colpa. Disse al preside che era uno scherzo che gli era sfuggito di mano, e che non ci si poteva aspettare che Kathy capisse quello che stava facendo dopo che era stato lui a metterle quella stupida idea in testa.»
«Louis era un ottimo bugiardo» disse Robin. «Tanto che Helen se la bevve. Che io sappia, quell'episodio fu l'unico screzio tra i due. Kathy sapeva che era colpa sua, ma non capiva perché. Non truccava le carte o roba del genere.»
«Era solo anni luce più avanti di qualsiasi bambina del pianeta» disse Edward. «Tu non hai conosciuto Helen. Non puoi capire come stessero le cose tra lei e Lou. Quando uscivano a cena si tenevano la mano sotto il tavolo. Se stavano a casa, rimanevano seduti vicini a chiacchierare fino alle due del mattino.»
«La volta del poker» disse il rabbino, «Helen era davvero turbata: accusò Louis di aver seriamente danneggiato Kathy. Louis era distrutto, ma continuò ad assumersi la colpa del racket organizzato da Kathy. Kathy avvertiva la tensione tra loro, il terribile silenzio. Fu molto vicina a comprendere la differenza tra il bene e il male.»
«Ma sul più bello le sfuggì» commentò Edward.
«Però non giocò mai più a poker» disse il rabbino. «Kathy si autoescluse dal gioco. Come forma di penitenza.»
«La sopravvaluti. È un piccolo mostro senza cuore. Corrompe ogni…» Edward fu interrotto dallo squillo del telefono.
Robin rispose e passò il ricevitore a Edward. Quando il dottore ebbe riattaccato, si rivolse a Charles. «Mia moglie dice che Kathy ci ha lasciato un messaggio sulla segreteria telefonica. Sta venendo qui a prendere personalmente i documenti.»
«Kathy verrà qui?»
«Sì.»
«Quando?»
«Alle otto e mezza.»
«Sono le otto e trentacinque» disse Charles. «Strano, non tarda mai, neanche di un minuto.»
«Dio, le luci!» disse Robin. «Kathy non sa delle luci.»
Guardarono fuori dalla finestra. La piccola macchina marrone chiaro di Mallory era parcheggiata accanto al marciapiedi.
Fu Edward Slope, il suo più grande detrattore, a volare fuori dalla porta, senza cappotto, per andarle incontro. Giunse sul vialetto lastricato prima che gli altri potessero alzarsi dal tavolo.
Adesso tre uomini erano riuniti nell'ingresso, davanti alla porta aperta, incuranti dell'aria gelida della notte. Charles fissava la schiena di Edward che attraversava correndo la strada.
Più tardi, ricordare quel piccolo avvenimento con tanta chiarezza sarebbe stato doloroso. Il profilo di Kathy, la luce della lampada riflessa sui suoi capelli, l'atmosfera di sospensione e il silenzio, rotto soltanto dai passi del dottore.
Mallory stava fissando l'albero di Natale e la menorah sulla finestra. Poi guardò in alto, mentre una finestra si accendeva al secondo piano, in corrispondenza della stanza di Louis.
Slope la raggiunse e le appoggiò le mani sulle spalle. La sua voce era bassa, quasi un sussurro. Lei non si mosse né parlò. Fissava la finestra del secondo piano, come rapita dalla luce.
Un ex socio era come un'ex moglie, anche quando l'ex socio era un uomo, cosa che decisamente Peggy non era. La rimpiangeva amaramente, da quando era andata in pensione anticipata a causa di una pallottola in un polmone. La rimpiangeva, sebbene la vedesse almeno una volta alla settimana, al bar.
Gli occhi di Riker seguirono Peggy mentre si allontanava per passare lo straccio bianco sul bancone di mogano e intascare gli spiccioli lasciati dall'ultimo cliente.
I capelli erano tinti biondo miele per coprire il grigio, e la figura appena più piena sui fianchi e sulle cosce. Nella luce soffusa e a una certa distanza, sembrava che gli anni non l'avessero affatto cambiata.
Oh, tutti quegli anni fa, quando lui era più giovane, per lo più sobrio, e Peggy portava ancora pistola e distintivo! Quelli sì erano tempi.
La matrona installata sullo sgabello accanto al suo era facilmente l'unica civile presente nel bar quella sera, e lo stava fissando con la disapprovazione dell'onesta contribuente. Scacciava il fumo agitando entrambe le mani: «Lo sa che il fumo passivo uccide i non fumatori?».
«Bene» disse Riker.
La donna raccolse la borsa e si spostò dalla parte opposta del bar, e Peggy tornò da lui con un ampio sorriso e un'altra birra.
«Allora, dov'eravamo rimasti, Riker?»
«I primi segni di allarme.»
«Giusto. Consiglia a Mallory di controllare i conti delle carte di credito e di individuare i bar e i ristoranti preferiti. Eventuali abbonamenti presso qualche palestra. Il marito fedifrago è vanitoso, gli piace tenersi in forma. Spesso si compra da solo la biancheria intima.»
«Se davvero esistono tanti segnali, come mai le mogli non li colgono?»
«Li colgono. A differenza dei mariti. Semplicemente non vogliono ammetterlo, così trovano spiegazioni plausibili per ogni comportamento sospetto. Se una donna non ha figli né ipoteche da pagare, può essere abbastanza cinica con un marito che la tradisce. Ma se ha otto bambini, si siederà accanto al marito per aiutarlo a confezionare le bugie da raccontare a se stessa.»
Riker estrasse il taccuino. Un ciondolo d'argento attaccato a una catena era rimasto impigliato nella spirale. Si liberò e cadde sul pavimento. Peggy lo raccolse. «Cos'è questa stella di David? Sei un episcopaliano.»
«No. Sono un alcolizzato.»
Gli allungò la stella a sei punte. Riker la guardò. «Lou Markowitz la portava sempre con sé. Mallory ha pensato che mi sarebbe piaciuto averla.»
«Mi sei diventato anche sentimentale.»
La penna di Riker svolazzò sul taccuino.
«Supponiamo per un momento che il nostro uomo non tradisca la moglie con regolarità, che Amanda Bosch sia stata la sua prima scappatella.»
«Un uomo che tradisce per la prima volta cambia abitudini. Porta a passeggio il cane quattro volte in un giorno senza che gli sia richiesto. Si appassiona a un nuovo sport. Se fossi in te controllerei tutti i viaggi fuori città non giustificabili con la professione del sospetto, un improvviso aumento delle ore di straordinario serali…»
Читать дальше